A giudicare dal numero di commenti agli episodi, alle notizie con le prime impressioni e alle discussioni sulle varie schede utente del sito, possiamo constatare che sono in molti gli appassionati che seguono gli anime più recenti in diretta col Giappone, settimana per settimana. Oltre a questi, tuttavia, esiste una fetta non trascurabile che preferisce invece attendere la conclusione delle varie serie, per poi orientarsi sui titoli maggiormente apprezzati senza la necessità di sottostare alle uscite giapponesi ma potendo gestire a propria scelta i tempi di visione.
Questa rubrica nasce principalmente per questi ultimi, per dare una visione conclusiva della stagione e consigliare gli anime maggiormente apprezzati dai vari redattori del sito. Abbiamo preso in esame tutte le serie concluse nella primavera 2017 e preparato una lista dei titoli consigliati. Dopo una breve introduzione all'opera, i vari redattori hanno stilato un breve commento (500 caratteri) con la loro opinione.

Questa rubrica vuole anche dare l'occasione agli utenti che hanno seguito le varie serie in diretta di consigliare a loro volta i loro titoli preferiti. Pensate che qualche anime meritevole sia passato in sordina? Oppure non siete rimasti molto convinti da qualcuno dei successi stagionali? Ditecelo nei commenti.

Prima di lasciarvi all'elenco dei consigli, vi linkiamo il file in cui abbiamo raccolto tutti i voti dei redattori al fine di selezionare le varie opere, così da darvi un'idea più completa della stagione (e per permettervi di orientarvi meglio qualora ci sia qualche redattore dai gusti più affini ai vostri).

THE ECCENTRIC FAMILY 2

The Eccentric Family

Serie da 12 episodi, tratta da romanzo (concluso)
Seguito di The Eccentric Family, Finale: SÌ

Genere: Soprannaturale, slice of life
 
La famiglia Shimogamo è riuscita a scongiurare le trame di Soun, e tutto sembra andare per il meglio ora, con Yaichiro che è il miglior candidato per il ruolo di Pseudo patriarca. Tuttavia nuovi personaggi vengono introdotti in questa seconda serie, da Gyokuran, interesse amoroso e vecchia amica di Yaichiro, a Kureichiro, figlio di Soun che sembra prendere le distanze dal comportamento scorretto del padre, il misterioso illusionista Tenmaya ma sopprattutto il Successore, tengu che in passato aveva litigato col suo vecchio maestro Akadama e sembra aver rigettato la sua natura di tengu. Benten, nel frattempo, è in viaggio all'estero, ignara dell'arrivo di una creatura in grado di mettere in dubbio il suo ruolo di erede del maestro Akadama.
 
Zelgadis: Avevo amato questa serie già nella sua prima incarnazione e non mi ha deluso in questo suo seguito. Si tratta di una serie che sprizza folklore da tutti i pori e che nessun amante del Giappone e delle sue leggende e tradizioni dovrebbe perdersi. Non c'è pezzo di animazione che non mi faccia ripensare alle stradine di Kyoto o ai suoi trenini caratteristici. E poi i personaggi sono favolosi: sia quelli positivi, che quelli negativi sembrano vivi per pregi e difetti. Sì, è vero alcune sottotrame vengono aperte e chiuse con poco approfondimento, ma in fin dei conti è anche bello viverlo così alla giornata, così da vivere un po' anche noi quel "sangue degli idioti".
Voto: 9/10
 
​​LaMelina: Fra le mie serie preferite degli ultimi anni, con questa seconda stagione i tanuki non hanno fatto altro che confermare tutto l'amore che provo nei loro confronti. Nuovi ingressi nel cast di personaggi che hanno saputo come tenere bene la scena. Ho visto i quattro fratelli sbagliare, combattere, crescere, per divenire dei tanuki di tutto rispetto. Non ne avrò mai abbastanza di quest'anime, perché ormai mi considero membro attivo della famiglia Shimogamo! 
Voto: 9/10
 
​​Arashi84: Buona la prima e buona anche la seconda, i tanuki non perdono lo smalto. Vero che questa seconda serie ricicla un po' di roba dalla prima ma al contempo ha mostrato tante cose a cui tenevo particolarmente e che mi sono piaciute tantissimo. Chiamatemi sentimentale ma questo pelo rosso del destino che ha unito più di una coppia è stato il mio brodo di giuggiole. Mi è piaciuto il successore, mi è piaciuta la Benten buttata giù dal piedistallo, mi è piaciuto qualche colpo di scena inaspettato, ho odiato qualche atteggiamento di Yasaburo... ma anche stavolta le simpatiche palle di pelo hanno fatto breccia nel mio cuore. Non c'è due senza tre, quindi... ne voglio ancora!
Voto: 8,5/10
 
​​Ironic74: Serie come questa, diciamocelo, se le vedono in 4 gatti pure in Giappone, figuriamoci in Italia. Le avventure al limite del paradossale di tanuki, tengu e umani nella Kyoto di oggi ( tra passato e futuro)però ti entrano nel cuore e costituiscono la ragione vera del perché ancora sei qui a guardare animazione del Sol Levante: uno spropositato amore per la cultura giapponese e il suo folklore.
Il sangue degli idioti ormai è in noi e così abbiamo esultato all'annuncio, in cui non speravamo, di questa seconda stagione ...dopo ben 4 anni e vendite home video non al top..anzi. Eppure rieccoci e mi sento ancora una volta in dovere di consigliare questa serie ad occhi chiusi, serie ora piuttosto completa con due stagioni pronte a portarvi in un mondo fatto di sogni, allegria e tanta pazzia!
Voto: 8,5/10
 
​​Oberon: Sostanzialmente una conferma di quanto visto di buono nella precedente serie, con in più un inevitabile e ulteriore approfondimento delle personalità, le motivazioni e le psicologie dei protagonisti nonchè dei comprimari. Infatti non son mancati anche dei bei, grossi, colpi di scena; soprattutto relativi a questioni che ci si portava dietro dallo scorso ciclo di episodi, e si è spinto di più anche sull'aspetto sentimentale con un paio di parentesi davvero ben fatte e toccanti (il "pelo rosso del destino" resterà nella stooria dell'animazione!). Tanto di cappello infine anche alle news entry ("successore" in primis), che han scosso tutto lo status quo introducendo un bel po' di trambusto nella trama. E ora ovviamente vogliamo una terza serie... 
Voto: 8/10
 
