Dopo la sua prima visita nel 2014, Gengoroh Tagame, maestro del manga a tematica LGBT, torna in Italia, al NipPop di Bologna, questa volta forte del successo internazionale del suo Il marito di mio fratello, il suo primo manga a tematica LGBT pubblicato su una rivista mainstream (in Italia è stato pubblicato da Panini Comics).
Proprio a Il marito di mio fratello e a questa nuova svolta "mainstream" del maestro abbiamo voluto dedicare la nostra intervista, che vi proponiamo di seguito.

 



Come le è venuta l’idea di realizzare un manga a contenuto non erotico, per tutti? E’ stato difficile realizzare un manga così diverso dal suo solito?

I motivi che mi hanno spinto a disegnare Il marito di mio fratello sono tre. Avevo già ricevuto richiesta di scrivere manga per un pubblico generalista da parte degli editor di alcune riviste già più di dieci anni fa. Mi avevano chiesto di pubblicare una mia biografia, e l'ho fatto, ma ho rifiutato la loro proposta perché non mi andava di abbandonare il mio stile e il mio pubblico scrivendo un'opera più mainstream.
Quattro o cinque anni fa hanno cominciato a girare sulla rete notizie sui matrimoni gay nel mondo. Queste notizie non venivano mai trasmesse dai media giapponesi, quindi ero io stesso che, spesso, le traducevo in giapponese e le postavo su Twitter. Ho notato un forte interesse su questo tema da parte del pubblico eterosessuale.
Nel 2013, gli editor della rivista Action della casa editrice Futabasha mi hanno nuovamente chiesto di scrivere un manga per un pubblico generalista, e ho deciso di farlo prendendo come tema proprio le notizie sui matrimoni gay di cui si discuteva molto in tutto il mondo.

Ci sono delle differenze stilistiche tra Il marito di mio fratello e i suoi precedenti manga a tematica erotica?

Ci sono certamente delle differenze. Non è che io abbia dovuto cambiare il modo in cui disegno i miei personaggi, ho usato lo stesso approccio, ma si può notare che il disegno de Il marito di mio fratello è molto più scarno. Questo è dovuto al genere, dato che nei miei manga precedenti dovevo accentuare la corporeità e la bellezza della massa muscolare dei personaggi, quindi questo richiedeva una maggior attenzione e un maggior numero di tratti. Il marito di mio fratello, invece, è molto più semplice.
Lavorando a Il marito di mio fratello mi sono dovuto confrontare con una serie di temi e personaggi che non avevo mai trattato, ad esempio per il personaggio di Kana, che è una bambina di nove-dieci anni dall'aspetto molto carino. Mi sono dovuto esercitare molto per disegnarla, perché era una cosa che non avevo mai fatto prima. Ci sono anche molte scene di vita quotidiana, con personaggi che cucinano, fanno le pulizie o il bucato, e questo non lo avevo mai fatto prima, quindi mi sono dovuto esercitare.
Ad esempio, dal momento che i miei manga precedenti erano di argomento erotico, andavo a studiare come disegnare vibratori o altri oggetti simili, mentre stavolta mi sono dovuto esercitare a disegnare lavatrici, tostapane o macchine del caffé. E' stata un'esperienza nuova e unica per me.

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In Giappone, Il marito di mio fratello è diventato piuttosto famoso, ed è stato letto e acquistato da diverse tipologie di lettori, ottenendo sempre valutazioni molto positive. Inoltre, è stato anche pubblicato all’estero. Si aspettava tutto questo successo?

Mentirei se ti dicessi che non mi aspettavo il suo successo. Come autore, io sono sempre abbastanza sicuro di quello che faccio. Tuttavia, sapevo che quest'operazione si poteva realizzare ma ero preoccupato, non sapevo se il mio background di autore di fumetti omoerotici potesse influire positivamente o negativamente, ho anche pensato che i miei precedenti avrebbero potuto discriminarmi. Puoi aspettarti qualcosa, puoi avere molta fiducia, ma non puoi controllare del tutto le reazioni del pubblico. Un po' mi aspettavo il suo successo, ma ero anche preoccupato per questi motivi.
Quando io ho disegnato questo manga, volevo illustrare una situazione di omofobia strisciante nella società giapponese. Era un prodotto pensato per la società giapponese. Tuttavia, il manga ha avuto tanto successo in paesi come gli Stati Uniti, la Francia o l'Italia, e questo mi ha molto sorpreso e reso felice, dato che lo avevo pensato per il nostro mercato giapponese.

Il marito di mio fratello è diventato un bellissimo drama televisivo che ha riscosso un buon successo in Giappone. Che cosa ne pensa?

Sono molto felice che il mio manga abbia raggiunto un pubblico così vasto, perché era il mio obbiettivo. So che è stato letto anche da studenti.
Ho pensato questa storia come un manga per tutti, assolutamente priva di scene di pornografia, anche se ogni tanto c'è qualche nudo maschile, una sorta di "pegno" che devo pagare al mio pubblico più affezionato. Ho fatto questo perché volevo creare un manga che potesse essere letto anche da ragazzi giovani senza venir sequestrato dai genitori.
Il drama è nato grazie al successo del manga e mi ha permesso di fare un ulteriore salto, raggiungendo un pubblico ancora più vasto. Credo che sia stato fatto molto bene, a me è piaciuto molto, e ho capito che ha riscosso un grande successo perché è stato prodotto anche il dvd.

