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giak81

Volumi letti: 12/17 --- Voto 8
Peccato che sia stato sospeso per problemi di salute del disegnatore, mi stava veramente piacendo. Esistono dei Buster, che prendono missioni dalle gilde (ora molto di moda tra i fumetti), andando a sconfiggere mostri con livelli più o meno forti. Il gruppo dei nostri eroi è formato da 3 giovani, Beet, Kiss e Poala, con ognuno la propria arma per combatere, non originalissimi ma che non dispiacciono nel complesso e nella loro buona caratterizzazione. I mostri che devono affrontare sono ancora più caratterizzati e disegnati molto bene e diversi tra di loro.
Consigliato? No, per il semplice motivo che la storia non finisce.


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Matt

Volumi letti: 12/17 --- Voto 8
Beet the Vandel Buster è un manga scritto da Riku Sanjo e illustrato da Koji Inada, già autori del famoso manga Dai - La grande avventura, collegato all'immensa saga di Dragon Quest.

"Vandel! In questo mondo, è il termine con cui generalmente vengono chiamati i demoni."

Beet è un giovane ragazzo il cui sogno è diventare un Vandel Buster, cioè dei "cacciatori di taglie" che uccidono i Vandel per ottenere ricompense (oltre che salvare il mondo dalla minaccia). Vuole far parte di un gruppo di Vandel Buster, chiamato Squadra di Zenon, che possiedono armi fortissime. Quando questo gruppo inizia a combattere contro Beltoze, un potentissimo Vandel, si sacrificano per salvare Beet e conferiscono in lui le loro armi. Prima di scomparire, Zenon rivela di essere il fratello di Beet. Inizia così una grande avventura che vede come protagonisti Beet e Poala, una sua amica d'infanzia. Beet riesce a sfruttare le armi donatagli mentre Poala usa delle specie di incantesimi. Partono così per sconfiggere i Vandel.

La trama è molto bella, presenta un'ambientazione fantasy caratterizzata da un'invasione di mostri e prodi eroi che li affronteranno. I personaggi sono fatti bene, ognuno con tecniche eccezionali, ma anche complessi psicologicamente, con caratteri molto diversi. Partiamo dai protagonisti. Beet era un ragazzino ingenuo, che però diventa subito coraggioso per fronteggiare i nemici pur rimanendo sempre un ragazzino. Poala è più matura e a volte non segue sempre Beet, soprattutto smentisce le voci di una loro presunta relazione. Molto intelligente, ma a volte si arrabbia tantissimo. Per quanto riguarda i demoni, sono molto differenti ed ognuno presenta proprie caratteristiche e caratteri distinti.
La grafica è molto buona, soprattutto i disegni e la cura per i particolari. Ottimo manga da leggere. Consigliato. Peccato che sia sospeso, ma speriamo possa riprendere al più presto!


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claud

Volumi letti: 12/17 --- Voto 9
Beet Vandel Buster, degno successore delle opere di due grandi maestri.
Un'ambientazione completa e coerente che si interfaccia magnificamente con una specifica dei personaggi e delle loro classificazioni.
Ideata in maniera fantastica la gerarchia dei Buster e il loro avanzamento, così come l'opposta gerarchia tra i Vandel stessi.
Per gli appassionati del genere, e soprattutto delle opere precedenti dei due maestri, questo manga può non risultare forse troppo simile e i personaggi troppo riconducibili ai loro predecessori. Tuttavia la loro stessa caratterizzazione psicologica e storica rende nuovo e avvincente il manga.
I disegni sono un vero e proprio marchio di fabbrica, quasi un obbligo per chi, come me, adora il maestro Inada.
Solo un unico punto a sfavore di questa saga, cioè la sospensione della distribuzione italiana per il momento.
Per concludere queste mie elucubrazioni consiglio caldamente questo manga e concordo con la dettagliata recensione di Kotaro.
Vi auguro quindi una buona lettura.


