Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.

Appuntamento oggi riservato a titoli con tinte un po' più forti del solito: Higurashi no naku koro ni, Black Lagoon 2nd Barrage, Baccano!

Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.


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Quante volte da un'impressione sbagliata possono invece nascere le più grandi soddisfazioni? Quante volte ci siamo trovati a dire " meno male che non mi sono fermato all'apparenza"?
Io, questa sensazione, l'ho provata tante volte, l'ultima delle quali con questo titolo, la prosecuzione del quale all'inizio è stata esclusivamente dovuta alla stima per le persone che me l'avevano consigliato. 'Higurashi' a mio avviso non è una serie per tutti, e questo non perché sia un incompetente chi non riesce a superare le prime puntate per stizza o noia, anzi lo reputerei piuttosto normale dato che bisogna essere davvero un animo curioso e molto paziente per potere apprezzare in pieno tutta la serie di trame e sotto-trame che soltanto dopo molte puntate tenderanno a legarsi fra loro per arrivare alla seconda stagione in cui, mi sia consentito dirlo a chi vuole iniziare questa visione, tutto raggiungerà il suo senso compiuto.

'Higurashi' non è una serie per tutti, per chi mal sopporta i cambi di registro improvvisi, di trama ma anche di atmosfere e disegni, perché 'Higurahi' prende quelli che sono gli attributi più classici dell'animazione nipponica di questi ultimi anni (l'harem, il moe, il super deformed) per farne un uso tutto personale, a volte dissacrante, a volte coraggioso perché le strade non battute mai non trovano spesso chi è disposto a seguirle; di certo non è un'accozzaglia di generi frullati insieme per accontentare la più larga fetta di pubblico possibile, anzi tutto non è come sembra, a cominciare ovviamente dai personaggi.
'Higurashi' non è un anime per tutti perché al momento in cui le cicale inizieranno il loro canto, anzi il loro pianto, ti arriverà all'imboccatura dello stomaco una sensazione di oppressione che ti accompagnerà frastornato fino alla fine di questa prima serie dove un velo di speranza, anche se piccola e fragile, arriverà sugli sventurati personaggi dopo una delle più belle scene che questo titolo può offrire.

'Higurashi' insomma non è una serie per tutti, ma può essere la serie per te spettatore ormai stufo di un'omologazione dilagante nella tua amata animazione giapponese, in cerca di qualcosa di veramente nuovo che possa dare una reale soddisfazione una volta giunti alla fine del puzzle fatto di così tanti incastri da portarti allo sfinimento.
'Higurashi' è come la discarica di Rena, in superficie sembra essere semplicemente un ammasso di ciarpame ma se si ha la pazienza d'inoltrarsi in essa scoprirete che i misteri che nasconde sono i tesori che tutti cercavamo.
Voto generale alla serie: 9.



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Seconda stagione della trasposizione animata del manga di Rei Hiroe, "The second barrage" come ovvio rappresenta la naturale continuazione delle vicende della Lagoon Company.
La vita nella città di Roanapur prosegue come sempre, portando avanti giorno per giorno la sua eterna alchimia tra malavita locale e organizzata. Improvvisamente però, una successione di misteriosi omicidi inizia a colpire uno dopo l'altro i membri delle principali organizzazioni presenti sul territorio (Hotel Moscow, Triade, Narcos e Mafia italiana), andando a minare seriamente i rapporti di fiducia tra le stesse. La reazione di Balalaika e dell'Hotel Moscow non si fa ovviamente attendere: in città viene emanata una taglia sulle teste dei responsabili, trasformando Roanapur in una vera e propria polveriera a cielo aperto.

