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Frau Blücher

Volumi letti: 1/1 --- Voto 4,5
Nel mondo di Kuroneko ci sono dei rari esseri umani che hanno la capacità di trasformarsi in felini. Il protagonista, Shingo, è un ragazzo dalla spiccata sessualità che si trasforma in un gatto nero. Vive la sua vita come un randagio, lavorando quel che basta per poter vivere e passando da un letto all'altro, facendo sempre la parte attiva della coppia. Tutto il suo mondo viene stravolto da Keichi Kagami, attore famosissimo che si interessa subito al nostro gattino nero. Si, perché Kagami sente il suo odore, essendo anche lui un felino, per la precisione un leopardo. Tra i due nascerà ben presto una focosa storia d'amore, inizialmente voluta più da Kagami ma ben presto anche Shingo cederà. Se vi piacciono gli yaoi con questa componente soprannaturale non potete perdervi Kuroneko, una pietra miliare del genere. Ovviamente bisogna anche tenere a mente che è arrivato da noi con 10 anni di ritardo, perciò sia lo stile narrativo che il disegno potranno risultare un filino vecchiotti, più che altro perché lo stile attuale degli yaoi ha alzato moltissimo lo standard qualitativo. Ma allora perché sto dando un voto così basso?
Per me il manga ha un gravissimo problema che non posso ignorare, ed è l'adattamento. C'è ancora molta gente che crede che adattamento e traduzione siano la stessa cosa e no, non è così. I dialoghi di Kuroneko sono spesso poco fluidi, a tratti diventano surreali, soprattutto i dialoghi durante il sesso trasmettono solo disagio invece che eros. Mi sono confrontata con altre persone che lo hanno letto e purtroppo posso dire di non essere l'unica ad aver riscontrato questo problema nella lettura. Un'occasione sprecata, peccato.


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Melany

Volumi letti: 1/1 --- Voto 8
Capita che le autrici di shoujo manga vogliano disegnare e sperimentare altri generi, come lo shounen-ai e il più esplicito yaoi, per arricchire la loro carriera o semplicemente per interesse. Tra le artiste più conosciute dal pubblico italiano che si sono cimentate nel genere, citiamo ad esempio Yuu Watase (Ayashi no ceres, Fushigi Yuugi), Kaori Yuki (Angel Sanctuary, Fairy Cube) e Mikiyo Tsuda (Princess Princess), a cui si aggiunge Ayane Ukyo (Desire Climax) che disegna Boys Love col pseudonimo di Aya Sakyou. In questa recensione parliamo di lei, ma soprattutto della sua opera che l'ha resa memorabile come mangaka yaoi.

"Kuroneko Kareshi no Asobikata" è la prima saga di una trilogia che racconta delle vicende sentimentali di un gatto mannaro e di un leopardo. Rispettivamente sono Shingo e Kakami, il primo lavora in una compagnia d'architettura specializzata nella realizzazione di sfondi per i set cinematografici, mentre l'altro è l'attore più popolare del momento. I due si conoscono proprio sul posto di lavoro.
La trama è ambientata in Giappone, in un mondo dove una minuscola percentuale della popolazione sono felini mannari. Alcuni sanno della loro esistenza, altri no perché sono talmente rari che è estremamente difficile beccarli. Kakami ha la fortuna di trovarne uno molto grazioso che attira la sua attenzione all'istante.
Nonostante il plot non risulta granché accattivante, a rendere la lettura armoniosa è la narrazione scorrevole, senza intoppi né divagazioni inutili nella stesura. Se la prima parte è dedicata prevalentemente all'elemento smut, di cui l'autrice è ben navigata grazie ai suoi precedenti, nella seconda metà si dà spazio anche al romanticismo che contribuisce a caratterizzare meglio i due protagonisti. Il mix tra scene comiche e scene piccanti funziona a meraviglia, tanto che si finisce l'albo in un attimo, desiderando di leggere già il seguito!
Inizialmente sembra che tutto sia incentrato sulle unicamente sulle scene di sesso, ma avanzando di capitolo in capitolo una storia di fondo c'è, e a talvolta riesce anche a sorprendere per alcune scelte registiche. La voce narrante è del gatto nero, ma ci saranno anche momenti in cui a monologare è il leopardo dominante.

Il cast di personaggi non è ampio, a parte l'amico e collega di Shingo, non ci sono altri ruoli secondari. D'altronde non se ne sente la necessità, anche perché i battibecchi tra Shingo e Kakami riescono da soli ad intrattenere con siparietti allettanti e focosi. Da notare come i due, dai semplici scherzi, passano allo stadio emotivo. Questo vale soprattutto per Kakami, che con la scusa di informarsi dietro le quinte per poter un giorno dirigere film, rimane appresso a Shingo non mollandolo un secondo. Il suo innamoramento è coerente, ma dovrà lavorare duro per ottenere la fiducia del gatto nero che tanto brama. La faccenda del telefono e della lontananza ne è una prova! Shingo, d'altro canto, è riluttante, non vuole aprire il suo cuore a nessuno perché ha paura di essere nuovamente abbandonato e per questo cerca solo il puro svago, scappando quando le cose si fanno complicate. Eppure, pur essendo orgoglioso e facilmente irritabile, non riesce a respingere Kakami, annuisce ma non vuole essere catturato nella sua morsa, nonostante quell'odore persistente e quella luminosità lo attirano pazzamente.
Da un rapporto superficiale si crea qualcosa di più serio e travolgente.

I disegni sono a dir poco stupefacenti, notevoli e minuziose le scene calde, ne ho visti pochi di BL con un'attenzione così maniacale per le parti intime che non siano sfocate, poco dettagliate, oscurate o addirittura censurate. Per di più, le scene a letto non sono mai le stesse, cambiano le prospettive e malgrado ciò risultano tutte appassionanti e bollenti. Inoltre l'episodio che fa ingranare la storia è ben inserito, ripreso più volte e chiuso in modo credibile. Quanto all'anatomia dei personaggi, l'autrice ha migliorato il suo tratto dai tempi di "Desiderio" e "Nekoka Kareshi non Ayashikata", i suoi uomini ora sono ancora più proporzionati e si nota una maggiore cura per il vestiario. Inoltre gli animali sono disegnati altrettanto bene, la forma felina di Shingo è la tenerezza, gatti così soffici ed espressivi sono quelli che colpiscono subito. Invece la trasformazione di Kakami incuteva davvero soggezione! ma a suo modo era anche divertente con la trovata dell'abbraccio affettuoso! Penso che la Ukyo abbia sempre voluto rappresentare tavole più spinte, lo si notava già dai suoi shoujo, perciò qua ha potuto esprimere tutta la sua vena artistica.

Prima di dare il voto ad un'opera, cerco sempre di inquadrare l'obiettivo che il prodotto in questione vuole imporre, e se questi si rivelano soddisfacenti allora è una valutazione positiva. Il manga preso in esame punta specialmente sul lato erotico delle tavole e dei dialoghi, non vuole trasmettere chissà quale filosofia di vita o altre pretese analoghe; quindi se si è coscienti del tipo di lettura che si va ad affrontare, in questo caso di una lettura leggera e stuzzicante, tra l'altro ben riuscita, perché non promuoverlo? Tuttavia metto in guardia coloro a cui ha infastidito la prima volta di Shingo e Kakami, se riuscite a passarci sopra nonostante le perplessità iniziali, allora sono certa che il finale non deluderà!