Se siete su questo sito probabilmente è perché amate il disegno, che sia su carta o su pellicola; ma quanti di voi amano anche disegnare? Io ho sempre trovato molto rilassante riempire un foglio bianco, anche se con scarsi risultati. Se anche voi amate disegnare ma pensate di non essere all'altezza e quindi vi siete sempre scoraggiati, potreste affrontare nuovamente la matita e i pennelli grazie all'arte dell'Etegami!

È un approccio nuovo e originale al disegno ma soprattutto recente: è stato creato infatti negli anni 70 da Koike Kunio, un artista specializzato in calligrafia che ha voluto ribellarsi alle sue regole rigide codificate da secoli e ne ha inventate di nuove, che in qualche modo potrebbero essere definite delle "non regole".
Infatti il suo motto è: "Heta de ii, heta ga ii" che potrebbe essere tradotto all'incirca come "Anche non essere bravi va bene, anzi, non essere bravi è meglio!".
La popolarità dell'etegami ha iniziato a diffondersi verso la fine degli anni 70, quando i media hanno iniziato ad interessarsi al lavoro di Koike Kunio, che attualmente è il presidente dell'Associazione giapponese dell'Etegami. È diventato talmente popolare che ormai ogni ufficio postale giapponese ha sul suo sito web una pagina dedicata agli etegami che sponsorizza, con relative foto.
 

Ma cosa c'entrano le Poste direte voi? E soprattutto come si può esercitare l'arte dell'Etegami? Basta dipingere su un foglio della grandezza di una cartolina postale (10x15 cm per capirci) un soggetto che abbia una qualche relazione con la stagione in corso o comunque legato alla natura e a ciò che ci circonda, quindi scrivere un messaggio e inviarlo per posta a qualcuno.
Le parole sono tanto importanti quanto le immagini. La vera particolarità è che appunto non è necessario avere alcuna competenza artistica, basta aver voglia di inviare un bel pensiero a qualcuno che ci è caro. È sufficiente che il disegno sia fatto con impegno e con sentimento, non bisogna essere bravissimi e inoltre non servono materiali costosi o lunghi studi.
 

La prima regola infatti è che un etegami deve far sentire l'impegno e la personalità dell' individuo. La cosa davvero importante da tenere a mente è che la propria cartolina è unica in tutto il mondo e perciò ha un valore maggiore rispetto alla sua bellezza.

La seconda regola è che non si fanno brutte copie, insomma vale il principio del "buona la prima"! Questo perché la nostra opera deve soprattutto trasmettere lo stato d'animo del momento in cui è stata scritta e i sentimenti che si volevano esprimere. Quindi deve essere spontanea.
 

La terza regola prevede di disegnare solo dopo aver osservato bene e disegnare in grande. Bisogna guardare attentamente l'oggetto (che sia frutta, verdura, fiori o qualunque altra cosa) in modo da cogliere particolari che altrimenti ci sarebbero sfuggiti e riprodurli poi aumentando le loro dimensioni anche di due o tre volte, non importa se non ci staranno per intero sul foglio.

La quarta regola viene da sé seguendo la precedente, cioè bisogna raffigurare una cosa sola, soprattutto se si è agli inizi, in modo da allenare lo sguardo ad osservare attentamente senza distrarsi.
 

Una volta che saremo sicuri di aver colto tutti gli aspetti dell'oggetto scelto, potremo applicare la quinta regola, cioè tracciare le linee con cura e lentamente. Così facendo disegneremo continuando ad osservare accuratamente, concentrando tutte le nostre energie nel pensare alla persona per la quale stiamo facendo questa cosa, in modo da esprimere al meglio quello che sentiamo.
Idealmente le linee andrebbero tracciate con pennello e inchiostro nero di china, quindi l'interno colorato con gli acquerelli, dando quel tipico aspetto un po' rarefatto.
 

Importantissima poi è la penultima regola, cioè spedire sempre quello che si è disegnato. Il senso dell'Etegami infatti non è inviarle solo quando si è diventati abbastanza bravi, ma mandarle comunque perché l'idea di sbaglio non fa parte dello spirito delle Etegami.
Se anche si pensa di aver disegnato un obbrobrio, comunque è stato fatto secondo la propria personalità e resta l'espressione di quello che uno ha voluto comunicare in quel momento.
Inoltre visto che sia le persone che le fanno, sia quelle che le ricevono si divertono, spediamole sempre perché così si distribuisce felicità!
 

Infine la settima e ultima regola è quella di scrivere le parole con il cuore: dovranno essere poche, scritte con naturalezza e potranno anche non avere relazione con l'oggetto raffigurato sulla cartolina.
In più si è liberi dalle regole classiche della forma epistolare: non sono necessari ad esempio le forme iniziali di saluto tipiche delle lettere. L'importante è scrivere con una calligrafia chiara pensando a chi la leggerà.
 

Quindi pronti a sostituire le care e vecchie cartoline di saluti da mari e monti con qualcosa di più personale ed unico?

Fonti consultate:
Etangdekaeru
Graficabeniculturali