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Erzon_22

Volumi letti: 3/3 --- Voto 7,5
"Genkaku Picasso" è un manga molto particolare, composto soltanto da tre volumi, cui è molto difficile dare un giudizio.

La trama è, per certi punti di vista, molto originale. Il protagonista della vicenda è un giovane ragazzo, Hikari Haruma, molto poco socievole e piuttosto bizzarro. La sua unica passione è il disegno, tanto che passa ogni momento libero a disegnare qualunque cosa, sognando di diventare un giorno un grande artista, motivo per il quale i suoi compagni l’hanno soprannominato Picasso.
L’unica persona che si è affezionata a lui è una sua compagna, Chiaki, la quale talvolta lo accompagna in riva al fiume, dove Hikari si ritira a disegnare.
Un giorno, però, un tragico evento sconvolge la vita dei due giovani, legandoli indissolubilmente in un destino che vedrà Hikari investito del potere di vedere ciò che risiede negli animi più disturbati delle persone e, soprattutto, di entrare in essi per aiutarli a risolvere i suoi problemi. Così, obbligato ad aiutare gli altri con questo potere da un patto fatto dall’amica, il ragazzo si ritroverà costretto ad incontrare molte persone e cercare di guidarle verso la salvezza

Sebbene l’idea sia piuttosto originale, inizialmente la trama stenta a decollare, presentando spesso situazioni molto simili tra loro e siparietti talvolta anche troppo demenziali. L’indagine psicologica nelle profondità dell’animo dei personaggi, pur affrontando temi spesso anche seri, viene troppo spesso interrotta da interventi comici mal riusciti e demenzialità gratuite che rendono la lettura molto pesante.
Dopo la prima metà dell’opera, però, i discorsi cominciano a farsi sempre più seri e le tematiche sempre più approfondite, dando finalmente grande spessore ai vari personaggi che s’incontrano, quasi a mostrare una sorta di crescita del protagonista.
Infine, la conclusione del manga si rivela essere davvero ispirata e ben realizzata, dando una spiegazione sensata a tutto quel che si è visto precedentemente e arrivando quasi a commuovere il lettore, che si ritrova spiazzato di fronte a quanto si riveli profondo quel ragazzo così apparentemente banale e frivolo.

In conclusione, il manga è una buona opera di carattere psicologico, da leggere sicuramente con attenzione e con la capacità di soprassedere ai momenti iniziali meno ispirati, per poter così arrivare a godersi un’ottima conclusione che salva letteralmente l’intera opera.


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Santos

Volumi letti: 3/3 --- Voto 8
"Perché non disegni quel che c'è nel mio animo?" Leggendo questa frase rimasi un po' colpito e un po' deluso pensando di trovare un manga piatto e deprimente, ma, fortunatamente non è andata così. Genkaku Ricasso riesce davvero a fare immergere il lettore nell'animo dei suoi personaggi coinvolgendolo in un turbolento viaggio nella psiche umana. Le ambientazioni spettacolari, che mutano con l'animo a cui appartengono, o in cui bisogna scavare per trovare il vero io del personaggio, fanno perdere il lettore in un viaggio a metà tra il reale e l'onirico.
Tralasciando il lato estetico del manga troviamo anche la presentazione di una generazione di ragazzi allo sbando, tra problemi familiari e di socializzazione. Dal povero con la famiglia distrutta all'hikikomori, dal bullismo all'omosessuale frustrato, tutti i problemi vengono visti investigando nell'animo e portando i personaggi a comprendere essi stessi i motivi e chiarirsi. Il risultato è un prodotto a mio parere ottimo sia artisticamente che culturalmente. Vi consiglio di leggerlo per gustare un'atmosfera surreale, agghiacciante ma coinvolgente.


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Gald

Volumi letti: 3/3 --- Voto 7
Genkaku Picasso è una serie di tre corposi volumi creata da Usamaru Furuya, autore di altri manga tra cui "51 modi per salvarla", e portata in Italia da Star Comics al prezzo di 5.90 euro a volume.
Non sto a ripetere la trama dato che è già stata raccontata dalle altre recensioni e dalla trama qui sopra.
Non ho moltissimo da dire su questo manga, infatti non è uno dei miei preferiti, ma voglio sottolineare la grandissima idea dell'autore di utilizzare il dono di natura del protagonista per aiutare la gente, infatti non ho mai letto e mai sentito parlare di un manga simile a Genkaku Picasso.
Un'altra nota positiva del manga sono i disegni, credo che siano molto belli e curati con un tratto che riesce a coinvolgere l'autore per tutto il manga. Non sono "incasinati", non danno fastidio al lettore e si abbinano perfettamente al genere e alla storia.
Dopo aver elencato i punti forti del manga, vorrei anche sottolineare le parti che non mi hanno esaltato più di tanto, una di queste sono i personaggi che non sono proprio da buttare via ma neanche eccezionali, diciamo che Furuya poteva lavorarci su un po' di più. L'altro aspetto che non mi è particolarmente piaciuto sono gli sfondi, infatti penso che la storia poteva essere ambientata in un altro contesto non propriamente scolastico, penso che l'impatto della vita normale che ha avuto sugli scenari dei disegni del protagonista non siano stati eccezionali.
Tirando le somme devo dire che non è affatto male come manga ed è assolutamente da leggere, secondo me questo è uno di qui manga che piacciono molto a differenza dei gusti.
Un 7 tutto sommato ci sta.


