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Sonoko

Volumi letti: 14/14 --- Voto 7
Eroica riprende le vicende della Francia diversi anni dopo la conclusione di Versailles no bara. Stavolta l'attenzione dell'autrice si focalizza su Napoleone Bonaparte, di cui narra la vita dagli anni in cui era un giovane militare (anche un po' ingenuo!), ripercorrendo tutta la sua gloriosa carriera e poi il suo declino.
Oltre a lui in questo manga appaiono alcuni personaggi già noti ai più, ovvero Rosalie, Bernard ed Alain, di cui l'autrice ci svela con maggiori dettagli la sorte dopo gli anni della Rivoluzione: una mossa molto furba da parte della Ikeda, grazie alla quale si dice che questo manga sia il seguito della sua opera più nota ed amata, che ha incentivato molti lettori a comprarlo praticamente a scatola chiusa. Niente di più sbagliato, perché vi è un certo salto temporale e questi personaggi appaiono ben poco, se si fa eccezione per Alain, che ha un ruolo di una certa importanza (perciò potremo parlare al massimo di uno spin-off su di lui, che personalmente nemmeno ho gradito, avrei preferito ciò che l'autrice aveva deciso inizialmente).
Comunque, ahimè, ci sono caduta anch'io! Sì, il mio tono è vagamente polemico perché se solo avessi immaginato come stavano davvero le cose avrei risparmiato spazio e soldi... Mi sono ritrovata più volte a dover saltare certi passaggi (per poi riprenderli in seguito) per non troncare la lettura, e completare il tutto è stato piuttosto difficile! Però devo ammetterlo perché me ne rendo conto: sicuramente non è un manga brutto, è semplicemente un manga molto diverso da Versailles no bara, ed il mio disappunto nasce unicamente dal fatto che non incontra i miei gusti personali. In poche parole, non vi ho trovato quei pregi di Versailles no bara che mi erano piaciuti e che mi aspettavo di ritrovare in un suo "seguito".
In Versailles no bara come sempre la Ikeda si soffermava anche su una ricostruzione storica più o meno fedele degli eventi, ma in maggiore risalto erano poste le vicende personali e sentimentali dei suoi personaggi; qui invece anche se permane un lato sentimentale nella storia di Napoleone e Josephine, l'autrice dà più importanza ai dati storici, e le vicende amorose sembrano messe maggiormente per non trasformare l'opera in una sorta di testo scolastico a fumetti, e per usare un paragone forse infelice e troppo spietato, come per inserire un pizzico di gossip qua e là per spezzare la noia.
Essendo dunque diverso il tono della narrazione non mi è stato possibile sorvolare sul nuovo stile della Ikeda, che con quei personaggi dai lineamenti meno morbidi anche se sono donne (per chi ha letto l'edizione Panini di Berubara: avete presente quella Oscar che sembra davvero un uomo nelle storie gotiche?) continua a farmi storcere il naso; al di là della bellezza e della precisione di molte tavole, soprattutto quelle che raffigurano le battaglie.
A parte Napoleone e Josephine (che mi è parso il personaggio maggiormente riuscito, nonostante la sua iniziale antipatia il più interessante ed il meno prevedibile dell'intera opera) la caratterizzazione dei personaggi lascia a desiderare: a mio avviso l'autrice avrebbe fatto meglio a sacrificare qualche dettaglio di qualche dibattito politico a questo scopo, rendendo così l'opera meno pesante e più gradevole.
Insomma, Eroica non è per tutti: chi cerca in un manga della Ikeda gli stessi intrighi sentimentali di Versailles no bara dovrebbe riflettere bene prima di acquistare questo "seguito", anche perché non si tratterebbe di una spesa da poco; al contrario è un'opera imperdibile per gli appassionati di storia ed ovviamente per chi sta attualmente imparando a conoscere il famoso imperatore per motivi scolastici.
Il mio voto comunque non è troppo basso (se non per i miei standard), anche perché l'edizione è molto ben curata, non solo per la sovraccoperta e la buona rilegatura, ma anche per le utilissime note storiche.
Voto globale: 7


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Evangelion0189

Volumi letti: 12/14 --- Voto 8
Dall'Alpi alle Piramidi,/ dal Manzanarre al Reno,/ di quel securo il fulmine / tenea dietro al baleno;/ scoppiò da Scilla al Tanai,/ dall'uno all'altro mar.

