Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Se volete farne parte anche voi... rimboccatevi le maniche e recensite!
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per saperne di più continuate a leggere.
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megna1
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Questo è il film d'animazione che avrebbe voluto fare Giulio Verne dopo aver letto "L'isola del tesoro", magari affidando il mecha design ad Albert Robida! Ma ai tempi di questi signori, i pionieri della fantascienza, il cinema non era ancora nato o vi erano stati posti solamente i primi rudimenti, e così la palla passa nelle mani di Hayao Miyazaki, spinto dalla Tokuma a realizzare un secondo lungometraggio, pregandolo però di lasciare da parte futuri distopici e insetti giganti; ma non perdendo l'occasione per condannare - per l'ennesima volta - l'uso bellico dell'energia nucleare. L'intento di Miya-san, Paku-san e Toru Hara era quello di sfornare film d'animazione interessanti: non cartoons per adulti come quelli di Bakshi, non zuccherose fiabe per famiglie come soleva fare Walt Disney, e neppure opere cariche di retorica come quelle concepite dal connazionale Osamu Tezuka; ma solo film interessanti. La componente esplorativa, gli inseguimenti mozzafiato con veicoli sferraglianti e i numerosi richiami ai fondamenti dell'ecologia ne fanno un must sia per gli amanti del genere avventuroso sia per gli idolatri del fantasy, così come per i palati delicati che elevano lo steampunk nel novero delle maggiori correnti artistiche nate nel corso del millennio appena passato. Sebbene il titolo prenda il nome dall'isola fluttuante visitata da Gulliver, più che dal ciclo romanzesco di Robert L. Stevenson, l'idea di un misterioso monile dai poteri incontrollabili e devastanti, e ricercato da chi vuol conquistare il mondo, sembra essere stata certamente ispirata dalla saga della Compagnia dell'anello: le suggestive immagini della sigla d'apertura (rese come antiche stampe ottocentesche) che mostrano la maestosa città volante nel pieno del suo splendore, ricordano in tutto e per tutto la Minas Tirith descritta nella Terra di Mezzo; anche la visione delle miniere sotterranee riportano alla mente l'oscuro capitolo della creazione delle fucine di Saruman, che rappresentano l'industrializzazione su larga scala e la conseguente devastazione delle foreste circostanti. Ma non solo, Sheeta dice di provenire da un regno dal nome molto famigliare e riconosciuto al primo colpo dallo stuolo di tolkieniani sparsi per il mondo: Gondoa (translitterazione alla giapponese di Gondor). Parte dei magnifici fondali, dalle tinte calde e rassicuranti, si rifanno ai ridenti paesaggi collinari del Galles e ai decadenti villaggi dormitorio abbandonati dai minatori, visitati e fotografati da Miyazaki stesso (e qui il regista comincia a chiedersi se ne è valsa la pena violentare la natura fino a quel punto, spianando montagne e radendo al suolo prati e boschi, pur sapendo che, prima o poi, i filoni sarebbero andati a esaurirsi).
L'età dei protagonisti viene abbassata rispetto a quelli di "Nausicaä" e il chara di Tsukasa Tannai nel complesso si rivela un po' più basilare di quello di Komatsubara, ma comunque fedele ai settei preparati da Miyazaki. La qualità dell'animazione ha subito invece un netto miglioramento, e le scenografie di Nizo Yamamoto, in taluni casi, raggiungono la quintessenza. Le nuvole di Katsu Hisamura appaiono talmente realistiche e soffici da volerle quasi toccare con mano. Yoshinori Kanada realizza una delle sequenze cult del patrimonio cinematografico nipponico: la tempesta magnetica di fulmini, montata inframezzando i segmenti a colori con i suoi tradizionali flash in bianco e nero, trasuda di dinamismo e tensione. Come dimenticare, inoltre, la forsennata fuga tra ponti pericolanti ad altezze vertiginose e gallerie in disuso usate dalle maestranze, con i baldanzosi pirati dell'aria (gemellati con la scapestrata ciurma del Barracuda di "Conan") da una parte e le truppe corazzate dell'esercito dall'altra (comandati da un losco individuo megalomane, se vogliamo ancor più odioso di Lepka). Vi sono decine e decine di codeste e altre non meno memorabili scene d'azione, azione pura che non si vedrà più, nemmeno nelle ultime fatiche dello studio, summa e tripudio di un decennio dove imperavano sfumature fluo, colori marcati, esagerazioni stilistiche e personalismi che sfoceranno nella nascita del convulsissimo mercato dei famigerati Original Anime Video. (I virtuosismi di Kanada andarono via via rarefacendosi sempre più, fino a scomparire del tutto in "Mononoke Hime": la sua mano si dovette adeguare ai gusti della massa). Anche nella ricerca storica per rendere al meglio oggettistica e armi dell'epoca il Maestro non scherza affatto: questa dimensione alternativa dell'800 mette in bella mostra squadroni di aeronavi e mezzi di locomozione a vapore che sembrano essere usciti da un padiglione dell'Esposizione Universale di Parigi o dai fantastici viaggi dell'eroe/inventore Frank Reade; gli automi a guardia dei giardini della città volante sono stati presi in prestito da un vetusto cortometraggio (ma assai noto tra i cultori della sci-fi anni '50) di Superman a opera dei Fleischer. I centinaia di ingranaggi che fanno muovere i velivoli sono stati riprodotti in maniera così minuziosa che, osservandoli bene, si potrebbe costruire un vero e proprio aeroplano fatto in casa.
