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Focasaggia

Volumi letti: 12/12 --- Voto 7,5
«Perfect crime» (originalmente “Funouhan”) è un manga, scritto da Arata Miyatsuki e disegnato da Yuuya Kanzaki, scioccante e riflessivo, che indaga nell’oscurità degli esseri umani senza mai annoiare il lettore, mantenendo sempre viva l’attenzione.

"Che sciocchi gli umani."
Un sicario particolare Tadashi Usobuki, affettuosamente chiamato Usobin, giovane bonario circondato perennemente dai gatti, che non fa altro che chiacchierare con alcune persone, eppure quelle persone andranno incontro a morte certa.

Le parole hanno un peso, sanno far male più di quanto possa fare un’arma affilata, le parole sanno condurre una persona alla disperazione, alla morte. Non si tratta di un clone malriuscito di Johan di Monster ideato da Naoki Urasawa, in questo caso non è importante quello che dici ma come lo dici, il potere dell’ipnosi.

L’ipnosi, termine utilizzato da James Braid (1785-1860) per quanto Franz Anton Mesmer (1734-1815) ne sia considerato il precursore, non è una tecnica di recente scoperta venendo utilizzata già all’epoca dell’antico Egitto. L’individuo ipnotizzato ignora ogni genere di stimoli, vive in una condizione alterata di percezione, può convincersi di qualunque cosa e quella fantasia diventa per lui realtà. L’acqua può diventare veleno, un cucchiaio un pugnale basta che sia lui, Usobin, a suggerirglielo. Di certo Usobin ha dei tratti inquietanti e nel suo sguardo perdersi è facile. Nell'ambiente sembra una sorta di leggenda urbana al pari della famosa videocassetta di Sadako… “Si dice che…” ma, come sempre, sono in molti a credere alle più disparate fantasie, quando fa a loro comodo, del resto provare non costa nulla: il problema è quando funziona. Molte persone si rivolgono a lui che assolve sempre ogni singolo incarico che gli viene affidato, portandolo sempre a termine; non importa questo cosa implica, a discapito di qualunque morale. L’unica eccezione è quando muore il committente, solo in quel caso i suoi obblighi morali vengono meno e la sua professionalità rimane intatta. Vendetta, astio, quello che sembra un risolutore dei problemi farà molto di più, porterà sempre a galla l’oscurità che si cela in ogni essere umano, quel lato che non si conosce, che non si vuole conoscere, un prezzo spesso folle da pagare. Gli esseri umani non sono veramente mai soddisfatti, si direbbe.

Leggendo ci viene più volte il dubbio che Usobin sia realmente un essere umano visto che lui stesso tende a non voler essere paragonato con loro, come se appartenessero a due razze diverse, o ci si chiede da quanto tempo viva, sembra infatti una sorta di entità un qualcosa di trascendentale, antico o di provenienza aliena o vittima di una sorta di maledizione. Non abusa delle proprie capacità, non vuole farne sfoggio, sembra voler aiutare gli altri, ma in realtà li studia alla perenne ricerca di qualcosa o di qualcuno. Studia l’essere umano, la sua debolezza, convinto che in fondo lo siano tutti, anche chi all’apparenza non lo sembra. Nietzsche diceva "Chi lotta con i mostri deve guardarsi di non diventare, così facendo, un mostro. E se tu scruterai a lungo in un abisso, anche l'abisso scruterà dentro di te." In questo caso Usobin è il più profondo degli abissi.

Il suo non è un potere assoluto, esistono persone immuni che nella sua vita talvolta incontra e da queste rimane affascinato. Cosa vuole da queste persone? A credere alle sue parole sembra che voglia semplicemente venire ucciso, in quanto afferma di non poter terminare da solo la propria esistenza, ma sarà realmente così o quello che vuole è altro, ben più oscuro?

Per quanto continui omicidi si susseguano intorno a lui (succede anche a Conan ma vabbeh) non esistono prove materiali che lo collegano a nessuna delle tante vittime, anche se la polizia è convinta della sua colpevolezza non c’è modo di arrestarlo, si può sperare in un suo errore, ma lui è un professionista. A frapporsi tra sicario e vittime ci sono numerosi agenti di polizia, Tomoki Tada, Asako Momose, Shintaro Nanjo e Yuka Yome, tutti in un modo completamente diverso cercheranno di fermare i continui omicidi perpetrati da Usobuki.

