
Insidiosissimo è però il ruolo del prequel di un opera molto famosa, per molte ragioni: è difficile stupire il pubblico, e ancora di più il fan, con una storia bene o male già nota (almeno negli eventi fondamentali) e con gli stessi personaggi rielaborati a distanza di anni che magari non escono fuori con lo stesso carisma di prima oppure con nuove figure non proprio all'altezza. Verrebbe alla mente il notevole precedente di Star Wars e della sua nuova trilogia in cui cervellotiche premesse accompagnavano personaggi non convincenti fino in fondo, il tutto con la cigliegina sulla torta rappresentata da un micidiale Jar Jar Binks.
"Fato" a parte, Fate/Zero inizia e subito riesce a catturare l'attenzione di chi osserva. Merito indubbio della parte grafica maniacalmente curata ove emerge il nuovo charachter design, molto elegante e vicino allo stile applicato nelle visual novel e nelle opere direttamente realizzate dalla Type Moon.
Tempo di superare un primo (doppio) episodio introduttivo, ove si presentano tutti i Master e i Servant che partecipano alla quarta guerra per il Santo Graal (in Stay Night era la quinta), alcuni episodi di riscaldamento e l'anime passa a mostrare le sue qualità nelle scene d'azione con un duello fra Saber e Lancer, a cui si aggiungeranno poi altri combattenti, ricco di effetti speciali e di sequenze altamente cinematiche davvero molto ben realizzate.
L'anime prosegue quindi su buoni livelli con un buon ritmo ravvivato, oltre che da scontri e scaramucce fra servants, anche da intrighi e macchinazioni varie fra i vari maghi con il tutto che culmina in quella che in potenza parrebbe una grande battaglia. A questo punto però l'anime (o almeno la sua trasmissione) televisiva si interrompe, per mantenere la qualità alta i produttori furbescamente dicono, sul più bello generando una nuova, consistente attesa per la seconda parte.
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Qualche mese dopo la serie riprende la dove si era fermata cioè nel bel mezzo dello scontro. Una nuova partenza molto veloce e spettacolare, con largo dispendio di mezzi ed effetti speciali. Tutto molto bello da vedere e da seguire.
Appena conclusa questa battaglia però, il registro dell'anime vira decisamente verso la componente più psicologica. Questa variazione, che pur ci regala un sedicesimo episodio crudo, estremamente cinico ma di sicuro impatto emotivo, ha però l'effetto collaterale di erodere la componente d'azione e di abbassare sensibilmente il ritmo complessivo con i dialoghi, talvolta ridondanti, che prendono molto spazio.
Tutto ciò ha il suo culmine in una coppia di episodi dedicata al passato del protagonista Kiritsugu Emiya, la quale segnerà il crocevia effettivo della serie.
A questo punto siamo giunti circa a tre quarti della serie e la sensazione di aver assistito finora a una lunga premessa a future grandi cose non è del tutto positiva. C'è infatti il rischio di avere di fronte un anime che “arriva corto”, cioè che a pochi episodi dalla fine ha ancora molto da dire, e in effetti sembra proprio che sia così.
Si verifica invece uno scenario anche peggiore: l'anime “si lascia andare”, la storia avanza più per inerzia accumulata che per suo vero slancio, minimizzando le battaglie decisive in favore di prolissi risvolti psicologici e lanciando nel finale un ponte verso il suo successore/predecessore Fate/Stay Night. Quest'ultimo forse, il vero obiettivo sui gli autori puntavano sin dall'inizio.

Maluccio il cast dei maghi con personalità dal carisma scarso quando non nullo. Illusorio l'anti-eroe protagonista Kiritsugu, cinico, disilluso e ombroso quanto si vuole ma deludente quando si scopre che alla base delle sue ragioni c'è un semplice “perché ha sofferto da piccolo”. Dunque a fronte di una sua esaltazione si dovrebbe, anche solo per onestà intellettuale, riabilitare all'istante il primo Sasuke Uchiha che ci capita tra le mani.
Decisamente meglio l'antagonista Kirei Kotomine: non sa quello che vuole, ne è consapevole e va avanti così fine alla fine.
Un po' meglio risultano le fila dei Servant dove almeno si distinguono le figure di Archer/Ghilgamesh un buon novello Faust, si vede che a Urobuchi questo genere di personaggio riesce bene, del povero Lancer e di Rider che fa il ganzo spiritosone di turno. E Saber? Al tempo...