​​Slanzard: La forza di quest'anime è sempre stata nei personaggi, nei rapporti familiari e di amicizia tra queste palle di pelo un po' idiote, e infatti tutte le parti in cui vediam in azione gli Shimogamo, Kaisei o Gyokuran sono dolci ma al contempo appassionanti. Purtroppo, però, quando si esce dai rapporti della famiglia Shimogamo per indagare alcuni aspetti della sceneggiatura, le cose non sono così rosee. Tutta la vicenda legata all'avversario di questa serie sembra un po' una presa in giro, che non solo non aggiunge nulla a quanto si era raccontato (molto meglio!) nella prima, ma viene risolta in maniera fin troppo frettolosa. Al contrario, richiederebbe un maggiore approfondimento la personalità di Benten, che se nella prima serie aveva funzionato, in questa seconda inizia a diventare troppo un deus ex machina con comportamenti e reazioni decisamente troppo ballerini.Anche il successore, alla fin fine, si è rivelato un personaggio abbastanza anonimo, incapace di andare oltre quei 2-3 comportamenti e atteggiamenti che gli erano stati dati fin dal principio. Nel complesso, quindi, una buona serie, che tuttavia non riesce a eguagliare i fasti dell'ottima prima stagione. Si spera ora in una terza che approfonsisca un po' il personaggio di Benten, chiuda la storia tra Yasaburo e Kaisei e magari fornisca anche un maggior senso al personaggio del Successore.
Voto: 7,5/10
 

LITTLE WITCH ACADEMIA

Little Witch Academia

Serie da 25 episodi, storia originale
Finale: SÌ

Genere: Commedia, soprannaturale, scolastico
 
Akko è stata affascinata dalla magia fin da bambina, da quando ha assistito a uno spettacolo della maga Shiny Chariot. Così ha deciso di iscriversi alla scuola di magia Luna Nova, una prestigiosa accademia dal passato glorioso, ma in decadenza. La magia infatti sta scomparendo dal mondo e le streghe sono fuori moda, tanto che l'accademia ora accetta iscrizioni anche da persone comuni che non discendono da famiglie di streghe. Durante le lezioni, Akko scoprirà, nonostante il suo entusiasmo, di non essere minimamente portata per la magia e di avere difficoltà anche con le magie più banali. Tuttavia lo Shiny Rod, un antico bastone che è la chiave per restituire al mondo il potere magico del Grand Triskelion, sigillato dalle antiche Nine Olde Witches nella foresta di Arcturus, sembra aver scelto proprio lei come suo possessore.
 
Alex Ziro: Avevo riposto immense aspettative su questa serie e per fortuna è andato tutto sul verso giusto. Ci ha messo un po' per farsi amare ciecamente, un inizio apparentemente troppo lento, comunque molto divertente ma dove la trama vera e propria stentava nel fare capolino, ma col tempo non posso far altro che apprezzare le scelte di scrittura e registiche che hanno portato a questo modo di intendere la serie. Rimane il fatto che comunque la seconda parte sia quella che assolutamente ho amato maggiormente. Gurren Lagann l'ho adorato un po' di più (per me da 10), ma LWA perlomeno mi ha migliorato la vita dopo il deludente (per me) Kill la Kill. Una serie che ha rispolverato dopo un po' di tempo i majokko, e la cosa fa sempre bene. Poi vabbè, adoro Chariot.
Voto: 9/10
 
​​Thorgrim: Little Witch Academia è, in soldoni, quello che mancava all'industria animata nipponica da troppo tempo. Prendete la magia (in tutti i sensi) dei capolavori della Ghibli, mischiatelo con il gusto fiabesco dei classici Disney ed avrete una vaga idea di cosa possa proporre questa serie. Trigger sforna un lavoro superbo, una gioia per gli occhi che strabilia lo spettatore in ogni singolo frame, emozionando, nella sua semplicità, anche i più scettici. Le vicende di Akko e co. sono quanto di più bello questo 2017 potesse regalarci.  
Voto: 9/10
 
​​Zelgadis: Little Witch Academia è una serie che veramente possono apprezzare tutti. Gestisce magistralmente episodi più leggeri nella prima parte e aggiunge una trama orizzontale nella seconda. Riesce a divertire e ad emozionare creando un universo dove poter sognare, ma che rimane sempre coerente. È vero che l'antagonista risulta forse non essere all'altezza e che alcuni personaggi vengono un po' trascurati, ma tutto sommato sono difetti minori. 
Voto: 8,5/10
 
​​ABI_666: Un anime che a mio parere parte un po' in sordina, con una protagonista a volte irritante ed episodi autoconclusivi non sempre riusciti, anzi a volte un po' noiosi. L'anime inizia ad ingranare con la seconda parte, quando inizia la trama orizzontale. Tra i pro sicuramente le citazioni, i tanti personaggi (ma ahimé alcuni rimangono troppo macchiette), una trama semplice ma interessante e l'ottimo comparto grafico; tra i contro appunto una prima parte non riuscitissima, e una villain non particolarmente incisiva. 
Voto: 8/10
 
​​GianniGreed: Little Witch Academia ha una bella storia, piena di momenti divertenti e folli, ma ha anche scene emozionanti e commoventi, nel raccontare la vita di Akko in una scuola di magia dove tutte sono più brave di lei. Il suo non arrendersi mai, da buon protagonista, la rende un bel personaggio, anche se un po’ irritante in alcune scene. Non sono da meno nemmeno le altre comprimarie, Lotte e Sucy, o anche Diana e soprattutto la sua mentore Ursula.
Dopo aver guardato i due oav precedenti, ero curioso di vedere se una serie basata sulle stesse premesse potesse reggere per tutta la sua lunghezza di 25 episodi. Con grande piacere, posso dire che la risposta è positiva. Con tutto quel minutaggio a disposizione, gli sceneggiatori sono riusciti a espandere il mondo creato precedentemente e a dare maggior respiro ai vari personaggi.
Nella storia ci sono pochi colpi di scena, ma sono tutti ben dosati e inseriti al momento giusto, e per questo sono in grado di sorprendere lo spettatore. È vero che quello principale è ampiamente prevedibile, ma il modo in cui viene rivelato nella serie è comunque in grado di shockare anche chi aveva pensato “lo sapevo”.
A complemento di una bella storia con un variegato e simpatico cast di personaggi, va aggiunta un’altissima qualità tecnica e grande cura nei disegni e nelle animazioni, che in particolare negli episodi finali è in grado di regalare scene visivamente meravigliose.
Una serie consigliata davvero a tutti, anche a chi mastica poco di anime visto il suo essere poco giapponese, e data la grande influenza dell’immaginario occidentale delle streghe. 
Voto: 7,5/10
 
