Uscito nel 2000 (nel 2002 in Italia), Sand Land continua la tradizione iniziata nel 1997 con Cowa! (e continuata nel 1999 con Kajika nonché con il recente Nekomajin del 2004) di Toriyama di dedicarsi a sporadici volumetti autoconclusivi anziché ad una nuova serie lunga.

Il mondo di Sand Land è così chiamato per via della cronica mancanza d'acqua che lo ha investito da un po' di anni a questa parte: i fiumi si sono prosciugati, non piove più e l'unica sorgente è proprietà privata del sovrano che tiranneggia sul mondo, imponendo divieti, spadroneggiando con il suo esercito privato e controllando il mercato della poca acqua rimasta, che è unicamente in suo possesso e che vende a prezzi esorbitanti che difficilmente la totalità della popolazione può affrontare.
Oltre agli esseri umani, nel mondo di Sand Land vive anche una fiorente popolazione di demoni.
Protagonista della nostra storia è Belzebubu, il vivace principino dei demoni, il quale si diletta ad assaltare le carovane degli umani rubando l'acqua per il suo popolo (che soffre per la siccità esattamente quanto gli umani).
Un bel giorno, Belzebubu riceve l'inaspettata visita di un umano, un vecchio e malinconico sceriffo chiamato Rao, che chiede l'aiuto dei demoni per una missione rischiosa ma parecchio importante, un viaggio per verificare la veridicità di una leggenda riguardante una sorgente segreta (di cui anche l'esercito reale sarebbe alla ricerca), che, se esistente, porterebbe un po' di sollievo alla popolazione e servirebbe anche a risanare gli aspri rapporti tra umani e demoni.
Dopo un'iniziale riluttanza, il nostro buon vecchio capo dei demoni accetta di aiutare Rao, e così il vecchio sceriffo parte per la sua missione accompagnato dal nostro Belzebubu e dal suo vecchio e barbuto tutore Shif, espertissimo ladro nonché graficamente identico al mitico mago Boris che Toriyama aveva disegnato nel 1990 per Dragon Quest IV.