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Spirit Eater

Volumi letti: 3/3 --- Voto 8
Poter spiare l'animo delle persone, poterci entrare dentro e poterle cambiare è forse uno dei desideri che molti di noi hanno avuto almeno una volta nella vita.
Questo sogno è forse ciò che ha spronato Osamu Furuya a creare Genkaku Picasso: un manga in tre volumi, di notevole spessore, pubblicati in edizione di lusso con sovraccoperta e mini-poster a colori da Star Comics al prezzo di 5.90 Euro.
La storia ci parla di Hikari Hamura, un giovane liceale appassionato di disegno, e della sua unica amica Chaki. I due passano i loro pomeriggi sulle rive di un fiume a disegnare e leggere ma un giorno un aereo si schianta contro i due. La ragazza perde la vita mentre Picasso (questo è il soprannome di Hamura) rimane illeso.
Si verrà poi a sapere che il giovane si è salvato grazie alle preghiere della compagna la quale sotto forma di piccolo angioletto tornerà nel nostro mondo al fine di aiutare Picasso a ricambiare il favore ricevuto dagli dei. Infatti ora Hikari dovrà risolvere i problemi delle persone altrimenti rischierà di morire...Putrefatto.
Per tutti e tre gli albi vedremo semplicemente il potere di Picasso in azione. Egli è infatti capace di disegnare le "tenebre" che avvolgono le persone per poi entrare nei disegni e interagendovi modificarli risolvendo ciò che affligge la psiche di questa data persona.

Il disegno di Furuya è estremamente intrigante. Vedremo oltre ad un classico stile manga molto pulito e semplice però parecchio emotivo anche un tratto semi-fumettistico con il quale viene rappresentato il mondo dei disegni. Ovvero questi mondi fantastici oltre a essere molto realistici sono interamente disegnati (o almeno sembra) a matita esattamente come i personaggi che vi entrano. Inoltre lo sfondo da bianco diventa di un nero molto sporco che seppur d'effetto lascerà i vostri polpastrelli di color nero pece.

La trama risulta piuttosto ripetitiva essendo lo svolgimento sempre quello (Picasso trova una persona con un problema, disegna il problema, entra nel disegno e risolve il problema) ma Genkaku Picasso si concentra nel trovare casi intricati e vicini alla realtà degli studenti moderni in modo da non annoiare mai nonostante la struttura ciclica degli avvenimenti.
I mondi in cui Picasso andrà a finire rispettano gli assiomi della psicologia (come ci fa comprendere una lunga lettera scritta da uno psicologo alla fine del primo volume).
Il fatto che vengano mostrati problemi che al giorno d'oggi sono molto frequenti tra i giovani. Infatti si parlerà di depressione, incomprensioni con i genitori e, tra le altre cose, dubbi per quanto riguarda l'orientamento sessuale. Certamente i temi sono portati agli estremi ma permettono a tutti noi di riflettere su molte cose.
Naturalmente la psicologia dei personaggi è molto approfondita (insomma vedremo letteralmente nell'animo di ciascuno) e per questo potremmo rivedere una parte di noi in qualche personaggio o almeno a me è capitato così.
Il finale è decisamente commovente e adatto all'opera e sebbene punti su un tasto drammatico e strappalacrime non risulta assolutamente sforzato.

Concludendo con una semplice osservazione. Genkaku Picasso è un manga che, a mio parere, è rivolto ad un target prettamente adolescente. Non dico che gli adulti non lo potrebbero apprezzare ma sostengo che questo manga è legato alla nuova generazione e per gli studenti odierni i problemi mostrati sono considerati piuttosto normali mentre a chi giovane più non è il tutto potrebbe sembrare troppo surreale.

amaranto

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amaranto

Volumi letti: 3/3 --- Voto 7
Genkaku Picasso (genkaku significa "allucinazione", a proposito) è uno shonen atipico, infatti Furuya prima aveva realizzato soltanto seinen. Si tratta di una storia molto astratta, il che per i manga di questo tipo solitamente non è il massimo. Eppure devo dire che l'ho apprezzato davvero molto, sia pure con qualche riserva.
Il cavallo di battaglia di GP sono, com'è ovvio, i disegni, realizzati davvero molto bene (le tavole di Picasso sono fantastiche!), si vede che l'autore ha un'autentica passione per l'arte visionaria; peccato che faccia sembrare spesso gli uomini un po' effeminati, ci avete fatto caso?
Il punto dolente della storia, invece, è la ripetitività visto che lo svolgimento dei capitoli è sempre uguale, anche se i problemi dei vari ragazzi e la loro soluzione sono molto diversi tra di loro. In alcuni casi casi si tratta di problemi piuttosto gravi, come l'incapacità di accettare la propria vera identità sessuale, altri al contrario sono problemi più comuni, che vengono volutamente amplificati. Furuya ha proprio un debole per i dilemmi adolescenziali... In alcuni casi devo ammettere di aver storto un po' il naso, ma alla fine del capitolo mi ero comunque divertita. In fondo questo non è un manga che si prende poi così sul serio, mantiene sempre un tono leggero ed è stato creato più per divertire il lettore che per farlo riflettere. Come storia psicologica è bella e tutto sommato anche innovativa, peccato che in alcuni casi l'autore esageri le reazioni dei personaggi, o crei delle situazioni poco credibili.

Un altro punto in meno per GP è l'eccessivo sentimentalismo, che in alcuni casi può irritare, mentre un punto in più gli va dato per avere un protagonista interessante come Picasso, un ragazzo introverso, estremamente creativo e con un pessimo carattere oltre che immaturo. Picasso infatti è un disadattato a cui apparentemente importa soltanto dei propri disegni, imbranato e incapace di relazionarsi per bene con gli altri, che nonostante la sua misantropia risulta comunque simpatico al lettore che del resto non può fare a meno di ammirarlo per le sue doti artistiche. Credo che l'autore si riveda molto in lui. Anche Chiaki è interessante, la psicologia è una materia che mi affascina e mi piace il fatto che lei ne sia esperta. I personaggi di norma sono ben caratterizzati.
L'autore non rinuncia a fare anche un po' di critica sociale in una delle sue ultime storie, il che non guasta mai a parer mio.
Il finale non è male, mi è piaciuto anche se è un po' sentimentale a dirla tutta poiché si basa su un bel colpo di scena.
In definitiva questo per me è un buon manga. Non concordo né con quelli che lo considerano un capolavoro, né con quelli che dicono che non lascia nulla al lettore: GP è una storia che riesce davvero ad emozionare e che può dare molto, nonostante i suoi difetti. Lo consiglio a tutti, soprattutto a quelli che si interessano di psicologia, che amano l'arte o il disegno e che non si prendono troppo sul serio.