In una storia del genere fondamentale è il sapersi destreggiare nel descrivere la psicologia dei vari personaggi, ed è qui che l’opera mostra tutta la sua qualità: tutti risultano molto ben caratterizzati anche quelli più secondari, i vari ispettori sono umani nella loro sofferenza, nella loro testardaggine, nella loro rabbia, si piange, si ride, si è umani. Fra gli altri personaggi interessante è lo psicologo, l’affabile dottor Taki. il lettore quasi giocherà come il protagonista della storia a capire cosa celino i vari personaggi, cosa nascondano e come agirà l’amante dei gatti.

“...L’aspetto pietoso che assumono le persone che non sono tornate più a casa perché si sono fermate a giocare con me troppo a lungo.”

Una trama verticale che si adagia su un’altra orizzontale, quindi da un lato assisteremo a un’enorme quantitativo di personaggi che usciranno di scena nello stesso volume in cui vengono introdotti, mentre solo alcuni di loro ritorneranno tempo dopo, dall’altra i vari protagonisti elaboreranno varie strategie per riuscire a fermarlo, e fra tutti l’ispettore Tada è deciso a non tradire lo spirito della giustizia che lo guida nonostante tutto.

Il disegno è curato, le fisionomie risultano ben delineate, proporzionate e credibili. Da evidenziare che sono tante le scene crude e violente presenti all'interno della lettura.

“In sintesi si tratta di un crimine impossibile da dimostrare… un crimine perfetto.”

In storie come queste è importante dimostrare una strada, un’idea vincente, non importa quanto il nemico possa essere considerato invincibile, deve avere un punto debole… anche se magari al lettore dovesse sfuggire non deve sfuggire all’autore. In questo il manga fornisce una risposta, sensata e intelligente, anzi: nel corso della storia ci proveranno più volte con stratagemmi vari, tutti ben studiati.

Consigliato a chi cerca una storia appassionante, cruda e ben realizzata, lunga quanto basta per non ricadere nella banalità, una battaglia fra emozioni diverse, fra volontà diverse.


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Pegaso91

Volumi letti: 2/12 --- Voto 8,5
L’arma più potente che esista? La nostra mente!

Frase scontata, lo so, ma la pensereste così se vi dicessi che, come ogni altra arma può essere usata contro di voi? Che, quando credete di avere tutto sotto controllo, beh, non ce l’avete? Che il vostro cervello è in grado di uccidervi se sarete davvero convinti di star morendo, anche se siete fisicamente sanissimi?
Non ci credete? Peccato, perché Tadashi Uesugi vi porterà nel mondo del subconscio. Coi suoi magnetici occhi rosso sangue può realizzare l’impossibile, o meglio l’inimmaginabile: uccidere solo con il potere della suggestione! Intrecciare vite e richieste dei suoi macabri datori di lavoro per ottenere il massimo risultato: dimostrare la fragilità umana. Del resto lo disse anche il grande Sherlock: “se togli l’impossibile ciò che rimane, per quanto improbabile, deve corrispondere al vero!”.

Uesugi è un’apparente senzatetto, imbattibile, scaltro, mellifluo e vizioso. Ebro di portare scompiglio e disperazione ovunque il suo sguardo si riesca a posare. Non ha bisogno di armi; i suoi bersagli, le loro credenze, faranno un magnifico lavoro da soli.

Questo è un manga potente, dove il crimine avviene quasi senza sangue e squartamenti, dove la verità non è mai quella che ti aspetteresti, dove capisci di essere in trappola solo quando il predatore cala la scure. Chiunque è una possibile vittima, e capire la sua logica, prevederne i motivi, quasi spaventa il lettore che ci si cimenta.
Il tratto è realistico, efficace, metropolitano, quasi abbozzato in certi punti. Gli occhi piccoli e poco espressivi dei più, i personaggi che non fissano mai lo sguardo avanti a sé. L’ uomo comune che si affaccia sul bordo del baratro, e quel baratro gli porge il benvenuto con occhi sanguigni e soddisfatti.
Uesugi accetta, non chiede, lasciando al cliente la possibilità di ripensarci se vuole. Ma dopo, le danze sono aperte e chi sia preda e chi predatore, solo il Killer lo sa.
Affascinate come un vortice, forse un po' troppo paranormale a tratti. Uesugi sembra dotato di poteri mistici più che di abilità cognitive e manipolative superiori, e questo a mio avviso è un grosso neo dell’opera. Spero che in seguito questo piccolo deragliamento rientri donando la sublimazione di cui necessitano evidentemente i lettori.
Lanciate questo boccone di cibo al vostro Es, alla parte meno civilizzata di voi, anche se vi consiglio di non esagerare, potreste venire risucchiati.