​​metaldevilgear: Che dire, l'esordio da series director del più piccolo dei Yoshinari Bros non può non considerarsi azzeccato sotto tutti i punti di vista. L'avventura televisiva di Little Witch Academia è una gioiosa esternazione d'amore per l'animazione, e un piacevole intrattenimento intriso di classicheggiante magia ed emozioni sincere. La proverbiale gioia per gli occhi e per le orecchie (meravigliosa Michiru Oshima, ma anche le doppiatrici) che qualsiasi appassionato dovrebbe segnarsi nell'agenda del 2017. 
Voto: 7,5/10
 
​​Slanzard: Una serie con buone potenzialità solo in parte sfruttate, e che risulta limitata da una protagonista insipida ed eccessivamente stereotipata nella sua idiozia, un cast di comprimari poco caratterizzato e spesso mal sfruttato e, sopprattutto, la cronica incapacità dei narratori giapponesi di donare dignità e importanza ai personaggi intelligenti e razionali, o relegandoli a comprimari inferiori alla protagonista (Diana), o addirittura svilendoli nel ruolo del villain fiacco e superficiale (Croix), condendo il tutto con la solita menata ridicola del potere dei sogni e dei desideri.
Peccato, perchè diversi episodi sono ben fatti, il comparto tecnico meritevole, e molte erano le potenzialità di una serie che finisce per essere "solo" discreta. Mi chiedo se mai Trigger riuscirà a superare la mera autocelebrazione delle proprie abilità registiche e tecniche e offrire contenuti e personaggi realmente degni di nota.
Voto: 7/10
 

L'ATTACCO DEI GIGANTI (SECONDA STAGIONE)

L'attacco dei giganti seconda stagione

Serie da 12 episodi, tratta da manga (in corso)
Finale: NO (annunciata terza stagione)

Genere: Drammatico, azione
 
Seconda stagione che riprende con la numerazione degli episodi dal numero 26 e riparte esattamente da dove si era interrotta quattro anni fa. La sconfitta di Annie e la scoperta di giganti all'interno delle mura hanno lasciato più domande che risposte, e non c'è nemmeno il tempo per riordinare le idee che una nuova minaccia mette a rischio la soppravvivenza dell'umanità. Un nuovo gruppo di giganti ha superato le mura e invaso vari villaggi, tra cui vi è anche un "gigante bestia" mai visto prima, addirittura in grado di parlare e riflettere.
 
Alex Ziro: Ho (abbiamo) aspettato per così tanti anni i Giganti ed eccoli finalmente qua. Non hanno deluso assolutamente mai le aspettative, una stagione magistrale come la prima, che confermano l'opera di Isayama nell'Olimpo anche dell'animazione. Ci sono mancati tanto sti ragazzetti, e questi episodi (unico difetto sostanziale che sia durata così poco ... e vabbè quel CGI) ci hanno riportato tutto quello che tanto avevo amato e che molti avevano odiato ("il ritmo è troppo lento", "poca azione" eccetera). Non posso che essere enormemente entusiasta e sapere di dover aspettare solo 9 mesi per la prossima stagione mi rende enormemente felice. 
Voto: 9/10
 
​​Thorgrim: Su questa seconda stagione dei giganti se ne sono dette di cotte e di crude, ma una cosa è certa, supera di gran lunga la tanto acclamata prima parte. WIT ritorna in grande stile e, a differenza dei primi 25 episodi, non si perde in inutili fronzoli, regalando tanta azione e trama, il tutto impreziosito dal solito comparto tecnico d'eccellenza a cui lo studio ci ha abituato. Docidi episodi intensi, senza un attimo di respiro, capaci di travolgere lo spettatore e di incatenarlo davanti allo schermo chiedendo sempre di più. Decisamente un lietissimo ritorno. 
Voto: 8,5/10
 
​​Slanzard: Una seconda stagione perfettamente in linea con la precedente. Anche in questa stagione possiamo apprezzare scontri adrenalici, personaggi carismatici (Eren addirittura inizia ad usare il cervello, un evento epico se si pensa agli inizi) e una continua alimentazione della curiosità dello spettatore con piccole (e grandi) rivelazioni, curiosità ed ulteriori domande. Ma l'aspetto in cui questa serie continua a dare il meglio di sè è nel riuscire a rendere la sensazione di terrore assoluto provata dai piccoli e fragili umani di fronte all'impossibilità di soverchiare dei nemici così potenti e terribili. 
Voto: 8/10
 
​​ReiRan->--@: Anche questa breve serie si è rivelata molto interessante, ma indubbiamente lo spettatore, dopo anni di attesa, avrebbe voluto vedere di più: più puntate, subito! Ad ogni modo la tensione c’è, i colpi di scena non mancano, in particolare colpiscono - chi non ha letto il manga - quelli sul passato di Ymir e sui giganti Corazzato e Colossale. Questa serie comincia a squarciare il velo di mistero che avvolge l’origine dei giganti e ci aiuta a mettere insieme i pezzi di alcuni dubbi disseminati lungo la narrazione. Ciononostante resta sospesa per aria, scioglie alcuni nodi ma ne crea di novi, si veda il caso del “gigante peloso”. La serie ha urgente necessità del già annunciato seguito, lo aspetto con impazienza. 
Voto: 8/10
 
​​ABI_666: Animazioni da urlo (a parte quella CGI di cui si è tanto parlato), una trama che continua a rimanere mozzafiato e ricca di colpi di scena a raffica... i Giganti sono tornati, e sono già finiti! Eh sì, purtroppo una serie dalla narrazione così veloce purtroppo perde molto se viene fatta durare solo 12 episodi. Inoltre alcune scelte di narrazione, imputabili però ad Isamiya e non ai registi della controparte animata, oltre a un Eren sempre più obnubilato e a un paio di avvenimenti illogici mi hanno portato a valutare questa stagione un po' peggio della prima, ma che comunque si attesta ugualmente ad alti livelli di intrattenimento. 
Voto: 8/10
 
