Tempo di celebrazioni per gli appassionati di Hayao Miyazaki, non solo per la vittoria del suo secondo Premio Oscar come miglior film d'animazione per il suo Il ragazzo e l'airone, ma anche per il 40° anniversario del suo secondo lungometraggio cinematografico: Nausicaä della valle del vento.
   
La terra, devastata da un olocausto nucleare, è un deserto arido e inospitale dominato da una giungla tossica esalante venefici miasmi in continua espansione. La civiltà degli uomini, regredita a uno stadio medievale, occupa sparute oasi di natura fertile, fra cui la Valle del vento, un piccolo e pacifico regno guidato dalla giovane principessa Nausicaä. Questa, convinta protettrice di ogni forma di vita e caparbia ricercatrice, è molto vicina a trovare una soluzione per "guarire" la foresta fungina e di conseguenza l'intero ecosistema. Ma il suo regno rimarrà intrappolato nello scacchiere di due grandi potenze belligeranti sconsideratamente pronte a scatenare un'altra catastrofe, e Nausicaä dovrà fare appello a tutto il suo coraggio e alla sua forza d'animo quando il destino del suo popolo si compirà con l'avverarsi di un'antica profezia.

Uscito nei cinema giapponesi l'11 marzo 1984, Nausicaä venne realizzato trasponendo il manga originale sempre di Miyazaki, nato perchè un produttore di Daiei Film, sussidiaria di Tokuma Shoten, disse che non poteva produrre un film debole come quello proposto da Toshio Suzuki e Miyazaki senza un'opera originale alle spalle. Miyazaki iniziò così a disegnare il manga, senza sapere che avrebbe poi potuto realizzarne una versione animata e impegnandosi comunque a disegnare un'opera che fosse meritevole in quanto manga, disprezzando l'idea che un fumetto venisse disegnato solo come scusa per realizzarne un film.


Per approfondire l'opera vi rimandiamo alla nostra recensione del film pubblicata in occasione dell'arrivo su Netflix della pellicola, distribuita in Italia da Lucky Red, mentre di seguito vi riportiamo alcune curiosità e aneddoti sull'opera e sulla sua produzione.

Un film che possa essere apprezzato da chi non hai mai letto la storia originale


Negli anni passati ho proposto idee per dei progetti cinematografici con la seguente ideologia: "Per offrire un senso di liberazione ai giovani di oggi in modo che possano trovare la loro strada e la loro indipendenza in questa società soffocante e iperprotettiva ormai divenuta nevrotica". Era difficile realizzare film di questo tipo, per cui iniziai a disegnare un manga che incorporasse queste sensazioni su Animage.
Nausicaä della valle del vento è ambientata sulla Terra durante l'epoca del crepuscolo dell'umanità. La storia racconta di una ragazza che, mentre viene coinvolta nelle battaglie tra gli esseri umani, arriva a vedere ben oltre la situazione umana. Ho deciso di non raffigurare le battaglie. Una delle tematiche principali di questo lavoro è il modo in cui le persone si approcciano alla natura che le circonda e da cui sono dipendenti.
Può la speranza esistere anche durante l'era del crepuscolo? Che prospettiva sarebbe necessaria per trovare la speranza? Pensavo che avrei rivelato questi problemi gradualmente mentre disegnavo la serie - che immaginavo sarebbe andata avanti per anni.
Ho iniziato a disegnare il manga originale senza pensare di trasporlo in un film animato, quindi non sapevo come rispondere quando si iniziò a parlare di tale possibilità. Ma ero consapevole che se ci fosse stata la possibilità che il film esplorasse le tematiche trattate nel fumetto, allora avrei dovuto farlo.
Oltre a esprimere la mia gratitudine a Tokuma Shoten e Hakuhodo per avermi permesso di realizzare questo film, sono determinato a affrontare con umiltà la mia storia originale e creare un film che possa essere apprezzato da chi non ha mai letto nessuna parte del manga originale.

 
Hayao Miyazaki, 20 giugno 1983 (materiale rilasciato per la stampa)
 
Locandine del film Nausicaä della valle del vento

La Nausicaä di Miyazaki


La principale fonte di ispirazione per la protagonista del manga fu la lettura del Piccolo dizionario di mitologia greca di Bernard Evslin, in cui la principessa dei feaci viene descritta come una fanciulla di bell'aspetto, vivace e piena di fantasia, che preferiva cantare e suonare l'arpa piuttosto che accogliere spasimanti o ammassare beni materiali. Dopo aver salvato la vita di Odisseo ed esserne rimasta affascinata, trascorre il resto della sua vita viaggiando di corte in corte cantando di Odisseo e delle sue avventure, senza mai sposarsi. Deluso dalla successiva lettura dell'Odissea, in cui il personaggio di Nausicaä non trasmetteva lo stesso splendore della versione di Evslin, Miyazaki trovò diverse similitudini tra la Nausicaä che tanto l'aveva colpito con un'eroina giapponese raccontata in Racconti di oggi e ieri. Costei era innamorata della natura e degli insetti nonostante fosse ormai adulta e si rifiutava di tingersi i denti di nero e radersi le sopracciglia come facevano le altre donne di famiglia aristocratica. Preoccupato del futuro di quel personaggio di fantasia, Miyazaki iniziò ad avvicinare le figure di queste ragazze, finendo per farle quasi coincidere. Al momento della stesura del manga, Miyazaki decise di raccontare la sua versione di Nausicaä basata sulla fusione di queste due ragazze che tanto l'avevano colpito in gioventù.
Quando fu deciso di realizzare il manga, Miyazaki mostrò tre diversi disegni di Nausicaä: un'illustrazione molto dettagliata, un disegno molto semplice nello stile di Leiji Matsumoto, e una via di mezzo.