Lungo il cammino, questo variegato e mal assortito ma non per questo meno efficace trio di personaggi avrà modo di confrontarsi con quello che è il mondo di Sand Land: mostri che si nascondono sotto la sabbia in attesa di prede da papparsi, bande di predoni, l'esercito reale con i suoi armamenti iper-tecnologici e pericolosi, un mondo popolato da gente corrotta, che modifica e distorce i fatti e le notizie a suo piacimento per dare una differente immagine degli eventi e delle persone o che stermina intere popolazioni solo per i propri interessi personali. Ma per fortuna ci sono anche persone di buon cuore, che magari hanno scelto di schierarsi dalla parte sbagliata solo perché gli è stato insegnato che era quella giusta, o perché è l'unico modo per sopravvivere in questo mondo crudele.
Questo universo dove regna la menzogna è sì popolato da demoni che, dice Belzebubu stesso, non saranno certo degli angeli, ma di certo non sono neppure così crudeli come li si dipinge.
Sand Land 3Belzebubu e Shif, infatti, avrebbero potuto far fuori Rao in qualsiasi momento, ma non lo fanno, perché hanno avvertito le sue buone intenzioni e il suo cuore gentile (e poi in ogni caso tra i demoni, nonostante le credenze popolari dicano tutt'altro, vige il tacito accordo di non uccidere gli umani: depredarli sì, ma ucciderli no).
Si ripropone, in maniera magari neanche troppo differente, ma non per questo meno affascinante, quel gioco di contrasti tra razze e personalità che sfociano in un grande rispetto reciproco e in una grande amicizia che avevano fatto la fortuna del precedente Cowa!. Come lì avevamo un umano, Maruyama, che si trovava costretto a intraprendere un'avventura assieme a tre mostri (Paifu, Josè e Arpon), finendo poi per rivalutarli e farci amicizia, anche qui abbiamo un umano, Rao, che si mette in viaggio con due mostri, Shif e Belzebubu, e lungo il cammino si troverà a legare con loro in maniera sempre più profonda.
Rispetto all'apparente disimpegno di Cowa!, Sand Land si percepisce però immediatamente nel suo essere un'opera matura. Nell'arco di duecento pagine, Toriyama imbastisce una storia un po' più complessa della media, sia pure raccontata nel solito stile divertente e accessibile a tutti. Il microcosmo dell'avamposto dei demoni e la personale avventura di Rao, Shif e Belzebubu si incroceranno con un mondo molto più sfaccettato, con una realtà ben più grande e drammatica, con l'ombra di una guerra che ha mietuto tragicamente le sue vittime e che ha generato terribili risvolti per il mondo attuale. Sono tematiche a cui Akira Toriyama non ci aveva mai abituati. Avevamo visto la distruzione del mondo parecchie volte, avevamo visto la morte in faccia, avevamo visto persino un esercito vero e proprio, eppure finora non si era mai spinto così in là, in quanto l'esercito era sì cattivo ma anche farsesco, la distruzione della terra era stata messa lì quasi per gioco e i morti erano stati resuscitati più e più volte (e ci era anche stato mostrato che l'aldilà non era poi così terribile, tra l'altro, anzi...). Ma tra le pagine di Sand Land la morte, la guerra, la corruzione, la cattiveria, la desolazione le avvertiamo chiaramente, palpabili. La moglie di Rao è morta come conseguenza della guerra, parecchi demoni della tribù di Belzebubu sono morti come conseguenza della siccità, ma loro non torneranno, non ci sarà nessun Dio Drago che li riporterà in vita con i suoi poteri. La sofferenza della gente che muore di sete, l'aria secca, la terra arida e il calore dei raggi cocenti del sole li si sente, palpabili, tra le pagine, tanto l'universo di Sand Land è dipinto in maniera sapiente e realistica.
Non mancheranno, tuttavia, il sempre presente e garbatissimo umorismo tipico dell'autore, nonché tutta una serie di simpaticissime autocitazioni (come il Darbula-re dei demoni ben visibile nella foto qua a fianco, o uno dei demoni della tribù che è nientemeno che uno Slime di Dragon Quest).
Siamo ben lontani dal semplice e lindo bianco su nero (inframezzato molto raramente da qualche pallino decorativo) a cui Dottor Slump & Arale e Dragon Ball ci avevano abituati, e ci discostiamo anche dal racconto illustrato e colorato di Cowa!. Sand Land ci presenta uno stile di disegno sempre semplice e caricaturale ma nel contempo dettagliatissimo. Akira Toriyama, da sempre appassionato di modellismo, motocicli e automobili, dà il massimo nella rappresentazione delle armi e dei carri armati dell'esercito reale (del resto, pare che Sand Land stesso nasca originariamente perché l'autore voleva principalmente narrare la storia di un uomo alla guida di un carro armato) e i disegni si avvalgono di moltissimi retini che servono a creare bellissime e sapienti ombreggiature e a dare profondità e spessore.

