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SmartGuy89

Volumi letti: 2/3 --- Voto 9
<b>ATTENZIONE! CONTIENE SPOILER!</b>
"Maoh Dante" è un manga scritto da un Go Nagai giovane e arrabbiato col mondo, e questo è comprensibile dall'atmosfera cupa che lo permea.
Sicuramente è un manga che ha la sua età (e lo si vede dai personaggi molto moralmente ambigui, rappresentati pseudo-deformati, come molti cattivi dei cartoni del periodo: basti pensare ai teppisti che aggrediscono Medusa) però è capace di essere apprezzato sia per la trama (sicuramente innovativa per l'epoca e va detto ho trovato la versione con la macchina che tiene prigioniero Dante/Giuda più azzeccata rispetto alla spada nella versione animata) che per i disegni dei mostri che solo Go Nagai sa creare (personalmente ho trovato pregevoli alcuni tratti fatti con il carboncino nel disegnarli in ombra) che per le espressioni di Ryo dopo che torna a casa dopo essere ormai divenuto Dante.
L'edizione in due volumi della D/visual è pregevole anche per le tavole a colori originali (l'Himalaya all'inizio su tutti), la cui visione è sempre un piacere!


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Yougan

Volumi letti: 2/3 --- Voto 9
"Mao Dante" è considerato in generale il predecessore di "Devilman" anche se questo non ha nessun aggancio narrativo con "Mao Dante", ma narrativamente parliamo quasi della stessa cosa.

Ryo Utsugi è un ragazzo che da qualche tempo passa notti insonni a causa di spaventosi incubi che vedono protagonisti demoni, diavoli e il re dei demoni Dante, sepolto in un ghiacciaio negli Himalaya.

Un giorno ,mentre Ryo con i suoi compagni, fanno una camminata in una montagna, una bufera li travolge e trovano rifugio in un appunto...rifugio.
All'improvviso Ryo sente la chiamata di Dante, il re dei Demoni che grazie alla telepatia riesce a trasportarlo dritto all'Himalaya dove, grazie all'uso del controllo mentale, riesce a farsi liberare ed ad uccidere il protagonista.

Il manga è inconcluso. Purtroppo.

Nel manga ci sono spunti di riflessioni non indifferenti sulla nostra religione occidentale, e anche sull'uomo in sé. E' un manga che deve essere letto almeno una volta nella vita, anche da chi odia profondamente i fumetti orientali, perché questo manga, può essere considerato un'altra faccia della medaglia della Bibbia. Potrebbe non essere apprezzato da chi è davvero devoto a Dio, ma io consiglio la lettura (si, lo ammetto c'è blasfemia a non finire, ma il tutto è giustificato dal "finale" a sorpresa), perché oltre ad essere spunto di riflessione, può essere un modo per acculturarsi ancora di più sul fronte religioso, ma in una maniera diversa.

Ovviamente il tratto Nagaiano si fa sentire, ed è sempre bellissimo...peccato che abbia perso questo suo tratto negli ultimi anni...

In toto, do un voto a questo manga di 9/10, dove non prende la perfezione perché privo di finale.
Un'opera da leggere e rileggere. Consigliatissimissima!


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Evangelion0189

Volumi letti: 2/3 --- Voto 7
Da grandissimo estimatore del Devilman di Gō Nagai quale sono, non potevo esimermi dall'affrontare la lettura di ciò che è considerato il suo prequel, o meglio, la sua anticipazione: sto parlando di Mao Dante, breve manga in due volumi del 1971 edito in Italia prima dalla Dynamic e poi dalla D/Books. È piuttosto interessante pensare che tale manga sia in realtà una sorta di prologo (comunque già di per sé abbastanza corposo) di una storia più ampia mai portata a termine. Lo stesso Nagai affermò che "non avrebbe saputo esattamente come continuare" ma che comunque era piuttosto sicuro della sua conclusione: l'estinzione della razza umana. Accenniamo brevemente alla trama di quest'opera grottesca e cupa.

Il giovane Ryo Utsugi è tormentato nel sonno dall'immagine infernale di Dante, un demone imprigionato nei ghiacci dell'Himalaya che lo richiama ossessivamente a sé. Di lì a breve, durante una spedizione in montagna, Ryo scoprirà che i suoi tremendi incubi corrispondono alla realtà e in un impeto di follia libera il mostro, finendo però per diventare il suo pasto. Tuttavia, Ryo non è morto: egli esiste ancora e la sua coscienza ha in realtà sostituito quella di Dante, ritrovandosi ad essere sia un demone che un umano. Con una macabra messa nera, un gruppo di satanisti invoca la sua presenza in Giappone allo scopo di dare inizio all'era dei demoni a discapito di quella di Dio, ma il risultato ottenuto non rispecchia esattamente la loro volontà: Ryo/Dante infatti distrugge mezza città e massacra centinaia di persone tra civili e militari. Saranno l'intervento del demone Zenon (che poi riapparirà in Devilman sotto altre spoglie) e della maga Medusa (ovvio riferimento alla mitologia greca) a rivelargli, poco a poco, l'incredibile verità che si cela alle radici del suo essere, del mondo intero e di Dio, passando attraverso numerosi riferimenti biblici e fantascientifici che mi hanno ricordato parecchie opere successive...

