Mizuhiki apertura

Sono molto comuni sui biglietti di auguri ma non sono semplicemente una decorazione in più: sono i Mizuhiki, cordicelle ricavate dalla carta washi, tagliata in lunghe strisce che sono poi ritorte, impregnate di colla liquida, fatte essiccare e poi colorate dando vita così ad una corda sottile ma molto resistente. Una tradizione che viene da lontano e che è carica di significati e simbologie.

Sembra infatti che la sua origine sia da ricercarsi nel lontano periodo Azuka, quando nel 607 d.C. un delegato giapponese riportò dalla Cina un dono per l'imperatore; la confezione regalo aveva sul coperchio una decorazione rossa e bianca, fatta di spago.
Da qui iniziò la tradizione di apporre un nodo decorativo sempre rosso e bianco su tutti i doni offerti alla corte imperiale: rosso beneaugurante e bianco come simbolo di purezza e santità. Si iniziò inoltre ad usare la carta washi, cioè la carta tradizionale giapponese per formare questi spaghi molto sottili ma estremamente resistenti.
Infatti il washi è costituito dalla corteccia interna dei cespugli Kozo, Gampi, e Mitsumata, le cui fibre sono molto più lunghe rispetto agli altri alberi e arbusti, rendendo la carta che ne deriva una delle più durevoli e forti al mondo.
 
Mizuhiki duo

Poi, da quando la società giapponese fu divisa in classi sociali di vari colori, si cominciò a caratterizzarli anche con le tinte della classe d'appartenenza. Per esempio, i colori erano in ordine dalla classe più alta a quella più bassa: oro, argento, viola, rosso, indaco, verde, giallo, nero.

Fu nel periodo Heian che questa decorazione prese il nome definitivo di Mizuhiki, parola derivata dal vocabolo "musubu" che significa "connettere, legare", non solo fisicamente ma anche emotivamente.
Nel periodo Edo (1611-1869) samurai e nobili iniziarono ad usare il mizuhiki per fermare i capelli nel cosiddetto Motoyui e gli artigiani se ne servirono per fabbricare ombrelli vista la sua resistenza all'acqua.

Con il periodo Meiji (1869-1914) il Giappone si modernizzò velocemente e molti adottarono stili di vita più simili a quelli occidentali, ma il mizuhiki non sparì. Utilizzando le conoscenze che avevano acquisito nel corso dei secoli, i produttori lo resero ancora più forte e durevole diversificandone così l'uso e facendolo arrivare fino ai giorni nostri.
Lo si può ammirare sui kimono delle spose, su ornamenti per capelli, nelle acconciature dei lottatori di sumo o degli attori del teatro kabuki, su oggetti di arredamento, nelle decorazioni di festività come il Capodanno o l'Hina Matsuri (la festa dedicata alle bambine) ma soprattutto su biglietti di auguri per matrimoni, nascite o condoglianze.
 
Mizuhiki biglietti

Tre sono i nodi usati principalmente: l'Hanamusubi che può essere sciolto facilmente ed è perciò usato per ringraziamenti, saluti, eventi, regali, con l'augurio che le cose belle si ripetano ancora.
Il Musubikiri invece una volta allacciato, non viene più sciolto; proprio per questo motivo si usa per il matrimonio come augurio di un rapporto duraturo, oppure per le condoglianze o le visite ai malati, sperando che queste spiacevoli situazioni non si ripetano più.
Infine c'è l' Awabimusubi, nodo complicato, difficile da sciogliere; il nome deriva dal frutto di mare Awabi, che può essere conservato per lungo tempo così come si spera che il rapporto che ci lega alla persona cui ne facciamo dono sia destinato a durare per sempre.
 
Mizuhiki singolo nodo

Ma non è solo il tipo di nodo ad avere un preciso significato: anche il numero delle cordicelle usate lo ha! Si parte da una base di cinque unità, che può essere semplificato in tre, mentre l'uso di sette rappresenta un tocco di maggiore eleganza.
Di norma non si usano i numeri pari, fatta eccezione per il matrimonio dove l'utilizzo di dieci cordicelle raffigura l'unione di due famiglie (5x2) ed è quindi segno di buona sorte. I numeri pari e il 9 non sono considerati positivi.
I mizuhiki si possono trovare anche sotto forma di animali come gru, rane, pesci, draghi e tartarughe e ultimamente questa tecnica è usata anche per creare bijoux.
 
Mizuhiki moderno

Il settanta per cento di tutti i mizuhiki prodotti nel paese proviene da Iida che si trova nella regione alpina di Nagano, la sede delle Olimpiadi Invernali del 1998. Qui fu introdotta durante il periodo Edo e ha raggiunto un tale livello di qualità da essere riconosciuta come la migliore di tutto il paese anche a livello ufficiale, nominata tale dallo stesso governo giapponese.

Insomma un altro souvenir da aggiungere alla vostra lista!

Fonti consultate:
www.thecloudsoftokyo.it
www.cartartemiya,it
www.wikipedia.org
www.026.co.jp