La seconda stagione di Black Lagoon riesce, pur con alti e bassi (la seconda saga soprattutto non è un granché in termini di coinvolgimento), esattamente nell'unico punto nel quale la prima aveva davvero fallito, ovvero il creare un ritmo narrativo che andasse oltre la mera ripetizione di cicli fini a se stessi. In questo caso infatti ci troviamo davanti a una serie che integra quanto narrato nella prima stagione con i nuovi avvenimenti, delineando una progressiva crescita del personaggio di Rock, il quale, ormai completamente inseritosi nel contesto malavitoso generale, inizia per la prima volta a fare seriamente i conti con ciò che la sua decisione di mollare la sua precedente vita ha comportato, compresa la sostanziale impossibilità di salvarsi imboccando un'altra strada e di evitare in maniera ipocrita di sporcarsi le mani.
La formula di base per il resto rimane sostanzialmente la stessa rispetto a quanto visto nella prima stagione, mantenendo il proprio focus su un'atmosfera da b-movie americano infarcito di violenza e azione, nel quale i dialoghi (di buona profondità) fanno da unico cuscinetto tra una sparatoria e un'altra.

Vi è un leggero ma lodevole miglioramento nel settore grafico, dove la già notevole cura nei dettagli, sia a livello di character sia a livello di ambientazione, viene ulteriormente sviluppata, affiancandola all'uso di buoni effetti e animazioni. Trovo la colonna sonora come nella prima stagione tutto sommato poco invadente, ma molto "scenografica" nel suo andare ad accompagnare senza eccessi le vicende.
Voto: 8 - Un netto miglioramento rispetto alla prima stagione, grazie soprattutto sia a un ritmo decisamente più cinematografico del precedente sia al contributo di particolari comprimari, come nel primo ciclo narrativo.



8.0/10
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Rhapsody in blood

Prendete una galleria di folli personaggi, inseritela in un'accattivante ambientazione rétro con una vena di esoterismo, aggiungete musica ricercata e tanta azione travolgente, innaffiate il tutto con abbondanti dosi di sangue ed eccessi di puro orrore e otterrete la miscela esplosiva che deflagra in "Baccano!", serie in 16 puntate tratta dai romanzi di Ryohgo Narita e prodotta dalla Aniplex nel 2007.

La storia - se si esclude un flashback nel '700 e un flashforward ai giorni nostri - è ambientata agli inizi degli anni '30 e procede su due binari paralleli: da un lato la scena è collocata a bordo del Flying Pussyfoot, un leggendario treno che percorre gli Stati Uniti 'coast to coast'; dall'altro l'azione si svolge nei vicoli malfamati di New York. Siamo nell'America della grande depressione e del proibizionismo in cui l'epopea della mafia italo-americana nell'anime si unisce a una componente di occultismo e soprannaturale: una bizzarra combinazione che dà alle vicende un sapore unico e particolare.
In questo scenario si muove un nutrito cast di protagonisti, tutti marcatamente tratteggiati: un variegato coro di voci 'nere' composto da spietati gangster, sadici psicopatici, immortali alchimisti, creature demoniache, impavidi reporter e avventurieri di ogni risma che intrecciano i loro destini in un crescendo di azione e colpi di scena.
Sopra le righe la performance degli squinternati e istrionici Isaac e Miria, un'eccentrica coppia di novelli Bonnie and Clyde che con le loro trovate fuori dagli schemi riescono nell'intento di alleviare i toni donando agli episodi un accento di scanzonata commedia.

Il montaggio non lineare forma un complesso 'collage' in cui gli autori si ingegnano a smembrare la trama per poi riassemblarla in una sequenza temporale spiazzante e schizofrenica.
"Baccano!" detta nuovi standard ai concetti di crudeltà ed efferatezza che qui assumono valori esponenziali nell'economia filmica: estremizzando e amplificando a dismisura le istanze di certo cinema d'autore (Peckinpah, Tarantino e Woo) il regista indugia con agghiacciante disinvoltura nelle scene più disumane ed eleva su scala seriale l'estetica dell'ultra-violenza.
Già dall'arrembante opening "Guns & Roses" si ha la cifra della scoppiettante colonna sonora a base di jazz: un indovinato mix di sonorità che vanno dal ragtime al charleston, dallo swing al cool fino ad arrivare a un sofisticato e originale quartetto d'archi.

L'ottima realizzazione tecnico/artistica, la location inusuale e lo stile narrativo irregolare rendono "Baccano!" una delle serie più riuscite, singolari e atipiche degli ultimi tempi: un'inconsueta ricostruzione dell'atmosfera degli 'anni ruggenti' filtrata attraverso lo sguardo ibrido e visionario dell'animazione made in Japan.