Nintendo lo sappiamo, ormai è maestra nel fare tappabuchi dei periodi vuoti con remastered o addirittura remake dei suoi grandi classici del passato, tuttavia ogni tanto si sente particolarmente frizzante e decide di provare a resuscitare qualche franchise perduto da tempo, lo abbiamo visto l'anno scorso con Pikmin 4 e lo vedremo il prossimo con Il Professor Layton ed il Nuovo Mondo a Vapore, stavolta però la compagnia ha deciso di scavare ancora più a fondo per trovare il suo titolo, talmente a fondo che ha raggiunto il fondale dell'oceano e qui ha ritrovato la serie Endless Ocean e deciso di provare a riportarla in auge con il nuovo capitolo Luminous, noi abbiamo indossato maschera e boccaglio e ci siamo tuffati per diverse ore nel grande blu ed adesso siamo pronti a dirvi se il gioco ne sia valsa la candela

Il titolo ha sicuramente il suo fascino ma risulta molto fuori tempo massimo

Per dare un po' di contesto a chi non conosce la serie, Endless Ocean è un vero e proprio simulatore di sub che ha visto i suoi unici due capitoli rilasciati su Nintendo Wii negli ormai lontani 2007 e 2010 (vi abbiamo fatti sentire vecchi di colpo vero?) e per quanto non avessero riscosso chissà quale successo hanno sicuramente lasciato un'impatto nella community per la volontà nella compagnia di portare le meraviglie ed i misteri del mondo sommerso nella sua forma più pura e realistica anche su console, questo desiderio sicuramente è cresciuto nei giocatori negli anni anche grazie a pezzi da novanta come Bioshock, SOMA o Subnautica che hanno saputo dare una visione così diversa e particolare degli abissi oceanici che tanto spaventano quanto affascinano, forse dunque è anche per questo che la compagnia giapponese ha deciso di affidare lo sviluppo di un nuovo capitolo proprio ad Arika, i creatori originali, i tempi però sono cambiati e ciò che funzionava un tempo non è detto funzionerà anche 14 anni dopo, ma andiamo per gradi.

Endless Ocean: Luminous ci catapulterà nei panni di un sub con il solo scopo di esaminare la fauna locale per raccogliere più dati possibile ed in realtà potremmo anche dire "si, è tutto qui", ma va detto anche che i developer si sono sforzati un minimo per aggiungere una simpatica modalità storia che, per quanto sia davvero breve e funga più da tutorial che altro, riesce a darci anche un filo di contesto sul perché ci tuffiamo tutti i giorni dal motoscafo: il territorio delle nostre ricerche è il misterioso Mar Velato, un'estesa zona in continuo mutamento e che presenta al suo interno un gigantesco corallo chiamato Corallo Primigenio, quest'ultimo purtroppo sta subendo una certa contaminazione a causa di scorie dall'origine sconosciuta e sta provocando fenomeni naturali che richiamano anche creature che si credevano estinte (amanti della fauna marina cretacea è il vostro momento), i pesci locali trasportano però con loro una misteriosa bioluminescenza che, raccolta attraverso il nostro scanner, pare essere in grado di guarire il corallo, ecco quindi che verremo spronati a cercare ogni possibile meraviglia del mondo sommerso per tentare di salvare un miracolo della natura.
 
Ritrovarsi a nuotare con giganteschi animali marini è una delle migliori esperienze che il titolo regala

Dal punto di vista del gameplay in realtà non c'é molto alto da dire, escludendo la modalità storia potremo scegliere se immergerci o da soli o online in sessioni fino a 30 giocatori per esplorare ogni volta una versione diversa del mare ("Il mare in continuo mutamento" è infatti più che altro una scusa per aggiungere questa sottilissima componente roguelike) alla ricerca di nuove specie da aggiungere al nostro album o ninnoli particolari per svelare i misteri della tavoletta, un oggetto di una civiltà antica che rivelerà a noi il suo segreto solo dopo aver rinvenuto ben 99 misteri, il tutto però si traduce banalmente in tenere premuto il dorsale sinistro per scansionare quanti più pesci possibile in una botta neanche fosse un aspirapolvere, tutta la bioluminiscenza raccolta dallo scan verrà poi convertita in esperienza per aumentare il nostro livello (cosa che aumenterà la nostra capacità massima, permettendoci di nuotare al fianco di pesci sempre più grossi) e fondi per acquistare nuovi colore delle tute, emoticon o adesivi vari, personalizzazione un po' risicata ma comunque apprezzata.
 
I biomi presenti sono parecchi ma non così troppo diversi tra di loro

Per quanto la modalità storia sia molto corta il tempo che si decide di passare con il titolo dipende più che altro a noi, dato che il gameplay si rivela estremamente monotono anche solo dopo la prima ora; buona nota invece per quanto riguarda il comparto sonoro, in quanto Arika si è davvero sforzata per creare dei suoni ambientali convincenti e che danno veramente l'impressione di essere sott'acqua, un po' meno convincente invece il comparto tecnico, che si aggira sui 30fps fissi ma casca vertiginosamente qualora dovessimo sprintare con i piedi del nostro personaggio rivolti verso la telecamera, in quanto questi produrranno delle bolle (effetto a quanto pare troppo pesante da gestire per l'engine), apprezzabile inoltre il fatto che la campagna principale sia parzialmente doppiata italiano, i sommozzatori per forza di cosa non possono parlare ma saremo sempre accompagnati dalla voce dell'intelligenza artificiale dedicata chiamata banalmente OceanIA (che, dobbiamo dirlo, non siamo riusciti a capire se fosse effettivamente doppiata da una persona o proprio realizzata tramite IA/text-to-speech, perché nel primo caso sarebbe una performance molto convincente, nel secondo sarebbe molto triste).
 
Non ci gireremo particolarmente attorno: Endless Ocean Luminous ha fatto quello che hanno fatto i suoi predecessori 14 anni fa, ossia portare un'autentica esperienza di sub su console Nintendo che, per quanto funzionasse al tempo, è molto difficile che risulti estremamente funzionale anche ora, complice sicuramente anche la rimozione del fattore "pericolo" che era presente nel secondo capitolo; non fraintendeteci il titolo ha i suoi momenti validi e ritrovarsi a nuotare nel blu della notte accanto ad una megattera arrivata dal nulla o decidere di esplorare i fondali e ritrovarsi faccia a faccia con uno squalo nell'oscurità più totale sono esperienze che regalano emozioni, ma le cose più belle si sa, durano poco, e decisamente non ci puoi costruire un gioco attorno, soprattutto se questo gioco viene proposto alla cifra spropositata di ben 50€