Parità di diritti delle coppie non etero? Pure in Giappone, notoriamente considerato conservatore, qualcosa si smuove!
Shibuya è stata la prima. Poi si è aggiunta Setagaya e successivamente Takarazuka. Sono le prime amministrazioni che hanno deciso di riconoscere ufficialmente le coppie omosessuali. Forse non è un caso che Shibuya sia stata la prima, essendo il quartiere più giovane e aperto della capitale.
Il consiglio comunale ha iniziato quindi ad emettere certificati che riconoscono le coppie dello stesso sesso come sposate garantendo loro gli stessi diritti delle coppie eterosessuali, come per esempio le agevolazioni fiscali per affittare un appartamento o il permesso di visitare in ospedale il proprio compagno/la propria compagna (al momento possono accedere solo i familiari).
 

Questi certificati non hanno un vero e proprio valore giuridico, ma il sindaco di Shibuya, ha voluto sostenere con forza quest'iniziativa sia per aiutare le coppie sia nella speranza di creare una società in cui tutti possano vivere senza difficoltà. I richiedenti devono essere maggiorenni e risiedere a Shibuya. Tutti quelli che non riconosceranno questi certificati vedranno il loro nome pubblicato sul sito del quartiere di Shibuya.
Inoltre il consiglio comunale di quartiere ha messo in atto un'ampia campagna di sensibilizzazione su tutto quello che riguarda le persone omosessuali, bisessuali e transgenders. Stesso iter ha seguito Setagaya, un altro quartiere di Tokyo.
 

E così all'inizio di novembre sono stati emessi i primi certificati: a Shibuya, la prima coppia a riceverlo era formata da Koyuki Higashi, 30 anni, ex membro della compagnia teatrale tutta al femminile Takarazuka Revue e Hiroko Masuhara, 37 anni, imprenditrice. Le due donne hanno dovuto firmare un atto notarile in cui hanno dichiarato che il loro rapporto è basato sull'amore e sulla fiducia reciproca.
A Setagaya invece fra le prime sette coppie ad avvalersi di questa procedura ci sono state Yumiko Takashima, 45 anni, e Sachiko Takano, 44 anni, transgender che insegna la lingua dei segni. I due vivono nel quartiere da 17 anni e hanno dichiarato di aver veramente apprezzato che proprio lì dove vivono siano stati riconosciuti come una famiglia.
Il sindaco di Setagaya Nobuto Hosaka ha espresso la speranza che questo gesto possa essere un passo verso l'abbattimento di ogni forma di discriminazione contro le coppie dello stesso sesso.
"Oggi è solo un primo piccolo passo. Ma io credo che tutto questo porterà ad azioni simili anche in altri comuni, avviando così il dibattito a livello nazionale per rivedere l'attuale legge ".
 

Infatti fuori dalla capitale è la città di Takarazuka, nella Prefettura di Hyogo, ad aprire le danze: entro marzo saranno fissate le linee guida per il rilascio di certificati che equipareranno le coppie omosessuali alle etero per quanto riguarda vari servizi; l'unica clausola sarà che almeno un membro della coppia dovrà vivere a Takarazuka.
In una conferenza stampa Tomoko Nakagawa, il sindaco della città che ha dato i natali al famoso Takarazuka Revue, ha dichiarato: "I comuni possono offrire il più grande supporto alle coppie dello stesso sesso che affrontano le difficoltà nella vita di tutti i giorni. Vogliamo trasmettere questo messaggio: non vi preoccupate, non siete da soli, noi siamo con voi".

Ma non ci sono solo le istituzioni a riconoscere le coppie gay: il colosso della telefonia NTT DoCoMo ha annunciato che accetterà questi certificati per trattare la coppia come una famiglia per quel che riguarda il servizio di telefonia mobile, quindi avranno diritto agli stessi sconti, cioè il 25% sul prezzo base, sms gratis tra loro, uno sconto del 30% sulle telefonate ai loro partner e del 10 sulle chiamate dal proprio telefono cellulare al telefono di casa. E le altre aziende non sono da meno: sia la KDDI che la SoftBank hanno offerto sconti alle coppie dello stesso sesso che possono dimostrare di vivere lo stesso tetto.
 

Anche in tv le cose iniziano a smuoversi: la Fuji tv ha messo in onda dal 7 novembre lo sceneggiato in otto puntate intitolato "Transit Girls" che racconta la storia di due ragazze di 18 e 21 anni che diventano sorellastre quando i loro genitori si risposano. Le ragazze, interpretate dalle attrici Sairi Ito e Yui Sakuma, si scontrano in un primo momento, ma poi si innamorano. Nonostante questo rappresenti comunque un passo avanti per il tradizionalista Giappone, non sono mancate le polemiche. infatti una delle foto promozionali presenta le due attrici protagoniste sdraiate a letto insieme, apparentemente nude, che sorridono guardandosi negli occhi.
Maki Muraki, il leader della organizzazione no-profit Nijiiro Diversity, che promuove l'uguaglianza sul posto di lavoro per le persone LGBT in Giappone, crede che quest'immagine invii un messaggio sbagliato. "Sarebbe meglio mostrare le persone LGBT nella loro vita quotidiana: questa è un'immagine positiva. Se si tratta solo di sesso, non mi viene in mente niente di positivo" ha dichiarato Muraki al Japan Times.
 

Ma i giapponesi che ne pensano?
Un'inchiesta del Pew Research Center ha rivelato che: l'83% dei giapponesi con meno di 30 anni pensa che l'omosessualità debba essere accettata, mentre la percentuale precipita al 39% fra gli ultra 50enni.
Un altro studio condotto dall'Istituto Nazionale della Popolazione e della Previdenza Sociale ha intervistato 1.259 uomini e donne di età compresa tra i 20 e i 79 anni e il risultato ha evidenziato un'enorme spaccatura: il 51,7% ha dichiarato di non sentirsi a disagio di fronte a coppie omosessuali contro il 43,8% che ha invece detto di esserlo. Fra quelli che accettano l'amore fra persone dello stesso sesso il 41,2% sono uomini e il 63,2% sono donne.
 

Fra questi però molti sono favorevoli se la cosa non li tocca da vicino: il 30% ha detto che si sentirebbe a disagio se scoprisse che tra i suoi amici ci sono persone gay. Circa il 60% degli intervistati ha dichiarato di essere tollerante verso le variazioni di genere, se queste coinvolgono vicini e colleghi, ma circa il 70% invece sarebbe contrario se quella persona fosse un parente.
"Molte persone stanno accettando le relazioni amorose tra le persone dello stesso sesso, ma rimane una forte intolleranza quando la cosa coinvolge persone vicine all'ambito familiare" ha fatto sapere il team che ha condotto la ricerca. Infine alla domanda se rendere il matrimonio omosessuale legale, il 51,1% era favorevole, contro il 41,3% contrario.

Fonti consultate:
Dozodomo
Enrocketnews
Japantimes
Aramajapan