Arashi84: Sono passati diversi anni ma l'attesa non è stata vana, i giganti sono tornati abbastanza in forma! Conoscendo questa parte di storia grazie al manga ammetto che è venuto un po' a mancare l'effetto sorpresa, ma quasi tutte le puntate mi hanno attaccata allo schermo così come aveva fatto il manga a suo tempo. Il difetto è la sua breve durata, unito ad un paio di episodi non proprio esaltanti (non apprezzo alcuni dei personaggi su cui si è concentrata questa sagione, in compenso ne ho rivalutati altri), però in generale la serie è stata, come al solito, un intrattenimento più che buono. Alla prossima!
Voto: 7,5/10
 
Ironic74: Il tempo è quindi passato ma il fascino e la popolarità di questa serie non è diminuito e il successo è arrivato anche in maniera fragorosa e per certi versi inattesa, tanto che Alex Corazza di Dynit mi ha raccontato, qualche tempo fa, dello stupore dei licenziatari giapponesi di fronte ai numeri da record di visualizzazioni sul portale VVVVId. Siamo tutti consci, almeno chi è dotato di un minimo di oggettività, che non siamo di fronte a un capolavoro dell'animazione, ma non si può tacere sul fenomeno di costume che questo titolo ha generato.
Nel ritorno degli anime giapponesi sul palcoscenico mondiale non si può negare, piaccia o no, il ruolo di primo piano che la serie tv tratta dal manga di Hajime Isayama sta avendo e con lui il Wit Studio, questa interessante realtà nata appena nel 2012 da una costola della Production I.G e che si appresta ad assumere un ruolo sempre più rilevante nel panorama generale degli anime giapponesi.
Voto: 7,5/10
 
​​Zelgadis: Inutile negarlo: i giganti sono una bella serie che riesce ad appassionare persone di tutte le età anche grazie ad un'ambientazione molto indovinata. Certo però è difficile dare un voto ad un pezzo (piccolo) di storia di un'opera che è molto più vasta e che è tutt'ora in corso. Come verrà gestito il seguito e se arriverà ad una conclusione sono tutti fattori fin troppo determinanti. Limitandoci a questa stagione, non mi è piaciuto molto l'anticipare alcune rivelazioni che invece nel manga vengono fatte molto più avanti, però tutto sommato la trama non ne risulta alterata. Aspettiamo il seguito, per il quale per fortuna non dovremo aspettare altri 4 anni. 
Voto: 7/10
 
​​metaldevilgear: Un prosieguo che alza leggermente l'asticella: i misteri si fanno più prepotenti e interessanti, gli stonati tentativi comici vengono del tutto messi da parte, il ritmo narrativo si concede dei rallentamenti in favore dell'opportuno approfondimento di alcuni personaggi secondari, che non ci mettono molto a risultare più accattivanti degli insignificanti protagonisti. Più che buono il versante visivo, dove il tanto rimproverato Gigante Colossale in CGI non costituisce in realtà il maggiore dei problemi, da indicarsi piuttosto in una serie di limitatezze registiche ereditate dalla prima serie. Ho buone aspettative per il seguito. 
Voto: 6,5/10
 

TIGER MASK W

Tiger Mask W

Serie da 38 episodi, storia originale
Finale: SÌ

Genere: Azione, combattimento, drammatico
 
Il titolo dell’opera, Tiger Mask W (che in giapponese si legge come l’inglese “double”) parla chiaro e già suggerisce quello che sarà l’elemento chiave della storia, ossia la dualità tra due “tigri”, incarnate da due giovani wrestler che, allenatisi insieme da ragazzi, si ritrovano dopo anni ai lati opposti del ring. 
Quando la Zipang Pro Wrestling, la piccola federazione dove si allenavano, viene distrutta dalla potente Global Wrestling Monopoly (dietro alla quale si nasconde una rediviva Tana delle Tigri) e il loro maestro viene gravemente ferito, il destino di due giovani atleti prende strade diverse ma destinate inevitabilmente ad incrociarsi nel nome di una maschera da tigre.
Il primo dei due, Naoto Azuma, va a vivere insieme a Kentaro Takaoka, ex lottatore di Tana delle Tigri ed amico dello storico Tiger Mask, Naoto Date, che lo allena per diventare il nuovo Tiger Mask. 
Il secondo, Takuma Fujii, figlio del maestro ridotto in sedia a rotelle, fa perdere le sue tracce ed entra a far parte di Tana delle Tigri, con l’obbiettivo di distruggerla dall’interno e ottenere vendetta, nascondendo il volto e la sua vera identità sotto la maschera corvina di Tiger The Dark. 
Con Naoto/Tiger Mask affiliato alla New Japan Pro Wrestling e Takuma/Tiger The Dark che diventa parte dei piani della GWM per conquistare il mercato nipponico, si profila ben presto all’orizzonte lo scontro tra le due “tigri”, ma l’attacco alla Zipang Pro Wrestling di diversi anni fa e l’enigmatica “Tana delle Tigri” che si nasconde dietro la GWM nascondono ancora diversi misteri da svelare, legati ad un eroico lottatore dalla maschera di tigre e alla sua storia di cinquant’anni prima…
 
Thogrim: Quando si parla di revival spesso si ha a che fare con prodotti poco convincenti sul piano dei contenuti, ma Tiger Mask W non è nulla di tutto ciò. Chi si aspettava l'ennesima operazione nostalgia si ritroverà a che fare con un prodotto strabiliante, totalmente immerso nel mondo del wrestling moderno e che dalla serie classica trae solo il nome. Toei fa la voce grossa e mette sul piatto un lavoro confezionato ad arte, tecnicamente impeccabile e pieno di quel pathos capace di tenerti incollato alla serie fino alla fine di ogni episodio. Semplicemente superbo.
Voto: 9/10
 
​​Kotaro: La leggenda di Tiger Mask (che in Giappone non si è mai fermata, grazie anche a molti lottatori che hanno continuato a interpretare il personaggio dal vivo) rivive in un seguito ambientato ai giorni nostri che ci porta nel mondo del wrestling giapponese attuale, descritto in maniera fedelissima, divertente e ricca di emozioni, fra lottatori meno mitici e più umani ma sempre capaci di far sognare il loro pubblico, capitanati da quella maschera di tigre che riesce ad avere ancora oggi un fascino irresistibile. Inevitabilmente diverso dalla serie storica, ma ugualmente appassionante, per quanto principalmente rivolto alla nicchia degli appassionati del puroresu.  
Voto: 9/10
 