Come sia riuscito a incastrare alla perfezione tutti questi tasselli in un image-board in poco più di un anno, nessuno lo sa. Ogni volta che lo si riguarda si scopre qualche particolare che nelle precedenti visioni era passato inosservato.
Il finale segue la classica liturgia di Miyazaki, pessimista come sempre, e come lo erano Verne e H.G. Wells. La cattiva tecnologia che viene distrutta e la natura che continua il suo corso sono da sempre il suo "Andate in pace".
L'età dei protagonisti viene abbassata rispetto a quelli di "Nausicaä" e il chara di Tsukasa Tannai nel complesso si rivela un po' più basilare di quello di Komatsubara, ma comunque fedele ai settei preparati da Miyazaki. La qualità dell'animazione ha subito invece un netto miglioramento, e le scenografie di Nizo Yamamoto, in taluni casi, raggiungono la quintessenza. Le nuvole di Katsu Hisamura appaiono talmente realistiche e soffici da volerle quasi toccare con mano. Yoshinori Kanada realizza una delle sequenze cult del patrimonio cinematografico nipponico: la tempesta magnetica di fulmini, montata inframezzando i segmenti a colori con i suoi tradizionali flash in bianco e nero, trasuda di dinamismo e tensione. Come dimenticare, inoltre, la forsennata fuga tra ponti pericolanti ad altezze vertiginose e gallerie in disuso usate dalle maestranze, con i baldanzosi pirati dell'aria (gemellati con la scapestrata ciurma del Barracuda di "Conan") da una parte e le truppe corazzate dell'esercito dall'altra (comandati da un losco individuo megalomane, se vogliamo ancor più odioso di Lepka). Vi sono decine e decine di codeste e altre non meno memorabili scene d'azione, azione pura che non si vedrà più, nemmeno nelle ultime fatiche dello studio, summa e tripudio di un decennio dove imperavano sfumature fluo, colori marcati, esagerazioni stilistiche e personalismi che sfoceranno nella nascita del convulsissimo mercato dei famigerati Original Anime Video. (I virtuosismi di Kanada andarono via via rarefacendosi sempre più, fino a scomparire del tutto in "Mononoke Hime": la sua mano si dovette adeguare ai gusti della massa). Anche nella ricerca storica per rendere al meglio oggettistica e armi dell'epoca il Maestro non scherza affatto: questa dimensione alternativa dell'800 mette in bella mostra squadroni di aeronavi e mezzi di locomozione a vapore che sembrano essere usciti da un padiglione dell'Esposizione Universale di Parigi o dai fantastici viaggi dell'eroe/inventore Frank Reade; gli automi a guardia dei giardini della città volante sono stati presi in prestito da un vetusto cortometraggio (ma assai noto tra i cultori della sci-fi anni '50) di Superman a opera dei Fleischer. I centinaia di ingranaggi che fanno muovere i velivoli sono stati riprodotti in maniera così minuziosa che, osservandoli bene, si potrebbe costruire un vero e proprio aeroplano fatto in casa.
Come sia riuscito a incastrare alla perfezione tutti questi tasselli in un image-board in poco più di un anno, nessuno lo sa. Ogni volta che lo si riguarda si scopre qualche particolare che nelle precedenti visioni era passato inosservato.
Il finale segue la classica liturgia di Miyazaki, pessimista come sempre, e come lo erano Verne e H.G. Wells. La cattiva tecnologia che viene distrutta e la natura che continua il suo corso sono da sempre il suo "Andate in pace".
Noein - Mou Hitori no Kimi e
3.5/10
Recensione di Marta Rossi
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Di anime ne ho visti parecchi, ma questo è a mio parere inclassificabile.
Mi sono fatta attirare dalla trama decisamente particolare, ricca di elementi (para) scientifici, e mi sono avvicinata alla visione con ogni più buona intenzione e proposito. Risultato: una delusione totale.
Salvo l'idea di fondo dell'anime, che di per sé sarebbe davvero particolare e affascinante, così come salvo il doppiaggio e la bellissima colonna sonora. Una menzione anche ai paesaggi e agli sfondi, veramente spettacolari. Ma questo è tutto.
In primo luogo trovo inaccettabile il dover arrivare a metà dell'anime per iniziare ad avere qualche spiegazione di base sulle meccaniche che stanno regolando gli avvenimenti, lasciandomi a confondermi e ad arrovellarmi il cervello per i primi dodici episodi o giù di lì. Anche una volta fornite le debite spiegazioni, la mia testa era ormai talmente confusa che ho faticato a dare un senso a tutti gli avvenimenti precedenti.
