Grazie alla nostra wishlist possiamo fornire una serie di interessanti dati statistici.
Studiandoli e incrociandoli con gli eventi che hanno caratterizzato il 2011 possiamo giungere a formulare una serie di interessanti considerazioni sullo stato del mercato italiano.
 
Dai grafici si può facilmente notare come l’offerta sia aumentata: in pratica per l’intera durata dell’anno si sia registrata una media di volumetti rilasciati superiore a quella dell’anno precedente. Se un appassionato fosse tanto folle da volere acquistare tutto dovrebbe spendere cifre da capogiro, per esempio a dicembre dello scorso anno più di 1000 Euro. Fortunatamente i prezzi non sono aumentati e hanno invece segnato una leggera discesa, anche se a tal proposito c’è da segnalare che i grafici nascondono delle situazioni curiose che rendono necessarie ulteriori considerazioni, che andremo a formulare qui di seguito.
 
Perché è aumentata l’offerta?
Prima di tutto c’è da registrare l’entrata di un nuovo editore con un buon numero di proposte mensili, ovvero Goen. D’altro canto è praticamente scomparsa d/visual, anche se già nel 2010 non è che fosse molto presente e continua nelle proposte. Infine alcuni editori hanno aumentato il proprio parco titoli e fra questi GP è quella che, nella seconda metà dell’anno, è stata più propositiva. La situazione poi è risultata particolarmente intricata nel mesi di Settembre, Novembre e Dicembre, dove l’offerta di titoli è stata davvero impressionante.
 
Che conseguenze ha questo eccesso di offerta?
Per gli editori le conseguenze sono piuttosto rilevanti, soprattutto per chi ha meno forza e non riesce ad acquisire visibilità nelle fumetterie. La strategia di incrementare le proprie proposte, anche con titoli di qualità a volte discutibile, permette all’editore di acquisire visibilità, affermare in qualche modo il suo marchio e cercare di ritagliarsi dei lettori. Fisicamente occuperà nelle librerie un’area superiore oppure scalzerà in minor tempo, qualora ci fosse poco spazio, altri editori dai posti più in vista. Tuttavia una maggiore offerta porta a livellarsi verso il basso il numero delle copie vendute: visto che il mercato rimane circa lo stesso e l’appassionato difficilmente può incrementare la propria spesa mensile, dovrà per forza scegliere e quindi, mediamente, ogni volumetto venderà meno copie. In questo modo diminuiscono i margini, gli editori più piccoli e con meno liquidità rischiano di entrare in seria difficoltà e sono costretti a adottare strategie di vario tipo per restare in piedi. Chi invece ha mezzi finanziari più solidi può permettersi strategie aggressive, per esempio proporre il primo numero a prezzi stracciati, in modo da acquisire lettori che in una certa parte, probabilmente, riuscirà a mantenere.
 
Grafico spesa mensile 2011
Grafico 1: la somma mensile del costo di tutti i volumetti rilasciati. La spesa risulta in aumento, nonostante il prezzo
medio sia più basso. Vuol dire che vengono rilasciati ogni mese più volumetti.

Maggiore offerta, vuol dire prezzi più bassi?
I dati in nostro possesso sembrano avvallare questa tesi, tuttavia la situazione merita un’attenta analisi di quanto è accaduto.
Prima di tutto è scomparsa, o quasi, d/visual, che proponeva per le sue ottime edizioni prezzi sopra la media e rilasciava a raffica titoli nell’arco di un solo mese, facendo da sola aumentare la media dei prezzi. Inoltre Goen ha fatto tornare in voga una pratica che recentemente era caduta un po’ in disuso, ovvero quella di vendere primi numeri ad un prezzo molto basso. E’ stata a breve seguita dagli altri editori e tutt’ora si ripresenta con una certa costanza. La necessità è quella di acquisire visibilità e lettori: visto che le librerie sono sempre più affollate e che il lettore è spesso squattrinato e non sempre informato, tali volumetti si dimostrano un buona esca. Ovviamente l’editore che non riesce a riproporre tale strategia, soprattutto per titoli con un target molto mainstream, rischia di essere tagliato fuori.
A Goen si sono accodate prima Star Comics, poi Panini, e sugli scaffali sono arrivati molti volumetti venduti ad uno, due o massimo tre euro. Pur trattandosi soltanto del primo numero la frequenza è stata tale che ha influito sul prezzo medio dei volumetti. Inoltre la concorrenza sempre più spietata e la contrazione generale dei consumi hanno portato gli editori a non aumentare i prezzi, rimasti in linea con il precedente anno. Guardando tuttavia il grafico si può notare come il costo medio dei volumetti, nei mesi di Novembre e Dicembre, sia di nuovo aumentato  segnando il record assoluto da sempre. Un caso o un’inversione di tendenza?
 
