Il posto di lavoro è un ambiente che in Giappone è regolato da un'etichetta rigida, fatta di usanze e formalità che pur essendo datate, continuano a esistere ed essere tramandate. Le generazioni, tuttavia, cambiano e non tutti i giovani impiegati, sarà colpa anche dell'occidentalizzazione, apprezzano questi cerimoniali. Quali in particolare?

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I portali internet R25 e I Reaserch hanno chiesto a 200 neo impiegati (assunti in un'azienda da meno di 3 anni), equamente ripartiti fra uomini e donne, di stilare una classifica delle tre formalità sul posto di lavoro che secondo loro sono inutili al giorno d'oggi. Al primo posto venivano assegnati 3 punti, al secondo 2 e al terzo 1: in base ai punteggi ottenuti complessivamente, sono stati individuati i 5 punti critici dell'etichetta d'ufficio giapponese. Eccoli per voi:
 
5) Notificare l'assenza per malattia con una chiamata (49 punti)

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Secondo alcuni degli intervistati, il dover avvertire della propria malattia il prima possibile via telefono, e non solamente per mail o per messaggio, è un obbligo inutile. Che bisogno c'è di chiamare e perdere tempo, quando da malati l'unica cosa che si desidera è rimanere al calduccio, nel proprio letto? Eppure molti manager pretendono ancora di essere contattati telefonicamente dall'ammalato per notificare l'assenza, forse anche per verificare l'effettiva gravità del malanno...

4) Quando si saluta un cliente all'ascensore, rimanere inchinati finchè non si chiudono le porte (62 punti)

E' buona maniera, nell'ambito delle aziende, accompagnare il cliente fino all'ascensore, dopo un meeting che è avvenuto nei piani alti dell'edificio, e salutarlo inchinandosi. Visto che la quantità di rispetto che l'inchino trasmette è proporzionale a quanto questo dura, l'etichetta tradizionale detta che si rimanga piegati fino a quando le porte non si chiudono, tagliandoci fuori dalla vista dell'interlocutore. Se si sbaglia a contare il tempo, si rimane a lungo in una posizione imbarazzante e decisamente non comoda.

3) Durante la cerimonia del te, dover aspettare che il cliente beva per primo (85 punti)


In genere all'inizio di un meeting di lavoro, uno dei neo impiegati dello staff serve a tutti i presenti una tazza di tè. Tuttavia, bere subito la bevanda fa sembrare di essere più interessanti a questa che a forgiare una partnership lavorativa di successo. E' sempre meglio, infatti, aspettare che siano gli altri a bere per primi e da qui si genera spesso un paradosso: tutti aspettano che l'altro beva per primo e nessuno prende l'iniziativa. Così si finisce per condurre le trattative a gola secca, nonostante delle belle tazze fumanti di tè davanti.

2) Rispondere sempre prima del terzo squillo del telefono (98 punti)

In genere quando il telefono squilla si cerca sempre di rispondere il prima possibile, anche solo per dire "ok ci sono, restate in linea un attimo". Ma negli uffici giapponesi si cerca di rispondere sempre entro il terzo squillo, per non indispettire chi è dall'altro capo del telefono. "Non posso mica preoccuparmi sempre del telefono", si è lamentata nel questionario una giovane impiegata di 25 anni.

1) Essere alla propria scrivania con 5 minuti di anticipo (102 punti)

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La puntualità è un altro degli elementi tipici del Giappone, ma molto spesso agli impiegati viene chiesto di fermarsi oltre il loro orario per fare degli straordinari. Come se non bastasse, ci si aspetta anche che l'impiegato non arrivi "al pelo" al lavoro, ma sia alla sua scrivania almeno cinque minuti prima dell'effettivo inizio del suo turno.
Certo, la puntualità sul posto di lavoro è importante in tutte le culture, ma quanto sono davvero necessari questi 5 minuti? Considerando l'età degli intervistati, in molti casi si tratta di impiegati minori, non di certo manager, che devono attendere gli incarichi dai loro superiori a inizio del turno e che quindi finiscono per spendere quei minuti d'anticipo girandosi i pollici inutilmente.
Oltre a questo, si rischia che, per far colpo sul capo, alcuni incomincino ad arrivare anche 10, 15 minuti prima, obbligando anche gli altri membri del team ad adeguarsi e una volta tutti in ufficio, si finisca per incominciare a darci dentro ben prima del proprio orario. Così oltre agli straordinari a fine giornata, si aggiungono anche quelli non retribuiti all'inizio.


Non tutti, comunque, condividono questi punti. Se il 51% degli intervistati li sostiene, un altro 49% ha invece risposto che non ha avuto problemi ad adattarsi alle vecchie tradizioni del mondo degli affari giapponesi. 
E voi, cosa ne pensate? Un'etichetta troppo rigida o un modello d'ordine e precisione da imitare?

Fonte consultata:
Rocket News 24