Fin da quando ho avuto la possibilità di visitare la sua casa natale ad Ajaccio nell'estate del lontano 1999, la figura di Napoleone Bonaparte ha sempre suscitato in me un fascino irresistibile, al punto da diventare il mio personaggio storico preferito e indurmi ad approfondire la sua vita e gli eventi a lui collegati anche al di fuori dell'apprendimento prettamente didattico. Nel corso della mia adolescenza ho letto biografie, romanzi, saggi, articoli di ogni genere sul famoso generale corso che si è fatto da solo e che, scalando la carriera politico-militare al di là di ogni aspettativa, è diventato addirittura imperatore dei Francesi e praticamente padrone assoluto di mezza Europa. Dotato di grandi capacità strategiche e fautore del Codice civile intitolato in suo nome famoso per la chiarezza dell'articolazione, Napoleone non poteva non catturare l'interesse dei fumettisti del Sol Levante e, in proposito, è rilevante il caso di Riyoko Ikeda, illustre autrice di Versailles no Bara (conosciuto nel nostro paese come "Lady Oscar). Nell'arco di quasi un decennio tra la fine degli Anni Ottanta e la prima metà degli Anni Novanta, Ikeda pubblica Eroica - La gloria di Napoleone, il cui titolo si rifà a quello della celebre Terza Sinfonia del grande Ludwig van Beethoven che, almeno inizialmente, doveva essere dedicata proprio al generale Bonaparte (non a caso l'autrice si preoccupa di far comparire nella sua opera il compositore in una scena breve ma comunque importante). La serie è stata edita in Italia a partire dal 2009 dalla Magic Press, in una serie di dodici volumi che sarebbero da dieci e lode se prendessimo in considerazione soltanto le sovraccoperte opache dal gusto raffinato e le ottime traduzioni (degno di nota il fatto che ci si riferisca agli altri regnanti d'Europa con i nomi in lingua originale - Pjotr, Franz, Marie-Louise, Ekaterina, Aleksandr - facendo da contraltare alla traslitterazione italiana dei nomi di Napoleone e dei suoi parenti - Luigi, Girolamo, Carolina...). Purtroppo però, vista la qualità altalenante della carta (spesso e volentieri troppo trasparente, soprattutto nel quarto e nel quinto tomo) e grossi problemi di impostazione delle tavole (alcune di esse risultano troppo spostate verso il margine, risultando nel taglio parziale di figure e balloon), l'edizione distribuita nel nostro paese non raggiunge il massimo dei voti.

Ora, dal momento che si è scritto e detto tantissimo su quest'uomo, qual è l'obiettivo che l'autrice vuole raggiungere? Quello di illustrare le ragioni per cui un tale impero sia crollato così facilmente e inesorabilmente. E Riyoko Ikeda riesce nell'intento cercando il più possibile di non annoiare il lettore, infarcendo per ovvi motivi la trama di personaggi realmente esistiti - dal capo del Direttorio Paul Barras al ministro della Polizia Fouché, dall'ammiraglio Horatio Nelson alla letterata Madame De Staël, dall'abile e manipolatore ministro degli Esteri Talleyrand alla futura imperatrice dei Francesi Joséphine de Beauharnais, proseguendo con la fidanzata giovanile Desirée Clary, lo zar di Russia Alessandro I, l'ambasciatore austriaco Metternich, il generale Kutuzov, Gioacchino Murat e, giusto per citare alcuni tra i meno famosi, il cospiratore Babeuf, il Duca d'Enghien, il maresciallo Bernadotte... - e seguendo pedissequamente tutti gli eventi più importanti della vita di Napoleone: dalla rivolta realista del 13 Vendemmiaio del 1795 alle Campagne d'Italia, dal rovesciamento del Direttorio alla battaglia di Austerlitz, dalla Campagna di Russia del 1812 ai gloriosi "Cento Giorni" fino alla sua morte nell'isola di Sant'Elena il 5 maggio 1821. Naturalmente, in mezzo a tanta accuratezza storica, le sviste non mancano di certo: ad esempio, nella prima parte della storia, l'ammiraglio Nelson viene ritratto con una benda sull'occhio destro, diversamente da quanto vediamo nelle sequenze della battaglia navale di Trafalgar del 1804; Nelson era sì rimasto cieco da un occhio a causa di una ferita di guerra, ma il volto non era stato sfigurato al punto da rendere necessaria l'esigenza di coprirsi. Evidentemente l'autrice aveva dapprima dato credito al falso mito della benda, peraltro reso celebre da un film datato 1941 come That Hamilton Woman, e in seguito deve essersi avveduta dell'errore. Inoltre, nell'intreccio narrativo sono presenti alcuni personaggi fittizi derivanti da Le rose di Versailles (di cui, ricordo, Eroica è praticamente il "seguito" ufficiale), come ad esempio Alain De Soissons e Bernard Châtelet, e altri ancora inventati di sana pianta per l'occasione (la realista Catherine Renaudin). Ad ogni modo, essi non disturbano il lettore meno avvezzo alle vicende di "Lady Oscar" e, anzi, aggiungono una nota di colore alla narrazione. A livello di trama, ho notato una certa sbrigatività in alcuni eventi della seconda parte della storia (più o meno a partire dall'incoronazione a imperatore dei Francesi), rappresentati con semplici didascalie esplicative e fermi immagine che riprendono celebri dipinti dell'epoca. Ciononostante, l'autrice si fa perdonare per la sua grande capacità di ritrarre la figura e la psicologia di Napoleone e dei comprimari, rendendoli uno più affascinante dell'altro.

