Kitaro è uno dei personaggi cartacei più popolari in Giappone, eppure mai nessun editore, fino a ora, ha pensato di farlo conoscere in Occidente. Il materiale a disposizione è davvero vasto: il manga nasce nel 1959 ed è ancora in prosecuzione, anche se in tutti questi anni ha avuto una vita editoriale piuttosto complessa. Kitaro ha subito, dagli anni '60 ad oggi, diverse trasformazioni, riuscendo sempre ad adattarsi ai gusti del pubblico. Per esempio i primi episodi cercavano di avvicinarsi al genere horror, mentre i più recenti sono di tipo avventuroso, dove tra l’altro non mancano momenti divertenti in cui è possibile farsi quattro risate.
Avendo a disposizione materiale creato durante quasi mezzo secondo, è difficile scegliere da dove iniziare. D/Visual decide per ora di offrire al pubblico Italiano due volumetti che mostrano le origini di questo personaggio. Non è certo una scelta di comodo, viste le difficoltà nel reperire il materiale, né una scelta di tipo commerciale, visto che i primi numeri sono molto lontani dagli attuali gusti del ‘mercato’. Da appassionato ritengo che sia la scelta più corretta. Dopo un bel lavoro di ricerca riesce a proporre storie ormai difficili da trovare, rare, con tanto di pagine a colori. Il risultato è buono, sebbene lei stessa sottolinei sul suo sito, a proposito del primo volume, quanto segue:

"Questo volume contiene pagine a colori che sono riproduzioni da copie dei primi volumetti pubblicati nel 1959. Esistono oggi solo pochissime copie di tali volumi che, essendo stati in origine destinati al mercato del noleggio, sono peraltro in pessimo stato di conservazione. Queste pagine sono riprodotte con la massima qualità consentita dalle tecnologie di stampa attuali, ma risentono del pesante deterioramento dei materiali originali. Consigliamo ai lettori di consultare la postfazione per informazioni più dettagliate riguardo alla cronologia delle edizioni giapponesi di Kitaro e ai materiali utilizzati."

Kitaro nasce da due mostri, ma cresce a contatto con gli umani, con una famiglia che, seppur non capendolo e considerandolo uno scherzo della natura, lo tiene con se. Suo padre, morto come sua madre, lo accompagna ancora con le sembianze di un occhio, dotato di gambe e braccia.
Seppur nato da due mostri ha un aspetto simile a quello umano, ma ha poteri particolari e la forza e il supporto dei suoi antenati. Aiuta gli umani, li punisce se lo meritano, con un metro di giudizio tutto suo, che denota una certa maturità e saggezza, ma che lascia anche spazio anche ad atteggiamenti più bambineschi, quasi dispettosi, più consoni all'età che dimostra.
"Kitaro dei cimiteri" si ispira al genere horror, ma già nelle ultime storie del volumetto, più recenti di quasi un decennio, mostra toni meno cupi, oltre che un tratto più preciso.

Una lettura piacevole e interessante: seppure nella loro semplicità i racconti sono suggestivi e ritengo che un appassionato, soprattutto se di vecchia data, dovrebbe leggerli. Le avventure di Kitaro hanno di certo lasciato il segno nelle nuove generazioni di artisti giapponesi. Si nota il loro influsso anche in altre opere storiche, come per esempio BEM, senza contare che molti elementi presentati già in questo primo volume li potrete riconoscere, rielaborati, in altri titoli più recenti.

L'edizione D/Visual è molto curata. Sono ricomparse, dopo qualche defezione in opere in cui le avrei gradite, le note a fine volumetto, molto interessanti tra l'altro. Il prezzo è un po' elevato, 9,90€, in parte giustificato dall'elevato numero di pagine e dai buoni materiali, in parte dal target piuttosto ristretto, ovvero appassionati di manga classici.
Chissà se la casa editrice sarà interessata a portare avanti questo titolo ben oltre i due volumetti annunciati, magari presentandoci alcune sue incarnazioni più recenti.

- Scheda del manga di AnimeClick.it
- Pagina sul sito D/Visual
- Scheda di MangaDB