Caso (umano) a parte, è la coppia Ryonosuke-Caster che insieme fanno il Jar Jar Binks della situazione e concorrono senza dubbio per il titolo di peggiori personaggi di sempre.
Apparentemente scevro da fan-service e concessioni all'ecchi, Fate/Zero si rivela comunque avente subdole e non dichiarate concessioni e strizzate d'occhio ai fan . Non sarebbe niente di male se si trattasse di inserire elementi e rimandi ad altre opere della Type Moon come Tsukihime, ma è lecito avere dei dubbi su quanto fatto vedendo un episodio dieci chiamato “Le avventure di Rin” in cui la rampolla di casa Tohsaka, all'epoca bambina delle elementari, va in giro per la città a fare indagini. Ottimo materiale per far gongolare il fanatico moe nipponico.
In questo meccanismo ne fa le spese anche Saber, prima protagonista di Fate/Stay Night, ora ridotta a fare poco più che da tappezzeria. Una presenza dovuta da quanto si sapeva della storia... o forse dovuta al fatto che senza di lei che alla sua evocazione recita “Toou Anata wa watashi no Master ka?” (Io ti chiedo, sei tu il mio Master?) e che spara un paio di “Excalibur!!” di turno, l'accanito fan della saga, il box con i dischetti col cavolo che lo compra? Mah...

Dunque questo è Fate/Zero. Un anime che punta tutto sulla realizzazione tecnica grafica, eccellente sia nello statico che nel dinamico, tra l'altro sotto sfruttandola in quest'ultimo ambito per i pochi scontri presenti (grave l'assenza di un bel duello finale), che però si accompagna a una storia dallo sviluppo deludente con personaggi mediamente non all'altezza. In più privo di un valore aggiunto dalla colonna sonora ove la Kajiura fa un buon lavoro ma lontano dalle vette artistiche della sua produzione.
Un opera che si perde da sola per strada, un peccato perché c'erano sia i mezzi che le premesse per fare una grande cosa.
Consigliabile solo ai fan più accaniti dell'universo Type Moon o ai cultori della tecnica di animazione.
Un opera che si perde da sola per strada, un peccato perché c'erano sia i mezzi che le premesse per fare una grande cosa.
Consigliabile solo ai fan più accaniti dell'universo Type Moon o ai cultori della tecnica di animazione.
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Francamente questa recensione, seppur ottima, non ha risolto nessuno dei miei dubbi...
Certo, il finale rovina un po' le cose e bisogna informarsi almeno un minimo riguardo alla novel ma penso sia una serie adatta a tutti in quanto piuttosto completa sotto tutti gli aspetti, personalmente la consiglio spesso in giro quando si parla di titoli recenti.
Fate zero nasce come opera scritta per chi ha giocato il gioco, e molte delle cose che "ci si aspetta" (cosa vuole Kotomine? qual'è il motivo per cui il graal è corrotto?) non vengono risolte perché vengono risolte in FSN (nell'opera originale, non certo negli anime che ne coprono a malapena due terzi).
"Scontri finali" davvero finali non potevano essercene, in quanto fin dall'inizio tutti i cattivi della storia (kotomine, gilgamesh e zouken) dovevano sopravvivere.
Criticare supposte lodi dovute a Kiritsugu quando non solo Zero, ma l'intero Fate universe lo dipinge come l'enfant supreme e l'intera sua opera come fallace già in partenza mi sembra un non aver capito il personaggio.
E parlare di "svolta psicologica nella seconda metà" quando episodi come 1,2,3,6,10,11,12 della prima metà erano in pratica episodi di solo dialogo e solo sviluppo psicologico mi sembra superficiale e distratto.
Il punto forte di Zero non sono i combattimenti (pur spettacolari) ma le intensissime scene di dialogo, che ne costituiscono fin dai primi episodi la punta di diamante.
Sulla trama invece no, non ci siamo: troppa carne al fuoco, e troppa confusione. Non si capisce nemmeno che genere di opera voglia essere: non è il classico shonen perché non si concentra su combattimenti e scene d'azione, non è nemmeno un seinen vero e proprio, perché, oltre a qualche scena cruda (decontestualizzata e inutile ai fini della trama), i dialoghi nelle parti che vorrebbero essere introspettive non hanno capo né coda. Citando Micheles, è un 'falso seinen', con tematiche adulte, ma solo di facciata, abbozzate, a volte interessanti (come ad esempio il dialogo tra Kiritsugu e Lancer), ma lasciate in sospeso e sempre evanescenti.
