Sul numero 42 del 2023 di Weekly Shōnen Jump ha debuttato Kagurabachi, manga scritto e disegnato da Takeru Hokazono.

Hokazono ha debuttato partecipando al 100esimo Tezuka Award, in cui si è aggiudicato il primo premio con "Enten", poi pubbicato su Jump GIGA 2021 Spring. Nel 2022, ha pubblicato due one-shot anche su Weekly Shōnen Jump, l'ultimo dei quali è "Roku no Meiya", presentato sull'uscita 36-37.

Vi ricordiamo che potete leggere Kagurabachi tramite l'app gratuita Manga Plus cliccando QUI. Di seguito la trama e le nostre impressioni, contenenti SPOILER.
 
Chihiro è figlio di un maestro forgiatore di katana, Kunishige Rokuhira, personaggio sui generis e il migliore nel suo campo. Suo figlio vorrebbe seguirne le orme, ma un evento improvviso gli cambia la vita, trasformandolo da aspirante forgiatore a spietato utilizzatore.
 
Kagurabachi - Prime impressioni
 
Forgiare una spada è un processo delicato e impegnativo, ma è sempre un piacere vedere in azione il risultato di tale fatica (soprattutto in un’opera di finzione).
Il figlio di un rinomato fabbro lavora insieme al padre. Ogni tanto la famiglia riceve la visita di Shiba, un vecchio amico, e tutti si prendono cura di simpatici pesci rossi. Questa tenera storia familiare potrebbe continuare a lungo e annoiare sicuramente, ma improvvisamente il tutto si interrompe e la storia viene ripresa in maniera completamente diversa. Salto temporale di 38 mesi, si ignora completamente cosa sia accaduto nel frattempo, ma si vede tanta azione, gente fatta a pezzi e poteri magici.

L’azione ha il piacere di avvalersi di disegni ben fatti, alcune tavole sono davvero suggestive, rimangono impresse nel lettore. Di contro, si rimane confusi da questa mancanza di spiegazioni, da questa parte di trama saltata completamente, ma si potrà sicuramente riprendere con la giusta calma nei capitoli successivi, svelando magari lentamente gli eventi accaduti.

Il protagonista è interessante, molto cambiato verso la fine del capitolo, anche visivamente, rispetto alle pagine iniziali. Sembra sia tormentato da qualcosa, certo, l’odio va alimentato, bisogna ricordarne l’origine, altrimenti una vendetta (pensando sia questa la sua motivazione, ma potrei sbagliarmi) perde valore o forza.

L’autore forse ha notato come le serie precedenti alle sue fossero distrutte dai commenti del primo capitolo, per questo ha mostrato da subito le sue carte migliori. Scherzi a parte, potrebbe essere una serie classica con qualche variante interessante e belle tavole a sostegno. Il tempo confermerà o meno questa mia speranza e intanto auguro buona fortuna a Takeru Hokazono.
 
Personalmente non credo di aver mai visto un primo capitolo talmente chiacchierato da ricevere una dose esorbitante di meme a riguardo... o per essere più precisi non penso che altri titoli abbiano raggiunto questi livelli in una maniera così ingiustificata.

Perchè è vero che Kagurabachi sprizza da tutti i pori il suo essere un basico battle shonen, ma nel contempo credo che l'autore si sia giocato le sue carte nel modo migliore possibile, forse prendendosi pure dei rischi; in fin dei conti, la scelta di mettere un salto temporale fin da subito potrebbe rivelarsi un'arma a doppio taglio. Da un lato è vero che ha stimolato la mia curiosità riguardo quello che è successo in quel lasso di tempo, ma dall'altro mi sono ritrovato davanti un'ambientazione poco approfondita e dei personaggi con cui non si riesce a legare realmente, nonostante il tentativo di rendere il padre di Chihiro carismatico con il suo carattere tendente allo strambo, e un paio di frasi riguardo il suo passato.
Ma tutto questo non è necessariamente grave, probabilmente è anche un sacrificio necessario per accendere la già citata curiosità nel lettore. Però ora a tutto questo si deve compensare con dei flashback ben dosati per chiarire il grosso salto fatto, e che a questo punto spero saranno inseriti già nei prossimi capitoli senza lasciarci "appesi" per troppo tempo.

A livello visivo non c'è nulla che si possa realmente contestare, anzi direi che le tavole dove è presente l'azione sono ben fatte e potrebbero diventare uno dei punti di forza di questa serie. Probabilmente l'unica cosa che non mi va giù è come sono state gestite le tempistiche di alcuni dettagli della storia, per la precisione della magia che non sembrava essere presente nella prima parte del capitolo e che quindi sembra quasi buttata lì per caso.
Quindi, tirando le somme cosa possiamo dire dell'opera di Takeru Hokazono? Di sicuro non è qualcosa che al momento brilla per originalità, ma come ben sappiamo tutti anche delle storie semplici e con impostazione classica continuano a funzionare ancora. Non ci resta che aspettare i prossimi capitoli e vedere se la strada scelta lo porterà a essere premiato oppure finirà ben presto nel dimenticatoio...
 
Partenza in quarta per questo nuovo titolo, con delle buone pagine a colori che ci presentano da subito e con forte impatto il contrasto fra le due anime di questo primo capitolo: quella quotidiana e familiare dei forgiatori di katana, da un lato; quella frenetica e violenta del vendicatore, dall'altro.

Forse troppo accelerato, come inizio, con un immediato e quasi ingiustificato salto temporale che porterà l'autore a dover chiarire, e molto, nelle prossime uscite... ma forse una partenza letteralmente col botto potrebbe essere un modo per sopravvivere in questa "valle di lacrime" che sono le ultime serie promosse su Weekly Shonen Jump, che vedono ben poche opere sopravvissute. Non c'è tempo per sviluppare la storia con calma? Bene, entriamo subito nel vivo e poi ci si pensa, fermiamo la ghigliottina a colpi di katana.

I disegni sono di livello, a tratti davvero ben fatti come nelle parti più dinamiche, e la regia delle tavole è più che soddisfacente. Meno lo è, invece, l'improvviso ingresso di poteri sovrannaturali, per cui servirà, come per altro, adeguata giustificazione.

Capitolo a parte sull'hype che ha portato il titolo tra i primi 5 su MangaPlus... stiamo calmi, che l'ascia è una livella.