
E' giunto il momento di sfatare uno dei tanti miti che girano attorno al nostro sito: AnimeClick.it è favorevole e addirittura spalleggia gli adattamenti degli ultimi anni fatti da Lucky Red sui film dello Studio Ghibli.
Adattamenti che sono stati sul banco delle discussioni praticamente ad ogni uscita di film spaccando in due il fandom tra chi li gradisce perchè vicini al giapponese e chi invece non li ritiene idonei al nostro idioma.
Il flame, amplificato da internet come succede spesso in questi casi, ha però anche avuto effetti spassosi come la nascita della pagina facebook "Gli sconcertanti adattamenti dei Film Ghibli"che traduce in simpatici meme quelle frasi che in effetti hanno fatto sorridere più di qualcuno.

Animeclick.it ha avuto il piacere di fare delle conferenze e incontri/interviste con chi ha lavorato dietro questi adattamenti, anche perchè parlare dei film Ghibli ci piace tantissimo, ma non abbiamo mai espresso una nostra posizione anche perchè...sarebbe impossibile!
Anche il nostro staff è infatti diviso a riguardo e quindi quale occasione migliore del Sondaggione per vedere qual è la posizione predominante all'interno della nostra Comunità?
Parliamone ovviamente senza insultare nessuno altrimenti poi arriva il Sommo Dio....

Comunque io pur rispettando Cannarsi sono dell'idea che i suoi adattamenti non siano proprio il massimo, perché un adattamento ha proprio il compito di adattare la traduzione letterale alla conformazione del nostro idioma, e non di avvicinarsi a quello giapponese.
Onestamente fosse in me preferirei un linguaggio più sobrio, anche se questo fa un certo effetto e un po' mi fa sorridere. Comunque non mi pare una disgrazia.
Più che "fargli curare quasi tutti gli anime che escono in Italia" sarebbe da "farlo curare" e basta... ma direi che semplicemente si fa prima a NON affidargli lavori da distruggere. Va sempre dicendo che l'adattatore deve essere trasparente ma, casualmente, ogni suo adattamento si riconosce subito dopo 2 frasi. Peccato che abbia rovinato tutti i Ghibli. Si spera che dopo la fine dei Ghibli finalmente se ne vada in pensione anticipata e la smetta di adattare nella sua lingua (il cannarsese).
Poi ognuno la vede come vuole, ma sono sicuro che nel passaggio da una lingua come il giapponese ad una con regole completamente diverse come l'italiano ,indipendentemente dagli incorruttibili intenti di fedeltà, sarà difficile conservare lo spirito iniziale, al massimo se ne rende vagamente l'idea, ma l'effetto finale sarà comunque quello di una rielaborazione altra.
"Vieni verso di qui!"
"Certo con un vestito un pochino più stupendo sarebbe meglio."
"A partire dalle ore zero e venti di notte."
non sono "linguaggio aulico" come qualcuno dice...sono frasi scorrette in italiano.
Se traduco in italiano non posso riportare queste frasi (e ce ne sono a migliaia come queste) perché è un italiano sbagliato. Allora se traduco dall'inglese "Kevin's house" dovrei tradurre "Kevin di la casa"? Secono questo ragionamento sì ma credo che qualcuno avrebbe da ridire...
Va bene tradurre gli onorifici, va bene lasciare i nomi del cibo, delle persone, degli edifici in giapponese ma se traduciamo in italiano, facciamolo in un italiano corretto.
Ci si può lamentare che poi l'italiano adottato non rispetti tutti i crismi ed i dogmi della nostra già martoriata lingua, ma almeno amplificano dei concetti e li rendono interessanti. E poi, vorrei far notare un'altra cosa ancora: il sommo Totò ha insegnato l'italiano ai suoi fedelissimi spettatori con giochi di parole e frasi spesso particolari e surreali, con metafore e similitudini assurde ("Lei con quegli occhi mi spoglia... spogliatoio!", giusto per citare una sua celebre battuta), perché dunque un adattamento interessante non può fare lo stesso? Sono stanco di grammar-nazi dei poveri che pretendono di avere la verità rivelata e poi si ritrovano a doversi confrontare con regole a loro ignote e parlate regionali che offendono senza pietà (mi è successo!).