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Kotaro

Volumi letti: 12/17 --- Voto 8
E' una produzione abbastanza particolare Beet Vandel Buster, poichè, al giorno d'oggi, appare quasi anacronistica.
E' un'opera realizzata a tavolino per vendere, è vero, ma non si pone l'obbiettivo di vendere presso i giovani d'oggi, che sono più attratti da ben altri tipi di storie e personaggi, quanto più presso i giovani di ieri, che si sono formati sullo Shonen Jump di Dr. Slump e Dragon Ball, sui Dragon Quest del loro Famicon/Super Famicon, su Street Fighter, Fatal Fury o Virtua Fighter nelle sale giochi.
E' a questo tipo di utenza che Beet Vandel Buster strizza l'occhio e si rivolge, segnando il ritorno di un team affiatatissimo che ottenne un ottimo successo in passato (nel periodo in cui andavano per la maggiore le cose sopraccitate), ossia Riku Sanjo e Koji Inada, autori del mio amatissimo e mai dimenticato Dai no daibouken, adattamento in salsa Jump della saga di Dragon Quest. Coadiuvati dall'ottimo character designer Katsuyoshi Nakatsuru, i due autori ci catapultano nuovamente in una grande ed epica avventura fantasy. E noi fans sfegatati di Dai no daibouken non possiamo che gioire.
Il mondo che Beet Vandel Buster ci propone è vasto, sfaccettato e dannatamente affascinante. Ha le sue regole (le caste dei Vandel, il sistema dei Buster, del loro avanzamento di livello e dei vari tipi e gradi della loro professione, i vari tipi di attacchi magici e di armi particolari che utilizzano), la sua mappa, la sua flora e la sua fauna, e attraversarlo sarà davvero un piacere, poichè vedremo, assieme ai personaggi, molteplici e differenti paesaggi, città, villaggi, spiagge, popolati da diverse tipologie di persone e da diverse creature.
I protagonisti della nostra storia non sono propriamente originalissimi, dato che sarà possibile per chiunque rivedere in Beet un po' di Dai, in Poala un po' di Maam, in Kiss un po' di Pop, in Beltoze un po' di Hadler, ma le somiglianze tutto sommato ci fanno anche piacere, basta che questi personaggi abbiano una caratterizzazione psicologica che sia anche solo un decimo intensa come quella dei loro predecessori.
In linea di massima, dobbiamo dirlo, è così, e Beet, Kiss e Poala risultano personaggi ben caratterizzati (il protagonista in particolare) e piacevolissimi da seguire.
Il meglio, tuttavia, viene dalla caratterizzazione dei malvagi, dei Vandel del titolo. Personaggi diversissimi graficamente fra loro (e, dobbiamo ammettere, anche particolarmente ispirati) e imprevedibili nel carattere, che si dimostrano degni avversari per i personaggi impegnandoli in spettacolari combattimenti e ottime personalità da seguire per noi lettori, forse anche più sfaccettate e interessanti dei buoni stessi.
A dar vita a tutto questo, l'eccelso stile grafico di Kouji Inada, che, forte della maturazione stilistica ottenuta nel periodo della lavorazione di Dai no daibouken, ci regala dei disegni veramente superbi: un tratto pulitissimo con un prevalere di bianchi, sapienti inquadrature, scene d'azione dinamiche ed efficaci, personaggi dalla spiccata fisicità e dai volti estremamente espressivi, un cast di personaggi tutti differenti tra loro e molto umani (dai protagonisti alle comparse come gli abitanti dei villaggi), nonché un'immensa e originale fauna di Vandel e mostri, ognuno diverso dall'altro e con le proprie caratteristiche ma dotato anche di quella bonaria simpatia che viene a Inada dal maestro Toriyama per cui lavorò in passato. Il bestiario di questo manga, difatti, è uno dei suoi punti di forza, che riesce a renderlo affascinante e credibile, tanto da meritarsi svariati approfondimenti nelle pagine extra alla fine dei volumi.