Con Mao Dante, il geniale Gō Nagai, il quale di tanto in tanto cade in certi espedienti pacchiani (mi riferisco, per esempio, alla nascita della creatura Dante), sovverte completamente la nozione occidentale di dio e diavolo, regalandoci numerose tavole potenti e d'effetto, parecchie delle quali anche senza dialoghi o balloon di alcun tipo. Proprio alcuni risvolti kitsch potrebbero fare storcere il naso ai più, tuttavia Mao Dante è un manga che, a mio avviso, andrebbe letto almeno una volta: gli spunti di riflessione non mancano di certo e l'espressionismo nagaiano è sempre un piacere da leggere e guardare. In definitiva non è un capolavoro, ma non c'è dubbio che si tratti di un'opera comunque valida.


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micheles

Volumi letti: 2/3 --- Voto 8
Gli ultimi anni sessanta e i primi anni settanta sono segnati dal boom del genere horror: con gli Zombie di Romero e il Dracula di Christopher Lee l'horror trionfa al botteghino, il romanzo dell'Esorcista (1970) è un bestseller, scoppia il caso dei cantanti rock satanisti con la canzone Stairway to Heaven dei Led Zeppelin (1971); nello stesso anno la Comics Code Authority toglie il ban alla figura del vampiro e la Marvel inizia immediatamente a sfruttare il filone con Morbius il Vampiro Vivente (1971) e le due serie de La Tomba di Dracula e Ghost Rider (1972). Vampiri e satanisti sono all'ordine del giorno nella cultura popolare occidentale.

In questo contesto Nagai, stanco di lavorare sui manga umoristici che lo hanno reso famoso, decide di dare una svolta alla sua carriera e di dedicarsi all'horror, genere da cui è sempre stato attirato (è noto come da bambino fosse rimasto impressionato dalle illustrazioni demoniache di Gustave Doré). Il suo primo tentativo è costituito proprio da Mao Dante (1971), che abbandona dopo due volumi, un esperimento preparatorio al suo lavoro più famoso, il Devilman che uscirà l'anno successivo. Come opera prima Mao Dante ha qualche pecca a livello di disegni e di sceneggiatura, ma sono pecche tipiche dello stile nagaiano, su cui si sorvola facilmente perché sono ampiamente compensati dalle stupefacenti capacità visionarie del maestro, qui in nessun modo inferiori a quelle che esibirà in opere successive. Graficamente Mao Dante (la creatura) è ben più impressionante di Devilman: è da lì che nasce l'idea della doppia testa e dei mostri composti, che vedremo all'opera in Devilman e successivamente nei mostri guerrieri del Grande Mazinga.

Mao Dante è un perfetto esempio dello stile che poi diverrà tipico di tutte le produzione horror successive del maestro: la violenza grafica, il tema dell'uomo-mostro (mi viene in mente l'immagine di Ryou Utsugi, posseduto dagli istinti di Mao Dante che piange mentre distrugge la città), il gigantismo (già dalla sua prima apparizione Mao Dante, il Re dei Demoni è alto più di 20 metri, mentre quando tornerà in Devil Lady diventerà alto più di 100 metri) e la totale inverosimiglianza scientifica (nel secondo volume ci viene spiegata l'origine di Mao Dante come fusione di un tirannosauro, uno pteranodonte, una navetta da battaglia ipertecnologica e lo spirito vendicativo di un demone pre-umano che ha assorbito il potere di Dio!?). I modelli ispiratori di Mao Dante sono occidentali: la Divina Commedia, omaggiata nel nome stesso del protagonista, e il Paradiso Perduto, nella trama dello scontro tra Dio e Demoni, anche se nella visione nagaiana Dio è il male e satanisti sono gli infelici oppressi.

Nel 2002 il manga di Mao Dante viene trasposto in animazione in maniera piuttosto fedele, espandendo la storia, dando più spazio alla figura della sorella del protagonista (una Miki ante-litteram) e dando un finale. Va detto però che a mio avviso, pur nella sua incompletezza, il manga originale rimane ben superiore alla versione anime. Esiste anche un remake del manga in quattro volumi, sempre del 2002, che però al momento non ho letto. Peccato per l'incompletezza dell'originale, sennò il mio voto sarebbe potuto essere anche più alto.


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Hadrill

Volumi letti: 2/3 --- Voto 7
Mao Dante presenta tutti i temi tipici dell'arte di Go Nagai: la lotta tra il bene e il male, dove non è così facile stabilire chi appartenga a uno schieramento e chi a un altro, narrazione concitata e drammatica, abbondanza di scene violente, e il consueto disegno netto, spigoloso, dalle inquadrature decise.
Il risultato è un manga dalle tinte cupe, tuttavia poco organico, difetto che dipende dal fatto che non è concluso: interessante il confronto con il successivo Devilman, superiore a Mao Dante secondo me, in quanto più completo e meglio strutturato.