Io voglio diventare scrittore, e quindi devo conoscere sia come si scrive CORRETTAMENTE, sia le evoluzioni e le mutazioni del linguaggio. Accetto quindi di dibattere dialetticamente alla bisogna, ma non di essere offeso se dico espressioni tipiche della mia terra in una frase, laddove esse sono invece un patrimonio culturale da difendere perché identificano la provenienza di quella persona.
Io sono toscano, e so riconoscerne un altro non semplicemente dall'accento, ma anche da espressioni ed allitterazioni che sono solo nostre (esempio: "Ho preso un bel voto A grammatica!" XD), così come un sardo o un lombardo o un sicialiano farà la medesima cosa con un suo corregionale!
Dunque, ben vengano gli adattamenti "atipici e poetici", laddove diano profondità all'opera e non siano semplici orpelli e giochi sintattici senza uno scopo, messi alla rinfusa solo per mostrare un apparente rispetto per una cultura profondamente diversa dalla nostra, magari impregnando il tutto di dialetti laddove non ve n'è alcune necessità (ad esempio, nei videogiochi Final Fantasy IX e Ni No Kuni).
Adesso scorrono male ma si capisce meglio quello che volevano dire gli autori in giapponese.
Alla fine, me ne sbatto alla grande perche' vedo sub ita... e sto studiando il giapponese. Quindi meglio cosi', perche' i sottotitoli sono piu' fedeli e non importa se non scorrono.
ma il mio voto andrebbe anche coadiuvato dall'opzione " guardo quasi unicamente sub.ita "
E delle frasi lunghe e contorte come la ormai tristemente nota raccomandazione di Seita a Setsuko a proposito del finire sotto le bombe (non mi tolgo dalla testa l'immagine del povero doppiatore che si affanna a completarla a spese della respirazione per restare sincronizzato con le immagini
@ Brook75:
"E poi, vorrei far notare un'altra cosa ancora: il sommo Totò ha insegnato l'italiano ai suoi fedelissimi spettatori con giochi di parole e frasi spesso particolari e surreali, con metafore e similitudini assurde ("Lei con quegli occhi mi spoglia... spogliatoio!", giusto per citare una sua celebre battuta)"
Credo che in questa tua frase avresti dovuto mettere la parola "italiano" fra le virgolette, perché non aveva certamente lo scopo di insegnare l'italiano, ma era umoristica e basta... In questo modo sì che il tuo paragone sarebbe stato calzante, perché se davvero questo adattamento fosse stato ideato per strappare una risata ogni tanto, magari nei momenti più cupi dei film Ghibli, allora (forse) avrebbe centrato il punto; purtroppo però la triste realtà è che non è affatto così, ed allora io non ci trovo più nulla da ridere, anzi!
Dici di voler diventare scrittore e che perciò vuoi imparare a scrivere correttamente... Questa è una cosa bellissima, ma se come ti auguro tu riuscissi nel tuo scopo inseriresti davvero certe espressioni in una tua opera non umoristica?
I film dello studio Ghibli sono film profondamente, intimamente, integralmente giapponesi e sono stupendi proprio per questo. Nell'opera di traduzione e adattamento inevitabilmente un po' (molto a volte) del feeling originale si perde, ma la cura con cui sono fatte le versioni italiane riduce moltissimo questo problema. Si vede che c'è una forte ricerca linguistica dietro.
Il doppiaggio (termini, costruzioni verbali, intonazione) è parte integrante di un opera visiva, quindi l'opera di adattamento intrinsecamente la snatura un po'.
Il voler attenersi il più possibile all'originale , quand'anche usando vocaboli o costruzioni non comuni, mantiene la sensazione di sogno e poesia, caratteristica peculiare dei film Ghibli.
Ti quoto giusto perché ho avuto l'occasione di discuterne di recente (con chi conosce la lingua, ovviamente).
FF IX ha parlate dialettali, in giapponese, ed è un fatto difficile da contestare.
Come è un fatto che l'adattamento inglese abbia completamente perso questa caratteristica.