Sand Land 1

Di nuovo umani e mostri, di nuovo un lungo viaggio, di nuovo una grande avventura, dunque. Ma stavolta l'esperienza risulta, oltre che fiabesca e divertente, anche intensa e drammatica come mai questo autore ci aveva mostrato.
Il nostro protagonista, Belzebubu, in realtà non è poi così dissimile dai personaggi a cui Toriyama ci ha abituato in passato. E' un bambino con una grande vitalità, che spesso si mette nei guai ma che, nonostante sia un demone che trae il suo potere dall'oscurità, riesce a distinguere il bene e il male e le persone degne di fiducia dai malvagi (quelli veri!). In un certo senso assomiglia molto ad Ackman, un personaggio dell'autore che avevamo conosciuto in una serie di racconti brevi e in alcuni videogiochi per il Super Nintendo. Non è un personaggio così originale di per sè, ma ci si affeziona anche a lui, che sembra così duro ma in realtà è un normalissimo bambino in fase di crescita.
Sand Land 2Se abbiamo conosciuto Boris di Dragon Quest IV, in un certo senso abbiamo conosciuto anche Shif, in passato. La figura del vecchio tutore un po' bigotto ma terribilmente comico nel suo aprirsi al nuovo, del resto, non è poi così nuova nella narrativa giapponese, ma Shif è così simpatico nel suo voler rivaleggiare con Belzebubu nel guidare il carro o nel suo volersi ostinare a chiamarlo "principe" (per non citare poi il travestimento da Babbo Natale o il suo bel pigiamino) che ci affezioneremo pure a lui anche se ci saprà di già visto.
Il personaggio più interessante del trio risulta essere senza dubbio Rao. Innanzitutto perché, essendo l'unico umano del gruppo, ed essendo uno sceriffo, si porta dietro un'immagine romantica un po' alla John Wayne, con la sua camicia, i suoi baffoni, il capo rasato e quella sua espressione sempre un po' accigliata e pensierosa, che nasconde chissà quali tristi trascorsi. Rao è un personaggio malinconico che si porta dietro il fascino dell'eroe d'altri tempi, caricato di un passato doloroso che lo ha segnato e trasformato nel triste sceriffo che vediamo nel fumetto e che scopriremo lentamente pagina dopo pagina con enorme piacere.
E' un personaggio tra i più complessi e interessanti che Toriyama abbia mai ideato, che riesce a bucare le pagine e a farsi amare dal lettore.
Nel corso della vicenda, Rao imparerà ad aprire il suo cuore ai due demoni, scoprendo che forse non sono poi così cattivi come sembrano, che di certo gli umani corrotti sono più cattivi di loro, mentre Belzebubu e Shif impareranno a rispettare la razza umana, in un percorso evolutivo trattato in maniera semplice ma quantomeno efficace.
Anche i personaggi che gravitano attorno al trio dei protagonisti sono perfettamente caratterizzati, anche se non troppo complessi: i cattivi sono piuttosto bidimensionali, ma fanno il loro sporco lavoro e non mancano anche i classici predoni apparentemente malvagi ma in realtà amichevoli che la produzione giapponese ci ha insegnato ad amare sin dai tempi di Laputa e Nadia.

Ancora una volta, Akira Toriyama ci dà prova della sua straordinaria abilità di narratore, capace di far ridere e di toccare nel profondo gli animi di un pubblico molto eterogeneo con una storia semplice e divertente ma anche matura, poetica e drammatica, che non mancherà di farci emozionare e riflettere, oltre che ridere. Sand Land è un vero e proprio gioiellino, che riesce a trattare temi etici ed ecologici spiegandoli anche ai bambini e aiutando il lettore a riflettere sull'attuale direzione del mondo e sui suoi rapporti con le diversità.
Lontano dai combattimenti giocosi e adrenalinici di Dragon Ball Z, che qui ci vengono ricordati graficamente giusto in un paio di vignette, Sand Land ci catapulta in una favola che insegna qualcosa ai bambini e appassiona, facendogli anche scendere una lacrimuccia, gli adulti. In fondo, ciò che Sand Land ci ricorda, è qualcosa che bene o male tutti noi sappiamo, nel profondo dei nostri cuori. Che il nostro mondo è popolato da persone differenti tra loro e che tutte vanno rispettate in maniera equa, e che il mondo che è stato rimesso nelle nostre mani lo dobbiamo amministrare arbitrariamente secondo criteri giusti che possano garantire la pace e la felicità per tutti.

Personalmente, trovo che Sand Land sia una delle migliori opere che Toriyama, sia pure in età matura e in maniera abbastanza inusuale per quello a cui ci ha abituati in passato, ci abbia regalato, e dispiace davvero che sia sottovalutato o misconosciuto dai più, che identificano Toriyama soltanto con Dragon Ball (Z) quando invece quest'opera dimostra che, se vuole, può trattare anche temi più impegnati e che ci riesce benissimo.
Essendo un volumetto unico, pubblicato in Italia peraltro anche abbastanza recentemente e quindi abbastanza reperibile in fumetteria, ve lo consiglio, per ritrovare sotto un'altra luce quel grand'uomo e grande fumettista che è Akira Toriyama.


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