​​GianniGreed: All’annuncio di una nuova serie su Tiger Mask / L’Uomo Tigre la mia prima reazione è stata un misto di grande eccitazione e grande scetticismo. Una nuova serie sul lottatore mascherato più forte di tutti a tempi a così tanta distanza di tempo dall’originale poteva funzionare?
Assolutamente sì. “Tiger Mask W” è una gran bella serie, dall’inizio alla fine. È sicuramente meno drammatica dell’originale, è molto più leggera, non ci sono incontri sanguinolenti come quelli presenti nella serie degli anni ’70, ma non per questo è meno emozionante.
La storia di Naoto, il nuovo Naoto, è appassionante e piena di momenti esaltanti, specialmente in quelli che lo vedono affrontare i wrestler malvagi della nuova Tana delle Tigri. Inoltre, la serie restituisce uno spaccato credibile di quello che è il wrestling moderno, che è principalmente uno show, anche se non mancano le lacrime e il sudore dei combattenti.
La parte tecnica non è sempre all’altezza, ma mantiene quasi sempre un livello più che sufficiente, e gli incontri sul ring sono ben orchestrati e coreografati.
La serie è un sequel dell’originale ma i rimandi sono pochi ed è pertanto usufruibile senza conoscere la storia del vecchio Tiger Mask, ma se ne eravate fan da bambini sarà come fare un tuffo nel passato. 
Voto: 8/10
 

TSUKI GA KIREI

Tsuki ga kirei

Serie da 12 episodi, storia originale
Finale: SÌ

Genere: Scolastico, sentimentale
 
Kotarō Azumi e Akane Mizuno vanno in classe insieme. Kotarō è iscritto al club di letteratura, Akane a quello di atletica; lui si cimenta nella stesura di racconti e romanzi, lei adora sfidare la velocità sparandosi a razzo nelle gare di corsa. Entrambi timidi e alla loro prima esperienza in amore, si trovano in estrema difficoltà ad approcciarsi l'un l'altro e a fronteggiare questo nuovo sentimento che sentono battere dentro sempre più forte. La normale vita quotidiana scorre via tranquilla, tra la scuola, la gita nella capitale, il festival di quartiere, l'appuntamento al lunpark, la chiacchierata in riva al fiume; nel frattempo Kotarō e Akane offrono il racconto di una delicata storia d'amore fra adolescenti. I due protagonisti di Tsuki ga kirei, infatti, mostrano la purezza del primo amore, quello che sogni possa diventare l'unico e il solo che ti renderà felice.
 
Slanzard: Una storia d'amore dolce e delicata, con un ritmo narrativo lento ma mai noioso, personaggi interessanti e ben caratterizzati nella loro normalità, vicende quotidiane ben gestite nella loro semplicità. Molto apprezzabile anche il fatto che, nonostante la non certo grande intrapredenza dei due protagonisti, la storia d'amore proceda in modo abbastanza spedito rispetto ad altre serie in cui sono necessari decine di episodi / volumi per arrivare allo stesso risultato. Non molto convincenti - ed anzi evitabili - gli ultimi secondi dell'opera, ma il risultato finale è comunque decisamente buono.
Voto: 8/10
 
ReiRan->--@: I temi non sono nuovi, ma i colori pastello, i ritmi pacati, gli imbarazzi dei protagonisti, il loro lento progredire e crescere ne fanno una visione delicata e piacevole. L’anime è consigliato in modo particolare ai romanticoni e coloro che amano assaporare i ritmi lenti degli slice of life. I due protagonisti sono molto “giapponesi” nei modi, impacciati, ma a compensare ci pensano i comprimari, a cui sono dedicati divertentissimi omake alla fine di quasi ogni episodio. I comprimari sono molto più svegli...
Voto: 8/10
 
npepataecozz: “Tsuki Ga Kirei” non può essere considerato come un anime creato ad uso e consumo degli “estremisti del romanticismo”: non era questa l'intenzione dell'autore e non è questo il risultato che ha ottenuto, nemmeno involontariamente. E' invece il racconto, realistico anche se molto romanzato, di uno dei momenti più significativi nella vita di ogni essere umano: quello del primo amore 
Voto: 8/10
  
Hachiko94: Non nascondo che è un anime lento, ma è quella lentezza che permette di assaporare ogni gesto o pensiero dei personaggi, in questo caso di due giovani studenti delle medie che si avvicinano per la prima volta all'amore. Dolce e delicato, è uno slice of life che ben rappresenta quei testoni dei giapponesi e il loro rapporto con i propri sentimenti. Nota a sfavore, purtroppo, per le animazioni dei personaggi "di sfondo", ma l'anime si risolleva con i simpatici omake a fine episodio.
Voto: 7,5/10
 
LaMelina: Tsuki ga kirei è una bella vetrina del sentimento di due adolescenti alla loro prima esperienza amorosa. Mostra una storia che potrebbe benissimo accadere nella realtà e che tutti da ragazzi abbiamo sognato di vivere almeno una volta. Non affronta chissà quali tematiche profonde, ma riesce a dare un peso alla semplicità dei piccoli gesti. Un anime carino, scorrevole, e che sa come addolcire una giornata spossante... Io mi sono sciolta di fronte al romanticismo di certi momenti!
Voto: 7,5/10
  
ABI_666: Un anime a cui ho fatto fatica ad avvicinarmi, in quanto temevo la sua fama di anime "lento". Ed è così, un anime molto lento, ma la sua lentezza forse è anche il suo miglior pregio, in quanto è servita a sottolineare e a far apprezzare l'evolversi lento ma inesorabile dei sentimenti dei due protagonisti, che maturano, imparano a conoscersi e ad amarsi, tramite piccoli gesti, imbarazzi e anche qualche incomprensione. Una storia dolcissima tra due adolescenti molto giovani, una lei che impara a vincere la propria insicurezza, un lui che nonostante la timidezza riesce a diventare molto risoluto e coraggioso. Nonostante una grafica abbastanza scarsa, è consigliatissimo a chi cerca un anime romantico diverso dal solito.
Voto: 7,5/10
 