La discussione potrebbe, o meglio dovrebbe, vertere sulla bontà della resa in italiano e se sia meglio tentare di tenere quante più particolarità possibili della lingua anche a costo di fallire o se sia meglio tagliare tutto di netto e proporre un testo edulcorato.
Parlare di necessità soggettivamente e in baso all'opera non ha francamente alcun senso, a meno di ritenere l'opera di localizzazione italiana come un rifacimento del prodotto originale e non come una mera trasposizione del prodotto nella lingua italiana.
In realtà il tutto fa un po' sorridere quando si pensa che la filosofia di Cannarsi è proprio l'opposto rispetto a quello che tu avresti voluto nell'adattamento dei giochi, e il suo obiettivo non è mai stato dare profondità al testo o far sì che le opere guadagnino dal suo adattamento.
Sono convintissimo che a leggere il tuo commento lui ci rimarrebbe male.
Allo stesso tempo sono anche convinto che discutere di adattamento senza un serio lavoro sul testo originale sia come parlare di scienza senza voler usare modelli e strumenti matematici.
Va bene per una discussione tra amici ma onestamente dubito siano discorsi che convinceranno mai qualcuno (e nel caso lo farebbero nel modo sbagliato).
I film Ghibli sono lodati dalla critica per la loro semplicità, mentre l'adattamento del giappominkia Cannarsi rende il tutto legnoso, sconnesso e loggorico. La costruzione della frase italiana non è rispettata (perché modella il tutto sulla frase Giapponese), termini desueti usati alla cavolo e con un significato che al giorno d'oggi non è più quello loro.
Un italiano del genere lo accetterei da una persona straniera che giustamente non ha studiato la grammatica italiana a quindi si arrangia come può.
Gli adattamenti censori di mediaset hanno portato all'estremo opposto un purismo estremo che maschera il provincialismo esterofilo dell'adattatore, il quale evidentemente ritiene che il Giappone sia superiore all'Italia. Va bene, però per favore non rovini l'audio dei film che adatta e faccia la cortesia di andarsene dall'Italia.
Ho dei film Ghibli e per colpa di questo pseudo-adattatore sono costretto a vederli sempre solo, perché giustamente temo le reazioni altrui innanzi ad un uso indecente dell'Italiano.
Qualcuno mi spieghi perché i film di Kitano,Kurosawa, Oshii, Kon etc...quando li ascolti non ti poni alcuna domanda sull'adattamento che scorre liscio come l'olio, mentre sui film da lui adattati tutto è una forzatura.
ho votato non mi piaccio, italiano maccheronico, a volte proprio una sintassi errata, con parole arcaiche infilare probabilmente per ego personale.
Capisco che alcune possono andar bene, ma in quella pagina c'è la qualsiasi
Adattamento mi sta bene, ma sappiamo che l'italiano ha le sue regole, come si fa a tradurre letteralmente da una lingua cosi diversa, impossibile. Cosi come se volessero farlo dall'inglese.
Del resto sono editori e traduttori professionisti, dovrebbero essere meglio di tutti i fansub in giro... invece ci sono alcuni gruppi che traducono magistralemnte. Azienda mi sa che qualcuno di questi potresti anche assumerli
Il linguaggio aulico è proprio altro e in altri contesti...
sono schiattata a "vado a ricercarmi un pochino dalla nonna"
"stanno ascendendo"... ora ditemi in quale mondo e in quale epoca un pirata possa dire questa frase... Forse capitan uncino potrebbe, ma dubito...
Anche contestualizzare è traduzione. Usare parole cosi arcaiche per cosa? sentirsi colti o far imparare parole nuove? boh...
"cincischiare" l'uso più comune credo sia sgualcire... ho dovuto pensarci un attim oper capire che intendesse indugiare.
"noialtri" da un bambino al proprio interlocutore... per dire che sono inseguiti. Chi non direbbe noialtri siamo inseguiti!
ovvio che tra leggerle e sentirle cambia molto, ma alcune sono veramente da brividi, suvvia.
Se penso poi che c'era qualcuno che accusava me di usare un linguaggio troppo ricercato nei sub (ma perlomeno in italiano corretto), e che adesso difende Cannarsi...