Per quanto riguarda il lato puramente tecnico, Ikeda è degna della fama che la precede: nonostante nelle gag e nelle scene comiche sia evidente lo stile tipico dello shōjo/jōsei (mi riferisco in particolare alla rappresentazione di occhi e bocche), per il resto il suo tratto raffinato si adatta alla perfezione ai volti dei personaggi, nonché agli splendidi saloni del tempo, alle armi e agli abiti in stile impero, così come alle varie uniformi di eserciti differenti (il tutto raffigurato con dovizia di particolari e un'attenzione al dettaglio davvero mozzafiato). Tuttavia, di tanto intanto si notano cali di qualità grafica e alcune evidenti sproporzioni nella rappresentazione delle figure, ma ciò intacca poco o per nulla il notevole lavoro di ricerca approntato dall'autrice che, palesandosi pagina dopo pagina, rende l'opera ancora più affascinante e valida. Se consiglio Eroica? La mia risposta è senz'altro positiva: nonostante non sia scevro da difetti, siamo di fronte a un meraviglioso tuffo nella storia, tra amori e tradimenti, guerre e intrighi politici che, magari sulle note della splendida "Eroica" di Beethoven, potrebbe offrirvi un prezioso arricchimento personale.

(...) tutto ei provò: la gloria / maggior dopo il periglio,/ la fuga e la vittoria,/ la reggia e il tristo esiglio;/ due volte nella polvere,/ due volte sull'altar.
Ei si nomò: due secoli,/ l'un contro l'altro armato,/ sommessi a lui si volsero,/ come aspettando il fato;/ ei fe' silenzio, ed arbitro / s'assise in mezzo a lor.


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Ironic74

Volumi letti: 8/14 --- Voto 9
La Rivoluzione francese e il susseguente periodo napoleonico sono il periodo storico forse più intrigante dell'era Moderna, se si pensa poi ai suoi risvolti nelle epoche successive. Si dice che il Mondo odierno sia figlio della Rivoluzione, e questo, se si pone l'occhio alla nascita dei moderni partiti politici, all'idea di democrazia e uguaglianza, al concetto di Nazione/Stato ma anche a quello di Europa intesa come unione di tanti stati, non può essere che giudicato vero. Faccio questa lunga premessa anche per far capire la complessità che tale periodo storico comporta, gli intrighi politici, le fazioni contrapposte e le alleanze nazionali e internazionali sono quanto di più ostico uno studente possa ricordare. Una difficoltà che molti testi giudicati seri e appropriati non riescono a diminuire nonostante le tante pagine e il fior fiore di studiosi che ci collaborano; invece nel manga Eroica di questa difficoltà non sembra esserci traccia, tanta è la scioltezza con cui questi argomenti sono trattati pur non tralasciando nessun particolare importante. Io, da laureato in Storia moderna con tesi sul periodo napoleonico, non posso che rimanere esterrefatto davanti a quest'opera, a cui mi ero accostato con scetticismo dato il fatto che il personaggio Napoleone e il suo tempo sono stati più volte oggetto di trasposizioni cinematografiche e editoriali il cui risultato quasi sempre risultava essere negativo per vari motivi che non starò qui ad elencare.