In secondo luogo, la tanto decantata caratterizzazione dei personaggi: sono dei bambini, e come tali ci si aspetta che ragionino. Ma qui siamo su un altro livello. La protagonista un giorno viene rapita, trasportata in altre linee di universo, spedita chissà dove, e il giorno dopo va tranquillamente a giocare al parco come se nulla fosse: preoccupazione per quanto le sta accadendo... zero! Non c'è nessuna coerenza, e ogni tanto sembra davvero che nessuno si ponga domande e che fondamentalmente vada tutto bene così com'è, e chi se ne frega se Haruka continua ad avere visioni o se succedono cose strane... boh! E le figure genitoriali non sono da meno: scusa, tua figlia di dodici anni sta fuori casa tutto il giorno e tu manco te ne rendi conto? Mi pare davvero un po' troppo inverosimile.
Altra nota dolente è la lentezza della narrazione. Onestamente ventiquattro episodi sono tanti, e mi sarei aspettata che venissero impiegati per approfondire la trama: quale delusione nel constatare che molti spezzoni erano solo dei riempitivi atti, a mio parere, unicamente ad allungare il brodo. Sicuramente un ritmo più incalzante e sostenuto non avrebbe guastato, a questo punto, anche perché poi tutto si risolve in un finale banale e scontatissimo che ti lascia addosso delusione e un leggero nervoso per aver speso inutilmente tempo ed energie a capire tutti i vari arzigogoli fantascientifici.
La ciliegina sulla torta è il character design. Innanzitutto sono profondamente convinta che alcuni degli episodi iniziali siano stati curati da un disegnatore differente, ma si sa che cose del genere possono succedere. Tuttavia ho trovato lo stile complessivo molto, molto disturbante. I disegni sono terribili, sformati, abbozzati, a volte assurdi e privi di qualsiasi proporzione. Si arriva al punto che durante alcune battaglie i personaggi sembrano più che altro schizzi da storyboard. Ora, se già ci vuole un notevole impegno per concentrarsi e tentare di dare un senso alla trama, mi aspetto perlomeno di non dover sforzare anche gli occhi per distinguere i personaggi. Il tutto, protratto per ventiquattro episodi, risulta veramente poco tollerabile.
In buona sostanza questo anime, a mio giudizio, ha avuto tanto il sapore del "vorrei ma non posso", ed è stata una sofferenza arrivare alla fine: mi sono imposta di guardarlo tutto solo perché ne ho fatto una questione di principio. Sicuramente può risultare gradevole agli appassionati di scienza, teorie quantistiche e linee di universo, purché siano disposti comunque a fare una gran confusione mentale per la prima metà dell'anime. Per il resto, secondo me non vale il tempo speso, e mi dispiace davvero tanto, perché le tematiche trattate mi incuriosivano davvero tantissimo.
Mi sono fatta attirare dalla trama decisamente particolare, ricca di elementi (para) scientifici, e mi sono avvicinata alla visione con ogni più buona intenzione e proposito. Risultato: una delusione totale.
Salvo l'idea di fondo dell'anime, che di per sé sarebbe davvero particolare e affascinante, così come salvo il doppiaggio e la bellissima colonna sonora. Una menzione anche ai paesaggi e agli sfondi, veramente spettacolari. Ma questo è tutto.
In primo luogo trovo inaccettabile il dover arrivare a metà dell'anime per iniziare ad avere qualche spiegazione di base sulle meccaniche che stanno regolando gli avvenimenti, lasciandomi a confondermi e ad arrovellarmi il cervello per i primi dodici episodi o giù di lì. Anche una volta fornite le debite spiegazioni, la mia testa era ormai talmente confusa che ho faticato a dare un senso a tutti gli avvenimenti precedenti.
In secondo luogo, la tanto decantata caratterizzazione dei personaggi: sono dei bambini, e come tali ci si aspetta che ragionino. Ma qui siamo su un altro livello. La protagonista un giorno viene rapita, trasportata in altre linee di universo, spedita chissà dove, e il giorno dopo va tranquillamente a giocare al parco come se nulla fosse: preoccupazione per quanto le sta accadendo... zero! Non c'è nessuna coerenza, e ogni tanto sembra davvero che nessuno si ponga domande e che fondamentalmente vada tutto bene così com'è, e chi se ne frega se Haruka continua ad avere visioni o se succedono cose strane... boh! E le figure genitoriali non sono da meno: scusa, tua figlia di dodici anni sta fuori casa tutto il giorno e tu manco te ne rendi conto? Mi pare davvero un po' troppo inverosimile.
Altra nota dolente è la lentezza della narrazione. Onestamente ventiquattro episodi sono tanti, e mi sarei aspettata che venissero impiegati per approfondire la trama: quale delusione nel constatare che molti spezzoni erano solo dei riempitivi atti, a mio parere, unicamente ad allungare il brodo. Sicuramente un ritmo più incalzante e sostenuto non avrebbe guastato, a questo punto, anche perché poi tutto si risolve in un finale banale e scontatissimo che ti lascia addosso delusione e un leggero nervoso per aver speso inutilmente tempo ed energie a capire tutti i vari arzigogoli fantascientifici.