A questi adattamenti ci faccio caso sì e no, dipende dalle frasi, alcune sono veramente troppo esagerate al punto da diventare ridicole (sulla pagina Facebook citata ogni tanto ne escono di veramente allucinanti
sinceramente un bel 30% dello stile Ghibli risiede proprio in questi adattamenti per mio gusto. Trovo meraviglioso questo linguaggio che io definisco proprio "dialettica ghibliana".
Il problema è che in originale non c'è nessuna "dialettica ghibliana". Sono film per famiglie parlati in giapponese corrente.
Siete stati buggerati...
....siate clementi con le critiche!
Intanto ho votato
"Mi sembrano forse un po' enfatici ma niente di esagerato"
Nell'ambito di Ghibli io crdo che ci stiano la maggior parte delle volte pur avendo rilevato tal volta esternazioni un poco goffe!
Al momento c'è in testa la "Mi sembrano forse un po' enfatici ma niente di esagerato", il che mi sembra davvero molto assurdo: bisogna esser sordi per dire una cosa del genere! Sono indubbiamente troppo enfatici, ma non è questo il problema: il problema è in bocca a chi li metti. E, per quanto sia strano da dire, la povertà di vocabolario di Cannarsi.
Per quanto riguarda quello che secondo me è il primo problema, ho guardato recentemente Kaguyahime e sentire 'lieto evento, lieto evento!' alla fine non mi è sembrato così strano e ci ho fatto caso solo perché già ero a conoscenza di questa polemica; in fin dei conti era adatto al contesto e forse forse questo modo di parlare potrebbe anche essere un pochettino (xD) adatto a tutti i film Ghibli, dato che nessuno è ambientato davvero ai giorni nostri e che tutti i personaggi sono circondati da una certa aura che potrebbe concedere loro la facoltà di parlare in questo modo.
Per il secondo problema, invece, eddai, non è possibile che le parole siano sempre le stesse -arcaiche- quattro!
in realtà nei film alcuni passaggi mi hanno fatto veramente stridere
le orecchie, davvero troppo fuori luogo secondo me! Concordo con
chi dice anche che in alcune battute l'italiano usato sia grammaticalmente
scorretto.
Su Cannarsi sono diviso io stesso!
Banalmente comunque basta avere qualche conoscenza base del giapponese e guardare un qualsiasi film curato da lui in versione sottotitolata per accorgersi che non sempre l'ordine della frase rispecchia quello giapponese, anche in casi in cui si sarebbe potuto fare.
Per dire, se normalmente diremmo:
"Hai presente Cannarsi?"
con la costruzione che anticipa il rema abbiamo
"Cannarsi, ce l'hai presente?"
Il significato di per sé è lo stesso, entrambe le frasi sono italiano corretto. Semplicemente di norma useremmo la prima.
Riguardo all'uso di termini ricercati in realtà la ritengo una battaglia persa, perché fin tanto che nei dizionari le parole che usa non vengono segnalate come desuete o arcaiche non si riesce a dare prove che non vadano oltre la propria esperienza personale, che a conti fatti varia pesantemente da individuo a individuo e anche dalla regione in cui si vive.
Un buon esempio è l'uso di "intrigante" in Marnie. Regolarmente registrato nei vocabolari, molte persone mai avevano incontrato il termine usato con quel significato, ma ho avuto anche testimonianza di chi lo usa e lo sente usato normalmente in quel senso.
Ad ogni modo entrando nello specifico del caso per caso si finisce col comprendere (anche se non per forza condividere) la motivazione dietro ogni scelta, eppure a una visione d'insieme qualcosa di artificioso, innaturale o comunque atipico innegabilmente c'è.
Non entro del merito del voluto o non voluto, ma una cosa io la dico: alla tradizione tutta italiana di inventare battute e modificare parole in base al personale gusto del dialoghista che ritiene di poter migliorare (o peggiorare) un'opera per come ritiene adatto, preferisco semmai la pedante ricerca di fedeltà di Cannarsi, che almeno mi consente di vedere l'opera per come è stata intesa dall'autore e non dal dialoghista che ci ha messo mano.
