Il 20 luglio del 2001, dopo un anno e mezzo di lavorazione che aveva coinvolto centinaia di professionisti giapponesi e stranieri, arrivava nei cinema giapponesi La città incantata, probabilmente uno dei film più noti e visti dello Studio Ghibli, e sicuramente fra i più premiati. Grazie a questo lungometraggio lo Studio incassò al botteghino oltre 300 milioni di dollari, e Hayao Miyazaki, che del film era regista e autore, venne consacrato nell'Olimpo dei grandi registi cinematografici ottenendo due dei massimi riconoscimenti della sua carriera, l'Orso d'Oro al Festival di Berlino nel 2002 e l'Oscar per l'Animazione, nel 2003, fino ad allora mai assegnato a una pellicola nipponica. Un passaggio epocale, che consacrò definitivamente l'animazione giapponese come realtà culturale internazionale.

La città incantata è un'opera ricchissima e dalle mille sfaccettature, intrisa di molteplici significati che ancora oggi suscitano numerose discussioni fra gli appassionati. Uno di questi, l'utente Twitter 0910noncha, per cercare di porre un punto fermo nelle discussioni, ha rivolto allo Studio delle domande su alcuni dei passaggi chiave del lungometraggio, in particolare la trasformazione dei genitori della piccola Chihiro in maiali. In verità è probabile che non si aspettasse una risposta, che invece è effettivamente arrivata svelando aspetti molto interessanti dell'opera.
 
 
Il film racconta la straordinaria vicenda di Chihiro Ogino, una bambina di dieci anni, e dei suoi genitori. Mentre stanno traslocando da una città all'altra il terzetto, per una deviazione sbagliata, finisce in un parco divertimenti all'apparenza abbandonato. Incuriosita, la famiglia scende a dare un'occhiata in quello che, in realtà è un luogo abitato da spiriti che si risvegliano al calar del Sole. Incauti, i genitori di Chihiro dopo aver trovato una tavola imbandita di ogni ben di Dio, si mettono a mangiare senza porsi troppi problemi, ma gli spiriti, adirati, li trasformeranno in maiali. Mentre il buio cala, l'intero paesaggio inizia a cambiare, il parco viene circondato dal mare intrappolando la ragazzina. Fra i tanti spiriti appare un misterioso ragazzo, Haku, che afferma di conoscere già Chihiro e le da istruzioni per ottenere un lavoro nei bagni termali del parco, l'unico modo per restare nel mondo degli spiriti senza subire conseguenze mortali. Imparando a contare solo sulle proprie insospettate forze, Chihiro riuscirà finalmente a conoscere se stessa, salvare i propri genitori e ritornare nel mondo umano.

Qual è il significato effettivo della trasformazione in maiali dei genitori di Chihiro? E cosa hanno mangiato al ristorante? Come ha fatto la bambina a superare l'esame finale? Queste le domande. La risposta, cortese e molto densa, due pagine di testo, firmata da un impiegato dello Studio, si concentra proprio sulla metamorfosi dei genitori di Chihiro: attraverso questa trasformazione Hayao Miyazaki voleva denunciare la feroce frenesia consumistica e l'avidità senza scopo che ha attraversato la società giapponese per decenni, deformando le istituzioni e la vita delle persone.
 

La trasformazione, come viene spiegato nella lettera, è concepita come irreversibile proprio per riflettere quel che rappresenta l'avidità nel mondo reale, non una semplice malattia, o vizio, dalla quale si può prima o poi guarire o emendarsi, ma una piaga mortale che imbruttisce l'anima e il corpo. Nella lettera si precisa anche che Chihiro sapeva che fra i maiali nello stallo non c'erano i suoi genitori perchè il suo modo di guardare era cambiato dopo le esperienze nel mondo sotterraneo. 
 

Chihiro - conclude la lettera - non deve essere considerata una "ragazza dal cuore unico", una supereroina, ma una semplice ragazza che, superando molteplici prove, ha imparato ad affrontare le proprie paure e a comprendere meglio, apprezzandolo, il valore della vita. Ma il cibo? Nulla è stato spiegato, e restano ancora altri misteri di cui parlare...

Fonti consultate:
Boredpanda
Volume "Storia dell'Animazione Giapponese", di Guido Tavassi.