C’era una volta Goldrake
 La vera storia del robot giapponese che ha rivoluzionato la tv italiana
Società Editrice La Torre
664 pp., cm 14,80 x cm 21, brossurato con copertina a colori
Euro 24,50
 
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Un lungo e coinvolgente viaggio dal Giappone all’Italia passando per la Francia che racconta in modo completo e dettagliato la nascita e lo sviluppo del mito di Goldrake, il successo, le polemiche e le discussioni sulla stampa, svelando i misteri che da ormai 40 anni appassionano tutti i fan della serie.
 
Centinaia di articoli d’epoca, filmati e registrazioni radio delle Teche Rai, interviste ai dirigenti e funzionari Rai dell’epoca, i ricordi della presentatrice e dell’autore delle sigle: una  ricca ed esaustiva ricostruzione del fenomeno Goldrake che restituisce l’immagine di un’epoca straordinaria e irripetibile della storia della televisione e della società italiana degli anni Settanta e Ottanta.



Per l'uscita di questo libro, che sicuramente solleticherà gli appetiti dei fan e bimbi di un tempo che fu, ho deciso di fare qualche domanda all'autore:

Ciao Massimo, puoi presentarti alla nostra utenza?

Mi chiamo Massimo Nicora, ho 44 anni e lavoro nel campo della comunicazione aziendale. Appartengo a quella che è stata definita in maniera molto calzante “Goldrake generation” e ho dunque vissuto in prima persona l’arrivo di Goldrake e degli altri cartoni animati nel nostro paese a cavallo degli anni Settanta e Ottanta. Di qui la mia passione e l’interesse per l’argomento.

Come è nata l'idea di un libro su Goldrake? Ne sono stati scritti davvero tanti e pochi hanno ottenuto una discreta fama. Cosa differenzia il tuo?

L’idea primigenia credo nasca nel 2004, seppure in forma inconsapevole. È in quell’anno che scopro “Mazinga nostalgia” di Marco Pellitteri. Questo libro ha letteralmente suscitato in me quella “mazinganostalgia” che non dà solo il titolo all’opera, ma è uno stato d’animo che mi ha spinto a intraprendere un cammino a ritroso alla riscoperta del mio tempo perduto per usare un concetto sdoganato da Proust. È così che ho iniziato a collezionare libri che parlassero di questa mia passione ritrovata, per poi passare grazie a internet e soprattutto a eBay a collezionare tutte quelle riviste come Mangazine, Kappa Magazine, Man•Ga! che negli anni Novanta, in un’era in cui non esisteva ancora la Rete, soddisfacevano la sete di conoscenza di noi appassionati di manga e anime. Ogni pagina mi apriva un mondo, spingendomi continuamente ad approfondire, a cercare qualcosa di nuovo, ad allargare la mia indagine vivendo quell’emozione che solo la scoperta, o meglio la riscoperta, è in grado di regalare.
Dai libri e dalle riviste, negli anni successivi sono poi passato ai siti web dove ho incontrato tante persone che condividono con me questa passione. Più scoprivo, più approfondivo e più la fame cresceva anziché diminuire. Gli anni passavano e attraverso le fiere di settore come Cartoomics e Lucca Comics & Games ho iniziato a recuperare le prime riviste d’epoca, da La Domenica del Corriere a tv Sorrisi e Canzoni. Il passo successivo è stato quello di provare ad andare più a fondo rileggendo annate intere di quotidiani grazie alle emeroteche e alle sale microfilm della Biblioteca Civica di Varese, della Sormani e della Mediateca di Santa Teresa di Milano che custodisce anche l’archivio delle Teche rai. Quando il materiale è diventato tantissimo o pensato di condensarlo in un libro per condividere le mie ricerche e scoperte con tutti gli appassionati.
Credo che la peculiarità del mio libro risieda nell’accuratezza della ricerca storica e nella profondità dei contenuti. Qualche numero può dare l’idea del lavoro svolto: 664 pagine, 1.200 note di commento, 37 pagine di bibliografia, 12 interviste tra funzionari e dirigenti RAI e SACIS del tempo, presentatori, autori delle sigle, annunciatrici, ecc. Per la prima volta grazie a queste interviste si è riuscito ad avere uno sguardo dall’interno sulle vicende che hanno portato Goldrake in Italia che ha permesso di chiarire in via definitiva i misteri che da decenni appassionano i fan della serie animata. Senza poi dimenticare l’analisi della TV dei ragazzi degli anni settanta/Ottanta (da Gli eroi di cartone a SuperGulp!), la intricata e interessantissima vicenda dell’arrivo di Goldrake in Francia e poi tutto il dibattito sulla stampa italiana da Silverio Corvfisieri a Luca Goldoni, da Oreste del Buono a Dario Fo, Da Gianni Rodari a Franco Cardini. In sintesi lo potrei definire l’affresco di un’epoca e di un pezzo straordinario della televisione italiana. Il sommario del libro può dare in breve un’idea di tutti questi contenuti.


