Anche se è possibile trovarli nelle bancarelle di ogni matsuri che si rispetti, in ogni parte del Giappone, se volete gustare gli originali Takoyaki dovrete recarvi nella regione del Kansai ed in particolare nella città di Osaka, patria di queste piccole e deliziose polpette a base di polpo e pastella!
 
Takoyaki apertura

È infatti Osaka che ha dato i natali ai takoyaki: la prima città del Giappone ad aver offerto la connessione wifi gratuita ai suoi turisti è anche considerata un luogo dove poter assaggiare moltissime prelibatezze.
Situata sul Mare Interno di Seto, la baia di Osaka è sempre stata un importante porto per il commercio interno ed uno sbocco verso il Pacifico. Proprio perché così commerciale, gli abitanti di Osaka sono considerati molto aperti verso le novità e soprattutto molto portati in tutto quello che è commercio.
Quindi non sorprende che proprio qui Tomekichi Endo, un intraprendente venditore ambulante, decise di far evolvere la ricetta dell'akashiyaki (frittelle sferiche a base principalmente di uovo immerse nel brodo caldo) aggiungendo all'impasto la farina di grano e il polpo, di cui il Mare Interno di Seto è naturalmente ricco.
 
Takoyaki negozio

Da qui a spopolare in tutto il paese con bancarelle e ristoranti a tema il passo è stato breve. Inoltre la figura del polpo ben si presta anche ad essere stilizzata in disegni molto kawaii, fattore non secondario per rendere famoso un prodotto nella patria del carino. Infine i takoyaki hanno anche il pregio di essere facili da mangiare: una vaschetta e uno stuzzicadenti e il gioco è fatto! Ciò li ha resi ideali in contesti quali pic nic, feste all'aperto e aree di sosta in autostrada.

Ma cosa c'è esattamente dentro ad un takoyaki?
La parola significa letteralmente polpo arrosto (da "tako" che vuol dire polpo e "yaki" che deriva dal verbo "yaku" e vuol dire grigliare, arrostire) e quindi oltre al polpo che, come si può facilmente intuire è ingrediente fondamentale, ci sono uova, kazuobushi (scagliette di tonno essiccato) e salse varie. Sono cotti usando un'apposita padella in ghisa che presenta varie concavità semicircolari; una volta oliata e scaldata per bene, si versa dentro il composto che poi, con un apposito spillone, viene fatto girare fino a fargli assumere una forma tondeggiante, grande all'incirca come una pallina da golf.
 
Takoyaki con polipetti

In Giappone c'è la credenza, frutto di un comune stereotipo, che i gestori delle bancarelle, quelli che appunto fanno girare le palline di takoyaki con lo spillone, siano spesso ex yakuza o teppisti con un passato burrascoso poi ravvedutisi.
Inoltre è da ricordare come curiosità che in occasione dei mondiali di calcio del 2002 in Giappone, il nostro arbitro Collina, grazie alla sua abilità, alla sua severità e alla sua eleganza, godette di un’improvvisa notorietà che lo portò a diventare il testimonial per una serie di pubblicità di una nota catena di negozi di takoyaki, in cui si poneva l'accento sull’analogia tra il cranio liscio e tondo del noto arbitro e il piatto di Osaka.
 
Takoyaki piatto

Vi è venuta fame e volete provare a farli a casa? Ecco a voi la ricetta!

Ingredienti per 24 palline circa di takoyaki:

150g di farina 00
300ml di brodo dashi (Se non lo avete potete usare un uguale quantitativo di acqua anche se resteranno un po' meno gustosi)
1 uovo
2 cucchiai di beni shoga tritato (zenzero sottaceto)
un pizzico di sale
un cucchiaino di zucchero
100g di polpo bollito, meglio se molto grosso, con tentacoli spessi e carnosi.
un mazzetto di erba cipollina
una bustina di kazuo bushi (scagliette di tonno essiccato)
aonori (alga tritata finemente)
maionese
salsa takoyaki
olio di semi
 
Takoyaki da cucinare

Preparazione:

Con un coltello molto affilato affettate l’erba cipollina. Triturate il beni shoga in quadratini di due o tre millimetri circa di spessore. Sbattete energicamente la farina con il dashi, il sale, lo zucchero e l’uovo fino ad avere un composto ben amalgamato e senza grumi e lasciatelo riposare a parte per qualche minuto.
Nel frattempo sbollentate il polpo, giusto il tempo che basta a non lasciarlo crudo, per avere un buon contrasto tra la morbidezza della pastella e la consistenza del polpo. Quindi tagliatelo a pezzi irregolari di non più di un centimetro.

A questo punto scaldate la padella da takoyaki e oliatela bene. E’ molto importante che la padella sia ben unta e molto calda: le prime palline probabilmente tenderanno ad attaccarsi ma mano mano che la padella viene usata verranno sempre meglio. Versate la pastella direttamente nella teglia, cercando di distribuirla uniformemente in tutti gli stampi e distribuite i pezzi di polpo in modo che in ogni stampino ve ne siano almeno uno o due. Distribuitevi sopra il beni shoga e l’erba cipollina.
 
Takoyaki piastra

Aspettate un po’ che l’uovo incominci a cuocere sul fondo degli stampini e poi, con lo spillone, con un movimento secco e circolare, fatelo staccare dalla parete di ghisa e pian piano fatelo ruotare. Continuate a rigirare il takoyaki fino a fargli assumere una forma sferica regolare. Mettete il vostro takoyaki su un piatto da portata e spennellatelo di maionese e di salsa takoyaki e infine spolverate con aonori e kazuo a piacere. Itadakimasu!
 
Octopusu portafortuna

Per chiudere una piccola curiosità legata al polpo: tantissimi studenti usano come portafortuna per i loro esami proprio un polipetto! Può essere di peluche o di plastica, di varie forme e colori e si dice che bisogna mettere uno di questi polipi sulla propria scrivania prima di un esame affinché questo vada bene.
Ma perché è nata questa usanza? Pare che derivi dal nome: polipo in giapponese si dice appunto tako, ma a volte è detto anche Octopus, come in inglese, ma se traslitteriamo questa parola in Katakana diventa Okutopasu e dividendola in Oku To Pasu, assume il significato di "Se lo appoggi, passi". Per questo tantissimi studenti giapponesi prima di ogni esame mettono un polipetto sulla loro scrivania.

Fonti consultate:
Enrocketnews
Wikipedia
Cucinagiapponese
Angologiapponese