WORLDEND

WorldEnd

Serie da 12 episodi, tratta da light novel (conclusa)
Finale: NO

Genere: Sentimentale, soprannaturale, azione, slice of life
 
Sono passati cinquecento anni da quando l’umanità si è estinta a causa di esseri mostruosi conosciuti come “Bestie”. Le poche razze sopravvissute si sono ritirate a vivere su delle piccole isole fluttuanti, mentre la terra è invece dominata da queste bestie di cui esistono 17 diverse specie. Le uniche armi in grado di ferire le bestie sono le "DUG Weapon", armi che 500 anni prima solo gli umani potevano brandire e che ora possono utilizzare solo i Leprecauni, una misteriosa razza con l'aspetto di giovani ragazze per le quali la certezza di morire in battaglia è solo una questione di tempo.
Nella vita di queste giovani ragazze e in particolare di Chtholly, entra una figura molto particolare: Willem Kmetsch, un giovane ragazzo che ha perso ogni cosa cinquecento anni fa, l’ultimo essere umano ancora in vita, risvegliatosi dopo essere stato ibernato per tutti questi secoli.
 
npepataecozz: Accanto alle vicende sentimentali dei due protagonisti, che sono comunque il perno portante di tutta la storia, c'è tutto un mondo da osservare attentamente e da interpretare nel modo giusto. Worldend è una storia a metà tra la fantascienza ed il fantasy strutturata molto bene e che si sviluppa con coerenza e senza particolari buchi narrativi. Se si fa attenzione ai particolari, poi, è possibile avvertire il pessimismo di base dell'autore nei confronti dell'uomo.
Voto: 8,5/10
 
ReiRan->--@: Questa è la storia di un amore tragico, la storia d’amore tra Willem e Chtholly. In primo piano vengono animate le loro attese, speranze e desideri, e solo dietro tutte queste emozioni, gradualmente ci vengono svelati le crudeli verità sul mondo post-apocalittico fluttuante minacciato da terribili mostri; sarà lo stesso Willem a scoprirle e noi ne verremo a conoscenza con lui. Il personaggio di Willem mi ha ricordato molto Ikta di Alderamin, per aspetto fisico, coraggio ed arguzia, tuttavia qui l’eroe risulta molto più volenteroso e simpatico, inoltre la storia ha risvolti apertamente sentimentali, che in Alderamin sono solo accennati. Dunque, armatevi di fazzoletti e date una possibilità a questo anime.
Voto: 7,5/10
 
​​Zelgadis: Un fantasy post-apocalittico che in realtà è una storia d'amore romantica e commovente. Potrei paragonarlo a Saikano come tipo di svolgimento, ma l'ho trovato decisamente superiore. I personaggi sono ben riusciti e ben sviluppati e soltanto occasionalmente si strizza l'occhio ai soliti cliché di fan service. Una menzione particolare va alla colorazione e alla colonna sonora, con insert song davvero di altissimo livello, tanto che al momento la considero la miglior serie dell'anno sotto questo aspetto. Sebbene copra solo 3 delle 5 novel originali, la storia giunge ad una conclusione soddisfacente (con un finale veramente intenso dal punto di vista emotivo), anche se rimane la sensazione di una certa mancanza, soprattutto sugli aspetti che fanno da background alla storia d'amore tra Willem e Chtholly. 
Voto: 7/10
 
​​LaMelina: Anche se mi ha lasciato il retrogusto amaro di un universo fantastico poco approfondito e abbandonato un po' lì sullo sfondo come contorno alle vicende, Suka Suka ha saputo conquistarmi con la struggente storia d'amore di Willem e Chtholly. Ho gradito molto gli episodi di slice of life, con tutte le bambine pucciosissime che abitavano insieme ai due. Fantastica la colonna sonora, che ha accompagnato egregiamente la trama. 
Voto: 7/10
 
​​Oberon: Una storia in cui l’ambientazione fantasy è solo un pretesto per trattare quella che fondamentalmente è una classica vicenda d’amore che sin dall’inizio presenta quell’inevitabile retrogusto tragico. Infatti alle iniziali atmosfere e caratterizzazioni scanzonate e allegre, si avvicendano gradualmente elementi decadenti e tormentati.
Ho trovato questa serie nel complesso godibile e piacevole, anche se ha un paio di difetti.
Innanzitutto si concentra assai sui due protagonisti; e ciò non è che sia necessariamente un male, ma il risvolto della medaglia è che se non si riesce a empatizzare coi due (come capitato al sottoscritto) la storia perde gran parte del suo appeal; e il fatto che i protagonisti non siano particolarmente carismatici, unito alla relativa brevità della serie che non lascia il tempo si affezionarsi molto a loro, non aiuta di certo.
Altro problema è il contesto fantasy: come già accennato, la storia in realtà si focalizza essenzialmente sull’aspetto sentimentale, e il fantasy è solo un orpello di contorno. Ciò nonostante non posso fare a meno di constatare come abbia faticato all’inizio a calarmi nelle vicende proprio perché non viene delineato subito ed efficacemente (se ne accenna soltanto a parole) il background “storico” e lo scenario entro il quale si svolgono le vicende. E la cosa puzza di difetto perché non dà l'impressione di essere un espediente narrativo per sfoggiare poi delle rivelazioni inaspettate più avanti.
In conclusione si tratta comunque di un titolo piacevole, per carità, ma che ci mette un po’ a carburare e purtroppo esprime il suo potenziale solo in parte.
Piccola nota di colore, la combriccola di bambine, davvero simpatiche, tenere e divertenti.
Voto: 7/10
 
​​Slanzard: Una serie che si fa apprezzare per il suo protagonista maschile (specialmente all'inizio), i vari flashback sul passato e l'ambientazione in generale, ma con una protagonista femminile davvero insipida. Non che sia così male come personaggio in sè, è sicuramente molto meglio delle solite tsundere isteriche o ritardate varie e si comporta abbastanza normalmente, ma tutte le vicende ruotanti intorno a lei sono state davvero noiose.
Per cui, di conseguenze, a parte un buon inizio e una buona fine (e qualche spezzone centrale interessante), una parte consistente dell'opera è stata abbastanza noiosa. Si fosse concentrato di più su altri aspetti e meno su Chtholly, avrebbe potuto ambire a molto più di una semplice sufficienza. 
Voto: 6,5/10
 
