Il cane che guarda le stelle grazie al discreto successo avuto in patria (400.000 copie vendute e realizzazione di un film live-action con lo stesso nome) ed alla buona nomea ottenuta a livello internazionale è un volume molto atteso da parte del fandom nostrano su cui anche JPOP, l'editore italiano che ha deciso di portarlo nel nostro bel paese, sta puntando molto proponendone una variant esclusiva disegnata da Elisa Macellari solo per i negozi Mondadori. Noi grazie a JPOP siamo riusciti a mettere le mani in anteprima sull'edizione italiana e qui di seguito trovate le opinioni di quella parte della redazione che ha avuto il piacere di leggerlo.. e vi posso anticipare che a noi, a parte qualche eccezione, è piaciuto. Voi cosa ne pensate? Sarà una storia adatta giusto per mandare in sollucchero gli amanti dei cani oppure qualcosa di più profondo? Date un'occhiata alle nostre opinioni e lo scoprirete! 

(NdA: Gli spoiler importanti son ben segnalati quindi leggete pure senza troppi timori, odiamo rompervi le uova nel paniere e guastare così la vostra lettura ;) )































 
Il cane che guarda le stelle è una splendida storia del rapporto tra uomo e cane, un rapporto dolce-amaro che ci ricorda quanto molto spesso finiamo a dipendere da queste splendide e mirabili bestie, così come i protagonisti di questo fumetto. 
La storia narrata nel volume è divisa in due parti, proprio per approfondire meglio la natura ambivalente di questo rapporto: la prima è incentrata sul tenero legame tra un padre di famiglia ed il nuovo cucciolo entrato in casa, ed esplora la sincerità ed onestà del rapporto tra uomo e animale, la seconda è incentrata sul rimpianto legame tra un ragazzo e il suo vecchio cane, ed esplora la fedeltà e profondità del rapporto tra cuccioli e bambini. Vista la premessa di partenza mi sembra inutile dire che la storia svolge bene il suo compito e colpirà nel profondo sia i lettori cinofili che quelli meno legati a queste tenere bestiole, ma non è tutto oro quello che luccica. 
Il volume infatti presenta un vistoso punto debole proprio nella parte complementare della storia, i disegni. Questi ultimi non è che non siano funzionali alla storia e non svolgano decentemente il proprio lavoro, ma spesso non fanno la parte del leone, dimostrando per tutto il volume una vistosa mancanza di dettaglio ed espressività nelle rappresentazioni della controparte umana del racconto. Questo difetto viene stemperato dall’autore grazie alla presenza di una forte voce narrante che veicola al posto dei disegni i sentimenti espressi nelle scene, ma rimane comunque una pecca di rilievo per un volume come questo.
In qualsiasi caso, considerazioni sul disegno umano a parte, questo volume mi è piaciuto molto e ne consiglio la lettura a tutti gli amanti di sane storie realistiche strappalacrime e a chiunque voglia una lettura seria con cui staccare un po' dai soliti generi adrenalinici che vanno tanto di moda oggi. Una storia piacevole e commovente che vi rimarrà nel cuore e vi farà pensare subito dopo la sua lettura ad agguantare la prima palla di pelo che vedete e coccolarla fino al suo sfinimento, per ringraziarla di tutto quello che ha fatto e farà per voi.
                                                                                       AutoreDarcia
                                                                                                                                  
 
Certe storie, forse, possono essere comprese al meglio da chi le ha vissute sulla propria pelle, almeno in minima parte. Il cane che guarda le stelle è un volume pieno di amore, calore ma anche di fragilità, quella fragilità che accompagna gli esseri umani nei momenti più duri nella loro vita ma che al contempo può trasformarsi nella forza necessaria per non perdere la speranza. Nelle due storie contenute nel volume, sono due piccoli cagnetti teneri e pelosi a condizionare la vita di due uomini, incrociando i loro cammini e i loro destini. L’autore descrive il viaggio triste e meraviglioso di un uomo e del suo cane, che gli rimane accanto pur non comprendendo davvero i pensieri del suo padrone, che resta con lui per effetto di un amore puro e semplice che niente chiede in cambio se non altro amore. E nella seconda storia, un altro uomo prende in mano un momento della sua vita e decide di gestirlo secondo il suo volere, senza farsi trascinare dalla corrente, influenzato dai ricordi di gioventù di un cagnetto al quale non ha dato l’amore che chiedeva e che forse sarebbe stato meglio dargli. Con un tratto gentile, tenero e un po’ abbozzato, Murakami racconta la storia di esseri umani e di animali che vivono lo stesso sogno: guardare le stelle senza poterle afferrare, nell’attesa paziente di un momento che non arriverà mai. Consigliato a tutti, ma certo è che gli amanti dei cani potrebbero versare qualche lacrimuccia in più degli altri.
                                                                                                                            AutoreArashi84
                                                                                                                                
