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Oceano-mare

Volumi letti: 3/4 --- Voto 7,5
A me "Mayme Angel", recuperato usato praticamente per caso, nel complesso è piaciuto.
L'ambientazione in stile western è originale, quasi unica in ambito shoujo.
I disegni sono *splendidi* sotto ogni aspetto, e la storia, benché presenti diverse ingenuità "alla Harmony" (difetto congenito dell'autrice credo), e sia un po' stiracchiata verso la metà, tutto sommato la trovo avvincente, forse proprio perché si svolge in una cornice storica tanto desueta ed interessante.
L'eroina principale, che molti detestano, a me piace: è buonista, ma allo stesso tempo coraggiosa e determinata a realizzare i propri sogni.
Personalmente l'ho trovata molto meno banale di tante colleghe: non è la solita frignona passiva, né un'improbabile supereroina; come la maggior parte delle donne dell'epoca in cui è ambientato il manga, sogna il matrimonio e il focolare domestico, ma lo fa con stile (bella l'immagine in cui a cavallo dà le spalle alla sua famiglia e si volta per tornare correndo verso la carovana), e non è una donnina ebete, o totalmente incapace di prendere decisioni o anche di fare colpi di testa se necessario, visto che si ritroverà ad aver a che fare con banditi e personaggi senza scrupoli lungo il suo difficile cammino.
Per me, che non ho letto quasi nulla dei cosiddetti manga boccolosi e sbrilluccicosi degli anni '80, alla fine è stata una gradita sorpresa.
Credo che più di un "Anna dai capelli rossi", unica altra opera sia disegnata che sceneggiata dalla Igarashi che ho letto finora, "Mayme Angel" sia un compendio dei pregi e dei difetti dell'autrice, che però qui offre il meglio delle sue doti grafiche, e un lodevole tentativo di ricreare (con una buona dose di fantasia, ovviamente) un contesto lontano da quelli classici degli shoujo: l'America degli Indiani e del Far West.
Da riscoprire.


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Ariadna

Volumi letti: 3/4 --- Voto 8
"Mayme Angel" è un'opera che si colloca cronologicamente fra "Candy Candy" e "Georgie", i capolavori della Igarashi. E' una serie breve rispetto a queste ultime, di appena 3 volumi, che presenta delle caratteristiche da "fase di transito" tra la relativa ingenuità delle avventure dell'infermiera dai codini biondi e le atmosfere ben più cupe e mature della vicenda della trovatella australiana. Analizziamola più approfonditamente.
TRAMA
Nel periodo della conquista del West, una famigliola composta dalla giovane madre vedova e dalle tre figlie Mayme, Beverly e Jodie parte al seguito di una carovana per raggiungere l'Oregon, nella speranza di realizzare i propri sogni e creare le basi per una nuova vita, fra storie d'amore, banditi e indiani, elementi immancabili in ogni produzione dal sapore western.
DISEGNI
Si è in un periodo alquanto felice per la mano della mangaka, che, pur avendo affinato il proprio stile rispetto ai tempi di "Candy", ancora non raggiunge i picchi di precisione nei dettagli ed eleganza nel tratto di "Georgie". Ciononostante, il risultato è comunque ottimo: gli sfondi, i costumi, le espressioni dei personaggi sono una gioia per gli occhi di chi è un amante degli shojo vecchio stampo. Anche il particolare più insignificante è curato attentamente, e stupisce molto l'inventiva nel creare accessori e abiti per i personaggi, sempre diversi e, spesso, abbelliti con fantasie per riprodurre le quali è necessaria molta, moltissima pazienza, e per cui c'è bisogno di un profondo amore per la propria professione di fumettista. Piccola nota finale: l'autrice utilizza il cosiddetto metodo dello "star system" di Osamu Tezuka: che non ci si stupisca, quindi, se Johnny verrà ribattezzato Arthur in "Georgie" ed Ezomatsu in "Koronde Pokkle" e se rivedremo Armand con i capelli scuri e sotto il nome di Abel, Paco, eccetera in lavori successivi.
STORIA
La storia è carina, ben strutturata, con la giusta dose di colpi di scena, di momenti drammatici e di cliché tipici dei manga del periodo, di cui costituisce un perfetto esempio. Qua e là si intuisce che, come in altri manga della Igarashi, la trama è stata modificata in corso di pubblicazione su rivista (non si spiegherebbe altrimenti l'illustrazione con cui si apre il primo volume, in cui si vedono personaggi di cui non c'è nemmeno l'ombra nel fumetto), ma la mangaka è stata sufficientemente brava da non farlo percepire al lettore. Un autentico difetto, invece, potrebbe essere riscontrato nell'eccessivo patetismo di alcune scene con l'eroina per protagonista, per mezzo della quale, almeno a mio giudizio, vengono lasciati passare messaggi non propriamente ... educativi (ad esempio, la legittima difesa è vista come un qualcosa da aborrire anche nei casi estremi e, in un'altra occasione, viene quasi fatto capire che un buon padre è tale solo se, ogni tanto, alza le mani sulla figlia in tenera età per punirla per una marachella, altrimenti cresce "viziata").
PERSONAGGI
Nella storia vengono proposti personaggi per tutti i gusti, talvolta un po' stereotipati: l'ochetta vanitosa, il maschiaccio con un lato romantico, il bel tenebroso assetato di vendetta, il bravo ragazzo, il padre responsabile, la madre malaticcia, la famiglia numerosa con i genitori che formano una strana accoppiata, la ragazzina snob e ricca, il cattivo senza scrupoli dall'apparente rispettabilità, gli indiani malvagi e quelli buoni ... Tutti questi stereotipi, però, non danno fastidio, dato che ciascuno di essi ha una giusta collocazione nella trama e un comportamento coerente. L'unica, forse, che fa eccezione è la protagonista stessa, e non perché si svincoli da qualsiasi categorizzazione, ma per via della sua ... inadeguatezza nel ruolo di "eroina", se non altro per i miei gusti. A parte le sue continue contraddizioni e le sue prese di posizione esageratamente infantili, perfino per una tredicenne (la quale, oltretutto, pensa già a sposarsi e mettere su casa), Mayme è un personaggio che difficilmente suscita simpatia nel lettore: melensa e sdolcinata, vive nel mondo delle fiabe, genuinamente convinta che un viaggio dalla costa est a quella ovest degli Stati Uniti sia una scampagnata (si permette pure il lusso di perdersi, ad un certo punto, per ... cogliere fiori) e che chi tortura e ammazza senza pietà degli innocenti per i propri interessi sia, in fondo in fondo, buono come il pane e abbia solo il bisogno di essere "redento" da quell'angelo che lei stessa dovrebbe essere. Inutile dire che almeno l'80% delle disgrazie della trama è originato dalla sua sconsideratezza e dalla sua "ingenuità" ai limiti dell'idiozia. I bei personaggi non mancano, ma fra di loro non c'è di sicuro questa ragazzina che, a conti fatti, spicca per la sua indiscussa bravura nel portare sfortuna e nel riuscire a piangere per tutto: per la gioia, per la tristezza, per la malinconia, perché non sa combinare altro e basta ...
GIUDIZIO GLOBALE
In definitiva, ci troviamo di fronte ad un manga valido, con disegni stupendi e storia prevedibile ma godibile. Dispiace soltanto la caratterizzazione dell'insulsa protagonista, a causa della quale vengono messe da parte figure ben più interessanti che, se valorizzate, avrebbero potuto alzare il livello della trama e dell'intera opera. In ogni caso, è un titolo da 8, che non può mancare sullo scaffale di chi ha un debole per le atmosfere da feuilleton.