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oberon

Volumi letti: 3/3 --- Voto 8
Hikari è un ragazzo strano e molto introverso che frequenta il secondo anno delle superiori.
E' comunemente conosciuto come "Picasso", soprannome affibbiatogli sia a causa di uno sfortunato gioco di parole col suo nome, che per la sua abitudine d'isolarsi per starsene a disegnare tutto il giorno.
Chiaki è nella stessa classe di Picasso, ed è la sua unica amica. Il loro è un rapporto strano: sembra trattarsi più di una amicizia a senso unico in realtà, vista la profonda misantropia di Picasso che resta sempre sulle sue, rinchiuso nel suo invisibile guscio di irritabilità. Ma Chiaki, che passa molto tempo a leggere libri su Jung e Freud, lo ritiene un tipo interessante, destinato a grandi cose.
I due però si troveranno coinvolti (nel primo capitolo del manga) in un tragico incidente, che causerà la dipartita della premurosa Chiaki… la quale però poco dopo spunterà fuori -dal taschino della giacca di Picasso- sotto forma di piccolo angioletto/fatina.
A quanto pare, rivela Chiaki, gli dei hanno risparmiato la vita di Picasso affinché questi possa far del bene col suo prodigioso talento; non che abbia molta scelta il reticente ragazzo, visto che in caso di rifiuto egli vedrebbe le sue carni decomporsi inesorabilmente.
Il talentuoso disegnatore si rende dunque conto di avere acquisito una particolare facoltà empatica: osservando o sfiorando persone con problemi, egli è in grado di ritrarre delle simboliche visioni legate al loro disagio psicologico. Ciò allo scopo di "guarire" il malato. Come? Semplice: entrando letteralmente -come Alice attraverso lo specchio- nei disegni realizzati sul suo blok notes, per comprenderne i simbolismi ed il disagio che celano. Un fine catartico per il malato, ma non solo.
Iniziano così le disavventure di Picasso, l'artista in erba che non vuole avere nulla a che fare con la gente, e Chiaki, il suo "grillo parlante", che ha il compito di esortarlo e guidarlo sulla via della socializzazione.

Genkaku Picasso è un'opera del 2006 di Usamaru Furuya, un mangaka molto conosciuto in patria, ma che solo di recente ha cominciato a muovere i primi passi nell'editoria italiana. Stiamo infatti parlando di un autore particolare, eccentrico oserei dire, e forse non adatto al grande pubblico Italiano; non ha caso ha esordito da noi con quella che forse è la sua opera più commerciale e ruffiana, a detta di alcuni. Ma la pubblicazione ad opera di Ronin Manga di 51 modi per salvarla, è bastata a quanto pare per rompere il ghiaccio, tanto da veder pubblicare da noi altre sue due opere: il recente Happiness edito da Goen ed, appunto, Genkaku Picasso edito da Star Comics.

Ciò che colpisce subito di Usamaru Furuya è il suo estro, la sua visionarietà, e Genkaku Picasso è emblematico in tal senso. Quando il lettore osserva Picasso prendere in mano il suo amato block notes e la sua fida matita marca STAEDTLER Mars Lumograph 2B, non vede l'ora di scoprire cosa ne uscirà fuori.
Infatti l'elemento più coinvolgente del manga è forse proprio costituito dalle empatiche visioni ritratte dal protagonista. Queste illustrazioni full page, infatti, sono delle piccole opere d'arte a sé stanti, che si rifanno prevalentemente alla scuola surrealista e possono ricordare, a seconda dei casi, artisti come René Magritte, Salvador Dalì o autori più recenti come Jacek Yerka o Mark Ryden. Rappresentazioni enigmatiche, allucinate, paranoiche, intimiste e a volte velatamente inquietanti.
Interessante come l'autore cambi tecnica e tratto nel passare da situazioni ordinarie, disegnate con lo stile di un canonico manga, a quelle in cui Picasso e Chiaki entrano in un'illustrazione, disegnate sfruttando la malleabilità ed il tratto sgranato di una semplice matita.
Ma lodare questo manga solo per lo stile grafico, sarebbe assai riduttivo.

Lo stesso Picasso innanzitutto è un personaggio interessantissimo: obbligato ad aiutare la gente, pena la marcescenza delle sue carni, è in realtà un individuo scontroso, sociopatico, volubile, misantropo, incostante, contraddittorio, imbranato, orgoglioso, un disadattato incapace di relazionarsi normalmente con la gente.
Viene spontaneo chiedersi quanto Usamaru Furuya ci abbia messo di autobiografico in questo suo personaggio, vista l'evidente somiglianza fisionomica tra i due.
Quella di Picasso è un'indole tutt'altro che atipica in realtà. Chi ad esempio ha preso in mano qualche volta la matita per scarabocchiare (ma anche per scrivere) a briglia sciolta, può ben comprendere -come Picasso- quanto sia rassicurante, "zen" e galvanizzante il candore virginale di un foglio pronto ad accogliere le proprie fantasie, la propria gestualità.