Per non parlare delle scelte grafiche dei Servant: Arturia si commenta da sé, Gilgamesh (che dovrebbe essere un guerriero sumero) è un biondino vestito come un cavaliere d'oro della banda dei Saint Seiya, Alessandro Magno è un energumeno potenziato al testosterone. Ma, dico io, come si fa a pretendere serietà, credibilità nei dialoghi con personaggi così infantili, usciti dritti dritti da un RPG?
Peccato, le potenzialità erano a mio parere buone. Si è sprecato malamente un comparto tecnico da urlo, per ottenere un prodotto sì discreto (se si abbassano le pretese, alla fin fine lo si guarda volentieri), purtroppo non certo memorabile.
Da quel che leggo /zero è molto simile al predecessore ( o successore D:) e questo non mi attira per niente xD
Troppi discorsi che, secondo me, aggiungono poco o niente.
Il film l'ho trovato molto più bello della serie.
Ottima recensiore, molto chiara e ben argomentata, ma francamente non ha fatto altro che convincermi ancora di più a visionare l'opera, una volta terminato il gioco.
Fate Stay Night poteva anche non avere l'animazione dalla propria parte ma il pessimo sviluppo narrativo e i personaggi monotoni,privi di una qualsiasi sfumatura, lo rendono talmente pessimo che poco avrebbe a che spartire con Fate/Zero.
A mio avviso ufotable ha dato il massimo sia dal punto di vista tecnico(colori e gestione delle luci/ombre magistrale) sia dallo sviluppo delle trama(suddivisione degli eventi presenti in ogni episodio).
Dire che Emiya Kiritsugu ha semplicemente "sofferto da piccolo" è per me un grande colpo. Kiritsugu non è l'incarnazione di una semplice "vendetta" nei confronti del male, lui non uccide i cattivi per salvare i buoni, Kiritsugu sceglie "razionalmente" la maggioranza rispetto alla minoranza.
Kiritsugu non è solo un freddo assassino, prima di quello è anche un essere umano e in quanto tale piange, sbaglia e ama.
La differenza abissale tra lui e Sasuke Uchiha è che il primo avrebbe evitato la vendetta contro i "carnefici" poichè avrebbe portato solo perdite, quando di perdite se ne sono già avute.
I Master e i Servant di Fate/Zero almeno sanno perchè cercano di ottenere il Graal a differenza di un certo Emiya Shirou, il paladino del buonismo, che durante i 24 episodi di Stay Night pian piano(e contro la sua volontà,povero lui) si costruisce un bel harem.
Vorrei anche far notare che i Servant di Fate/Zero sono personaggi storici con una biografia molto interessante: Barbablù e Diarmud a mio avviso poco conosciuti ma che si meritano il loro posto tra i Eroi del Graal; in più tutti hanno un chara-design davvero di prim'ordine, con relativi Noble Phantasm appropriati e significativi.
"Le avventure di Rin", per quanto il titolo possa apparire giocoso ed infantile, il contenuto dell'episodio non è rose e fiori. Sopratutto la resa tecnica dello scenario notturno di una città che di giorno è accogliente e viva mentre di notte si trasforma in un luogo sinistro dove i bambini vengono rapiti da dei serial killer, è il punto cardine dell'episodio e riesce a trasmettere le sensazioni di disagio e smarrimento di Rin.
Per concludere Saber che recita "Toou Anata wa watashi no Master ka?" (Io ti chiedo, sei tu il mio Master?) e che spara un paio di "Excalibur!!" io la vedevo solo in Fate Stay Night, in Fate/Zero almeno si sono degnati di illustrare le sue motivazioni e il suo credo e in "Il Dialogo per il Graal" finalmente ci viene mostrata un quel che è da Rider(che più di tutti merita il titolo di Re, per il profondo significato che porta questa parola).
Secondo me Fate/Zero è un ottimo inizio per chi vuole avvicinarsi alle opere originali.