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samvise74

Volumi letti: 3/4 --- Voto 10
Mayme Angel è stato il mio primo manga. Da allora è nato l'amore per questo tipo di letture. A dire la verità ho anche il romanzo della Fabbri di quando ero piccola, con il nome di "Susy del Far West". E' anche questo il motivo per cui 'ho comprato! Già da piccola mi aveva affascinato e preso proprio tanto il libro, anche senza particolari disegni. Scoprire che c'era il manga con dei bellissimi disegni è stato meraviglioso e non ci ho pensato su due volte! La storia la conoscevo già ma vedendola illustrata in questo modo sublime mi ha veramente commosso. Quanti ricordi dell'infanzia! E' una storia molto dolce e delicata, ma allo stesso tempo ricca di azione e di grande coraggio. Consigliata a tutti sia per la storia che per i bellissimi disegni. Questa edizione è molto elegante e ben fatta. Un bel dieci non glielo toglie proprio nessuno!


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Sonoko

Volumi letti: 3/4 --- Voto 8
In realtà la bellissima edizione Starcomics è la seconda pubblicazione italiana di Mayme Angel, infatti le lettrici più anziane ricorderanno questa storia con un altro titolo, Susy del Far West, che era pubblicata a puntate sulla rivista settimanale Candy Candy e, come gli altri manga che vi sono apparsi, era a colori (ovviamente fittizi, per esempio Susy/Mayme aveva i capelli rossi anziché biondi).

<b>[Attenzione, possibili lievi spoiler.]</b>
Nell'edizione deluxe Starcomics ritroviamo, oltre ai nomi originali dei personaggi (le 3 sorelle si chiamavano Susy, Janet e Sarah anziché Mayme, Jodie e Beverly, probabilmente perché questi erano considerati troppo complicati per le bambine che leggevano il giornalino, boh?), i dialoghi originali. Perché anche questo manga non è sfuggito alle forbici della censura, quella stessa censura che si preoccupò letteralmente di vestire in alcune tavole i personaggi di Georgie, aggiungendo un corpetto qua, un paio di mutande là, eccetera. Ma in Mayme Angel non vi sono nemmeno scene di nudo, e come spesso accade le censure si presentano con strani criteri: si potrebbe pensare che all'epoca i coscienziosi addetti al controllo dei contenuti (al fine di preservare il rispetto della moralità per non segnare a vita le giovani menti innocenti delle lettrici) non avessero accettato che Beverly/Sarah si innamori, pian piano, di Armand/Alan perché lui è suo cugino ed in Italia, contrariamente che in Giappone, una storia fra cugini (soprattutto di primo grado) non è ammessa. Eppure hanno lasciato intatto il triangolo Armand/Mayme/Johnny, pur essendo anche Mayme cugina di Armand in quanto sorella di Beverly. Del resto come avrebbero potuto eliminarlo se su di esso si basa la maggior parte della storia? Inoltre in più punti i dialoghi erano abbastanza infantilizzati.
<b>[Fine spoiler.]</b>

Insomma, nonostante anni fa abbia avuto modo di leggere i giornalini di Candy di mia cugina più grande, sono stata molto felice di poter finalmente leggere il vero manga Mayme Angel. La storia mi è piaciuta molto di più, anche perché ho chiarito molti punti che nell'altra edizione erano alquanto oscuri. Peccato che, come in ogni sua opera, la Igarashi elimini fisicamente i personaggi che intralciano i suoi preferiti, ma almeno qui lo scempio è stato notevolmente minore che in Georgie e non ho visto forzature troppo esplicite. Mayme Angel è forse l'opera di questa autrice che ho apprezzato di più.
Come accennavo all'inizio della recensione, l'edizione Star è bellissima, dello stesso livello della deluxe di Una ragazza alla moda, con sovracopertina e volumi maneggevoli, non facilmente scollabili. Voto finale: 8