Come già accennato, uno degli aspetti più intriganti del manga è interpretare, assieme ai protagonisti della storia, le illustrazioni che Picasso realizza quando si imbatte in un individuo "disturbato". A volte risultano apparentemente chiare al lettore, ed ai protagonisti, sin dall'inizio. Altre invece riservano qualche sorpresa una volta che ci si entra.
L'autore non cede alla tentazione di nobilitare i propri interrogativi psicologici e sessuali col fine di trattare grandi e pomposi temi filosofici, tanto per darsi un tono. Infatti Usamaru Furuya tocca delle tipiche (anche troppo) e semplici fragilità della natura umana; narra problemi tutto sommato comuni, in cui chiunque possa riconoscersi e magari trovarne una soluzione. Ciò senza dimenticare di far un po' di critica sociale (vedasi il racconto "Yuto, il ragazzo che divenne un ashura").
Rapporti difficili con i genitori, problemi ad accettare la propria sessualità, non sentirsi all'altezza dei propri sogni o aspettative, auto isolamento dalla società; questo ed altro ancora viene trattato in Genkaku Picasso.

Nonostante tutto, il manga esteriormente vuol divertire; fortunatamente non si prende troppo sul serio, anzi, fino a poco prima del bellissimo finale resta sempre su un registro dilettevole e leggero. I due protagonisti autoironizzano sulla propria condizione disastrata (sono morti in teoria), e lo stesso Picasso non fa che dare adito a gags simpatiche, venendo sistematicamente scambiato dalla gente per un deviato, a causa delle assurde imprese in cui è costretto ad imbarcarsi per riuscire a stabilire un contatto con la gente che deve aiutare.

Non stiamo parlando di un'opera perfetta ad essere sinceri. Ciò in cui più pecca Genkaku Picasso è una declinazione narrativa, nei "casi" trattati, eccessivamente ripetitiva e lineare. In ogni episodio vediamo riproposto a grandi linee lo stesso svolgimento: individuazione del soggetto, rappresentazione grafica del disagio, discesa nel disegno, interpretazione/rivelazione e risoluzione.
Una certa ripetitività in virtù della quale forse l'opera sarebbe risultata più gradevole se privata di qualche caso un po' meno coinvolgente, e condensata in due soli volumi più serrati e incentrati sulla macrotrama di fondo; cosa che in effetti lo stesso autore aveva preventivato inizialmente, come spiegato nel free talk in appendice al terzo volume.
A dispetto di questo difetto, c'è però da dire che la curiosità di scoprire cosa Picasso tirerà fuori dal suo block notes, e poi cosa rappresenti l'opera disegnata, spinge sempre a continuare la lettura con ritmo incalzante.

Star Comics pubblica i tre corposi volumi brossurati (250 pagine circa) di Genkaku Picasso in una edizione a 5.90€ con sovraccoperta e cover sottostante con illustrazioni alternative. Vengono mantenute anche varie vignette extra in appendice e i posterini a colori che giocano con simpatici effetti illusori, anamorfosi e tromp l'oeil.
I volumi si sfogliano facilmente, la carta infatti è dello spessore ottimale ed esente da qualsiasi trasparenza. Non si notano difetti di stampa rilevanti, se non il solito inchiostro che tende a lasciare aloni. L'adattamento è scorrevole e le onomatopee vengono tradotte con una discreta traduzione in piccolo in prossimità delle stesse.
Nel complesso si tratta di un'edizione con un buonissimo rapporto qualità/prezzo, come consuetudine di Star Comics.

Chi è arrivato a leggere fin qui però non equivochi. Genkaku Picasso è sicuramente un'opera colta, piena di citazioni al mondo dell'arte e, perché no, della psicoanalisi; che può gloriarsi di trovate scenografiche ed estetiche molto accattivanti, non di rado riuscite anche da un punto di vista simbolico. Ma Genkaku Picasso, badate bene, non è un'opera "di nicchia" o "per soli intenditori". Non è particolarmente criptico o impegnato, tutt'altro. Stiam sempre parlando di un manga pubblicato su Jump, contenitore notoriamente mainstream. Certo coloro che possiedono quel minimo di sensibilità in più coglieranno, probabilmente, quel certo quid che li avvicinerà intimamente alle vicende di Picasso, che restano sicuramente apprezzabili su più livelli di lettura.
Genkaku Picasso non sarà un titolo perfetto per le ragioni più su esposte e, chissà, forse neanche l'opera migliore di Usamaru Furuya, ma è sicuramente -a detta del sottoscritto- una delle miniserie più interessanti e intriganti che siano state pubblicate negli ultimi anni in Italia.
Da premiare il lavoro di Star Comics, sperando soprattutto che ci porti altre importanti opere dell'autore, come Garden o Marie no kanaderu ongaku.


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tsuna x-burner

Volumi letti: 3/3 --- Voto 6
Genkaku Picasso è uno Shounen manga scritto da Usamaru Furuya, portato in Italia da Star Comics al costo di 5,90 euro.
Ho acquistato il primo volume fondamentalmente per curiosità, infatti la storia mi intrigava abbastanza e dalle prime immagini il disegno era davvero fantastico. Dopo aver letto di seguito i tre volumi (mia scelta per poter godere a pieno dell'opera) ne sono rimasto un po deluso per diversi motivi che andrò ad esporre.

Per prima cosa partiamo dalla trama, Hikari Haruma è un introverso e solitario ragazzo delle superiori appassionato del disegno tanto che a scuola è noto come Picasso, anche se lui vorrebbe essere paragonato a Leonardo da Vinci in quanto artista più completo. Non ha molti amici al di fuori di Chiaki Yamamoto, una ragazza che lo sprona ad aprirsi con gli altri e a non isolarsi.
Un giorno, intanto che i due erano sulla riva del fiume, un elicottero precipita su di loro e mentre Chiaki muore Picasso riesce a salvarsi per puro miracolo, venendo successivamente a scoprire che è grazie alle preghiere di Chiaki fatte agli dei che lui si è salvato, a patto che aiuti le altre persone a diradare le tenebre nei loro cuori.
Cosi cominceranno le avventure di Picasso e di Chiaki sotto forma di angioletto.