In Eroica invece Napoleone è lui davvero, un uomo di genio e dalla smisurata ambizione che in un periodo storico favorevole si trova ad essere il protagonista dei suoi tempi, con tutto l'odio e l'amore che questo può comportare negli altri uomini. Non si cade però nell'errore di incentrare la trama solo sulla figura di Bonaparte, bensì vengono mostrati i caratteri, gli intrighi e gli amori di personaggi fondamentali che caratterizzarono la tumultuosa vita politica di quel periodo: da Barras al principe di Talleyrand fino a Fauchè, senza dimenticare la figura di Josephine.
Quest'ultima viene dipinta con tutte le sfaccettature che ne contraddistinsero la vita, arrampicatrice subdola e infedele prima, donna innamorata poi, quando ormai Napoleone non provava più per lei gli stessi sentimenti.
Dal punto di vista della trama e della veridicità storica non posso quindi che fare i miei complimenti a Riyoko Ikeda, l'autrice che per molto tempo aveva accantonato questo progetto per documentarsi e compiere un lavoro degno della fama di Versailles No bara.

Anche dal punto di vista del disegno, e qui mi sia concesso un giudizio anche se da profano, la Ikeda rende giustizia alla storia, illustrando minuziosamente vestiti, uniformi e acconciature dell'epoca e scegliendo di non alterare più di tanto le figure dei personaggi, che risultano verosimili ai dipinti dell'epoca.
Senza dilungarmi ulteriormente non posso che dare 9 a quest'opera che, oltre ad essere molto bella esteticamente (complimenti anche all'edizione italiana, il cui formato risulta essere veramente di ottimo livello), ti avvince e ti fa arrivare soddisfatto fino all'ultima pagina con il rammarico di dover aspettare ancora un po' di giorni il volume successivo.


 2
Riccardo80

Volumi letti: 6/14 --- Voto 8
La Ikeda si conferma abilissima nei manga storici, dopo lo splendido shojo di Lady Oscar ecco Eroica.
Eroica ripercorre la vita di Napoleone, la sua ascesa al potere (al momento l'edizione italiana è ancora a questo punto della sua vita), la sua gloria, il suo declino e il suo rapporto con Josephine.

Il manga può anche essere considerato il sequel di Lady Oscar vista la presenza di tre personaggi del precedente manga: Rosalie, Bernard e soprattutto Alain, che ottiene un ruolo da protagonista molto più importante di quello che aveva in Lady Oscar.
Mi ha divertito per esempio vedere come stava rischiando di sposare una delle sorelle di Napoleone, del resto Napoleone aveva l'abitudine di imparentare le sue sorelle con suoi generali per aumentare la loro fedeltà nei suoi confronti.
Ovviamente incentrare un manga su una figura storica come Napoleone rende necessaria un'aderenza alla storia maggiore al già ottimo Lady Oscar.

È bello anche qui vedere gli intrighi di potere, le amicizie, le rivalità insieme all'amore che si incentra per lo più nella figura di Josephine, che risulta molto realistica e vicina alla figura storica.
I disegni li trovo migliorati rispetto a Lady Oscar e l'impianto di regia è molto più simile ad uno shonen che ad uno shojo, e trovo che sia stata una buona idea vista la necessità della storia.
Inoltre ottime le rappresentazioni delle battaglie, i paesaggi dei diversi paesi che attraversa Napoleone nelle sue numerose campagne, la descrizione del rapporto tra Napoleone e i suoi soldati (che tanto fece le sue fortune) e di una Francia che ormai sembra aver perso gli ideali della rivoluzione per essere finita in una situazione ben peggiore.
Napoleone viene visto come un uomo con i suoi principi e le sue ambizioni, non viene idealizzato né criticato.
Il manga risulta fra i migliori al momento in circolazione, e anche se la storia ormai è conosciuta è sempre piacevole leggersela in un fumetto, quindi lo consiglio a tutti gli appassionati di storia e non solo.


