Vi siete mai chiesti perché alcune persone amino tanto le storie di fantasmi, i film horror, le escape room, i survival ecc?! Perché molta gente "ama avere paura"? Teoricamente, la paura è un sentimento che disprezziamo, che cerchiamo di tenere lontano, che quando arriva ci travolge e ci soffoca. A volte però la cerchiamo nelle storie altrui, nella fiction, in situazioni lontane da noi. La spiegazione più semplice e immediata è che i contesti appena citati ci permettono di "godere" del terrore poiché esso è tenuto sotto controllo, impossibilitato a farci del male o a causare conseguenze negative nella nostra vita reale. Diverse teorie psico/sociali affermano che esista un vero e proprio piacere fisiologico che pervade l'individuo di fronte a una paura "controllata", inoltre, la scarica di adrenalina e il successo dell'aver superato il momento di terrore, ci fanno sentire appagati.
 


Ci sono poi persone che della paura e dell'orrore ne hanno fatto il fulcro della loro vita e del proprio lavoro, pensiamo ad esempio a scrittori, registi o fumettisti specializzati in questo campo. Ai giorni nostri, uno dei più grandi e apprezzati maestri dell'horror giapponese è Junji Ito, un mangaka affermatosi con successo nel nostro paese ormai da diversi anni. Grazie ai tantissimi volumi pubblicati da J-Pop Manga abbiamo avuto modo di conoscere il sensei e le varie forme del suo lavoro: dalla collection dedicata composta soprattutto da volumi contenenti storie autoconclusive, passando per lo splendido artbook Twisted Vision (ve ne abbiamo parlato qui), arriviamo infine a Dove nasce l'orrore, un saggio autobiografico in cui Ito racconta se stesso e le sue innumerevoli opere. E nel narrare della propria vita con parole semplici e chiare, ci spiega con una naturalezza quasi surreale da dove nasca il "suo" orrore.

Il volume, che consta di circa 300 pagine, si divide in 5 capitoli, ognuno dei quali dedicato a un aspetto diverso della vita e del lavoro di Ito.
Il primo capitolo ci racconta della giovinezza del sensei e di tutte le cose che sin da bambino hanno influenzato e accresciuto la sua passione per l'horror.
Il secondo parte invece dal secondo anno di liceo fino a giungere, successivamente alla laurea, alla decisione di diventare mangaka. Ito inizia quindi a muovere i primi passi nel mondo dell'editoria manga.
Nel terzo capitolo cominciamo ad addentrarci nel vero e proprio processo creativo di una storia, e il maestro spiega trucchi e ispirazioni che permettono di dar vita ai suoi racconti.
Proseguendo troviamo invece una sezione dedicata alla creazione dei personaggi in cui l'autore in persona racconta come siano nati alcuni sui protagonisti ricorrenti quali Soichi e Fuchi.
Per finire, il libro si chiude con una parte relativa al disegno e quindi a "come imprimere il terrore sulla carta".
 


Nelle ultime tre sezioni Ito fa riferimenti specifici ai suoi racconti, permettendoci di conoscerne genesi o aspetti inediti. Poter leggere le parole dell'autore stesso su storie che abbiamo amato, è quanto di più interessante e appagante possa esserci per un fan; la prospettiva inedita proposta dal creatore ci consente di apprezzarle ancora di più. 
Altrettanto interessanti però sono i capitoli iniziali in cui Ito si racconta come persona, come bambino, come adolescente e poi come lavoratore ancora lontano dal mondo dei manga.
Se potrebbe apparire scontata l'influenza di mostri sacri del manga horror quali Kazuo Umezu o Hideshi Hino, è invece quasi sorprendente il peso che varie opere occidentali hanno avuto nella formazione di Ito, dai film western a quelli fantascientifici. Il racconto della sua giovinezza è quindi un viaggio culturale e pop negli anni '60, '70 e '80 che va oltre il concetto di mangaka di per se, ma che ben descrive il contesto sociale, artistico e culturale di quei decenni.
 


Se Dove nasce l'orrore è un tomo corposo da scoprire godendosi la lettura pagina dopo pagina, quel che salta immediatamente all'occhio è la pregevole fattura del volume stesso, che premia l'impegno di J-Pop con un risultato finale eccezionale. 
Il team grafico riprende l'edizione originale giapponese aggiungendoci un tocco personale che, potremmo dire, a livello tattile permette un'esperienza "immersiva" di lettura. Per la sua realizzazione sono stati utilizzati vari tipi di carta, pregiata e particolarissima al tocco, inoltre, la costina del libro è stata studiata per permetterci di collocarlo accanto ai volumi della collection, dando così un senso estetico di armoniosa continuità.
Anche il lavoro sui testi, che per natura stessa dell'opera sono massicci, è stato trattato con estrema cura.
J-Pop presenta Dove nasce l'orrore in formato 15x21, brossurato, circa 300 pagine, al prezzo di 20 €. All'interno possiamo inoltre trovare una bellissima cartolina di grande formato.
Il volume è quindi un interessantissimo approfondimento ma al contempo anche un oggetto da collezione curato nei minimi particolari.


 
Dove nasce l'orrore è un saggio estremamente interessante, costellato di informazioni, chicche, sketch, disegni preparatori, approfondimenti e curiosità, ma soprattutto è un viaggio nella vita e nella mente di un uomo che ha fatto dell'orrore una ragione di vita. Si tratta di un volume imperdibile per i fan di Ito, ma anche chi non conosce il maestro potrà godere del racconto genuino e particolarissimo di un artista dalla mente aperta e incredibilmente creativa.
Riuscire a scoprire un po' della persona che dà vita a racconti tanto macabri quanto attraenti ci permette di apprezzare ancora di più il lavoro di questo geniale artista, ma soprattutto ci aiuta a capire quanto ogni suo orrore nasca dal quotidiano, dalle cose semplici con cui abbiamo a che fare giornalmente o dalle paure più recondite della psiche umana. Se quindi volete scoprire "dove nasce l'orrore", la lettura è doverosa, ma assieme a Junji Ito un indizio possiamo già darvelo: datevi un'occhiata intorno. Nasce probabilmente da tutto ciò che vi circonda in questo momento, proprio mentre leggete queste righe.