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Kirad

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
Finalmente sono riuscito a vedere questo film, verso il quale avevo grandi aspettative, e il risultato è stato: bello, però...
Per capire questo Shin Godzilla bisogna avere i presupposti giusti: Anno (e in questo ha ripreso una caratteristica del film originale che in parte veniva ripresa anche dal film americano del 2014) non ha voluto realizzare un film su un mostro gigante, ma sugli umani che affrontano la minaccia di un mostro gigante. Bisogna partire da questo per non restare quanto meno disorientati dal fatto che Godzilla tutto sommato appare poco nel film.
Inoltre, il film del 2016 mostra anche una tematica umanitaria, presente pure nel film del 1954, ma declinata in modo diverso: negli anni cinquanta era un monito agli uomini contro l'utilizzo delle armi atomiche, mentre oggi Anno ha voluto inserire una critica al sistema politico giapponese (tutto blablabla e burocrazia) con frecciatine contro il cinismo delle altre nazioni (in particolare gli USA) e concludendo con un invito alla collaborazione tra le nazioni e al non lasciarsi abbattere dalle difficoltà (specie i giapponesi).
Se non si tiene conto di questo allora si rischia di considerare questo film troppo verboso, concentrato com'è a mostrarci più riunioni su riunioni di politici ed esperti vari che il mostrone.
Dunque, tenendo conto dei due presupposti, che considero delle iniziative piuttosto inusuali e pure coraggiose, visto il genere del film, ci troviamo davanti ad un titolo con una buona realizzazione e che riesce a farsi seguire, con effetti speciali che non ho trovato da oscar ma comunque accettabili, come pure gli interpreti.
Ma se le cose stanno così, allora perchè il mio giudizio aveva quel 'però...'?
Perchè Anno, secondo me, non riesce ad andare oltre una dignitosa sufficenza.
Come ho detto il film si lascia seguire, Anno, nonostante le tante sequenze parlate, ha saputo evitare la noia, ma non ho trovato momenti memorabili, che spaccano, tranne la prima volta in cui Godzilla utilizza il suo raggio (fantastico come il regista abbia saputo rinnovare la mossa più classica di Big G) e almeno in parte la battaglia finale.
Insomma, trovo che questo film appartenga alla categoria delle opere innocue, ossia quelle opere che la prima volta ti fanno venire la voglia di seguirle fino alla fine, ma una volta visto tutto difficilmente si vorrà rivederle per gustarsi dei momenti particolarmente riusciti (ma come già detto, nel film almeno due momenti di questo tipo ci sono).
Quindi come voto sarebbe più 6,5, ma metto 7 (insieme ad un +) perchè Anno è stato tutto sommato coraggioso e almeno uno o due momenti 'wow li ha saputi mettere.
Ah, occhio alle citazioni di Evangelion;)


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damned87

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Il Re dei Mostri è tornato e stavolta non per salvare il mondo.
Hideaki Anno ci propone un Godzilla nelle "false" vesti del cattivo di turno, ma non ci vuole un esperto di cinema per capire che il mostro in questo film non è lo stesso Godzilla ma l'uomo.
Il gigante è la rappresentazione di come l'uomo modifichi e distrugga l'ambiente attorno a sè, noncurante di quelli che possano essere gli effetti generati. Da qui abbiamo un mostro che si evolve col passare del tempo, rendendo la soluzione sempre più complicata.
Meno nascosta è la "polemica" sulla politica internazionale nei confronti degli Stati Uniti e sugli accordi post seconda guerra mondiale. Con gli yankee pronti ad approfittare della situazione per il proprio tornaconto considerando il Giappone un paese "sacrificabile". Mentre nella direzione opposta vanno visti i contatti appena accennati con i paesi europei (Francia e Germania), quasi una sorta di SOS per togliere il Giappone dalle grinfie degli americani.
Il film ci mostra una politica interna giapponese scatenata nello scaricare la magagna da un ufficio all'altro, senza dimenticare i soliti guerrafondai (quelli non mancano mai), ma soprattutto ci mostrano un primo ministro che è poco più di una bambola nelle mani della Dieta.
Molti potrebbero storcere il naso nel vedere Godzilla rappresentato in quel modo, poco più di un pupazzo di plastica, ma forse ci si è troppo imbastarditi con le rappresentazioni hollywoodiane dove si punta all'impatto visivo con fior fiori di effetti speciali.
Un ultimo appunto riguarda un messaggio lanciato in questa produzione alla popolazione "Ognuno può essere utile al proprio paese.". Questo è un messaggio lanciato in un determinato frangente del film (non dico dove per evitare spoiler) e che una persona con una minima conoscenza della cultura giapponese coglierà al volo.