Le premesse della storia erano molto buone, un ragazzo che si salva grazie alle preghiere della sua migliore amica e costretto, contro il suo volere, ad aiutare le altre persone.
Purtroppo alla fine ci si ritrova davanti a una storia molto ripetitiva, infatti succede sempre la stessa cosa solo con personaggi differenti: Picasso percepisce le tenebre nei suoi compagni di classe e fa un ritratto di essi, poi entra nel dipinto e infine elimina il problema.
Inoltre molte volte i problemi che affliggono i suoi compagni di classe sono veramente stupidi (<b>INIZIO SPOILER</b> invidia per la sorella, morte del coniglio e cose del genere <b>FINE SPOILER</b>).
I personaggi invece sono fatti abbastanza bene, sopratutto il protagonista che è caratterizzato perfettamente (solitario, introverso, fissato per il disegno e i corpi muscolosi, ma la cosa più esilarante e che a lui inizialmente di aiutare la gente non gli interessa minimamente ed è costretto per puro interesse personale), anche gli altri personaggi sono ben caratterizzati rendendo il comparto personaggi molto variegato.

I disegni sono la cosa migliore di quest'opera, veramente fantastici sopratutto per quanto riguarda i ritratti fatti da Picasso .
L'edizione della Star Comics è ottima con sovraccoperta, poster a colori e sopratutto volumi molto cicciotti e voluminosi.
In conclusione il mio voto è un 6 e non si può andare più su, in quanto la storia anche se piacevole dopo tre volumi diventa molto ripetitivo e noioso e la cosa che salva il tutto è il tratto fantastico dell'autore.


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alida84

Volumi letti: 1/3 --- Voto 4
Allora ragazzi questa spero sia una recensione provvisoria sul manga in questione perché non e' affatto positiva al momento e non ho letto oltre il primo volume e una ventina di pagine del secondo volume. Sono molto arrabbiata perché quando ho acquistato la serie completa in fumetteria, che qua a Liverpool dove vivo io mi é costata circa...21 sterline, ero tutta contenta perché le copertine mi avevano a dir poco stregata!
Partiamo dal disegno, penso l'unica cosa positiva dell'opera: allora, i disegni del signor Usamaru Furuya sono a dir poco eccezionali! Non trovo nulla di particolare nei volti dei personaggi ma quando il nostro Picasso viene scosso dalla visione delle anime in pericolo e prende a disegnare, ecco...le scene disegnate da Picasso sono superbe! Per quanto riguarda la storia...questa è la nota dolente perché il presupposto non è niente male! Un ragazzino e la sua amica muoiono in un incidente, però in realtà lui torna indietro perché ha il compito di salvare le persone sfruttando la sua arte, con l'aiuto di quella che sarebbe - Non lo so, l'angelo? - la sua unica amica. Picasso, un ragazzo chiuso e solitario, inizia così salvando i compagni di scuola ad essere circondato da persone che prima neanche gli parlavano.
Il problema dove sta? Che letta una storia le hai lette tutte, per questo non riesco ad andare oltre alla lettura: secondo me doveva essere un volume unico, ed oltretutto, l'autore doveva cercare di trovare delle storie meno stupide, scusatemi ma e' quello che penso! Perché i motivi per cui queste anime sono in pena, sono davvero sciocchi, banali...Inutili! Un vero peccato perché ripeto, i disegni sono arte! Ma sinceramente non me la sento di passare momenti ad annoiarmi a morte solo per godermi i disegni.</b>


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Tacchan

Volumi letti: 3/3 --- Voto 4
Un ragazzo introverso riesce a esprimere se stesso con il disegno e aspira a diventare un artista. Tuttavia, coinvolto in una tragedia, la sua dote diverrà uno strumento per aiutare le persone che ha vicino. Inizialmente lo farà contro la sua volontà, ma lentamente scoprirà che la maledizione che lo affligge potrebbe cambiare in meglio anche la sua vita.

Questi tre corposi volumetti si notano da subito per delle copertine piuttosto ispirate che invogliano a sfogliarli e, visto che il contenuto graficamente è eccellente e che molto probabilmente vi soffermerete su alcune pagine che ritraggono dei soggetti insoliti arrangiati in tavole davvero splendide, la probabilità che finirete per acquistarli è molto elevata.
Vi renderete conto solo in un secondo momento che quelli che avete tra le mani non sono altro che tre specchietti per allodole, ma magari finirete anche per farveli piacere, in effetti da vedere sono proprio belli.

Sfortunatamente mi sono anche cimentato nella loro lettura e, dopo un buon inizio, l'ammaliamento di cui ero vittima, a forza di cavolate, è svanito, e sono riuscito a vedere Picasso per quello che personalmente ritengo che sia, ovvero un titolo superficiale che propone una lunga serie di banalità e luoghi comuni.

Tralasciando i personaggi e lo stereotipo che viene loro affibbiato dall'autore, colpisce la banalità dei problemi trattati, che sembrano usciti da qualcuna delle più brillanti trasmissioni di Maria de Filippi. Il tutto è camuffato e proposto in modo che intende essere in qualche modo toccante, fatto questo che ha reso i racconti ai miei occhi ridicoli, scontati e banali.

La struttura narrativa poi non aiuta, una serie troppo lunga di capitoli che ripropongono sempre la stessa solfa.
Vi sintetizzo il secondo volumetto dell'opera: problema, ritratto, immersione, soluzione; problema, ritratto, immersione, soluzione; problema, ritratto, immersione, soluzione; problema, ritratto, immersione, soluzione; problema, ritratto, immersione, soluzione…
Emozionante!
I problemi sono per quel che mi riguarda sono una banalità dietro l'altra; i ritratti sono invece davvero belli, la parte migliore di quest'opera; le immersioni ci fanno scoprire mondi in genere ispirati e ben rappresentati; le soluzioni sono dispensate con una leggerezza disarmante, in genere sbrigative e non di rado le ho trovate ridicole, se non patetiche.

Per finire, nei casi più delicati, non manca una buona dose di buonismo, che mi ha dato definitivamente il colpo di grazia.