Goldrake a parte quali altri cartoni ti appassionavano all'epoca?

Ne ho adorati moltissimi. Dovendo proprio scegliere, e non necessariamente in ordine di importanza, citerei Capitan Harlock, Jeeg Robot d’acciaio, Il Grande Mazinga, Conan il ragazzo del futuro, Daitarn 3, Gundam. Come si vede i robot e la fantascienza sono in cima ai miei interessi.

Siamo nel pieno di una riscoperta degli anni 80 che io chiamo i nuovi 60. Esattamente come i nostri genitori veneravano il decennio d'oro della loro gioventu', noi trenta/quarantenni di oggi veneriamo gli anni di Goldrake e Jeeg. Tu che ne pensi? Solo nostalgia sfruttata dal mercato o furono anni da ricordare davvero?

Trovo che il paragone tra anni Sessanta e gli anni Ottanta sia davvero molto calzante. Si tratta di due decenni irripetibili e straordinari la cui importanza va ben oltre il fattore nostalgia che pure è presente Dal punto di vista dell’animazione giapponese gli anni Ottanta sono un unicum che non ha paragoni in nessuna altra nazione europea. L’invasione del cartoni giapponesi, la nascita delle televisioni private, l’arrivo in edicola di fumetti apocrifi dedicati ai cartoni giapponesi ma prodotti in Italia che ha dato vita a una delle stagioni più interessanti dell’editoria nostrana… Questi sono alcuni dei fattori che, insieme ad altri (l’arrivo dei videogiochi e dei primi home computer, i telefilm, i film, ecc.) hanno letteralmente segnato un’epoca.

 


Goldrake per te cosa significa davvero?

Questa è una domanda davvero importante. Goldrake è un concentrato di emozioni, una sinestesia, un insieme di sensazioni che è difficile riassumere in poche righe. È il ricordo di un momento bello e spensierato della mia vita, di quando si attendeva con trepidazione la sua trasmissione sulla televisione in bianco e nero della cucina. È il ricordo del Natale del 1979 quando desideravo disperatamente il Goldrake Jumbo Mattel senza che i miei però riuscissero a trovarlo. È il ricordo dei pomeriggi passati a scambiare figurine in cortile con gli amici. È l’emozione della sorpresa vissuta nel rivedere le avventure del proprio eroe sul cinevisore della Mupi. Anche se la proiezione era muta mi ricordo ancora la sensazione di meraviglia e di stupore.
Sono passati quasi 40 anni da allora e, come talvolta accade in età adulta, quando si ritorna con la memoria al tempo della propria fanciullezza nasce anche la volontà di capire meglio quello che abbiamo vissuto. Da qui l’idea di un libro che riuscisse a coniugare il ricordo e le emozioni con la serietà dell’analisi storica e l’impegno giornalistico della ricerca.


I bimbi di oggi hanno un loro Goldrake? cosa è cambiato da allora?

Ogni epoca e ogni bambino ha il suo Goldrake che si nasconde sotto nomi diversi. Magari oggi noi quarantenni storciamo un po’ il naso di fronte agli idoli dei nostri figli e nipoti, proprio come facevano i nostri genitori ai tempi di Goldrake e proprio per questo non dobbiamo cadere nel medesimo errore.
Ogni generazione ha i propri eroi e come tali vanno rispettati. Certo i tempi sono cambiati, la televisione è cambiata e, inevitabilmente, ognuno di noi fa le proprie considerazioni e i propri paragoni. Ma quell’epoca in cui bastava cambiare canale (magari con il telecomando per chi aveva dei televisori più moderni) e trovare tutti i cartoni animati che volevamo su questa o quella televisione privata a qualsiasi ora del giorno resta e resterà per sempre irripetibile.

 
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Ti piacerebbe scrivere un libro su altri protagonisti animati?

Mi piacerebbe talmente tanto che l’ho già fatto. Il libro su Goldrake, infatti, non è il primo ma il secondo dedicato all’animazione giapponese e, in particolare, ai robot.
A novembre dell’anno scorso infatti ho pubblicato “C’era una volta… prima di Mazinga e Goldrake. Storia dei robot giapponesi dalle origini agli anni Settanta” dove racconto la storia dei robt giapponesi prima dell’avvento dei vari Mazinga, Goldrake, Jeeg.
Da Tetsuwan Atom a Tetsujin 28, da Eight Man ai Cyborg 009, da Astroganga a Doraemon, la fantasia degli autori giapponesi ha infatti dato vita a una lunga serie di personaggi che hanno accompagnato tutta la storia del Giappone moderno gettando le basi per una produzione che, a partire dagli anni Settanta, ha subito un incremento esponenziale con la creazione di numerose serie che hanno trovato nel mercato europeo il loro Eldorado.
Per l’anno prossimo, invece, sto già lavorando da tempo a un volume dedicato a un’altra mia grande passione: I tokusatsu, ossia i giapponesi a effetti speciali. Chi non ricorda personaggi come Ultraman,. Specterman e Megaloman?