Certo sarebbe auspicabile una via di mezzo che comunque non è impossibile, e di opere che riescono tranquillamente a offrire un prodotto in italiano più comune senza dover rinunciare a un testo ben tradotto se ne possono pure visionare molte, ma diciamo che tra i due casi limite preferisco questo.
Male...
Riguardo Totò, intendevo dire che lui ha insegnato l'italiano con i suoi giochi di parole, ma non era quello il suo scopo (ovvero: la gente ascoltava le frasi da lui "stravolte" e capiva quale era la forma corretta grazie alle conoscenze scolastiche). Voleva chiaramente far ridere, ma era anche una persona colta e quindi, si poteva permettere di "giocare con le parole". Ciò ha portato molti a conoscere meglio la lingua proprio per comprenderla bene e "giocarci" a loro volta!
Chiaramente, lo ribadisco, non era quello il suo scopo! XD
Quoto in toto!
-Quoto in toto!
Riquoto in toto!
Ma... se leggo gli esempi seguenti mi accorgo che ci sono situazioni che fanno rabbrividire, non ho visto i film da cui sono tratti con il nuovo adattamento altrimenti ci avrei pensato bene prima di dare questo voto.
@Tsuki! a Firenze il significato prevalente di cincischiare è proprio indugiare, perdere tempo...
Detto questo il lavoro meticoloso che viene fatto nel cercare di non tradire l'intenzione dell'autore secondo me va riconosciuto, come va ammesso che Cannarsi è l'unico che traduce i testi delle canzoni presenti nei film e mette il testo su schermo (cosa importantissima), che si va a cercare la traduzione delle registrazioni degli esercizi mattutini alla radio, che fa un lavoro di ricerca sulle pronunce andando a cercarsi i merchandise ufficiali. E tanti altri esempi di un lavoro davvero meritevole. A prescindere dal gusto lavora sugli anime dandogli la loro giusta considerazione e importanza e lo sappiamo tutti avendo letto anche interviste su Animeclick come l'animazione è considerata la serie C nel mondo del doppiaggio. Senza considerare proprio il lavoro di direzione dei doppiatori, andatevi a sentire la direzione su EVA 0.3 di Mazzotta e poi confrontatela con un film Ghibli
È indubbio che a volte Cannarsi diventi "più realista del re" ed esageri e sarebbe bello se ci fossero altri direttori del doppiaggio amanti dell'animazione che gli danno la giusta considerazione e lavorino con la stessa meticolosità, magari avremmo la famosa via di mezzo di cui molti parlano. Ma per adesso tra l'esagerazione di Cannarsi e la nostra "gloriosa" storia di direttori del doppiaggio che hanno riscritto le opere mi tengo, senza alcun dubbio, la prima.
Proprio per questi motivi ritengo quella pagina Facebook davvero ridicola, in Italia abbiamo avuto serie stuprate, censurate, riscritte e naturalmente non si va a prendere per i fondelli quella roba là, tipo "chi vincerà l'armatura di Pegasus tra Pegasus e Cassio?", ma l'unico tentativo, a prescindere dai gusti, di lavorare sull'animazione con il giusto rispetto.
Sono sempre più convinto che qui ci meritiamo Valeri Manera, Carassi, De Palma e compagnia.
In definitiva il mio pensiero si collaca, più o meno, nel mezzo, in quanto bisogna primariamente considerare la bellezza della storia e le emozioni che essa sa offrire a chi guarda, ovvero gli spettatori, il doppiaggio e relativo adattamento e tutti i discorsi che ne derivano, seguono a ruota la visione attenta e consapevole del film stesso.
Ma ammetto che spesso si fa un po' prendere troppo la mano, e adatta fin troppo fedelmente dei pezzi che in italiano diventano inutilmente enfatici, stucchevoli e a volte anche ridicoli. Sempre usando come esempio Mononoke, vedi il pezzo all'inizio in cui Ashitaka prega il cinghiale demone di placarsi: una frase lunghissima e pronunciata talmente veloce che non si riesce nemmeno a capire quello che dice, al cinema la prima volta sono rimasto stordito, sembrava di sentir qualcuno recitare una strofa dell'Orlando Furioso!