 
A me "Il cane che guarda le stelle" non è piaciuto. La storia inizia dalla fine: le prime quattro pagine ci raccontano subito quale sarà la sorte del cane e del suo padrone. Dopo averle lette ho temuto di trovarmi di fronte all'ennesima storia piena di buoni sentimenti, ma ho cercato di non farmi condizionare e ho proseguito: purtroppo la mia prima impressione era quella giusta.
Abbiamo un cane e il suo padrone e la loro vita assieme ci viene raccontata attraverso gli occhi dell'animale. Ma ahimé è tutto terribilmente scontato e prevedibile, infarcito di retorica, luoghi comuni e buonismo stucchevole. Alla fine non mi ha nemmeno commossa. Anche dal punto di vista grafico non mi ha colpito: il tratto è semplice, abbozzato, quasi elementare; pur amando per mio gusto personale disegni più elaborati, ci sarei passata sopra se la storia avesse avuto un maggior spessore o un aspetto più poetico. Ma non ho trovato nulla di tutto questo, quindi non mi sento di consigliarlo.


   Autore: Hachi194
                                                                                                                             
Due storie che trattano, da due punti di vista diametralmente differenti, il rapporto che abbiamo con i nostri amici a quattro zampe. Nel primo racconto la narrazione avviene dal punto di vista dell'animale (in questo ricorda molto "Chi casa dolce casa"), ed in pratica è tutto un lungo flashback. La seconda storia si ricollega alla prima ma è forse più nostalgica, basata principalmente sui sensi di colpa e la nostra incapacità di ricambiare spesso l'affetto incondizionato dei nostri cuccioli.
La cosa più bella di questo volume, con le sue tavole semplici e pulite, è forse lo stimolo che fornisce a riflettere su questo particolare rapporto simbiotico che credo abbia pochi eguali nel regno animale; di come, ad esempio, le passeggiate per i bisognini diventino spazi quotidiani che ci ritagliamo obbligatoriamente per riflettere e prenderci una pausa da tutto il resto. O anche quanto siano dolci i cani quando, non potendo il più delle volte comprendere la portata degli eventi che colpiscono "i "familiari", continuano imperterriti a cogliere solo l'aspetto positivo delle cose, grazie alla loro semplicità. O ancora quanto siano in grado di donarci incondizionatamente in termini di affetto, di come riescano a riempire certi "vuoti" in una famiglia, o quel che ne resta. Forse non è un volume per tutti, ma se siete stati così fortunati da avere un cane affianco in qualche momento poco roseo della vostra vita, penso potrete capire ed apprezzare appieno lo spirito di questo manga.
                                                                                       Autore:Oberon
 
 
Che i cani, ancor più le storie che dimostrano la loro incrollabile fedeltà al padrone, siano una buona calamita per il cinema non è certo una novità, ma nei manga? "Il cane che guarda le stelle" è scritto e disegnato da Takashi Murakami - autore che non conoscevo e che pertanto affronto per la prima volta - e guarda caso è stato trasposto, in patria, in un film.
[Spoiler] La trama parte dal ritrovamento di un'auto con al suo interno un cadavere, anzi, ve ne sono due, perché c'è anche un cane, morto solo da qualche mese. Che sia rimasto vicino per quasi un anno al proprio padrone anche dopo la sua morte? Lo scopriremo vivendolo proprio dagli occhi del cane, ripercorrendo la strada che lui e il suo padrone hanno affrontato per giungere a quel triste epilogo. [Fine Spoiler] Se le premesse vi faranno sospettare che difficilmente vi farà divertire, non ho proprio alcun dubbio che strapperà qualche lacrima ai più sensibili. Il crescendo di precarietà e disagio che viene raccontato ha un esito già conosciuto dall'inizio, tuttavia l'innocenza con cui è visto dal cane lo rende toccante ed emozionante. Per questo motivo la seconda parte, perché di due storie è composto il volumetto, risulta decisamente meno significante e d'impatto, mancando l'artificio narrativo di cui sopra. 
Il disegno è onesto, con alcune tavole ben realizzate, ma complessivamente si dimostra solo funzionale allo scopo che l'autore si prefigge, riuscendo ad essere nel complesso gradevole visivamente. Se tra i pregi vi è una grande espressività del protagonista canino e dei fondali mai spogli, tra i difetti vi è una fisicità non sempre resa in modo ottimo, sia per qualche riguarda gli umani, che il cane. Una lettura che non passerà alla storia, ma che saprà emozionarvi e assolutamente da non perdere se amate gli animali, i cani in particolare. 
                                                                                  Autore: Tacchan