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esseci

Episodi visti: 10/10 --- Voto 7,5
"Saving My Stupid Youth" (titolo originale "Gomenne seishun!") è una serie Live Action TV giapponese, scritta da Kankuro Kudo, del 2014 ma arrivata in Italia sulla nota piattaforma streaming solo a Febbraio 2023: consiste in una sola stagione di dieci episodi.
Nella mia scarsa esperienza di dorama nippo/coreani ritrovo tra gli attori protagonisti Hikari Mitsushima (Risa Hachiya nella serie) che ho avuto modo di apprezzare sia in "Quartet", sia in "First Love Hatsukoi" e conosco per la prima volta Ryō Nishikido (Heisuke Hara nella serie) che a quanto ho potuto appurare che oltre ad essere attore (prima di un gruppo jpop e dal 2020 carriera solista) che ha ottenuto un certo numero di riconoscimenti.

Premetto subito che si tratta di un Live action che assomiglia molto ad un anime rom-com scolastico con una componente comico/demenziale molto marcata, che sconfina spesso nella forzatura e nella caricatura.
Pertanto, chi pensasse di trovare una serie lenta, riflessiva, introspettiva con molta comunicazione non verbale e con un finale agro-dolce resterà perplesso e probabilmente anche un po' deluso per la leggerezza, la comicità (anche molto forzata e surreale) e l'allegria che sprizza spesso da tutti i pori...
Tuttavia, osservando più attentamente alcuni dettagli della serie, alla fine ci si accorge che, a modo suo, la serie tratta una serie di temi che spaziano un po' in tutti gli aspetti della esistenza umana, con una visione prettamente positiva, scanzonata ma sempre con un fondo di verità e umanità, che non possono sfuggire allo spettatore, anche quello meno con aspettative meno "impegnate"...

La trama si fonda sul progetto di fusione tra due scuole superiori: una maschile buddista e una femminile cristiana cattolica. La seconda, pur essendo più rinomata a livello qualitativo e didattico, è in difficoltà economiche e la fusione permetterebbe di poter continuare ad esistere. Ovviamente, sono presenti tutti i cliché che ci si possono attendere da due scuole così rigidamente organizzate, portandoli alla massima "esasperazione": scuola maschile che sembra una specie di "animal house" (alla Belushi maniera...), ragazzi con poca voglia di studiare e con la sola voglia di divertirsi (meglio se con le ragazze della vicina scuola cristiana cattolica che sono tartassate e infastidite di continuo dagli studenti), disorganizzata, senza una Direzione capace di prendere decisioni serie, ecc.; la scuola femminile che sembra piuttosto un convento (le studentesse devono indossare come divisa una tonaca simil suore), studentesse tutte rigidamente inquadrate sia nello studio sia nella vita privata (anche se solo in apparenza, sotto la cenere basta pochissimo per attizzare il fuoco...) al limite del parossistico, insomma una scuola ispirata un po' al motto (di memoria del nostro "ventennio") "ordine, disciplina, reciproco rispetto"... Contro l'impresa dell'unificazione sussiste poi un precedente doloroso in cui in passato scoppiò un grave incendio che distrusse la cappella della scuola femminile e i colpevoli furono individuati in una coppia di ragazzi (uno studente della scuola maschile e una studentessa di quella femminile) che si trovavano nella scuola in orario notturno...

Come si potrà mai riuscire a unificare due realtà così diverse, visto che esiste il c.d. "peccato originale" di una coppia di ragazzi che si amavano contro le regole dell'istituto cristiano/cattolico? A quell'episodio va aggiunto un'ulteriore complicazione sulle cause dell'incendio, ma evito di spoilerare troppo, atteso che caratterizzerà tutta la serie fino al termine e che si chiarirà solo nell'ultimo episodio...

E così, tra alterne vicissitudini la serie porterà gli spettatori a divertirsi ad approfondire le grandi differenze tra le due scuole, le vite, le aspettative, i sogni di insegnanti e alunni ma anche le difficoltà a dialogare con l'altro sesso, ad accettare le differenze (non solo di opinione e vedute) e a superarle per trovare una nuova e più completa visione della propria e dell'altrui esistenza, accettando con tolleranza chi pensa o vede la realtà in modo diverso.

"Saving my stupid youth" si dimostra un'opera dalle molteplici sfaccettature esplorando molti argomenti importanti con umorismo e senza scadere nel melodrammatico o nell'eccessiva introspezione. La serie critica sfacciatamente l'ideologia religiosa ma anche l'impostazione della società giapponese da intendersi come "dogmi" da rispettare senza "se e senza ma", il tutto a scapito della felicità di coloro che subiscono nel bene e nel male le regole rigide senza poter esprimere il proprio io anche sbagliando... Nel corso della serie i personaggi (ad eccezione di Heisuke) passano da una mentalità rigida, regressiva e ottusa, ad una più realistica e aperta alla "differenza", qualunque essa sia.

Gioca un ruolo fondamentale anche la satira sulle "maschere" di comodo (e anche un po' ipocrita...) che ogni personaggio, soprattutto quelli femminili, sembra indossare e che alla lunga si dimostrerà solo uno strumento per resistere e non lasciarsi sopraffare dal sistema.

Insomma, "Saving my stupid youth" letta anche in una chiave un po' più impegnata, sembra un affresco sulla adolescenza e la gioventù e sull'esaltazione di questa fase della nostra esistenza in cui anche "l'errore" in buona fede rappresenta un pregio in quanto consentirà di formare un bagaglio di esperienza verso la crescita degli adulti di domani. Il titolo, letto in questo senso, è paradigmatico: continuare a bloccare i giovani con assurde e stupide regole e convenzioni si dimostra alla lunga castrante oltre che pericoloso, visti i risultati che poi si conseguono con gli adulti vissuti con le rigide ideologie...

"Saving my stupid youth" è un'opera che riesce a conciliare l'intrattenimento (anche e soprattutto quello più semplice e forse un po' infantile e demenziale) con la "critica". Il messaggio è piuttosto chiaro: ai giovani sostanzialmente si afferma che commettere errori e divertirsi in gioventù è comunque fondamentale per la crescita; agli adulti si chiede di far tesoro delle esperienze fatte dai propri giovani senza avversarli senza possibilità di dialogo e accettazione, mantenendo sempre e comunque il ruolo di direzione e controllo senza abdicare diventando a loro volta degli adolescenti cresciuti nei quali i ragazzi non riescono a riconoscere il ruolo di guida e ispirazione...

Nel complesso, la visione di 'Saving My Stupid Youth' risulta essere gradevole diventando un manifesto al dialogo e alla comprensione senza pregiudizi: è un'opera a cui andrebbe data una possibilità....