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Maddux Donner

Episodi visti: 0/1 --- Voto 8
Ho adorato questo film. Per certi versi il più realistico monster movie che abbia mai visto, per almeno buona parte del film. Come si comporterebbe il governo giapponese se dovesse affrontare una simile calamità? Un rimpallo asfissiante di responsabilità tra ministeri, comitati e mille figure diverse che rendono perfettamente quell'ingorgo stomachevole che è la burocrazia. Si nota subito la mano di Hideaki Anno nelle scelte di montaggio e regia che portano subito alla mente Evangelion. In questo senso, la presenza massiccia di cartelli per indicare qualsiasi cosa, persino i corridoi dei palazzi, che è tipico dell'audiovisivo nipponico, porta subito alla mente Anno che lo fa anche in modo esagerato (e anche perché ha fatto una versione identica di Evangelion 1.01 proprio così, bombardato da cartelli), che tende ad essere ossessionante. Ma è comunque uno spunto di genio e rende il tutto quasi una ricostruzione storica. Ho adorato anche il montaggio musicale, che pesca dai film passati di godzilla e da evangelion stesso (spudorato!) e in generale il ritmo serrato che bombarda lo spettatore di tante scene e tanti momenti. L'atto finale è quello più deludente, che mette in mostra i limiti (e forse anche le scelte) del film e si può subito notare che non c'è alcun contatto tra la bestia e qualsiasi forma di vita umana: nell'ultimo atto ci sono camion ogni dove, con persone, per fargli bere il coagulante (o quello che è...) e in tutta quella disturzione non si vede nessuno, nessuno (si okay, qualcuno, ma proprio il minimo sindacale). Il "protagonista" sta sopraelevato, chissà dove, godzilla spara raggi che manco la morte nera e lui, insieme agli altri, pare essere su un altro pianeta, senza subire nulla, nemmeno scossoni. Anche quando Godzilla fa il remake di Independence Day e si presume muoiano a migliaia, compreso il primo ministro, non si vede nessuno. 'Sta cosa mi ha infastidito, ma nonostante tutto, ogni scena con Godzilla, specie a inizio film, rende tantissimo in termini di spettacolarità, di messa in scena e mi ha emozionato molto. Oltre a questo l'ultimo atto mi sembra quello che manchi di maggiore scrittura, dato che il coordinamento tra i vari reparti ha del miracoloso (elicotteri che sparano con precisione chirurgica sui palazzi sapendo bene quando e come sarebbero crollati sulla besta) e contraddice un po' quel che si è visto prima. Ma è sicurament tutto molto spettacolare e fa il suo dovere. Il finale è molto aperto e l'ultima inquadratura da' spunto a possibili seguiti (o anche no, a seconda di cosa vogliono farne). Il film tende a mettere troppe allegorie nella figura di Godzilla, sin troppo dichiarate (e mai suggerite), tanto da rendere certi dialoghi un po' grossolani. Il cast funziona e mi ha colpito in positivo anche la recitazione generale, contando che lo stile nipponico tende all'esagerazione. Non mancano momenti camp, immagino involontari. Certo magari la Patterson se la potevano risparmiare, ma l'ho amata anche per il suo essere totalmente fuori luogo e bella come il sole (Satomi Ishihara, mi sono innamorato ). Lo consiglio a chiunque, anche a chi non guarda generalmente queste cose (il cinema nipponico prima e i monster movie poi...) perché è un prodotto di gran pregio, che mette a posto certe stupidaggini hollywoodiane degli ultimi tempi ed è un tipo di cinema diverso che fa bene all'animo.