Fate/Zero è migliore, ma permane un buco nell'acqua. I romanzi originali non son scritti da Nasu (l'autore della VN) e si vede. Urobuchi come sceneggiatore lo apprezzo, ma ha uno stile talmente forte da prevaricare l'opera originale piegandola a suo gusto.
La Visual Novel io me la son finita al 100% e l'ho apprezzata tantissimo.
E' un epopea fantasy a cui l'anime non è degno nemmeno di volgere lo sguardo. E non è un harem come qualcuno ha detto, è un eroge, ossia ha scene di sesso esplicito. Che in verità occupano ben poco spazio; non a caso in giappone lo chiamano porn with plot. XD
Ognuna delle 3 route si concentra su una delle ragazze: Saber (FATE), Rin (UNLIMITED BLADE WORKS) e Sakura (HEAVEN'S FEEL) svelando in ognuna diversi retroscena della trama.
la differenza tra F/Z e F/S/N sta nell'eta dei master nel primo sono in gran parte 18 anni e quindi ancora immaturi, nel prequel invece tutti adulti e in gran parte anche genitori quindi la serie esce molta più seria, infatti a parer mio i servant prendono in parte dal master che hanno!vedi differenza ARTURIA molto più matura e piena di rabbiai n F/Z e invece più solare e protettiva in F/S/N!
e poi condivido quello che dice LYER
Senz'altro la Visual Novel è su tutto un altro livello, non ne dubito l'originale rimane pure sempre il meglio, ma in quanto Anime Fate/Zero riesce a presentarsi con il plot di base: una Guerra e non una "scazzottata urlante" dove il protagonista se ne esce con le più mirabolanti mosse salvavita e con scene di fanservice.
Fate/Zero(anime) non ha nulla a che spartire con Fate Stay Night(anime) se non il FATE, quindi chi è rimasto deluso da quest'ultimo non si faccia indietro.
Io mi vidi Fate Stay Night solo per vedere Fate/Zero e sono soddisfatto di quanto i buoni spunti del primo siano stati ritrattati in meglio.
Ma ammiro le capacità di trolling del recensore. ( ̄ー ̄)
Ritmo pessimo, scene epiche distrutte, mancanza di EMIYA nello scontro finale (sì, ci tenevo), animazioni a volte imbarazzanti, caratterizzazione non sempre riuscita, tagli assurdi sul finale che lo rendono ancora più ambiguo per chi non ha letto la novel di Fate/Stay Night.
L'adattamento poteva riuscire perfetto in 25 episodi, peccato che non sia andata così.
L'unica cosa che mi scoccia è vedere la gente denigrare Fate/Stay Night, ritenuto "inferiore" a Fate/Zero quando in realtà non è assolutamente vero (almeno imho fate/Zero è superiore soltanto a Fate, è più o meno pari a UBW e inferiore a HF); semplicemente i due titoli hanno ricevuto trattamenti diversi: Fate/Zero è stato un buon adattamento, non si può dire lo stesso per il suo sequel (il movie di UBW invece è uno stupro)
Inoltre non capisco chi ha visto soltanto Fate/Zero senza neanche aver visto il suo sequel, visto che sebbene sia un prequel è fatto chiaramente per chi già conosce la serie, altrimenti si ottiene una serie piena di buchi con un finale tirato fuori dal nulla (e ho letto commenti di gente che si lamentava appunto di questi fantomatici plot holes che in realtà non sono tali). Anche se a dir la verità capisco meno chi l'ha visto senza conoscere nient'altro dell'universo e dopo aver visto il finale lo esalta comunque, visto che tecnicamente non dovrebbe aver capito nulla della serie... lo esalteranno probabilmente soltanto perché è di Urobuchi suppongo.
In ogni caso la morale è: leggete prima la novel di Fate/Stay Night e dopo leggete la light novel di Fate/Zero (o al limite vedete l'anime), non ve ne pentirete.
sarà per il fatto che essendo praticamente tutti adulti (master di raider a parte) si è alzato il livello della complessità del dialogo e quindi una trama più cupa, impegnativa e incentrata sul voler ottenere qualcosa rispetto a quella fi FNS, che mi pare incentrata più sui combattimenti e il graal come legame per tenere assieme il tutto
Sì vabbè, buonanotte eh.
Tra l'altro spero che tu non recensisca mai Quarto Potere, perché ho il terrore che tu possa paragonare Charles Foster Kane a Sasuke Uchiha, d'altronde hanno sofferto entrambi da piccoli (e in relazione ai genitori, pure!).