Se cercate un'opera con tavole evocative e ben disegnate, e vi basta che sia bella visivamente, Picasso è una scelta perfetta. Regala infatti tavole dettagliate e ispirate, arrivando a livelli di eccellenza nei ritratti delle anime disegnati per mano dal protagonista.
Per quel che mi riguarda, tuttavia, un manga deve soprattutto raccontarmi e comunicarmi qualcosa, altrimenti mi accontenterei di un artbook. Da questo punto di vista Picasso mi ha estremamente deluso, dimostrandosi banale, ripetitivo e superficiale. Peccato, dopo il primo numero qualche aspettativa l'avevo, anche se in effetti avevo notato alcuni difetti che un po' mi avevano preoccupato. Speravo che i restanti due volumetti approfondissero un po' gli argomenti trattati, invece mi sono sembrati praticamente identici alla seconda parte del primo, accentuando così i problemi che avevo intravisto.


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YumeChan

Volumi letti: 3/3 --- Voto 10
Quando ho comprato questo manga sono stata catturata soprattutto dal titolo, forse perché a me piace storia dell'arte e dunque leggere "Picasso" mi ha attratto come la luce attrae le falene, ho abboccato all'amo e ne sono anche felice perché mi è piaciuto tantissimo.
Beh, malgrado il titolo porti a pensare al famoso pittore, il nostro protagonista non ama particolarmente Picasso, preferisce Leonardo Da Vinci, e questa cosa mi ha fatto anche divertire dato che sono stati i compagni di classe ad affibbiare questo nomignolo a Genkaku, ovviamente senza il suo consenso.

Oltre al titolo mi hanno affascinato anche i disegni così curati in ogni minimo dettaglio, realistici e originali, ne sono rimasta davvero affascinata, mi piacevano soprattutto gli schizzi che Picasso faceva quando leggeva nelle anime altrui. Esatto, lui ha la capacità di disegnare ciò che opprime l'animo umano, e lo fa con dei disegni magnifici, mi piacciono davvero tanto, non posso farci niente.

Poi il personaggio di Picasso, a mio parere, è uscito davvero bene, è un personaggio così strano, è un ragazzo asociale che ama starsene sulle sue disegnando dalla mattina alla sera i muscoli e altre parti del corpo in compagnia della sua amica Chiaki (unica amica tra l'altro) nel club sulla riva del fiume.
Anche Chiaki è un personaggio meraviglioso, che purtroppo morirà già nel primo capitolo in un incidente che coinvolgerà anche l'amico lasciandoci di sasso. Non preoccupatevi, la sua morte non è uno spoiler dato che capita praticamente subito. Anzi, la vera storia di Picasso inizierà proprio dopo questa tragedia, e per nostra fortuna egli verrà accompagnato da una nuova Chiaki tutta angelicata ma un po' più piccola del solito tanto che sembra un folletto o una fatina.
Da quel momento il compito di Picasso sarà aiutare le persone, anche se lui non sarà d'accordo, conoscendo il suo carattere scorbutico, ma sarà costretto a farlo se non vorrà marcire putrefatto come un cadavere.

Un'altra cosa che mi ha incantato sono i temi che questo manga affronta, così profondi e anche importanti secondo me; sono temi che nella vita affrontiamo tutti o quasi.
Soprattutto un tema che è stato trattato nel 2° volume mi ha davvero colpita positivamente lasciandomi incredula perché temi di quel genere nella società odierna sono ancora poco trattati, anzi talvolta male affrontati.

La lettura di questo manga mi ha regalato diverse emozioni positive: come il sentimento dell'amicizia, dell'amore, o il sentimento di appagamento che si prova nell'aiutare le persone in difficoltà, ma un aiuto diverso, non aiutare il prossimo come donare soldi o cose del genere ma aiutare una persona psicologicamente, ecco il genere di aiuto che esso affronta perché tutti si portano dentro al cuore angoscia, ansia provocate da cose diverse per ognuno di noi, e per ognuno di noi sono importanti questi sentimenti perché non ci lasciano indifferenti dato che ci fanno soffrire. Dunque bisogna fare in modo che questo malessere venga annientato, perciò il compito di Picasso è importantissimo, cioè far tornare la serenità nel cuore delle persone, e secondo me questa è una cosa da non sottovalutare.

Consiglio questo manga a tutti, perché ne vale la pena, io mi son sentita soddisfatta anche se il finale è triste ma allo stesso tempo lieto, ma secondo me il finale non poteva essere diverso da quello che è.
Comunque sia spero che lo leggiate perché merita veramente tanto a mio parere.


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VerderameAlih

Volumi letti: 3/3 --- Voto 10
"Genkaku Picasso" è un manga che, per molte ragioni, ha finito con il diventare parte di me mentre leggevo. E pagina dopo pagina scoprivo che tutti, a loro modo, avevano un dolore intimo che li perseguitava.
Difatti Hikari "Picasso" Haruma è colui che attraverso il disegno dovrà estirpare questo male che i suoi compagni di classe avvertono, così da liberarli e da continuare a salvare vite umane dall'oblio. In effetti Picasso se non facesse uso della sua "abilità di entrare nel cuore delle persone" non potrebbe vivere, poiché inizia a marcire progressivamente. Perciò egli si ritrova a dover entrare nel cuore delle persone, cercando un modo per risolvere i loro problemi.
Dopo la morte di Chiaki Yamamoto Picasso acquisisce questo particolare potere che lo porterà a scoprire i pensieri e i dolori più intimi che affliggono i suoi compagni di classe, ma anche, per certi versi, alla scoperta di se stesso.

