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Irene Tempesta

Volumi letti: 5/13 --- Voto 6
Inizialmente il manga spiccava per originalità e comicità.
La J-Pop ha anche fatto un'ottimo lavoro, con volumi di buona qualità, coloratissime sovracopertine e col primo volume dava un grembiule come gadget, andato a ruba, tanto da inserirlo come box insieme al volume 2.
Le vicende sono incentrate su Tatsu, soprannominato l'immortale perché ha sgominato da solo un intera banda, ex yakuza oggi dedito ad una vita da casalingo onesta e semplice.
L'aspetto (i tatuaggi, lo sguardo minaccioso e indagatore) e sopratutto il linguaggio di Tatsu è tipico degli yakuza vecchio stile, in contrapposizione con la sua vita casalinga, fatta di offerte e buoni sconto al supermercato, nuovi corsi di cucina, pulizie e ricette da fare (mostrando piatti legati alla tradizione), la dedizione e fedeltà alla moglie...

Il problema di questo manga è che se la novità inizialmente fa ridere col proseguo dei numeri, se si prende familiarità col linguaggio di Tatsu, molte battute risulteranno prevedibili. E noiose.
Dopo 5 volumi la ripetitività e banalità delle gag mi ha fatto perdere l'interesse e l'entusiasmo facendomi interrompere la serie.
Un vero peccato perché secondo me la lettura sarebbe diventata più appassionante se fossero stati approfonditi anche i temi più seri, e quindi la trama fosse meglio bilanciata tra comicità e drammaticità.
Per esempio il modo in cui ha conosciuto la moglie: Kousuke Oono fa capire che lei lo ha incontrato insanguinato e col volto truce quando ancora era nella yakuza. Tema interessante ma mai approfondito, come non è mai stato spiegato in che modalità ha lasciato la yakuza, come si è innamorato della moglie...

In sostanza invece, ci sono brevi capitoli umoristici sulla vita casalinga.
Lo reputo un manga partito bene, ma che poteva dare di più.
Avrei dato un 5 come voto, ma i disegni sono così belli, realistici, dettagliati e curati che hanno innalzato un po' il voto, non molto perché personalmente reputo che dei bei disegni non bastino se la trama è banale e poco convincente.
Kousuke Oono è alla sua prima opera e magari si avverte dal punto di vista narrativo che può ancora migliorare.
Lo consiglio tuttavia a chi vuole una lettura spensierata e leggera, che strappi qualche risata.