 5
Slanzard

Volumi letti: 8/14 --- Voto 9
Disegnatrice, sceneggiatrice, scrittrice, saggista, attrice e cantate lirica, <i>Riyoko Ikeda</i> è sicuramente una delle figure più importanti nel panorama artistico giapponese del XX secolo. La <i>Ikeda</i> è famosa in tutto il mondo grazie al suo primo grande successo, <a href="/manga/Lady+Oscar"><i>Versailles no bara</i></a> (o, per i più pignoli, <i>Berusaiyu no bara</i>, conosciuto in Italia col nome di <i>Lady Oscar</i>), titolo in grado di rivoluzionare letteralmente l'intero genere shoujo, sia graficamente, coi suoi personaggi raffinati esplicitamente pensati per piacere al pubblico femminile, che narrativamente, con l'inserimento di tematiche storiche o mature in grado di donare loro una dignità e un riconoscimento prima impensabili. Grandissima passione della <i>Ikeda</i> è indubbiamente la storia, tematica su cui si basano, chi più chi meno, una grande quantità dei suoi lavori. Oltre ai famosi <i>Versailles no bara</i> e <a href="/manga/Orpheus"><i>Orpheus no mado</i></a>, si pensi per esempio a <a href="/manga/Jotei+Ekaterina"><i>Jotei Ekaterina</i></a>, incentrato sulla figura di Caterina II di Russia, a <a href="/manga/Prince+Shotoku"><i>Shotoku taishi</i></a>, la storia del Principe Shotoku, una delle figure più importanti del Giappone classico, a <a href="/manga/Ten+no+hate+made"><i>Ten no hate made</i></a>, in cui si concentra sul generale polacco Yusef Poniatowskj, a <a href="/manga/Elizabeth"><i>Elisabetta</i></a>, la biografia della famosa vergine regina d'Inghilterra, o ad <b>Eroica</b>, oggetto di questa recensione e costruita sull'ascesa di Napoleone Bonaparte.
L'idea di realizzare un manga incentrato su Napoleone aveva preso forma nella mente della <i>Ikeda</i> già molto tempo prima della stesura di <b>Eroica</b>, quando era ancora impegnata con <i>Versailles no bara</i>. Non è casuale, infatti, il suo <a rel=facebox href="/prove/upload/img/News10946.jpg">breve cameo</a> nella fase conclusiva dell'opera, giusto il tempo di incrociare Oscar, che vedrà in lui lo sguardo di un dominatore. Conclusa la storia di Oscar e Maria Antonietta, tuttavia, la <i>Ikeda</i> non si sente ancora pronta a narrare le gesta di Napoleone, preferendo dedicarsi ad altre opere per poter maturare a sufficienza. Passano dodici anni quando, nel 1986, la <i>Ikeda</i> decide di aver aspettato a sufficienza, iniziando a disegnare <b>Eroica – La gloria di Napoleone</b> (<i>Eroica – Eikou no Napoleon</i>), titolo palesemente ispirato alla terza sinfonia di <i>Beethoven</i>.

<b>Eroica</b> inizia poco tempo dopo la conclusione di <i>Versailles no bara</i> in un momento in cui la Francia deve difendersi dall'attacco degli altri stati europei, decisi a sopprimere con la forza gli ideali rivoluzionari prima che essi possano uscire dai confini francesi e diffondersi in tutto il continente. Sul fronte interno, invece, sono ancora vive le contraddizioni insite nella Rivoluzione, sfociate in aperti contrasti tra le diverse fazioni che, insieme a un grado di corruzione addirittura superiore a quello pre-1789, generano una situazione di forte instabilità politica. In questo clima d'incertezza, un giovane ventiseienne di Ajacco distintosi nella Battaglia del Ponte di Tolone, Napoleone Bonaparte, viene incaricato dal capo del Direttorio Barras di sedare un'insurrezione armata del gruppo dei realisti, fazione politica avversa al Direttorio che auspica una restaurazione della monarchia borbonica. Ha così inizio la graduale scalata al potere di Napoleone, grazie alle sue indubbie abilità militari e al suo carisma, da semplice ufficiale dell'esercito ad “Imperatore”.

<b>Eroica</b> è anche conosciuto come il sequel di <i>Versailles no bara</i>, non solo per la comune ambientazione pre-post-rivoluzionaria, ma anche per una sottile opera di “fan-service” a favore degli appassionati dell'autrice. In <b>Eroica</b> sono infatti presenti Rosalie Lamorlière, Bernard Chatelet e Alain de Soisson, già conosciuti in <i>Versailles no bara</i>; inoltre, mentre Rosalie e Bernard hanno un ruolo abbastanza secondario nell'economia della storia, Alain risulta essere un personaggio chiave in quanto braccio destro e consigliere dello stesso Napoleone.
A parte queste volute inesattezze storiche, risulta <b>encomiabile l'accuratezza con cui la <i>Ikeda</i> tratteggia tutte le vicende che vedono coinvolto Napoleone</b> – e, indirettamente, i suoi principali alleati o antagonisti – siano queste battaglie, incontri politici, corteggiamenti o feste mondane, cercando di colmare i misteri presenti nella vita di Napoleone in maniera coerente e ragionata. Centro su cui ruota tutta l'opera è il tentativo di rispondere all'interrogativo “<i>perché l'impero di Napoleone è crollato con tanta facilità?</i>”.

