Il 18 luglio 2019 è un giorno che rimarrà per sempre impresso in modo indelebile nella mente di tutti noi. L'incendio doloso alla Kyoto Animation ha scosso e unito tutti noi appassionati.

Era stato rivelato fin da subito che l'obiettivo di Shinji Aoba, unico indiziato dell'incendio doloso, era quello di "mietere più vittime possibili", e così è accaduto purtroppo, avendo determinato la morte di trentasei persone e il ferimento di altre trentatré.

Proprio mentre veniva posto sotto custodia preliminare, il giorno della tragedia, Aoba aveva urlato il motivo della sua folle rabbia, che sarebbe stato quello di ritenere Kyoto Animation responsabile di avergli sottratto una sua personale idea di sceneggiatura ed averla utilizzata in una delle sue celeberrime serie animate senza citarlo tra i credits né riconoscendogliene i diritti a livello monetario.

Aoba infatti, pur non essendo sceneggiatore di professione, aveva sottoposto un proprio manoscritto allo studio d'animazione in occasione del concorso che quest'ultima teneva periodicamente per scovare nuovi talenti e affascinanti storie da trasporre. KyoAni aveva indubbiamente confermato di aver ricevuto tale manoscritto, ma aveva soggiunto che lo stesso non aveva superato che il primo turno di selezione, e che la trama non serbava somiglianze con alcun'altra opera della casa d'animazione di Kyoto.

In questi giorni è in corso il processo e al settimo giorno sono emerse delle nuove informazioni sulle motivazioni del sospettato.
 
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Il 19 settembre, infatti,  presso la corte distrettuale di Kyoto, il 45enne Shinji Aoba, detenuto dalla polizia vicino allo Studio 1, ha raccontato dei suoi sentimenti durante la tragica giornata ed è stato interrogato dall'accusa per avere maggiori dettagli sulla questione della light novel di cui, a suo parere, la Kyoto Animation ne ha rubato le idee.

Al momento dell'attacco, Aoba ha affermato di ritenere che "alla Kyoto Animation fossero tutti ugualmente colpevoli di aver rubato" idee dalla sua novel, secondo il resoconto del tribunale di The Sankei News. L'accusa ha chiesto maggiori spiegazioni ad Aoba e l’imputato ha detto di essere stato emotivamente colpito dall'anime La malinconia di Haruhi Suzumiya, andato in onda nel 2009.

Ha anche aggiunto che ci aveva trovato "qualcosa di interessante quanto i giochi su Internet da cui ero dipendente". Dopo la fine dell'anime, Aoba ha acquistato le 10 light novel pubblicate all'epoca e le ha lette tutte in due giorni. Fu allora che pensò di poter inventare una sua serie di light novel. Secondo quanto detto da Aoba, ha imitato lo stile di scrittura e la visione del mondo delle light novel di Haruhi Suzumiya e ha inserito il tutto nel suo lavoro, "Realistic Weapon", partecipando al Kyoto Animation Award, ma senza avere successo.

Alla domanda sulle motivazioni a suo parere del rifiuto, Aoba ha affermato che una "persona chiamata numero 2" ha manipolato le motivazioni circa il rifiuto della sua novel, secondo il rapporto della NHK dal tribunale.
 
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L'accusa ha insistito su come avesse avuto queste informazioni, e Aoba ha affermato che la persona era "coinvolta dietro le quinte" e sapeva che la sua novel non avrebbe avuto successo a causa di questa "persona 2" ed era "scioccato dal fatto che non ci fosse nulla che potesse fare al riguardo".

L'accusa ha anche chiesto ad Aoba di entrare più nel dettaglio nella sua dichiarazione il primo giorno di udienze, dove ha affermato: “Non c'è dubbio che ho fatto quello che ho fatto. A quel tempo, pensavo di non avere altra scelta che farlo. Non pensavo che sarebbero morte così tante persone. Sono andato troppo oltre". Aoba ha spiegato che "è andato troppo oltre" "dandosi fuoco" e l'ha fatta sembrare una "missione suicida". Ha continuato dicendo: "Onestamente sento in questo momento di essere andato troppo oltre per una sola novel", secondo The Sankei News.

Nelle udienze del primo giorno, il 5 settembre, Aoba ha ammesso le accuse di omicidio, tentato omicidio, incendio doloso, scasso e violazione della legge sul controllo delle armi da fuoco e bianche. Tuttavia, i suoi avvocati hanno smentito e chiesto una riduzione della pena perché lui era “mentalmente incapace di distinguere tra ciò che è bene e ciò che è male”.

Yasushi Tsutsumi, vice procuratore capo dell'ufficio della procura distrettuale di Kyoto, ha affermato che l'obiettivo del pubblico ministero è "dimostrare, durante i prossimi giorni di processo, che l'imputato è pienamente responsabile". Il processo si concluderà il 25 gennaio 2024.

L'attacco doloso alla Kyoto Animation ha causato la morte di 36 dipendenti, tra cui il regista di La malinconia di Haruhi Suzumiya, Yasuhiro Takemoto, l'animatore Yoshiji Kigami, la regista generale delle animazioni del franchise Free!, Futoshi Nishiya, la character designer dei personaggi di Sound! Euphonium, Shoko Ikeda, e molti altri.

Fonte consultata:
Crunchyroll