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Oceano-mare

Volumi letti: 3/19 --- Voto 6
Se devo semplificare le mie impressioni principali su questo manga in poche parole, è presto detto: tanto lo trovo opulento e raffinato a livello grafico, quanto mi pare abbastanza semplicistico e grezzo per le situazioni che propone e soprattutto per il modo in cui le racconta.
Parliamo del lavoro di un'esordiente, a quanto ho capito, quindi dopotutto ci può stare una certa immaturità.
Abbiamo un seinen, ma l'approccio a personaggi e situazioni mi è sembrato più volte quello di uno shonen adolescenziale, dove la ricostruzione storica talvolta è (volutamente?) arbitraria, e le ingenuità ai fini della trama sono parecchie.

Partiamo da quello che sembra il tema portante dell'opera: la conquista dell'uguaglianza e dell'indipendenza da parte della risoluta e testarda protagonista Arte in una società maschilista come quella del Rinascimento.
Peccato che fin qui, più che attraverso la pittura, questo in sostanza pare avvenire tramite continue richieste maschili di prove di forza fisica, che la ragazza asseconda con fin troppo (stolido...) zelo, e che la porteranno persino a sbrattare allegramente su un muro per l'eccessiva fatica; fastidioso e facilone, come approccio ad una tematica così interessante.

La determinazione di Arte ('sto nome continuo a dire che non si può sentire qui in terra italica, ogni volta che costei viene nominata nel fumetto ridacchio. Altro che Falco di La Madonna della ghirlanda!) è obiettivamente contagiosa, ed è senz'altro appassionante vedere come riuscirà immancabilmente a cavarsela e a vincere i pregiudizi su di lei; purtroppo anche questo è un pregio ed allo stesso tempo un difetto del manga.
Arrivata al terzo volumetto, la strana impressione di trovarmi di fronte ad una sorta di shonen a livelli mascherato da seinen con contorno rinascimentale è forte: la protagonista dovrà passare -e superare- prove fisiche sempre più difficili e sfiancanti, e la cosiddetta arte è un pretesto per i vari level up.
Tutto ciò è noioso e ripetitivo, come ripetitivo è il solito "mi sei simpatica!!!" che viene detto tra mille risate dagli inizialmente numerosi scettici nei confronti di Arte(misia?), che puntualmente con il suo misto di entusiasmo e testardaggine finisce per conquistare il beneplacito di tutti. Spero che questo schema si evolva in una maggior varietà di approcci alla crescita personale della protagonista, perché così è alquanto riduttivo.

Malgrado tutta la propria ostentata tostaggine, la nostra eroina cadrà miseramente nell'innamoramento scontatissimo per il suo gelido e scorbutico maestro, che di certo col suo cipiglio avrà fatto battere il cuore di molte lettrici; io onestamente costui lo trovo abbastanza insopportabile, per come bistratta la sua allieva sempre estremamente grata.
Ad Arte si contrappone (non a caso, credo) l'amica Veronica, cortigiana colta ed indipendente che invece fa pieno sfoggio di un'intelligenza ed una dignità prettamente femminili che le consentono realmente di non sottostare a nessun uomo; la trovo il personaggio meglio riuscito finora (anche a livello grafico: i suoi capelli sono sempre uno spettacolo!).

A fare da sfondo e contorno abbiamo il Rinascimento italiano, e ragazzi, che contorno! La Firenze del XVI secolo prende mirabilmente vita attraverso tavole magnifiche e dettagliate, dove alla ammirevole fantasia dell'autrice e dei suoi assistenti troviamo affiancati palazzi e chiese realmente esistenti. Le strade affollate di gente, i giochi di luce sulla cupola del Duomo, i personaggi ottimamente rappresentati, il ricco arredamento all'interno delle dimore: l'impressione di ritrovarsi lì nell'antica Firenze assieme ad Arte è quasi tangibile.
Ecco, l'"Arte" di questo manga è forse il suo vero punto di forza, e per me dà un senso al titolo. Se volete rifarvi gli occhi, vedendo anche ricostruita con dovizia di particolari un'antica città nostrana (dettaglio questo sempre emozionante per la sottoscritta), provate sicuramente ad acquistare il manga.

Per il resto, gli spunti e le tematiche potenzialmente interessanti sono numerosi, ma secondo me sfruttati con scarsa finezza, fin qui.
Il terzo volumetto, l'ultimo che ho letto, è stato quello che mi è piaciuto meno, e sono indecisa se proseguire l'acquisto del manga, su cui avevo aspettative abbastanza alte.
Al di là di ogni considerazione personale gli do comunque una sufficienza pienamente meritata, ricordando anche che è un primo lavoro.


 2
bob71

Volumi letti: 1/19 --- Voto 7
Titolo accattivante per questa novità editoriale Planet Manga, con un primo numero che ci catapulta nella culla del Rinascimento. Vestiamo i panni di una giovinetta di nobile estrazione con l’innata passione per la pittura, le cui aspirazioni di emanciparsi e di diventare artista vengono però messe alla prova dalle convenzioni della società dell’epoca (con una sottile ma non troppo velata critica di riflesso agli odierni preconcetti sulla parità di genere).

Il nome della protagonista forse allude al personaggio realmente esistito di Artemisia Gentileschi, pittrice di scuola caravaggesca che ha operato nella prima metà del '600 (così come Leo rimanda fatalmente a Leonardo da Vinci). Sembrerebbe solo un vezzo ma in realtà ci dà un'interessante chiave di lettura del manga in senso «femminista», le vicende di entrambe infatti si svolgono in una società dove la donna riveste un ruolo di sottomissione, e solo grazie alla loro indole fiera e risoluta riescono a fronteggiare svariati ostacoli e impedimenti, e a far emergere il loro talento.
La riproposizione della Firenze del XVI secolo è piuttosto accurata, anche se siamo ancora lontani dalla puntualità filologica e dallo spessore dei personaggi di Cesare di Fuyumi Soryo, solo per citare un manga ambientato più o meno negli stessi luoghi e nello stesso periodo. D'altronde, più che sulla grande Storia, Arte pone l’accento sulla vita quotidiana delle maestranze artigianali (irresistibile il parallelo con i mangaka odierni evidenziato dall'autrice in postfazione!), non senza qualche licenza narrativa. Si nota una certa attenzione nel disegno dei costumi, degli scenari, delle architetture, degli oggetti di scena nonché una certa freschezza delle gag comiche. L’ambientazione in generale risulta abbastanza plausibile e non presenta anacronismi particolarmente stridenti.

Il racconto non è indirizzato solo agli amanti delle storie in costume o agli appassionati di storia dell’arte, in quanto riesce a combinare con garbo anche elementi shojo/sentimentali, per esempio quando si sofferma sui primi sussulti del cuore della nostra protagonista, descrivendone ogni singolo palpito e fremito. In un certo senso può anche essere considerato un manga scolastico/slice of life, solo che al posto di un anonimo liceo giapponese contemporaneo abbiamo la bottega di un maestro d’arte nell'Italia del ’500. Immancabile, come in ogni racconto adolescenziale che si rispetti, il tema della crescita individuale grazie alla forza di volontà e allo spirito di sacrificio e abnegazione, che temprano il carattere di Arte e donano al manga una funzione formativa oltre che informativa.

Insomma, fin’ora una lettura scorrevole e tutto sommato soddisfacente, fruibile da diverse fasce di pubblico, promette sviluppi interessanti per Arte e per il suo mentore Leo.