>I romanzi originali non son scritti da Nasu (l'autore della VN) e si vede.
Concordo.
E ci aggiungo anche un "meno male!", visto che Nasu imho ha grossi limiti per quanto riguarda la produzione scritta, ne è un esempio Kara no Kyoukai, dove il "succo" è pochissimo e il resto è riempito da bullshit filosofiche e roba random.
Capisco che a lui magari interessi di più creare il Nasuverse e filosofeggiare su teorie astruse, però non è un modo di scrivere che possa piacermi.
Urobuchi mi pare terribilmente più concreto e diretto, e poi non posso non stimare un narratore che fa sì che tutti i personaggi piglino per il c**o Seiber dal primo all'ultimo episodio.
Un grande!
Complimenti al recensore che, a prescindere da tutto, ha uno stile ironico che apprezzo molto.
E come il personaggio in questione, non posso fare a meno di dire la mia. Mi spiace per voi sognatori, ma per apprezzare Fz BISOGNA : 1-Aver letto (non visto) FSN 2-Conoscere il nasuverse (tsukihime e Kara no kyoukai). Quindi si, è un opera in realtà riservata ai fan: se non si conosce L'HF non si può aver idea di chi sia Zouken e della vera natura del Grail e, ovviamente, sembrerà una cosa campata in aria all'ultimo secondo. C'è chi dice che,visto che è un prequel, sarebbe godibile lo stesso: ma è un illusione, un sogno. Io, vista la bellezza, lo consiglio a chiunque: ma non mi aspetto che possa apprezzarlo come me.
PS: Caster-Ryu= Jar Jar? Ma va' a caXXXr! Beccati questo COORU
http://www.youtube.com/watch?v=F0gJNKUecgk&feature=relmfu
Dire che FZ sia peggiore di FSN mi pare pura eresia.
Già a partire dai personaggi c'è un abisso. Caster ora è davvero un malvagio,è completamente pazzo e senza scrupoli,al pari del suo master.
Il carisma poi che ogni personaggio emana (escludendo il sempre inutile assassin e tosaka) è incredibile.
Anche solo rider da solo è un personaggio di gran lunga superiore a praticamente tutti i personaggi di FSN. Questo ovviamente senza tirare in ballo un archer davvero magnifico in questa opera.
A livello di trama poi non ne parliamo. in FSN avevamo un bambino che voleva salvare il mondo,qui un adulto che sì ha lo stesso scopo,ma il metodo con cui lo vuole raggiungere è completamente diverso(chi non è rimasto sconvolto dal duello tra saber e lancer?).
Insomma l'autore della recensione per quanto mi riguarda arriva a dire che topolino è migliore di sherlock holmes,che un'opera completamente shonen come FSN è superiore a un'opera adulta e matura come FZ.
Credo si tratti di gusti molto diversi fra me e il recensore. In ogni caso come sempre complimenti al recensore.
Fate/zero non è la storia di Saber, che sia una "macchietta" è più che giusto
I personaggi li ho trovati debitamente caratterizzati, adatti al ruolo che dovevano ricoprire (sì, anche Caster e compare per quanto deprecabili). Inoltre, credo che le motivazioni e la psicologia di Kiritsugu sia molto più sfaccettata e complessa d'un semplice "passato difficile --> cinismo e disillusione". Che poi, solo io l'ho trovato il personaggio più sognatore, ed in un certo senso illuso, di tutti?
Specialmente ho amato riflettere sul discorso dei tre Re, che ho trovato molto appropriato ai personaggi ed ai contesti storici, religiosi e culturali in cui essi sono venuti a formarsi. E lo dico anche da fan di Saber, nonostante sia stata quella che ha perso più punti sotto tale fronte (è come se fosse Cavaliere prima che Re, per intenderci).
Effettivamente sul finale è un po' tagliuzzato, infatti attendo l'uscita blu-ray per gli extra, ma trattandosi del prequel d'una storia nota non m'aspettavo poi chissà che altro. Per concludere, concordo con chi sopra ha fatto notare che molte delle cose che sembrano messe a caso, sono in realtà chiari riferimenti al Nasuverse o alla Novel... ad esempio, per chi non la conosce, comprendere le meccaniche legate alla storia dei Mato potrebbe non essere semplice, visto che nel precedente anime erano appena accennate. Forse. O forse no, non ricordo.