Beet Vandel Buster è così una storia prettamente old-fashioned, con una rigida suddivisione in saghe, un viaggio di formazione, un protagonista affidabile dai capelli scuri, combattimenti a suon di spada e magia, antagonisti affascinanti e una trama chiara e lineare sin dal principio su cui poi si lavora aggiungendo misteri, colpi di scena e sottotrame.
Finché si mantiene fedele alla tradizione, Beet Vandel Buster funziona e anche egregiamente, devo dire, ma vi sono un paio di problemi, e alcuni di questi vengono da elementi di modernità che stonano con tutto il resto e gli fanno perdere punti. E' il caso degli altri due coprotagonisti, Milfa e Slade, personaggi che "stonano" un po' con il resto del cast proprio perché si avvicinano più ai gusti dei moderni lettori di un Naruto, di un Bleach o di un Fairy Tail piuttosto che ai vecchi lettori di Dai no daibouken: la prima è una ragazza adulta anagraficamente ma piuttosto sciocchina caratterialmente nonché esageratamente formosa, il secondo un personaggio schivo e taciturno ma dannatamente figo e forte (anche Hyunkel di Dai no daibouken lo era, ma lui ha avuto un'evoluzione caratteriale non da poco nel corso delle vicende, mentre Slade è amorfo e piatto).
Questi due personaggi irrompono sulla scena ed entrano a far parte del cast principale, eppure ben poco si sa di loro, soprattutto del secondo, al momento, e questo non contribuisce certo a farli amare ai lettori, che magari avrebbero preferito personaggi di grande levatura come furono Crocodyne, Baran, Hyunkel o un personaggio prettamente più comico come fu Chu, nel gruppo dei protagonisti.
E' un problema che, tuttavia, potrà, forse, essere risolto in futuro. Beet Vandel Buster, infatti, proseguiva piuttosto lentamente poichè veniva serializzato su una rivista mensile, e, ahimè, al momento è fermo a 12 volumi da un paio d'anni, complice una non meglio identificata grave malattia del disegnatore e la chiusura della rivista dove veniva pubblicato. Da un lato, è un sollievo l'idea che la storia possa, prima o poi, proseguire, approfondirsi, migliorarsi e probabilmente avvicinarsi, raggiungere, o, chissà, superare l'eccelso precedente lavoro degli stessi autori. Dall'altro, però, l'idea che al momento sia ferma a tempo indeterminato può essere un deterrente per l'acquisto.

Consigliato? A metà. Se annoverate la prima serie di Dragon Ball e il succitato Dai no daibouken tra le vostre opere preferite allora dovete assolutamente farlo vostro, purtroppo essendo ben consci che qualche difettuccio ce l'ha, e che per il momento è congelato, ma comunque lo apprezzerete e sarete desiderosi di leggerne il continuo.
Se invece preferite shonen manga meno classici e più fighetti, probabilmente vi deluderà...


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Enry

Volumi letti: 12/17 --- Voto 9
Devo ammettere che all'inizio questo manga non mi ispirava un gran che... poi però sentendone parlare bene da tutti ho deciso di comprare il prima volume.
Una volta letto il mio giudizio sul manga si è capovolto, possiamo definirlo un mix tra avventura, mistero e tanta tanta comicità.
Il tratto di Koji Inada è preciso e pulito, le vignette rappresentanti flashback e ricordi dei personaggi sono molto ben rese e comprensibili dai contorni neri della pagina.
La storia è ricca ed appassionante, ambientata in un mondo abitato da umani e vandel (demoni, mostri e così via).
Di questi ne esistono di tanti tipi, dai più deboli come le semplici conchiglie assassine ai più forti che usano il loro potere infernale per spazzar via ogni cosa.
Vista la superiore forza dei vandel, gli umani hanno eretto delle fortificazioni intorno alle città ed in queste, si organizzano squadre di buster per dare la caccia ai vandel.
I buster sono dei cacciatori di vandel che utilizzano attacchi in mischia e attacchi divini (simili a magie elementali) per combattere.
L'arma più forte di un buster è la saiga, un'arma che rappresenta lo spirito di un buster poiché è una solidificazione di quest'ultimo, è un'arma potentissima capace di dare filo da torcere anche ai più forti vandel.
E' proprio in una di queste piccole città che un ragazzino di nome Beet, di tutte, decide di diventare un buster; il ragazzino è privo di abilità particolari, tranne per il fatto che riesce a star sveglio ed all'erta per 3 giorni di fila per poi dormire un giorno intero il quarto.
Il manga creato da Riku Sanjo e Koji Inada è stato però sospeso, a data da definire.

Lo consiglio comunque a tutti.


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Ewil

Volumi letti: 12/17 --- Voto 8
Dagli autori di Dai non potevo aspettarmi altro che un'altra avventura fantasy agli stessi livelli. Bellissima trama e personaggi divertenti. I nemici forse sono la cosa più curiosa in questo manga, non si capisce mai cosa pensano e sembrerebbe che tengano di più a pugnalarsi tra di loro anziché inseguire il protagonista che si sta facendo un nome tra i Vandel Buster.