La ciliegina sulla torta è il character design. Innanzitutto sono profondamente convinta che alcuni degli episodi iniziali siano stati curati da un disegnatore differente, ma si sa che cose del genere possono succedere. Tuttavia ho trovato lo stile complessivo molto, molto disturbante. I disegni sono terribili, sformati, abbozzati, a volte assurdi e privi di qualsiasi proporzione. Si arriva al punto che durante alcune battaglie i personaggi sembrano più che altro schizzi da storyboard. Ora, se già ci vuole un notevole impegno per concentrarsi e tentare di dare un senso alla trama, mi aspetto perlomeno di non dover sforzare anche gli occhi per distinguere i personaggi. Il tutto, protratto per ventiquattro episodi, risulta veramente poco tollerabile.
In buona sostanza questo anime, a mio giudizio, ha avuto tanto il sapore del "vorrei ma non posso", ed è stata una sofferenza arrivare alla fine: mi sono imposta di guardarlo tutto solo perché ne ho fatto una questione di principio. Sicuramente può risultare gradevole agli appassionati di scienza, teorie quantistiche e linee di universo, purché siano disposti comunque a fare una gran confusione mentale per la prima metà dell'anime. Per il resto, secondo me non vale il tempo speso, e mi dispiace davvero tanto, perché le tematiche trattate mi incuriosivano davvero tantissimo.
100% Fragola
7.0/10
"Ichigo 100%", tradotto in Italiano "Fragola 100%", è un manga composto da 19 volumi, ideato e disegnato da Mizuki Kawashita.
Manaka Junpei è un ragazzo ordinario con un sogno nel cassetto: diventare un regista cinematografico. La sua vita monotona cambia quando, un giorno, salendo sul tetto della scuola, si imbatte in una ragazza della quale si innamora a prima vista, ma che purtroppo poi non riesce più ad incontrare. Da quel momento in avanti, una serie sempre maggiore di spasimanti inizieranno a dichiararglisi, confondendogli le idee e complicandogli la vita.
"Fragola 100%" è, in poche parole, il classico del genere Harem. La trama si sviluppa piuttosto bene, anche se in maniera un po' scontata e banale. Le situazioni improbabili nelle quali si ritroverà il protagonista sono divertenti solamente in parte, e purtroppo non propongono nulla di nuovo o di particolarmente originale. Manaka è il più classico dei protagonisti del genere, impacciato, ordinario e soprattutto incapace di scegliere la ragazza che gli piace, e ovviamente finirà col non concludere nulla con nessuna. Meglio caratterizzati sono i personaggi femminili, i quali non brillano di luce propria ma almeno si differenziano notevolmente l'uno dall'altro, costituendo un gruppo variegato e ben assortito.
Il grande pregio dell'opera è uno solo: sino all'ultimo numero non sarà ben chiaro quale delle ragazze verrà scelta da Manaka. L'autrice gioca molto su questo fattore, marciandoci sopra continuamente, confondendo il lettore attraverso un protagonista dalla personalità di cartapesta, e quindi facilmente influenzabile anche dal nulla più assoluto.
Purtroppo questa scelta comporta dei rischi non indifferenti, ovvero che dopo un dato numero di volumi, le cose inizino a diventare ripetitive, scontate e noiose. Ed è appunto nella sua parte migliore che l'opera mostra anche il proprio principale difetto.
Tecnicamente un lavoro più che discreto; veramente ottimo il design dei personaggi, ogni ragazza è completamente differente l'una dall'altra e non c'è il rischio di confondersi, cosa che invece può purtroppo succedere quando i protagonisti sono troppi e simili.
Le gag funzionano discretamente bene, ma anch'esse stufano facilmente, inoltre una volta capita la meccanica dell'opera, la consapevolezza che gli sforzi delle ragazze nel conquistare Manaka saranno vani, e che perché succeda qualcosa bisognerà obbligatoriamente attendere l'ultimo volume, non invoglia la continuazione della lettura.
Il finale è soddisfacente, finalmente il protagonista compie una scelta, e per quanto riguarda i miei gusti personali, anche azzeccata.
In conclusione, "Fragola 100%" è un Harem con i fiocchi, incarna perfettamente i pregi ed anche i difetti del genere. Una lettura spensierata e divertente, a tratti un po' noiosa, ma comunque piacevole se apprezzate la tipologia.
Manaka Junpei è un ragazzo ordinario con un sogno nel cassetto: diventare un regista cinematografico. La sua vita monotona cambia quando, un giorno, salendo sul tetto della scuola, si imbatte in una ragazza della quale si innamora a prima vista, ma che purtroppo poi non riesce più ad incontrare. Da quel momento in avanti, una serie sempre maggiore di spasimanti inizieranno a dichiararglisi, confondendogli le idee e complicandogli la vita.