​​Thogrim: Fondamentalmente una serie trabocchetto. WorldEnd inizia con i migliori presupposti che una serie fantasy possa avere (un mondo distopico, un protagonista dal passato oscuro ed una serie di drammi messi in bella mostra), ma vanifica il tutto incentrando l'attatenzione dell'intera serie su quella che, a conti fatti, è una storia d'amore abbastanza banale e scontata. La trama va difatti su binari ben definiti e, quando si parla dei due protagonisti, non regala grandi emozioni, ma annoia e lascia molto a desiderare. Tecnicamente dignitoso, fa bella figura soprattutto con le musiche, ma per tutto il resto è nella normalità più totale. Se non fosse per l'ambientazione sarebbe stato da bocciare senza pietà.
Voto: 6/10
 

THE ROYAL TUTOR

The Royal Tutor

Serie da 12 episodi, tratta da manga (in corso)
Finale: NO

Genere: Commedia, fantasy
 
Allo scopo di mettere in riga i propri figli e renderli degni del loro status di principi ereditari, il re convoca a corte un nuovo precettore. Si tratta dell’ennesimo tutor affidato agli scalmanati principini, i quali hanno la capacità di far fuggire ogni insegnante a gambe levate. Heine Wittgenstein però è diverso dagli altri: dall’aspetto minuto e dalla voce imponente, il piccolo tutor capisce immediatamente di avere a che fare con delle teste calde. Non per questo però cede dinnanzi alle provocazioni dei giovani, anzi, accettandone le peculiarità e comprendendone i punti forti e deboli, Heine viene ben presto accettato dai ragazzi, i quali formano con il nuovo tutor un legame molto forte.
Nei dodici episodi che compongono la serie assistiamo alla crescita interiore (e intellettuale) dei principini, che spronati e ispirati dal loro tutor si impegnano al massimo per diventare degni della sua stima, liberandosi al contempo di dubbi e paure che da sempre li attanagliavano.
I toni estremamente comici della serie si fanno un po’ più seri sul finale, proponendo però una conclusione che sa più di inizio che non di fine. 
 
Arashi84: Era la serie da cui mi aspettavo di meno, quella che guardo solo perché ci sono i bellocci, solitamente neanche troppo simpatici. E invece no, nella sua semplicità The royal tutor si è rivelata una serie dolcissima, tenera e divertente che ha saputo regalarmi anche qualche colpo al cuoricino. Sarà vero che anche le questioni "grosse" vengono risolte all'acqua di rose ma la tenerezza di questi principini e la devozione verso il loro maestro, ha sovrastato tutto. Una serie fresca, allegra e divertente che per una volta, assieme ai "famigerati bishounen", porta anche un inaspettato carico di simpatia! Ora però voglio la seconda serie!
Voto: 7,5/10
 
​​LaMelina: Se all'apparenza può sembrare la solita serie con dei bishonen protagonisti, The Royal Tutor si dimostra essere qualcosa di più. Attraverso le lezioni del minuto professor Heine, allo spettatore vengono offerti vari spunti di riflessione e piccole lezioni di vita. E' stato divertente fare scuola assieme ai quattro principi fratelli! Una botta di simpatia e vitalità, non annoiano, anzi sanno essere dolcissimi nella loro particolarità. Nota di merito va al bellissimo padre Viktor, per cui mi sono presa una cotta pesante!
Voto: 7,5/10
 
​​Melany: Questa è tra le serie più sorprendenti della stagione. Ero partita scettica e poco fiduciosa sia per quanto riguarda la trama che i personaggi,  invece è stato tutto assai gradevole, in particolare per l'umorismo azzeccato! Una commedia scolastica che non manca di emozionare oltre che divertire. Tutte le impressioni neutre o negative diventano positive seguendo le vicende di Heine.
Voto: 7,5/10
 

KADO: THE RIGHT ANSWER

Kado: The Right Answer

Serie da 12 episodi, storia originale
Finale: SÌ

Genere: Psicologico, politico, fantascienza
 
Un giorno in Giappone appare dal nulla un gigantesco cubo volante: il Kado. Al suo intermo vi è un’entità aliena che giunge sulla terra non per conquistarla o sterminarne gli abitanti, ma per elargire dei particolari doni...
L’anime non lesina colpi di scena e, soprattutto, inocula nello spettatore una serie di quesiti, lo spinge a chiedersi come muterebbe l’assetto socio politico mondiale al cospetto di determinati eventi; come reagirebbe l’umanità se posta davanti a determinate scelte. Qual è insomma la risposta "esatta"?
 
Slanzard: Una serie davvero interessante, piena di personaggi intelligenti che riflettono e agiscono razionalmente. Già questo basterebbe a far risaltare la serie nel mare di anime pieni di idioti, ritardati, esaltati, ecc... Ma anche la storia risulta estremamente piacevole, con diversi spunti di riflessioni e sempre coinvolgente. Peccato per un certo calo negli ultimi episodi, che tuttavia non infica particolarmente la qualità complessiva dell'opera.
Voto: 7,5/10
 
ReiRan->--@: Kado è un anime con protagonisti adulti (sì, niente marmocchi delle superiori) in cui il ragionamento e l’arguzia la fanno da padrona, sullo sfondo di un classico elemento narrativo fantascientifico: l’arrivo di un oggetto non identificato a Tokyo, che avrà ripercussioni a livello politico in ambito internazionale. L’UFO in questione è un enorme cubo il Kado. Da subito ci si chiede che cosa voglia realmente chi lo governa, “il visitatore” è misterioso, ambiguo ed a mio avviso inquietate. Di episodio, in episodio, verranno svelate le sue reali intenzioni nei confronti dell’umanità e non mancheranno i colpi di scena. Verremo posti di fronte ad interrogativi esistenziali quali, se il progresso valga la perdita della propria originaria essenza umana. Su tutti svetta il personaggio di Shindo, il negoziatore protagonista, che rimarrà totalmente invischiato nelle vicende e noi con lui. La cg non è fastidiosa il risultato grafico e del tutto accettabile, mi è piaciuto il taglio particolare degli occhi dato ai personaggi. Avrei gradito un finale diverso, ma tutto sommato ci può stare.
Voto: 7,5/10
 