Allora chiariamo: espressioni come "Lascio a te il resto!" si può definire non comune, ma non è scorretta; "E' cotta per benino!" è un'altra espressione non comune attualmente, ma accettabile, soprattutto se detta da una persona anziana; un discorso simile va bene per tante altre espressioni.
Ma...
"A me è venuta FIN voglia di credere agli UFO" (da Pom Poko) - cosa c'entra quel "fin"?
"Ma come, a trovarmi non ci venivi neanche un po', così ho finito per fare da me" (da Kiki consegne a domicilio) - commentata sopra
"Ma no, vede, è che staremmo un po' aspettando qualcuno" (da Pom Poko) - goffa da morire, ma potrebbe anche andare, dato che a pronunciarla è un tanuki
"Nonnino non fu mangiato, né bollito, né ARROSTO" (da Pom Poko) - il participio passato di arrostire è arrostito, altrimenti avrebbe dovuto dire "fatto arrosto"
"Ma gli umani, finirete AD ammazzarli e scacciarli tutti quanti!" (da Pom Poko) - invece di finirete PER ammazzarli
Queste ed altre espressioni non stanno né in cielo né in terra, sono un insulto alla nostra già martoriata lingua e basta!
E se invece è proprio vero che i giapponesi parlano così, la domanda sorge spontanea: quando Cannarsi frequentava il liceo e traduceva dal latino in italiano lasciava il verbo anche transitivo alla fine della frase per rispetto verso gli antichi romani?
Una cascata di nonnette, micragnosi, Dio Bestia insopportabili.
Ma poi il problema non è la scelta dei termini! E' la grammatica che è un disastro! La pagina fb degli adattamenti ghibli parla per me, non ho più voglia di stare li a dimostrare che la stoffa non si guasta (cit. Laputa)!
A sentire i film ghibli in italiano piangono le orecchie, il fraseggio non è aulico, è solo inutilmente complicato, al punto tale da sgrammaticare completamente. Risultato? Io non mi immergo più nella storia, non c'è più nessuna sospensione dell'incredulità. Voglio solo prendere e andarmene dalla sala.
Ciao ciao Lucky Red, vai appresso al fandom più nerd e giappominchia, da me una lira non la vedrete mai più.
Tutto un papocchio su quantebbravo Cannarsi a fare ricerche meticolose (inventandosi l'italiano aulico di sana pianta), su quanto non tradisca l'intenzione dell'autore (Come no: infatti è stato più volte ripetuto che, a parte casi precisi tipo Mononoke, il linguaggio dei film Ghibli è assolutamente contemporaneo, e quindi sentire parlare i personaggi come Gassman nell'Armata Brancaleone stride un pochino) per poi finire con un "Eh ma gli altri", come se chi segue il gruppo Facebook tra l'altro fosse fan della Valeri Manera e di De Palma (hint: no).
Per il resto, sarebbe stato un pelo più corretto riportare due esempi estremi, uno di adattamento lieve ed uno esagerato invece di andare a cercare, tra tutte le immagini postate sul gruppo, due esempi di adattamenti tra quelli accettabili. Se uno legge solo le due battute riportate nell'articolo, grazie al cavolo che la maggior parte dell'utenza voterà "enfatici ma niente di esagerato", scelta che magari non sarebbe così certa se avessero letto/sentito qualcosa tipo "A dire che ti spiace tanto se poi verrai spazzata via dalle bombe non vorrò saperne", frase che avrebbe senso di esistere solo se pronunciata dal Conte Mascetti e seguita da un "come se fosse antani". Oppure in un fantomatico "Asterix e gli Wa".
per curiosità sono andata a vedere nel vocabolario e come definizione principali da:
Tagliare malamente; rovinare con tagli malfatti.
Sgualcire, spiegazzare.
Pronunciare male, in modo stentato.
Sgualcirsi, spiegazzarsi.
v.rifl. [sogg-v]
Spiegazzarsi, sgualcirsi: la gonna si è tutta cincischiata
Non combinare nulla di utile
sec. XV
quindi da voi è uno comune, in italiano come ricordavo non proprio
Magari mi capita di restare un pò perplessa sul momento dall'uso di certe espressioni, ma niente che possa turbare la mia visione del film.