"Fragola 100%" è, in poche parole, il classico del genere Harem. La trama si sviluppa piuttosto bene, anche se in maniera un po' scontata e banale. Le situazioni improbabili nelle quali si ritroverà il protagonista sono divertenti solamente in parte, e purtroppo non propongono nulla di nuovo o di particolarmente originale. Manaka è il più classico dei protagonisti del genere, impacciato, ordinario e soprattutto incapace di scegliere la ragazza che gli piace, e ovviamente finirà col non concludere nulla con nessuna. Meglio caratterizzati sono i personaggi femminili, i quali non brillano di luce propria ma almeno si differenziano notevolmente l'uno dall'altro, costituendo un gruppo variegato e ben assortito.
Il grande pregio dell'opera è uno solo: sino all'ultimo numero non sarà ben chiaro quale delle ragazze verrà scelta da Manaka. L'autrice gioca molto su questo fattore, marciandoci sopra continuamente, confondendo il lettore attraverso un protagonista dalla personalità di cartapesta, e quindi facilmente influenzabile anche dal nulla più assoluto.
Purtroppo questa scelta comporta dei rischi non indifferenti, ovvero che dopo un dato numero di volumi, le cose inizino a diventare ripetitive, scontate e noiose. Ed è appunto nella sua parte migliore che l'opera mostra anche il proprio principale difetto.
Tecnicamente un lavoro più che discreto; veramente ottimo il design dei personaggi, ogni ragazza è completamente differente l'una dall'altra e non c'è il rischio di confondersi, cosa che invece può purtroppo succedere quando i protagonisti sono troppi e simili.
Le gag funzionano discretamente bene, ma anch'esse stufano facilmente, inoltre una volta capita la meccanica dell'opera, la consapevolezza che gli sforzi delle ragazze nel conquistare Manaka saranno vani, e che perché succeda qualcosa bisognerà obbligatoriamente attendere l'ultimo volume, non invoglia la continuazione della lettura.
Il finale è soddisfacente, finalmente il protagonista compie una scelta, e per quanto riguarda i miei gusti personali, anche azzeccata.
In conclusione, "Fragola 100%" è un Harem con i fiocchi, incarna perfettamente i pregi ed anche i difetti del genere. Una lettura spensierata e divertente, a tratti un po' noiosa, ma comunque piacevole se apprezzate la tipologia.
Noein l’ho recuperato proprio in tempi recenti, e non sono minimamente d’accordo col 3 e mezzo, per me viaggia tranquillamente sull’8 come anime: tratta il tema del viaggio nel tempo e dei mondi paralleli in maniera interessante secondo me, i personaggi sono buoni e, tutto sommato, invita comunque alla riflessione; forse qualche piccolo appunto ce l’ho solo sull'animazione/grafica (un po’ bruttina) e sul finale finale, ma per il resto secondo me vale la pena recuperarlo.
100% Fragola mi manca, spero di riuscire a leggerlo un giorno
- Noein è uno di quei centinaia e centinaia di anime che non ho avuto mai tempo di vedere, chissà, un giorno forse recupererò. XD
- 100% Fragola non l'ho comprato ma l'ho letto in inglese su internet ed è un manga diverteante.
Noein è una delle opere che più mi hanno preso nella visione nei primi anni in cui vedevo seriamente gli anime grazie alla trasmissione su Rai 4 e la trovo molto bella sia per i personaggi che per il modo in cui viene trattata la trama e la meccanica quantistica.
noein sono daccordo, non ho retto più oltre del decimo episodio
100% fragola purtroppo da recuperare.
Anno e la sua pietra azzurra sono d'accordo con me.
Noein... anche troppo 3,5. Un inutile perdita di tempo.
bhe se un anime non si fa capire è un punto negativo, piuttosto di lamentarti dicci cosa invece hai capito tu, magari ci si ricrede se si discute. io francamente non ho retto il disegno e l' animazione e quel poco che ho visto mi sembrava più che sconfusionato, a mio parere non è nemmeno una questione di trama non lineare, ci sono moltissimi anime con trama non lineare, tipo haruhi suzumiya, più recentemente gakkou gurashi etc... ma almeno ci si capisce qualcosa, io fino al 10 non ci ho capito niente e l'ho droppato. la scusa che è di nicchia regge poco, non è per nulla un anime di nicchia, ci sono millemillantamila anime sci fi con tematiche simili, segno che questo tipo di racconti attira tanto.
tornando a Laputa, io sono più buono e 8 mi sembra giusto, il finale mhe non mi sembra giustificare un 7 ma nemmeno un 9, ed è comunque un bel film
Basta leggere due righe per capire che è proprio l'opposto. Noein è fantastico.
Uno non si guarda neanche metà serie e la "colpa" è pure dell'anime, perché non si fa capire?
... se non mi è piaciuto qualcosa nell' anime probabilmente mi ha dato fastidio. tu cosa hai capito??? ma poi da quando è reato droppare?
Quanto a 100% Fragola, è una serie che vorrei non ricordare più, dato che, da serie che mi piaceva tantissimo, si è trasformata in un inutile showcase di mutandine e si è poi rovinata con le sue stesse mani con un finale che va contro alla trama principale
no no mi ha fatto proprio schifo al punto che l' ho droppato, fattene una ragione. e se non te la fai cavoli tui
Ed è stato un piacere leggere la recensione proposta.