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Wesleytiri

Volumi letti: 5/12 --- Voto 7,5
Mi sono avvicinato a questo titolo per caso, attratto dalle potenzialità di thriller psicologico che mi avevano reso un fan sfegatato di una serie come "Death Note". "Perfect Crime" in parte ne ricalca lo stile e mi ha fatto rivivere alcuni di quei momenti in cui non capisci come possa andare a finire una certa situazione e quando arrivi al colpo di scena rimani sbalordito. Questo manga segue principalmente le vicende di Tadashi Usobuki, un sicario dal
passato oscuro, e dell'ispettore Tada che cerca di incastrarlo. Particolare, e molto affascinante, è il rapporto tra questi due personaggi: pur essendo uno la nemesi dell'altro si ritrovano moltissime volte a confrontarsi e Usobuki cerca in svariati modi di far desistere l'ispettore dai suoi ideali di giustizia assoluta e di rispetto delle regole. I loro molteplici incontri sono dovuti al particolare modus operandi dell'assassino, egli infatti non uccide direttamente
le sue vittime, ma grazie a una sua particolare abilità che lui chiama "ascendente" causa in loro diverse suggestioni ed allucinazioni, spingendoli a suicidarsi o inducendoli a uccidere qualcun altro. In questo modo la sua colpevolezza non è mai dimostrabile. Usobuki riesce ad avere accesso e a plasmare a suo piacimento gli strati più profondi della mente umana, escogitando maniere molto subdole e cervellotiche per uccidere le sue vittime e godersi al meglio l'autodistruzione degli esseri umani.
I disegni sono a mio parere molto ben fatti e chiari, non a livelli di eccellenza assoluta, ma molto piacevoli soprattutto i volti dei personaggi ben diversificati e che fanno trasparire ottimamente le loro emozioni. Il ritmo iniziale non è proprio serrato, i primi due volumi si presentano quasi come una raccolta di piccoli racconti scollegati tra loro in cui vengono esaltate e spiegate le capacità di Usobuki. Se fosse stato così anche il terzo volume forse avrei perso interesse ma, fortunatamente, da li in poi la storia ha preso definitivamente il via e si è concentrata più dettagliatamente sullo svolgimento delle indagini e sulla lotta Tada-Usobuki piuttosto che continuare a mostrare gli assassinii sempre fantasiosi e interessanti, ma in certi casi un po' fini a se stessi.
Penso che questa opera abbia ancora tantissimo da dire e i colpi di scena nei prossimi volumi non mancheranno, gli do un bel 7 e mezzo e lo consiglio caldamente a tutti gli appassionati del genere.


 1
Yuu_

Volumi letti: 2/12 --- Voto 7,5
Un parco. Un uomo vestito di nero. E una serie di richieste di omicidi. Cosa spinga l'uomo dagli occhi rossi ad accettare le domande non ci è dato sapere, ma state pur certi che le porterà a termine senza fallo. E soprattutto senza risultare colpevole, cosa che sembra improbabile ma che non lo è. Basta possedere il potere della suggestione e molta faccia tosta.

Funouhan parte da questo semplice presupposto per tirare fuori un manga con un protagonista surreale ed esagerato. La sua caratterizzazione è lasciata molto a desiderare, se vogliamo essere obiettivi, ma ciò che conta è la bravura dello sceneggiatore nel creare mistero e interesse nei racconti che rappresentano i vari capitoli.
La natura umana, con la sua bassezza, non è di certo un mistero per nessuno, ma qua nessuno sembra minimamente pentito o preoccupato per la sua decisione. E che volete che sia, in fondo nessuno dei mandanti si fa scrupoli a far ammazzare gente che odia, figuriamoci sentirsi in colpa o avere delle conseguenze reali (tranne in alcuni casi)!
Il vero problema di questo manga, a mio parere, è la mancata bontà di tutti i personaggi coinvolti. Nessuno sembra provare sentimenti positivi: ce ne fosse uno che ha un ripensamento e se per caso viene fuori subito si trasforma in un sentimento malsano. Come a sottolineare che l'uomo, di bontà, ne ha poco o nulla, ma proprio per questo il tutto risulta esagerato e molto, molto pesante. Il protagonista sembra il diavolo in persona, il che spiegherebbe perché non mostra alcun segno di pentimento. Il che, in sé, non è un male, ma se non è supportato ciò da un background soddisfacente (cosa che non è ancora saltato fuori) risulta fuori dalla realtà, visto che comunque ci viene mostrato il pentimento (in forma malsana, ancora).
Il disegno, personalmente, non mi ha fatto impazzire, troppo poco originale e/o accattivante per poter ritenersi un'opera interessante sotto quel punto di vista.
Da comprare in vista dell'annuncio della Panini a Lucca 2017? Forse, se ciò che ho elencato sopra non vi crea problemi.