Sarà, me lo aspetto da un gruppettino fansub che mi permette di vedere un anime/manga che non arriverà mai nel nostro paese, lo fanno gratis, ma da un professionista mi aspetto ben altro.
Se poi è cosi conosciuto nel settore vuol dire che c'è proprio qualche problema di fondo, molto profondo, a questo punto.
il sondaggio chiede cosa ne pensiamo ciò vuol dire che c'è la possibilità di dialogare e capire, evidentemente in qualsiasi contesto va o impongo il detto latino "maxime divitiis fruetur, qui minime divitiis indiget".
Rispetto alle bestialità che ho sentito in quarantanni di adattamenti italioti (non solo in ambito di animazione) che ben venga qualche licenza poetica in nome di una fedeltà ritrovata e di una maggiore aderenza al testo originale. Dopotutto si sa che alla Ghibli sono molto scrupolosi e attenti nella scelta doppiaggi internazionali per tanto non vedo motivo di contestare loro, in ultima analisi, la titolarità delle loro stesse opere.
Correggimi se sbaglio, ma non ricordo che qualche persona autorevole addentra al settore del doppiaggio in generale o di quello degli anime in particolare abbia mai riconosciuto la bontà del lavoro del Cannarsi, a parte lui stesso. Con questa premessa, un profano del giapponese come me (altrimenti del Cannarsi non me ne potrebbe fregare di meno) non può che fidarsi solo delle sue orecchie e del confronto con qualunque cosa facciano i colleghi contemporanei del Cannarsi. Quindi, parlando della mia esperienza personale, mentre i lavori dei suoi colleghi scorrono tranquillamente e sono anzi impossibili da ricondurre ai loro autori (sfido chiunque a distinguere se i dialoghi di un film sono adattati da Carlo Valli o da Fiamma Izzo), quelli del Cannarsi, oltre a essere immediatamente riconoscibili, mi provocano un misto di ilarità, sdegno e caduta di testicoli. E volendo essere un po' meno misantropo, ho anche chiesto a un paio di amici laureati in giapponese (a differenza del Cannarsi) un'opinione sul suo lavoro, ricevendo in risposta da entrambi una discreta quantità di risate.
O forse i commenti sono quasi tutti negativi perché alla stragrande maggioranza degli utenti non piacciono questi adattamenti?
Credo di parlare per tutta la categoria (i cosiddetti "haters di Cannarsi") affermando di non avere nulla di personale contro Cannarsi, ma quegli strafalcioni grammaticali sono la triste realtà.
"Chi guarda in doppiaggio italiano ha problemi; che impari l'inglese o il giapponese."
Un italiano che guarda un film in italiano ha problemi? Ma ti rendi conto di ciò che scrivi e di quanto ciò sia gratuitamente offensivo per tante persone?
Comunque, a parte il fatto che non esistono solo l'inglese ed il giapponese, io potrei anche seguire un film in inglese (però con i sottotitoli in inglese, perché comprendo bene l'inglese scritto ma ho difficoltà a comprendere quello parlato dai madrelingua), ma non mi viene voglia di farlo perché ritengo che i doppiatori italiani, quanto ad espressività, non siano secondi a nessuno: questo perché, come disse in un'intervista Nino Scardina (doppiatore noto per aver interpretato Mister X ne L'uomo tigre), i doppiatori italiani a differenza di altri frequentano una scuola di recitazione e perciò non si limitano a pronunciare delle frasi, ma interpretano realmente i loro personaggi!
Dunque perché mai un italiano dovrebbe privarsi di questo vantaggio che ha su altri, ovvero avere a disposizione un'ottima interpretazione recitativa di una storia nella propria lingua? Piuttosto dovrebbe essere chi è pagato profumatamente per il suo lavoro a dover ripassare "per benino" (
Passi per l'inglese che tutti dovrebbero conoscere, ma uno può avere ben altro da fare che mettersi a studiare il giapponese solo per guardare film in quella lingua. Così come tu dovresti avere ben altro da fare che andartene in giro a offendere le persone senza motivo.