Nato come semplice emulo di quello di <i>Osamu Tezuka</i>, “Dio dei Manga” e suo “maestro spirituale”, lo stile di disegno della <i>Ikeda</i> si è gradualmente evoluto raggiungendo un primo equilibrio nella seconda parte di <i>Versailles no bara</i> e nel successivo <a href="/manga/Caro+Fratello"><i>Oniisama e</i></a>. Passano poi alcuni anni, in cui lavora a <i>Orpheus no mado</i> e ad altre opere minori, finché con <i>Jotei Ekaterina</i> la <i>Ikeda</i> giunge al suo stile definitivo. Se paragonato a quello giovanile, il disegno è quasi irriconoscibile, se non per qualche lieve somiglianza nella definizione di alcuni particolari anatomici quali nasi, ciglia e mani. A parte questo, lo stile è molto più preciso, dettagliato, maturo; il disegno pare quasi privato della carica emotiva presente in <i>Versailles no bara</i> a favore di una ricerca – da alcuni fan conservatori considerata addirittura asfissiante – del maggior grado di dettaglio possibile. <b>Eroica</b> si inserisce in questo stile maturo, con grandissima attenzione alla definizione delle divise militari, a cui sono dedicate anche alcune tavole d'intermezzo tra i vari capitoli del manga, e dei particolari architettonici, monumenti compresi. Sono inoltre molto meno presenti, anche se non ancora del tutto eliminate, le varie scenette comiche in deformed, presenti nelle prime opere dell'autrice ed eredità dagli stilemi classici dello shoujo anni '60.

A portare in Italia <b>Eroica</b> è <b>Magic Press MX</b>, in dodici volumi di circa 224 pagine in formato 13x18 fedeli alla ristampa del 1997 di <b>Choukoronsha</b>. L'albo è esternamente impreziosito da una sovracopertina liscia dal raffinato design con la medesima immagine riproposta sulla cover sottostante in scala di grigi. Molto buona la carta, bianca e liscissima, che permette un'ottima flessibilità e sfogliabilità dell'albo a fronte di una leggera – anche se non assente – trasparenza delle tavole. Ottima la resa stampata, anche grazie alla carta utilizzata, in grado di catturare più che bene l'inchiostro, con retini e tratteggi privi di artifici e campiture nere uniformi. Solida e resistente la rilegatura. Ottimi anche traduzione e adattamento, in particolare per la grande attenzione filologica riservata alla scelta dei nomi propri dei vari personaggi storici. Purtroppo non si può avere tutto, e dispiace constatare l'assenza di un redazionale o di qualche approfondimento esplicativo sulla figura di Napoleone o del contesto storico in cui è ambientata l'opera, come fatto da <b>d/visual</b> nella sua ottima riedizione di lusso di <i>Versailles no bara</i>. A parte questo piccolo neo, tuttavia, <b>l'edizione vale tutti i 5.90€ che costa</b>.

Possiamo quindi leggere anche in Italia uno dei titoli di punta di una delle disegnatrici di shoujo manga più importanti di sempre, un'opera di tale approfondimento e accuratezza storica da convincere, assieme a <i>Versailles no bara</i>, il governo francese ad insignire <i>Riyoko Ikeda</i> della <b>Légion d'Honneur (Chévalier)</b> per il suo contributo alla diffusione della storia e della cultura francese. Il realismo della ricostruzione storica, la minuziosa e precisa caratterizzazione psicologica di ogni personaggio, compresi i secondari, e la grande cura del disegno <b>rendono Eroica uno dei migliori manga pubblicati nello scorso 2009</b>. Consigliato a chi cerca titoli maturi e ben costruiti, <b>Eroica</b> non richiede in alcun modo la lettura propedeutica di <i>Versailles no bara</i>, da cui invece si discosta pesantemente sia dal punto di vista grafico che narrativo, rischiando anzi di deludere chi si aspetta un nuovo Versailles no bara.