Mah, a dire il vero l'unica persona che qui sembra non essersene fatta una ragione sei proprio tu, nessuno ti costringe a farti piacere Noein, qui si discute sul fatto che sia o meno giustificata una critica così aspra solo perchè non si è riusciti a capirlo.
no siete voi che non riuscite a farvi una ragione che ci possa essere qualcuno che lo trova brutto 1 non solo perchè non si capisce un tubo di niente ma perchè l' animazione è fatta coi piedi, i disegni sono orribili, la trama va a sfacelo 2 voi non riuscite nemmeno a dire cosa ci avete capito adducendo come spiegazione " eh ma lo hanno capito tutti quello che c' era da capire" ... lo ripeto mi ha fatto schifo fatevene una ragione.
"Non ci ho capito nulla" è un (più o meno condivisibile) punto negativo, quando la complessità diventa volutamente (e oziosamente) criptica, minando la fruibilità dell'opera. Dopo tutto non mi pare che sia stato inserito l'avviso: "Se non sei laureato in fisica nucleare, evita di proseguire e orientati su Dragonball".
oh meno male, qualcuno che ha capito!!! quoto quoto in pieno anche se a te magari è piaciuto
Laputa e Noein. !
ha il diritto di guardare quel che gli pare come tutti, e di scrivere le recensioni che ritiene adatte come tutti. e poi io non concordo con impegnativa, non l'ho trovato impegnativo l' ho trovato stupido.
Tanto per chiarire, il mio voleva essere un commento ironico e un consiglio, se non ha capito la serie che eviti di scrivere corbellerie, o almeno che si vada a informare per bene su quello che ha visto prima di scrivere una recensione che tutti possono vedere e criticare.
Tu non hai intavolato proprio niente, hai semplicemente provocato chiedendo la spiegazione di qualcosa che non hai capito, ovvio che le uniche risposte che puoi ricevere sono cose del tipo "trovati un argomento meno impegnativo", capisco perfettamente chi non vuole perder tempo a parlare di fronte a certe provocazioni. La domanda iniziale che avevo fatto rimane questa:
Come vedi ho cercato di spostare l'argomento su un qualcosa di più generale, conscio del fatto che quando si parla di qualcosa di specifico le uniche contro argomentazioni che ottieni sono "non accetti che non mi piaccia opera X". Quindi, a che pro parlare aspramente di una qualunque opera quando si è consci del fatto che per tutta la visione della suddetta si ha continuamente avuto un sentimento di fastidio? Ovviamente non sto dicendo che non possono esistere recensioni negative, tuttavia trovo che sia giusto riuscire a capire quando questo dipende dall'opera in sè o dalla nostra forma mentis, un po' come certe persone che mettono come difetto in Detective Conan il fatto che ci sia sempre un morto, solo che in questo caso(almeno spero) è facile capire che il difetto è nato semplicemente dal fastidio verso quell'opera.
Forse è colpa mia, che non sono riuscito a entrare bene nella storia, percui anche a me è sembrato un peso doverlo finire.
Ricordo che i personaggi non mi hanno mai convinto fino in fondo. Chissà forse a rivederlo mi cambia qualcosa, anche se dubito.
Laputa, invece, è Laputa. Stupendo. Uno dei miei film preferiti.
Laputa invece è un classico che va visto assolutamente e mi è piaciuto tantissimo, con delle bellissime scene di azione oltre che alla solita alta qualità dello Studio Ghibli. Certo poi soprattutto nel character design ricorda molto Conan il ragazzo del futuro, a iniziare dai due protagonisti simili a Conan e Lana così come anche l'antagonista identico a Lepka, ma a parte questo merita tantissimo!!
Innanzitutto voglio partire da questo commento:
Siamo in un Paese libero, pertanto credo di non dover giustificare o chiedere scusa per aver espresso le mie opinioni, specialmente visto che l'ho fatto in maniera a mio parere educata e "costruttiva", senza offendere nessuno, senza attaccare nessuno e cercando di essere il più possibile oggettiva ed obiettiva nei miei giudizi; se così non fosse stato la mia recensione non sarebbe sicuramente stata scelta per questa rubrica, immagino. Inoltre vorrei ribadire che io non ho droppato "Noein", l'ho guardato tutto dal primo all'ultimo episodio...questo giusto per chiarire che non ho scritto una recensione così, tanto per, senza cognizione di causa. L'ho scritta su un'opera che ho iniziato e concluso.
Andando oltre, vorrei ribadire alcuni dei concetti che ho espresso nella mia recensione, giusto perché mi piacerebbe rendere più chiaro il mio punto di vista e far capire anche a chi legge cosa mi ha portato ad assegnare a "Noein" un voto tanto negativo.