​​Oberon: Kado non è un anime perfetto, anzi, è pieno di forzature e elementi che non sempre si incastrano in maniera valida; ma allo stesso tempo non posso fare a meno di ammettere come l’abbia trovato estremamente stimolante e particolare.
Perché il bello di questa serie è costituito dalle elucubrazioni che ti spinge a compiere, dalle domande che ti pone e le risposte che devi trovare (tranquilli, non la butto sull’esistenzialismo o cose simili).
Più volte durante il susseguirsi degli episodi, mi son sentito stimolato a sostituirmi ai protagonisti del racconto per chiedermi cosa avrei fatto, quale sarebbe stata la mia risposta.
E’ stata una visione che ho trovato affascinante fin dall’inizio, dall’apparizione di quel cubo gigantesco ricoperto di psichedelici mandala in continuo mutamento, per passare ad esempio i primi approcci semantici dell’entità aliena e i suoi tentativi di apprendimento. Per non parlare poi di tutto il resto: [lieve spoiler] che fareste voi potendo disporre di una fonte di energia infinita, e come cambierebbe questa l’umanità? O ancora, come vi comportereste se vi fosse data la possibilità di non aver più bisogno di dormire per il resto della vita?[fine spoiler]
In conclusione una serie che ho trovato appassionante per ragioni che proprio non mi aspettavo, che pungola e invoglia a dilettarsi cercando di guardare le cose da una prospettiva inedita, più ampia e distaccata.
Menzione d’onore infine alle musiche: opening ed endig di un misticismo sublime, davvero MERAVIGLIOSE.
Voto: 7/10
 
​​metaldevilgear: Idea certamente ambiziosa, che se da un lato, purtroppo, non scampa agli effetti del "volo di Icaro" (principalmente in fase di sceneggiatura), d'altra parte trova proprio in quella ambizione un motivo di dignità che lo pone automaticamente al di sopra di molte minestrine precotte. È una storia che induce lo spettatore-persona-abitante terrestre a porsi dei quesiti molto meno fantascientifici che all'apparenza come: "Se un giorno la scienza avesse tra le mani simili risorse e decidesse di svelarle all'umanità, come agirebbero gli organi di governo? Come cambierebbe la vita delle persone? Come ciò influirebbe sulla loro moralità? Per Studio Aperto l'anisotropia farebbe scoop quanto l'ondata di caldo estivo?" e così via. Molto intelligente e a tratti suggestiva l'integrazione di modelli cell-sheded ed animazione digitale, a riprova del fatto che il 3D non è sempre il male assoluto - tantomeno l'operato di Toei; altrettanto evidente la cura riposta nel sonoro, in linea con le atmosfere quasi mistiche del prodotto. Una serie di quelle che farebbero comodo almeno una volta a stagione, al di là delle mancanze; di quelle che non si impegnano abbastanza, ma che almeno si impegnano.
Voto: 6/10
 
​​Zelgadis: Quest'anime era partito con le migliori premesse: un protagonista, Shindo, abilissimo negoziatore e l'arrivo di un alieno che porta una nuova tecnologia che sconvolge la terra. Mi rifiuterei di chiamarla anisotropia dato che gli autori ne hanno frainteso il concetto, la chiamerei più "tarapia tapioco prematurata con lo scappellamento a destra". Inizia la negoziazione in cui Shindo negozia... nulla, non negozia nulla fino alla fine. L'anime è un crescendo di antani, come trazione, per due, manco fosse la supercazzola bitumata, risolto col colpo di genio dell'altra negoziatrice Saraka, che si scopre essere in realtà un super saiyan di quinto livello con scappellamento a sinistra. Nel finale Shindo continua a essere inutile, ma [spoiler] riesce a fare una figlia con Saraka (concepita, nata e cresciuta in meno di 24 ore, roba che neanche ai campionati mondiali di eiaculazione precoce...), che supera il livello saiyan over 9000 e sconfigge il cattivone! [fine spoiler] Alla fine l'anime ci fornisce quindi la giusta risposta, o the right answer, come fosse antani...
Voto: 5/10
 
​​ABI_666: Un anime che parte bene e finisce male, anzi malissimo. Cosa succederebbe se arrivasse un'entità misteriosa che decidesse di donare all'intera umanità dei doni strabilianti che le permettano un'evoluzione tecnologica e sociologica praticamente istantanea? L'opera inizialmente analizza le varie conseguenze sociopolitiche in maniera molto interessante (a parte un Giappone così politically correct da vomito), eppure il tutto si perde in una specie di battaglia tra un negoziatore che invece che negoziare si trasforma in Iron Man, un'altra entità che sembra sia stata messa lì perché non sapevano più che pesci pigliare, un deux ex machina (anzi: una dea ex uterus) che Goku Super Saiyan God levati. Purtroppo un'occasione veramente sprecata.
Voto: 5/10
 

Vi sono alcune serie che pur essendo state consigliate da alcuni redattori non hanno riscosso un apprezzamento sufficiente all'interno della redazione da venire incluse nella lista di consigli sopraesposta. Abbiamo quindi deciso per un breve elenco di seguito.

- Akashic Records of Bastard Magical Instructor (serie da 12 episodi, tratta da manga, commedia, scolastico, magia)
Consigliato da: Swordman

Ani ni Tsukeru Kusuri wa Nai! (serie da 12 episodi, tratta da manga, commedia, scolastico, sentimentale)
Consigliato da: ABI_666
- Anonymous Noise (serie da 12 episodi, tratta da manga, musica, scolastico, sentimentale)
Consigliato da: ReiRan->--@
- Grimoire of Zero (serie da 12 episodi, tratto da light novel, avventura, fantasy)
Consigliato da: Thorgrim
Natsume Yuujinchou Roku (serie da 13 episodi, tratta da manga, soprannaturale, psicologico)
Consigliato da: Arashi84

The Laughing Salesman (serie da 12 episodi, tratto da manga, psicologico)
Consigliato da: Melany, metaldevilgear, Oberon.

Vi sono inoltre alcune serie conclusesi in questi mesi che purtroppo non siamo riusciti a visionare. La loro assenza tra i consigli non è quindi imputabile a questioni qualitative, ed è possibile che tra esse si nasconda qualche titolo meritevole di visione.
Trovato l'elenco di queste serie nel documento riepilogativo, segnate in azzurro.

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