Hollywood sta accelerando verso un futuro sempre più digitale, e Lionsgate, una delle major più importanti dell’industria cinematografica, si sta posizionando in prima linea in questa rivoluzione tecnologica. Recentemente, lo studio ha stretto un accordo con Runway, una startup specializzata in intelligenza artificiale generativa, con l’obiettivo di integrare l’IA nei processi produttivi e post-produttivi dei propri film.


Secondo Michael Burns, vicepresidente di Lionsgate, l’intelligenza artificiale potrebbe presto permettere di trasformare un film live-action in una versione anime, adatta a un pubblico più giovane, in appena tre ore. Burns ha dichiarato in una intervista al New York Times: “Possiamo dire: ‘Fallo in anime, rendilo PG-13.’ Tre ore dopo abbiamo il film”. Questo rivoluzionerebbe il modo di fare cinema, abbattendo costi, rischi e moltiplicando le possibilità commerciali.
 
 
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Quello che ha detto alla rivista è che l' IA presto avrà la capacità di prendere qualsiasi titolo dalla libreria del suo studio (inclusi franchise d’azione come John Wick, Twilight e Hunger Games), elaborarlo tramite il software IA di Runway mper adattarne il tono, il formato e la classificazione, e poi avere un film completamente nuovo finito poche ore dopo.


Se da un lato questa innovazione apre nuove frontiere e rende la produzione più accessibile e versatile, dall’altro solleva importanti interrogativi: quanto rimarrà del lavoro umano e della creatività dietro questi prodotti? La trasformazione tecnologica rischia di ridurre l’arte cinematografica a un semplice algoritmo? E il pubblico è pronto ad accettare contenuti rigenerati da un’intelligenza artificiale, o preferisce le storie e lo stile originale, creati da persone?
Inoltre, se l’IA permette di creare infinite versioni di un film, modificandone tono, formato e target, che valore avranno ancora le opere originali? Stiamo assistendo a una trasformazione che amplia l’offerta o a una standardizzazione dei contenuti, con il rischio di perdere autenticità e profondità?
Lionsgate assicura che l’uso dell’IA non sostituirà attori e creativi, ma servirà a ridurre i costi e ampliare le possibilità di produzione. Tuttavia, la vera sfida sarà capire come coniugare innovazione tecnologica e rispetto per il talento umano e la narrazione autentica.

La collaborazione con Runway, sostenuta da investitori come Google, Nvidia e Salesforce Ventures, rappresenta il primo accordo di questa realtà con una major hollywoodiana. L’azienda afferma che la sua ricerca in ambito IA sta “plasmando la prossima era dell’arte, dell’intrattenimento e della creatività umana.

Il futuro del cinema è quindi segnato da grandi opportunità, ma anche da sfide etiche e culturali che non possiamo ignorare. Riuscirà Hollywood a mantenere la magia della narrazione mentre abbraccia l’era digitale? O rischiamo di perdere qualcosa di prezioso lungo la strada?

Fonte: cartoonbrew.com
           ilcineocchio.it