Trama: Al di là del ritmo narrativo che ho trovato davvero molto, troppo lento, non mi ha infastidito la trama non lineare o il fatto che non sia stato spiegato tutto subito (altrimenti veramente non ci sarebbe stato gusto). Mi ha disturbato il fatto che non siano stati disseminati indizi qui e là col trascorrere degli episodi. Insomma, quando c'è stata la spiegazione vera e propria non ho pensato "ah, ora mi tornano i conti di quello che sta accadendo, vedi che ora si ricollega tutto", quanto piuttosto "embé, e quindi?", e questo perché dopo aver visto metà serie senza aver avuto nessun tipo di indizio su quanto stava accadendo mi è risultato estremamente difficile ricollegare tutto alla spiegazione che è stata offerta poi. Magari è colpa mia, che di scienze capisco poco e nulla, ma come ha già detto qualcun altro non c'è un avviso a inizio anime che ti invita ad orientarti altrove se non sei provvisto di laurea in fisica quantistica. Tra l'altro "Noein" tratta di un argomento che reputo assolutamente affascinante, per cui non è che non ci fosse la buona volontà da parte mia, o che mi sia approcciata alla visione di malavoglia o con qualche pregiudizio, anzi onestamente ero davvero curiosa e colpita dall'originalità della trama.
Personaggi: Mi dispiace, ma continuo a non reputare coerenti alcuni atteggiamenti. Se a voi succedesse quello che capita alla protagonista, come reagireste? E riuscireste poi a condurre una vita normale, come se tutto ciò che vi sta accadendo intorno non vi tangesse? Io ho provato ad immedesimarmi in Haruka, ma proprio non ci sono riuscita: è come se lei fosse scissa in due parti, la Haruka che viaggia tra le linee d'universo e la Haruka normale ragazzina dodicenne, e queste due parti faticassero ad entrare in contatto una con l'altra, con un risultato finale che ai miei occhi è risultato totalmente disarmonico e poco verosimile. Così come sono poco verosimili i rapporti tra genitori e figli, ma non voglio ripetermi.
Grafica: Suonerà come un discorso da bimbaminkia (passatemi il termine), ma per me l'aspetto grafico conta. Ho immaginato anche io che il character design così "abbozzato" fosse assolutamente voluto e sia frutto di una scelta consapevole, ma fa davvero troppo contrasto con la bellezza dei fondali e dei paesaggi. Avrei soprasseduto e ne avrei fatto a malapena menzione se l'anime fosse riuscito a coinvolgermi come speravo, ma così non è stato, andando invece a pesare in maniera negativa sulla godibilità.
Spero di non essermi ripetuta troppo ed essere invece riuscita a chiarire maggiormente il mio punto di vista, giusto per non passare proprio per la povera ebete di turno! XD
A prescindere da tutto, permettetemi una riflessione personale.
Siamo tutti diversi a questo mondo ed ognuno ha i suoi gusti, è giusto e sacrosanto che sia così. Potrò non aver colto il senso di "Noein", ma non credo per questo di meritare meno rispetto di chi invece lo ha fatto. Mi dispiace che qualcuno si sia sentito perplesso o offeso dal fatto che io abbia assegnato a quest'opera un voto così basso, l'ho fatto dopo averci pensato e aver analizzato vari aspetti. Ad una larga maggioranza di pubblico quest'opera è piaciuta e molto anche, lo so perché ho letto recensioni positivissime qui su questo sito: non le condivido, ma non per questo mi permetterei mai di dubitare dell'intelligenza, della capacità di comprensione e della capacità di giudizio di chi la pensa diversamente da me. Credo semplicemente che tutti coloro che hanno trovato "Noein" un ottimo prodotto siano stati in grado di cogliere aspetti e sfumature che invece a me sono totalmente sfuggiti. Ciò non rende nessuno migliore o peggiore di nessuno.
La mia recensione è stata pubblicata qui perché, seguendo lo scopo della rubrica, è evidentemente in grado di offrire spunti di riflessione e discussione, per cui mi sarebbe piaciuto leggere cosa ne pensano gli altri rispetto ai punti che ho evidenziato io, invece che trovare tanta polemica sul fatto che io abbia appioppato a "Noein" un 3,5.
Ciò detto, sono più che aperta al confronto, vi chiedo solo di farlo tramite messaggio privato piuttosto che qui sotto nei commenti, dove diventa veramente difficile seguire il discorso ad un certo punto.
Scusate per questo papiro, grazie dell'attenzione!
Non mi pare affatto un discorso da bimbaminkia.
Stiamo parlando di animazione, è ovvio che la qualità di ciò che si vede a schermo sia importante se non addirittura fondamentale, se contasse solo la storia leggeremmo solo libri, non avrebbe senso guardare un anime.
Fatta questa precisazione bollare come "merda" il meraviglioso lavoro di, tra gli altri, Ryōchimo, Satoru Utsunomiya e Norio Matsumoto mi lascia seri dubbi sulle competenze in materia di chi esprime queste critiche.
Vuol dire proprio rifiutare in toto tutto il filone del movimento digitale della webgen, capisco che soggettivamente possa non piacere, ma l'impatto sull'animazione è stato notevole.
Senza Noein e senza che qualcuno desse alle nuove generazioni la libertà di sperimentare quasi sicuramente non avremmo mai avuto il nuovo Yozakura fatto in quel modo e chissà se anche titoli più recenti come One Punch Man o Fate/Apocrypha sarebbero stati così riusciti.