Vorrei ora focalizzare la mia attenzione sul personaggio chiave di Chiaki-chan: lei muore, ma torna sotto forma di angelo protettore di Picasso.
A mio parere il rapporto tra Chiaki e Picasso che scoprirete leggendo i tre volumetti è meraviglioso: un mix di amicizia purissima che li tiene legati, battute pungenti, sarcasmo a gogò e una buona dose di ironia.
Io credo che Furuya con questo manga abbia voluto sollevare delle problematiche ben precise che affliggono gli adolescenti di oggi, però anche far rispendere tra le amicizia un'amicizia forte come una catena d'acciaio.
Consiglio spassionatamente questo manga a chi ama il tratto di Furuya che disegna magistralmente, e a chi cerca una storia che affronti problematiche importanti.
Picasso mi ha commossa, alla fine. È un lavoro che sicuramente porterò nel cuore per sempre.


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Valina

Volumi letti: 3/3 --- Voto 9
Ho trovato questo fumetto un capolavoro del disegno e sinceramente mi è piaciuta molto anche la storia. L'argomento è piuttosto triste ma trattato con una leggerezza e un'ironia che non rende pesante l'insieme. Qualche pecca c'è, come l'utilizzo dello stesso personaggio in più di episodio e a tratti un'eccessiva paranoia, oserei dire.
Nel complesso però una lettura scorrevole, interessante, che non annoia e un finale carino (sebbene non abbia rispecchiato le mie aspettative). Una lettura che consiglierei a chi vuole qualcosa di impegnativo ma non troppo.


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dade88

Volumi letti: 3/3 --- Voto 7
Sinceramente mi aspettavo di più dall'autore di 51 modi per salvarla, che, al contrario di quello che dicono in molti, ho trovato veramente bello.
Qui ho ritrovato lo stesso splendido disegno, delle ambientazioni e dei dettagli così belli che a volte rimani fermo a guardare la pagina; inoltre questo suo modo di disegnare gli oggetti e gli animali con quel tratto "peloso" mi fa impazzire. In questo Usamaru Furuya è un vero fuoriclasse.

La storia lascia un po' insoddisfatti, cerca in tutti i modi di emergere ma alla fine non ce la fa. Hikari, il protagonista, soprannominato Picasso, è un ragazzo complessato e un po' depresso, che per carattere allontana tutto e tutti, tranne la matita e i fogli per disegnare; questo fa sì che venga allontanato da tutti nella sua classe, tutti tranne Chiaki, una ragazza bellissima e dolcissima che invece lo segue come una sorta di protettrice.
All'inizio del manga si assiste ad un evento che fa partire a storia: Chiaki muore in un incidente, ritornando da Picasso sotto forma di tenero angioletto ed affidando al ragazzo una missione. Picasso, quindi, acquisisce il potere di guardare nell'anime delle persone e di proiettare quello che vede su un foglio da disegno; ovviamente, per il carattere che ha, inizialmente non è felice della cosa, ma poi la cosa evolve verso soluzioni a dire il vero non proprio inaspettate.

L'autore incornicia ogni capitolo con l'animo di un amico/a di Picasso rendendo la cosa un pochino monotona, in più a volte Picasso non fa molto per aiutare gli altri, ma semplicemente gli eventi portano ad una risoluzione dei problemi. Si cerca di toccare temi profondi e toccanti, ma a volte si scade nel banale e nello scontato.
Il finale è bellino, non eccezionale, ma risolleva tutta l'opera rendendolo un manga che per essere di 3 numeri è godibile (fosse stato di 10 numeri tutti come il secondo non so se avrei resistito).
Il voto 7 deriva da un mix, la storia purtroppo è un 5, il disegno è un 9, in più non mi sento di sconsigliarlo proprio perché il finale è bellino.
Mah, se siete attratti dalla trama leggetelo, vedrete delle belle tavole, ma se avete altre scelte lasciate perdere.


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MastWiFi

Volumi letti: 3/3 --- Voto 7
Ognuno di noi è dotato di un certo tipo di talento, alcuni fin dalla nascita. Talvolta, però, dobbiamo faticare molto prima di essere bravi nell'uso di questa nostra abilità, cercando di farci notare ed apprezzare dagli altri. Furuya ci mostrerà come un certo tipo di talento, accomunato all'aiuto di qualcuno di speciale, può cambiare la vita delle persone.

Hikari Haruma è un liceale noto in gran parte per la sua abilità nel disegno, da cui il soprannome scherzoso "Picasso". Egli tuttavia non disegna per gli altri, ma lo fa per il proprio piacere ed egoismo, cosa che gli altri non sembrano comprendere e per questo viene poco considerato. Ha comunque un'amica, Chiaki Yamamoto, che lo prende in simpatia ed apprezza la sua abilità. In un infausto giorno, entrambi, sulle sponde di un fiume, vengono colpiti da un elicottero che precipita al suolo dopo un incidente. Picasso si salva miracolosamente, ma la sua amica non sopravvive allo scontro. Dopo un po' di tempo, quest'ultima riappare di fronte al ragazzo sotto forma di mini angelo, col compito di affidare all'amico una missione importante: fare in modo che, attraverso la sua innata tecnica nel disegno, riesca a vedere l'animo delle persone più problematiche e, tramite esso, possa aiutarli a sconfiggere le proprie paure, ansie e preoccupazioni. Controvoglia, il ragazzo sarà costretto ad impugnare matita e blocco da disegno per ricreare episodi sconosciuti e segreti dei suoi compagni di classe.

Molto intrigante è l'incipit generale dell'opera che Usamaru Furuya (autore dell'apprezzato 51 modi per salvarla) ci propone in una serie breve e scorrevole. L'intento dell'autore è quello di manifestare apertamente ciò che le persone più sconvolte e ambigue tengono nascosto dentro il loro corpo, nel punto più profondo dell'anima; può essere che siano ricordi legati a traumi infantili o che siano segreti e misteri che nessuno vuole confidare nemmeno all'amico più caro per paura di essere giudicato male. Utilizza un giovane ragazzo e le sue eccezionali qualità nel disegno per ricreare ambienti in cui migliaia di elementi e piccoli dettagli si uniscono per formare quella che è la psiche di ogni personaggio ritratto nei vari capitoli della storia. Picasso altri non è che l'autore stesso Furuya: come infatti viene descritto alla fine del terzo volume, il mangaka si raffigura nel giovane protagonista perché legato ad esso dalla stessa passione per il disegno e per il desiderio di voler essere conosciuto nel mondo attraverso la sua abilità.