Luke, mi pare di vedere una lacrima sulla tua guancia. Prendi un fazzoletto che mi stai a fa' pena.
Gli errori no. Davvero. Roba che nemmeno alle elementari.
I due esempi riportati nell'articolo non sono molto esplicativi/eclatanti: andatevi a leggere bene la pagina facebook indicata prima di dire che non è così grave... è grave eccome.
E poi è normale secondo voi mettere "per benino" in ogni cavolo di discorso?
Senza contare il mal di pancia che causa ogni santissimo "ano hito" -> "quella persona". I pronomi non esistono nella lingua cannarsiana?
Ma voi parlate così? Domanda retorica, ovviamente. Certo che no!
E non venite a dire che questo è restare fedeli alla fantomatica "atmosfera giapponese", perché per loro è normale parlare con costruzioni simili, per noi è giappominkiese.
Ok per gli adattamenti del passato ma quelli di oggi fatti ad esempio per la Dynit li trovo ben fatti, vedi Steins Gate e similia senza utilizzare il "metodo" dei Ghibli targati Lucky Red.
Poi ovviamente De Gustibus
Cannarsi alla fin fine è il motivo per cui non corro a comprare le bellissime nuove edizioni dvd. E sono soldi in meno per la Lucky Red, dopotutto. Con la speranza che recepiscano il messaggio.
A dire il vero non avete dimostrato un bel niente, avete espresso la vostra opinione ma da qui all'aver dimostrato ce ne passa di acqua sotto i ponti. Io leggo il forum dove scrive Cannarsi ed ha sempre risposto puntualmente alle obiezioni che gli sono state poste. Ciò non vuol dire che dovete cambiare idea, ma sappiate che non siete portatori di alcuna verità.
Limitatevi a dare la vostra opinione non a parlare per assoluti.
C'è gente a cui il lavoro di Cannarsi piace, fatevene una ragione. Io ho spiegato il perché nonostante alcuni passaggi non mi convincano. Se poi siete così tristi che l'opzione negativa non sia prima, fatevi una passeggiata e rinfrescatevi.
Da come scrivi mi pari qualcuno dietro a quella pagina Facebook, se non è così me ne scuso, ma in quella pagina ho trovato molti esempi che non hanno assolutamente alcun problema, che mi pare siano stati messi solo per una sorta di livore. E poi continuo a pensare che per quanto riguarda gli adattamenti dell'animazione in Italia siano bel altri gli obiettivi su cui sprecare energie.
@Luke Non so se qualcuno abbia espresso apprezzamento o meno, credo non lo sappia neanche tu. Ma sinceramente io delle opinioni di alcuni addetti ai lavori storici dell'adattamento italiano degli anime ne faccio proprio a meno.
"Senza contare il mal di pancia che causa ogni santissimo "ano hito" -> "quella persona". I pronomi non esistono nella lingua cannarsiana?"
Questa è un'ottima domanda, mi fai ripensare a Fujimoto che usa quell'espressione riferendosi a Gran Mammare in Ponyo sulla scogliera...
Ho votato "Mi sembrano forse un po' enfatici ma niente di esagerato" ma onestamente, sorrido ai "nonnino" e ai "vero?" che identificano gli adattamenti cannarsini , fatico ad intendere alcune frasi per film ma non ne faccio un caso. So (come sanno tutti, anche gli haters) che sono il prezzo da pagare per traduzioni fedeli al limite del maniacale nel senso, se non nella forma dei discorsi. Non ci sono più finali inventati (vero Mononoke?) o frasi messe in bocca ai personaggi per coprire i silenzi (vero sen to chihiro?)
Mi fa tristezza assistere alla caccia alla frase bizzarra ogni volta che si legge il nome di questo signore nei credits, senza prestare attenzione al film che si va a vedere. Se proprio vi dà fastidio, guardate i sub o studiate il giapponese.
Il vero dramma in Italia è che dopo il liceo si smette di leggere romanzi e pure fumetti come Topolino, dove gli arcaismi e le frasi "contorte" sono all'ordine della settimana.
è una bestia? sì E' un Dio (chiaramente non di matrice cattolica)? pure. Allora è un "Dio Bestia", santo cielo >_>
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