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Focasaggia

Volumi letti: 4/4 --- Voto 6,5
«La ragazza bruciata» ("Yakedo Shoujo" originalmente) è un manga, scritto da Kantetsu e disegnato Yū Satomi entrambi esperti di opere horror, inquietante sia per tematiche che per come vengono affrontate.

Kaname Aizawa conduce una vita malsana in compagna della madre impazzita, non sorride, non si dimostra felice come dovrebbe essere un ragazzo della sua età, si nasconde, si isola, non tende a crearsi nuove amicizie, osserva da lontano le compagne di classe, vede l'allegria di Shiina Hinami, il suo sorridere sempre, quasi ad invidiare di chi conduce una vita serena, fino a quando i suoi pensieri incontreranno la realtà dei fatti, tanto intensi quanto nascosti.

I temi trattati sono tanto delicati quanto importanti: Voler far del male, voler farsi del male sino a voler morire, desiderare la morte. Non basterebbe un trattato dei migliori esperti del settore per illustrare le tante sfaccettature che si nascondono dietro alle poche parole dette prima. Questo manga è un colpo allo stomaco, un colpo forte che ci ricorda che ridere non significa sempre "sto bene". E' facile aiutare chi chiede aiuto, è meno facile intervenire quando si comprende che qualcosa non va, ma veramente difficile è comprendere gli altri, la sofferenza altrui.

Qualcosa non va, ma quel qualcosa può essere facilmente interpretabile in casi come quello di Kaname (o in Kaede altro personaggio della serie) quando le difficoltà sono tanto manifeste, anche se persino quando è tutto così chiaro, tutti ignorano. Si parla tanto del bullismo, come se fosse un male della società, ma la stessa società può "bullizzarti", farti sentire un diverso nonostante nessuno ti molesti, vedere gli altri così diversi, gli altri che vivono sorridenti fa male, perché una frase inizia a ronzarti in testa, "nessuno può capirti", visto che è così difficile pensare che anche altre persone soffrono allo stesso modo, magari nascondendolo meglio, per carattere, per proteggersi.

Qualcosa non va anche nelle persone che magari sembrano che abbiano tutto come in Azami Ukigaya e nella stessa Shiina, hanno vissuto delle esperienze che le hanno cambiate per sempre, non sono prigioniere del loro passato, sono prigioniere della loro testa, dei loro pensieri, vorrebbero a modo loro affetto e comprensione anche più di tanti altri, ricordando leggermente "I fiori del male" di Shūzō Oshimi, qui è anche più profondo il loro senso di inquietudini da un lato il desiderio di perdersi ma al contempo di volersi salvare

Fra gli altri personaggi Airi è uno dei più importanti, più che per la trama per il significato che porta, la completa non accettazione di un male che una persona si può portare dentro, che la si confonde con semplice anormalità dalla quale si vuole curare, far diventare normale, non cercando minimamente di comprendere chi si confida è in realtà un comportamento comune e lo si può giudicare facilmente non vivendolo, indipendentemente da tutto, la natura umana è egoista cercare di comprendere chi è diverso da noi richiede uno sforzo non facile.

Tsugumi Himeno è il personaggio la cui psicologia non sarà adeguatamente analizzata al pari degli altri protagonisti, e data l'importanza che ricopre sarebbe fondamentale per comprendere almeno in parte il suo agire, senza la minima giustificazione di sorta, mai in nessun caso.

Il disegno è nella norma, i visi ben esprimono quello che a parole è impossibile ad esprimere. Numerose le tavole di impatto, di notevole impatto emotivo. Buona la narrazione che non risulta pesante nonostante gli argomenti trattati. Qualcosa manca, qualcosa per cui la serie poteva essere di più, ma molto facilmente sarebbe stata di meno.

Consigliato a chi cerca nella lettura di un manga sensazioni forti, risvolti psicologici interessanti.