Maggiore offerta, vorrà dire prezzi più alti?
Temo, ma è solo una speculazione personale, che sarà così: i piccoli dovranno essere molto oculati nel scegliere i titoli. Dovranno indirizzarsi direttamente ad una nicchia di appassionati, ad uno zoccolo duro disposto a spendere qualcosa in più per quello che cerca. Eviterà di indirizzarsi al pubblico generico e si limiterà agli appassionati più consapevoli dei prodotti rilasciati e magari affezionati a determinati autori. Cercheranno probabilmente di proporre buone edizioni, dovranno, per rimanere a galla, alzare i prezzi e potrebbero anche optare per tempistiche di serializzazione più lunghe.
Gli altri, invece, continueranno a scannarsi per i titoli più mainstream tuttavia, visto che la situazione non può proseguire all’infinito, aumenteranno i prezzi dal secondo volumetto in poi, continuando a offrire i primo a prezzo scontato.
 
Grafico costo per volumetto 2011
Grafico 2: il costo mensile medio dei volumetti rilasciati. I prezzi sono mediamente a livelli inferiori di quelli
del 2009. Fanno eccezione gli ultimi 2 mesi, dove i prezzi hanno segnato il record assoluto di sempre.

Il problema della distribuzione
Questo 2011 si è anche caratterizzato per una crescente intolleranza da parte di alcuni editori verso l’attuale sistema di distribuzione.
Il problema, fondamentalmente, è che i principali distributori sono indissolubilmente legati ai principali editori, essendo di fatto della stessa proprietà. Questi, avendo la distribuzione in casa, si pongono in una posizione di vantaggio rispetto agli altri. Non solo hanno costi minori, ma di fatto mangiano parte degli utili dei concorrenti:  l’editore X, scegliendo un distributore, contribuisce a fornire liquidità e utili all’editore concorrente, che potrà a quel punto proseguire con politiche editoriali aggressive. Ancora, l’editore che ha il distributore in casa, può permettersi di dettare certe regole su magazzini e giacenze, influenzando in qualche modo anche le tirature, imponendo dei minimi a negozianti e concorrenti.
Tali situazioni, complici probamente anche altri fattori, hanno spinto certi editori di cercare metodi alternativi di distribuzione. Non è un problema inedito, già d/visual aveva identificato il problema e cercato un metodo di distribuzione in qualche modo ‘fai da te’, proponendosi inizialmente direttamente alle fumetterie. Nel 2011 il problema della distribuzione è stato particolarmente d’attualità in casa Ronin Manga e GP. La seconda ha avuto un inizio 2011 piuttosto problematico e ha scelto un cambio drastico: forte di una certa solidità è riuscita a tirare in ballo una figura inedita nel settore, ovvero Messaggerie. Anche Ronin ha optato per un cambiamento nella propria distribuzione, tuttavia ad oggi ancora le cose non filano del tutto lisce visto che alcune fumetterie segnalano problemi e ritardi nel ricevere i loro volumetti.
Il trend sembra continuare anche nel 2012, visto che anche JPOP sembra in odore di un passaggio verso Messaggerie.
 
Le prospettive per il 2012?
E’ innegabile che il settore qualche problema l’abbia, tuttavia il mercato c’è e ha fame di nuovi prodotti. Nonostante la frammentazione dell’offerta e una qualità  dei titoli proposti  non sempre all’altezza, di euro ne girano. Solo sul nostro sito l’utenza ha comprato manga per quasi 5 milioni di Euro e sicuramente chi utilizza la nostra wishlist è una netta minoranza rispetto al pubblico che acquista anime e manga. Il problema è che essendoci sempre più editori  che provano a mangiare dalla stessa mangiatoria, ognuno si dovrà accontentare di una porzione progressivamente minore. Il rischio è che qualcuno salti, con conseguenze negative soprattutto per gli appassionati che vedranno irrimediabilmente interrotte alcune opere che magari stavano seguendo con entusiasmo.
 
Grafico volumetti rilasciati 2011
Grafico 3: il 2011 si dimostra di gran lunga l'anno con più volumetti rilasciati di sempre.

Concludo sottolineando che queste sono soltanto considerazioni personali: non sono dentro alle logiche editoriali, pertanto  alcuni passaggi potrebbero non corrispondere alla reale situazione del mercato. Mi sono limitato ad analizzare i nostri numeri e a ragionarci un po’ sopra, incrociandoli con alcune notizie riportate su AnimeClick.it e ad alcune nozioni che mi sono fatto in questi anni a seguito di chiacchierate con alcuni addetti ai lavori.
 
Spero che mi perdonerete imprecisioni ed errori e che gradirete lo spunto discussione che ho tentato di offrire con questa notizia. Invito tutti ad implementare le mie osservazioni nei commenti.
 

Rispetto agli anni precedenti, nel 2011 avete comprato più o meno manga?