L'acclamato regista Hayao Miyazaki lavorerà personalmente alle animazioni chiave del nuovo cortometraggio dello Studio Ghibli.

Durante il programma radio Ghibli Asemamire, il produttore dello studio, Toshio Suzuki, ha reso pubblica la scorsa settimana la notizia che il prossimo cortometraggio per il Museo Ghibli sarà animato da Miyazaki in persona, mentre la gran parte dello staff sarà al lavoro sul nuovo lungometraggio cinematografico, Karigurashi no Arrietty, programmato nelle sale giapponesi per la prossima estate.

Oltre alla durata, 10 minuti, Suzuki non ha lasciato trapelare nulla sul nuovo corto di Miyazaki, sennonché si tratterà di un’opera priva di dialoghi.

Tra i vari cortometraggi che finora hanno avuto modo di ammirare i fortunati visitatori del museo troviamo Koro no daisanpo (l'avventura di un cucciolo che fugge dalla sua padroncina e si ritrova in città), Kujiratori (la storia fantastica di alcuni bambini che immaginano di costruire una nave e andare a caccia di balene), Mei to Konekobasu (uno spinoff di Totoro di appena 15 minuti), e Chu-zumo (Squeak, Sumo - A Sumo Wrestler's Tail), opera scritta e progettata dallo stesso Miyazaki basandosi sul racconto popolare giapponese Nezumi no sumo (Topi sumo).
Proprio Chu-zumo, diretto da Akihiko Yamashita, già assistente regista in Ponyo sulla scogliera, è attualmente in proiezione al museo fino al 28 febbraio 2010.


Suzuki e il premio Oscar sono anche al vaglio del miglior utilizzo delle potenzialità della Rete per il futuro dello Studio Ghibli. Tra le ipotesi, l’eventualità di una distribuzione online, su YouTube, del nuovo corto.
La più grande agenzia pubblicitaria giapponese, la Dentsu, avrebbe anche offerto la propria consulenza al riguardo, proponendo l’impiego di un sistema di gestione contenuti.
Nonostante la breve durata, tuttavia, un cortometraggio d’animazione presenta un costo di produzione notevole, e un rilascio sulla rete implica che già poche ore dopo il suo rilascio il video sia rimaneggiato, ripulito e distribuito aggirandone le protezioni. Potrebbe una simile soluzione garantire un adeguato guadagno e permettere di coprire i costi di produzione?

Il presidente di Google Japan, Tsujino Koichiro, consiglia a Suzuki di agire “alla Google”, ovvero senza preoccuparsi troppo dei risultati. Certamente l'era di Internet solleva non poche perplessità riguardo all'attuale business model dello studio: debutto cinematografico/ vendite di DVD/ trasmissione televisiva, che al momento è perfettamente funzionante, ma in futuro?