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Memento70

Episodi visti: 1/1 --- Voto 5
(LA RECENSIONE CONTIENE SPOILER)
NEON GENESIS GODZILLA
Non stupisce che sia proprio Hideaki Anno a dirigere questo film. Non stupisce per niente. Il Sol Levante affida a uno dei suoi autori più amati e affermati la pesante eredità di reinterpretare il più celebre mostro gigante del grande schermo e adattarlo ai tempi moderni. Il risultato è Shin Godzilla, ovvero l'episodio 6 di Neon Genesis Evangelion con Godzilla al posto di Ramiel.

Moltissimo, in effetti, è preso a forza dalla serie di Evangelion e traslato in questo lungometraggio. Le inquadrature, le immagini, la struttura generale dell'opera (arrivo del mostro, pianificazione, fallimento dell'intervento, ulteriore pianificazione, successo del piano), addirittura le musiche. L'effetto, anziché essere lusinga e omaggio a uno degli anime più influenti mai realizzati, sa di riciclo e di crisi creativa. Inoltre, in questo caso, il mostro non è un misterioso angelo generato all'interno di una complessa mitologia, ma un mostro creato da uno scienziato per "testare il Giappone". Sicuramente si poteva tirar su qualcosa di meglio.

HIROSHIMA MON AMOUR
Torna, insieme al mostro più amato del Giappone, uno degli spauracchi che ha sempre spaventato il paese: il nucleare. L'animo politico del film, con attacchi chiari alla politica estera americana e giapponese, impregnano tutto il film. Lo impregnano anche un po' troppo in realtà. Il concetto dell'organizzazione burocratica umana, incapace di reagire con efficacia a situazioni fuori dall'ordinario e sempre pronta a sfruttare le tragedie per il proprio tornaconto, viene ribadito spesso. Più e più volte. A un certo punto si è quasi tentati di saltare le scene quando queste iniziano con l'anonimo interno di qualche ufficio o centro di potere giapponese per tornare a vedere Godzilla. Il problema è che, agendo così, si finirebbe con un quarto d'ora di film scarso.

IL RE DEI MOSTRI
C'è però da dire che quel quarto d'ora in cui Godzilla è presente e fa quello che deve fare colpisce. Se escludiamo il climax finale, veramente troppo sopra le righe con le gru spara-coagulante e i treni che zampillano in aria senza un motivo, le scene di distruzione con Godzilla conservano un animo visionario e artistico notevole. Il design del mostro, chiaro omaggio alle sue versioni originali, funziona e inquieta nonostante la CG a volte traballante. La scena dell'attacco dei bombardieri americana, la più riuscita del film, sbalordisce per quanto riesce a osare e a essere puramente e spudoratamente apocalittica.

UN ANIME, NON UN FILM
Alla fine della visione, dopo un finale che per quanto abbia shockato non è concettualmente diverso da quello del remake americano del 1998, si ha l'impressione di aver assistito a un lungo e tedioso episodio di Neon Genesis Evangelion piuttosto che a un film. Complice di questa spiacevole sensazione, oltre alle somiglianze con il suddetto anime già descritte, sono le scelte registiche di Anno. Il modello recitativo e la regia non si distaccano dai modelli dell'anime. Questo da agli attori un modello fin troppo stereotipato in cui inquadrarsi con risultati davvero deprecabili (l'ambasciatrice americana con origini giapponesi spicca per essere particolarmente tediosa nella suo tentativo di essere la controparte di Misato). La regia invece tende a essere fin troppo frenetica, con stacchi frequentissimi. Dove cerca di distaccarsi invece dalla forma dell'anime fa errori ancora più grossolani, con movimenti di camera incredibilmente arzigogolati eseguiti però con una telecamera a mano. L'effetto, più che virtuosistico, appare dilettantesco e indice di scarsa cura.

Tutto questo fa pensare a una sostanziale inesperienza al medium cinematografico. Se a volte questo animo "naif" può portare a soluzioni brillanti, in questo caso da solo l'idea di un pasticcio e di una sostanziale incapacità di adattarsi a questa forma artistica.

Shin Godzilla non è un capolavoro, smettiamo di trattarlo come tale solo perché l'ha diretto Hideaki Anno.