Insomma, se si è fan per me Zero è obbligato. Magari dopo la Novel... o almeno dopo l'anime, che è meglio di niente. Poi anche la wikia aiuta, lo dico per esperienza personale.^^
Quando lo dico prendo sempre dello scemo, ma sono contento che ci sia qualcuno che divida con me questo carico, anche se si tratta di Swordman di cui non sopporto il 90% delle recensioni. xD
Infatti anche qui trovo una grossa pecca: si critica l'aspetto psicologico della serie, focalizzando la sua importanza sui combattimenti e i personaggi. Il problema sostanzialmente per me è questo: sia Stay Night che Zero non sono anime shounen (o perlomeno, focalizzati sulla componente combattimento), ma bensì dalla forte lettura psicologica, per cui ci sta pienamente inserire puntate ricche di elucubrazioni. Qui secondo me sta il difetto delle critiche fatte da Swordman: l'anime è criticabile, ma il motivo è sbagliato.
Il motivo per cui io lo critico è che sostanzialmente in Stay Night erano presenti più punti di vista (purtroppo però non adeguatamente approfonditi, occorre comunque un "aiuto" esterno per coglierne una chiave di lettura), mentre qui è tutto dal punto di vista del solo Kiritsugo, personaggio che sì, doveva essere il centro della storia, ma che non poteva tenere in piedi da solo una serie di 25 episodi.
Hanno ragione se si riferiscono al manga ma contando che è un obrobrio e che l'anime in confronto è un capolavoro non lo terrei in considerazione e dubito che altri lo facciano.
Fate/Stay Night al massimo può essere definito chuuni.
In ogni caso nella novel non viene approfondito solamente Kiritsugu dal punto di vista psicologico ma bene o male tutti gli altri hanno una loro caratterizzazione ben definita (Kirei in primis, visto che è il protagonista assieme a Kiritsugu), peccato che nell'anime non sia stato possibile (giusto Kiritsugu tramite i flashback anche se non hanno reso come dovevano, specialmente il primo; il secondo invece non mi è dispiaciuto) per mancanza di narratore esterno - basti pensare soltanto alla presentazione di Uryuu, di tutt'altro impatto nella novel - e per mancati sforzi della regia.
Suppongo che volessero puntare più sulle scene d'azione, ma in parte hanno fallito anche in quelle (lo scontro finale del drama cd a tratti è migliore di quello animato nell'anime, per dire).
no,perchè circola questa voce.
Il fandom ormai è quello, bisogna smettere di pensare all'acquirente occasionale che nulla sa dell'opera che andrà ad acquistare.
Per ora posso solo dire che mi aspetto qualcosa di intrigante. Sperando che le aspettative non superino la "realtà".
Dal punto di vista tecnico non c'è nulla da dire, è a dir poco perfetto, mentre per la trama, niente di eclatante, è un prequel non bisogna predentere chissà cosa. Essa però è nettamente migliorata dalla maturità dei personaggi e dalla organizzazione di essi, per non parlare di come sia delocalizzata su tutti i personaggi e non solo su Kiristugu e Saber.
In somma, un'opera in grado di far perdere il fiato anche a uno, come me, a cui Stay Night non è piaciuto
Dal canto mio, ha rischiato di venire droppato in più momenti; per fortuna che c'erano Rider e il ragazzino a farmi provare quel minimo di empatia che mi faceva tirare avanti. Anche Kiritsugu e Kotomine non mi hanno preso per niente come personaggi...sono d'accordo quando dite che ci sono strizzatine d'occhio ecchi/fanservice, soprattutto sulla caratterizzazione/storia di questi due fenomeni (per non parlare della già citata trama Matou/Sakura).
Premetto che non ho ancora letto la ligh novel ne giocato alla visual novel,è la prima volta che mi avviccino all'universo della type,eppure non ho trovato alcuna difficoltà a comprendere e aprezzare questo anime .
Avrei tante cose da dire ma finirei con l'amorbare chi legge questo commento,mi dilungo solo per dire che ovviamente promuovo questo anime a pieni voti su tutti gli aspetti: graffica,tematiche,storia,personaggi.. avrei preferito più combattimenti e un maggior approfondimento dei personaggi ma mi rendo conto che in 24 ep ci sta quello che ci sta
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