Sfortunatamente, non è tutto oro quello che luccica in questo manga: nonostante, come detto prima, un inizio molto interessante e diversi personaggi tutti diversi tra di loro, Furuya non riesce a diversificarli nell'aspetto, rendendoli tutti abbastanza ambigui nella gestualità e nell'aspetto fisico; io stesso credevo all'inizio che Picasso fosse una ragazza, complice anche il nome. Inoltre la parte finale dell'opera, comprendente quasi tutto il terzo volume, viene abbastanza tirata per le lunghe, nonostante venga approfondito il rapporto di amicizia tra Hikari e Chiaki attraverso l'ultimo, intricatissimo disegno sul blocco del protagonista.

C'è da dire che, nonostante quei difetti che possono pregiudicare o meno l'opera totale, la Star Comics ha scelto di pubblicare un manga innovativo ed originale, considerato che Furuya è un autore ben conosciuto in patria per il suo tratto molto dettagliato e che, tra le serie brevi, è una delle migliori che si possono trovare e leggere durante una giornata tranquilla e senza impegni.


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Kid Icarus

Volumi letti: 2/3 --- Voto 9
Usamaru Furuya è un grande Mangaka, il suo stile di disegno è molto particolare, a me personalmente piace un sacco ma conosco molti a cui proprio non va giù. Peccato che in Italia non siano arrivati i suoi più grandi capolavori, ma solo lavori buoni che però non rendono omaggio alle sue grandi capacità.

Picasso è un ottimo manga dal punto di vista grafico ma pecca un po' nella storia, che a tratti cade nel banale ma restando sempre sopra la soglia della noia. In questo manga si trova un po di tutto, dalle gag divertenti alle riflessioni sull'animo umano. La struttura narrativa è capitoli separati e a volte non si capisce quanto tempo passa da un capitolo all'altro; può essere un bene per concentrarsi su ogni situazione singolarmente, ma non permette una continuità narrativa. Il personaggio di Picasso è ben caratterizzato mentre tutti i personaggi secondari sono davvero troppo di fondo, poco caratterizzati che quasi non ci si ricorda di loro una volta finito il capitolo, davvero un peccato.

Ricapitolando; questo manga è un capolavoro grafico come pochi, ma la bellezza dei disegni è offuscata da una storia un po' altalenante con troppi alti e bassi e con personaggi poco significativi al di fuori del protagonista. Un 10 per i disegni e un 7 per la storia, con una media di 8.5 che arrotondo a 9 perché Usamaru Furuya merita di essere conosciuto, sperando però in una trasposizione italiana dei suoi grandi capolavori.


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lacameradigabbo

Volumi letti: 1/3 --- Voto 4
Questo primo volume non mi è piaciuto per niente. Ero partito entusiasta di questo nuovo titolo Star Comics e avevo letto ottime recensioni, ma sono rimasto immediatamente deluso dopo averlo letto.
Vorrebbe essere un manga "impegnato" trattando temi particolari della società pseudo-moderna, ma risulta solo molto spesso scontato, patetico e in alcuni tratti decisamente ridicolo. Le vicende si svolgono velocemente, e molto spesso non si riesce neppure a capire come siano state risolte.

Per quanto riguarda i disegni, il tratto in stile manga non è di mio gradimento, mentre le tavole " realistiche" sono ben rese.
Un manga che almeno per ora sconsiglio.

Utente9371

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Utente9371

Volumi letti: 2/3 --- Voto 7
Un'opera conclusa e più o meno recente del grande Usamaru Furuya che, per quanto lungi dalla qualità dei suoi capolavori, aiuterà molti a dimenticare il melenso, lacrimoso e mediocre "51 Modi per Salvarla."

Per la trama potete tranquillamente leggere il trafiletto sopra, conciso e accurato. Passiamo quindi all'aspetto grafico, che ci permette di tirare il primo sospiro di sollievo: Furuya, quando vuole, sa ancora disegnare. Lontano dalla mediocre stilizzazione pseudo-grunge di "51 Modi...", Furuya ritorna agli inizi, riproponendoci gli intricati barocchismi che hanno reso unici "La Voce di Marie" e "Garden": la semplicità di layout delle scene di vita quotidiana scolastica contornano "full pages" che sono delle vere e proprie opere d'arte. Unico rammarico è che Furuya abbia, purtroppo, messo da parte i suoi tipici e gustosissimi rimandi all'arte antica e rinascimentale (vedi "Palepoli" e "Garden").

Purtroppo è quando si passa alla parola scritta, alla "storia" che si cominciano ad accusare i primi colpi: mi dispiace dirlo, ma Furuya è più un artista che un cantastorie, e si vede. La veste grafica nasconde a malapena plot formulaici e ripetitivi: un coetaneo/a di Hikari nasconde un problema che si rivela nel simbolismo francamente anche troppo trasparente delle opere del giovane artista; problema che verrà poi risolto in modi spesso banali e, a volte, ridicoli. I "problemi" stessi che vengono affrontati sembrano usciti da un reportage del TG4: ragazzi sedotti da musica blasfema, rancorosi verso i genitori, gelosi delle amiche belle e ricche, e chi più ne ha più ne metta.

Insomma, un mezzo successo di Furuya dopo un lungo periodo di opere dimenticabili: dal punto di vista grafico, possiamo dire "bentornato!" ad uno degli artisti più eccentrici e visionari che il mondo manga ha da offrire; tuttavia è difficile passare sopra ad una storia che, partendo da uno spunto non incredibile ma sicuramente fresco, diventa subito ripetitiva e formulaica.