"Di quelli alla Leiji Matsumoto, ne riesco a fare venti o trenta al giorno. Dello stile intermedio, cinque o sei. Di quest'altro uno solo, e non ne sono certo. Suzuki, scegli quello ti piace di più".

Suzuki scelse lo stile più dettagliato e difficile, che fu poi usato nel manga.
 
I primi due volumi del manga

Isao Takahata, il produttore


Per accettare di realizzare un film su Nausicaä Miyazaki aveva posta un'unica condizione: che a produrre la pellicola fosse il suo compagno e amico Isao Takahata. Toshio Suzuki tentò più volte di convincere Takahata ad accettare, ma questi rifiuto addirittura di incontrarlo per un mese, nel quale s'interrogò su cosa significasse essere un produttore, concludendo che lui non era in grado di farlo. Dopo aver assistito a un Miyazaki in lacrime che lo implorava di convincerlo "Io ho dedicato quindici anni della mia gioventù a Takahata! Non ho mai ricevuto niente in cambio!", Suzuki perse la calma e rimproverò arrabbiato Takahata, accusandolo di essere un pessimo amico per Miyazaki. Solo a quel punto Takahata accettò di fare il produttore, facendo notare a Suzuki che prima di tutto era necessario uno studio d'animazione per realizzare un film. Iniziò quindi una lunga ricerca, in cui tutti i vecchi studi in cui aveva lavorato Miyazaki rifiutarono per paura del suo perfezionismo: "Se lo fa Miyazaki di sicuro sarà un buon prodotto. Questo lo sappiamo. Però, nel farlo, ridurrà a pezzi lo staff e l'azienda stessa. Finora è sempre andata così." Dichiarazioni che si rivelarono profetiche, in quanto i dipendenti dello studio Topcraft, che si era occupato di animare il film, a lavoro concluso si dimisero in massa, trasformando lo studio in una compagnia fantasma. Miyazaki concluse la sua esperienza sull'anime di Nausicaä dicendo: "Non voglio mai più fare il regista. Non mi va di perdere altri amici".
Fu sempre Takahata a mettere assieme alcuni dei grandi talenti che lavorarono all'opera, dall'animatore Yoshinori Kanada al direttore delle animazioni Kazuo Komatsubara, fino al compositore Joe Hisaishi, scelto perchè serviva qualcuno in grado di proporre brani travolgenti adatti a un uomo focoso come Miyazaki.


Un Character Designer per Miyazaki


Un character designer non deve necessariamente essere un disegnatore abilissimo, perchè la dote che gli viene richiesta non è questa, ma un'altra: cioè, quella di ideare dei personaggi facili da muovere per gli animatori. In breve, riuscire con un numero il più possibile ridotto di linee a creare dei personaggi espressivi e che esercitino fascino sul pubblico. Di conseguenza, anche il più bravo dei disegnatori può essere a volte un fallimento come character designer, perchè i suoi personaggi sono troppo complessi da disegnare, o si adattano male all'animazione. Vede, l'animazione, a differenza di tanti altri lavori, è un'attività svolta da un gruppo, e all'interno di questo gruppo ognuno deve possedere delle capacità molto specifiche. Un Miyazaki, universalmente apprezzato come regista, non potrebbe assolutamente fare il character designer, per quanto sia un abile disegnatore. Il suo modo di disegnare può essere buono per un fumettista, ma non per un animatore che deve mirare a fare il maggior numero dei disegni nel minor tempo possibile. La mansione di Miyazaki è quella di regista, e se non avesse un buon character designer che lavora con lui non riuscirebbe mai a trasporre le sue idee in animazione.
 
Kazuo Komatsubara
 
La Nausicaä di Hayao Miyazaki reinterpretata nel character design di Kazuo Komatsubara

L'animatrice gentile dello Studio Ghibli


Makiko Futaki è un importante membro del nostro staff di animatori. Per la scena in cui Nausicaä incontra il cucciolo di ohmu, Futaki disegnò la scena come se lei stessa stesse condividendo il dolore della ragazza.
Futaki è una persona strana che spesso raccoglie uccelli feriti e pulcini smarriti, cercando ogni volta di salvarli, spesso senza riuscirci. In Nausicaä sono certo che il dolore di quelle esperienze le abbia permesso di rappresentare l'espressione del piccolo ohmu, non solo visualmente, ma anche emozionalmente. Deve essere stata in grado di percepire il duro guscio del piccolo omhu contro il corpo di Nausicaä, persino la sua temperatura. Penso che l'eccellenza delle animazioni di Futaki risieda nei suoi sforzi di esprimere non solamente la componente visiva ma anche quella tattile. La sua grande sensibilità, la sua dedizione e acuta capacità di osservazione nei confronti delle creature non umane l'hanno resa una valida risorsa per la realizzazione dei nostri film.

 

Fonti consultate:
- Starting Point 1979-1996 di Hayao Miyazaki
- Nausicaä della valle del vento vol.1 di Hayao Miyazaki, edizioni Planet Manga
- I geni dello Studio Ghibli: Hayao Miyazaki e Isao Takahata di Toshio Suzuki

Intervista a Kazuo Komatsubara pubblicata su Mangazine