Perdona, ma non mi pare di aver bollato come "merda" (chiedo scusa) il lavoro di nessuno.
Non mettetemi in bocca parole che non ho detto.
E per inciso, c'è poco da mettere in dubbio la mia competenza, visto che non mi pare di aver mai detto di possederne alcuna. Sono una persona a cui piace guardare anime, punto. E ci sono cose che mi piacciono e cose che non mi piacciono. Tutto qui. Ma non mi pare di essermi mai classificata diversamente!
Complimenti agli autori pubblicati!
3.5 a NoeIn è pure troppo.
Questo video è stato più convincente di qualsiasi recensione.
Potrebbe pure farmi schifo dopo aver visto la serie, ma ,per adesso, si è guadagnato la mia chilometrica watchlist.
Ti ringrazio per i complimenti, fa sempre piacere riceverne! XD
Poi, beh...in effetti credo anche io che il polverone si sia scatenato più per il puteggio fortemente negativo che ho assegnato a "Noein" che non per la negatività della recensione in sé! Non conosco l'anime che mi hai portato ad esempio, per cui non posso esprimermi a riguardo, ma apprezzo davvero molto il tuo consiglio circa la votazione, e non mancherò di tenerne conto in futuro!
Nel mio caso il voto basso non c'entra nulla dato che non conoscevo nemmeno se non per nome la serie Noein. Potevi anche dare un 6 o altro, semplicemente trovo fuorviante quel "non ci ho capito nulla" (non letteralmente). Ognuno recensisce come vuole eh (io manco lo faccio quindi non mi permetto di giudicare), però non capisco perché portare questa recensione in rubrica. Ripeto che può essere fuorviante. Molto probabilmente la serie è volutamente criptica o semplicemente è fatta male, io non ne ho idea però leggendo la recensione mi viene unicamente da pensare "lei non ci ha capito nulla quindi ha dato un voto basso" e alla fine non mi faccio nessuna idea sull'opera. L'altro giorno ho guidato la Mini sportiva di mio padre e non l'ho portata benissimo. Se un mio amico mi chiedesse un'opinione sulla Mini direi "non la so guidare bene, è sportiva" e non "non sono riuscito a guidarla bene, fa schifo".
Perdonami, ma dov'è che avrei scritto che "non ci ho capito nulla"? Ho scritto che è stato difficile, complicato, complesso raccappezzarmi anche una volta avvenuta la spiegazione delle varie meccaniche quantistiche, non che non ci ho capito una benemerita! Mi sembrano due cose differenti. E mi pare di aver motivato le mie critiche e perplessità, quindi c'è poco da pensare che non ho capito nulla.
Sostenere che una cosa è di difficile comprensione non equivale a dire che non la si è capita, almeno per me. Ripeto, non mettetemi in bocca parole che non ho detto. Grazie.
È colpa della pistola, ha sparato da sola...
Non credo che ci si possa nascondere dietro un dito ora, è colpa dell'utenza punto, che si scalda fin troppo per ogni minimo innesco anziché ragionare e comunicare normalmente.
Comunque per rimanere in tema, 100% Ichigo è un bel harem ma soffre, come detto anche nella recensione, del difetto di molte altre opere del suo stesso genere, cioè la ripetitiva di molte gag o situazione che quasi sempre non portano nulla al proseguo della trama o dello sviluppo delle varie relazioni sentimentali tra i vari comprimari ma sono fine a se stesse, fatto che porta a essere abbastanza dimenticabile molte parti...
Scusami, continuo a non pensare che dalla mia recensione passi il messaggio che il voto basso è imputabile al fatto che "non ho capito nulla", visto che ho argomentato le critiche che ho mosso (che poi le mie argomentazioni possano essere condivise o meno è un discorso a parte)...ed è il motivo per cui credo che il tuo esempio sulla Mini non calzi! Poi anche qui ognuno coglie sfumature diverse, ed è effettivamente inutile polemizzare perché tanto né io né tu cambieremo idea.
Al di là di questo credo non abbia nemmeno senso criticare la rubrica. "I manga/anime (s)consigliati dall'utenza" (volutamente sottolineato) non ha lo scopo di presentare asetticamente al pubblico dei titoli, perché per quello esistono già le varie schede, o gli articoli specifici. Il fine è quello di creare riflessione e dialogo nella community, partendo dal pensiero espresso dagli utenti stessi sulle opere in questione, scegliendo a tal scopo delle recensioni che, al di là del mero numeretto del voto, offrano degli spunti sui quali ragionare. Probabilmente la mia recensione su "Noein" è stata scelta proprio perché in forte controtendenza rispetto alle altre sulla stessa opera (che tendono ad essere estremamente positive), ma argomentata abbastanza decentemente da poter aprire un confronto tra gli utenti. Questa naturalmente è la mia personale interpretazione, non sono entrata nella mente di Oberon per cui non so quali siano stati i parametri che l'hanno portato a scegliere proprio la mia recensione e non un'altra.
Detto questo, ripeto che avrei comunque preferito confrontarmi con altre persone sull'opera che ho recensito, non sulla recensione in sé!
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