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Può dirci qualcosa riguardo Bokura no shikisai, il nuovo manga di cui si sta occupando attualmente?

Bokura no shikisai è il nuovo manga che sto scrivendo sempre su Action. Per ora sono usciti due capitoli, sto lavorando al terzo. Il personaggio principale è uno studente liceale omosessuale, che non soffre per la presa di coscienza della sua omosessualità ma soffre perché non riesce a fare coming out. E' innamorato di un compagno di scuola della stessa età e, non avendo fatto coming out, non sa come esprimere i sentimenti che prova verso questo suo compagno. Non sa come la società potrebbe reagire. E' la storia di vita quotidiana di questo ragazzo che, nonostante sia innamorato di un compagno della stessa età, a un certo punto riceve una dichiarazione d'amore da parte di un collega più grande. La storia parte da qui.

Il maestro Tagame è stato protagonista di diversi eventi al NipPop. Riportiamo innanzitutto la bella introduzione all'artista e alle sue opere che è stata fatta da Elena Zanzi e Simona Stanzani (curatrici dell'edizione italiana de Il marito di mio fratello).

Una delle caratteristiche dei grandi artisti, è quella di mostrare nelle loro opere vari tipi di bellezza e di amore. Ce ne sono tanti, diversi, a seconda dell'autore.
Gengoroh Tagame è un'icona del fumetto omoerotico, un artista molto consapevole del proprio lavoro, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo.
Nasce nel 1964 nel Giappone del Sud, si trasferisce a Tokyo e pubblica il suo primo manga nel 1982, a 18 anni.
Dal 1994 diventa un fumettista a tempo pieno, occupandosi di opere di genere omoerotico.
Le sue opere sono tradotte in molte lingue, riscuotendo successo in tutto il mondo. Gli sono state dedicate mostre a Tokyo, Berlino, New York, Barcellona.

Secondo il maestro Tagame, l'arte è la miglior espressione dell'essere umano e l'eros è il modo più naturale per rappresentarlo.
L'eros di Gengoroh Tagame è fatto di dominazione e sottomissione: il piacere nasce dall'assenza di libertà.
Le sue opere sono caratterizzate da violenza e sensualità molto estreme, ma che non sono mai fini a se stesse, sono sempre funzionali alla storia.

Lo stile di disegno tende ad esaltare la mascolinità.
Al contrario dei BL, che sono disegnati da donne per le donne, il fumetto del maestro Tagame è di genere bara, fumetto gay per uomini. Vi sono, tuttavia, dei generi intermedi, come il gachi-muchi, che è rivolto a un pubblico femminile e unisce la sensibilità femminile ad uno stile di disegno più realistico.
Esiste anche un pubblico femminile che apprezza uno stile come quello del maestro Tagame.
Il suo stile attuale è molto diverso da quello che aveva al debutto, che era molto più femminile. Influenzato da una rivista gay americana vista in Europa, ha iniziato un percorso che lo ha portato a modificare il suo stile. Gli artisti che lo hanno influenzato sono Tom of Finland, Caravaggio, il Marchese De Sade, le opere riguardanti Tarzan. Sono artisti occidentali perché nell'arte erotica giapponese non sono presenti molti nudi maschili.

In Italia è stato pubblicato per la prima volta nel 2009 con la raccolta Racconti estremi della casa editrice Black Velvet. Sono storie brevi che spaziano tra gli argomenti più vari, ma prive di riferimenti tempoali precisi.
A seguire, nel 2011, è la volta di Virtus (pubblicato da Renbooks), la storia di due gladiatori dell'antica Roma.
I due protagonisti dell'opera sono differenziati visivamente, già dall'aspetto si può capire il loro carattere. Vi è una grande intensità emotiva nella caratterizzazione dei personaggi, cosa che può aiutare anche un pubblico femminile ad approcciarsi alle opere del maestro e a trovarle interessanti.
Segue poi L'inverno del pescatore (pubblicato da Renbooks nel 2014), che è una serie più romantica rispetto agli standard dell'autore.

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Il marito di mio fratello è un'opera molto importante a livello sociale perché è il suo primo fumetto "per tutti", pubblicato su una rivista mainstream, priva di sesso e violenza. Il maestro lo ha scritto perchè era ciò che lui stesso voleva leggere.
In Giappone, l'omosessualità è trasparente, ma viene accettata soltanto ad un livello superficiale. Il maestro Tagame ha realizzato questo manga per un pubblico non LGBT. E' un'opera che insegna che la diversità non esiste perché, in fondo, siamo tutti quanti umani.

A seguire, il maestro ha partecipato a un talk show dove ha conversato con Paola Scrolavezza (organizzatrice del NipPop), Simona Stanzani, Elena Zanzi, Marco Lupoi (editor di Panini Comics) e Nino Giordano (editor in chief di Renbooks), con la mediazione dell'interprete Giuseppe Gervasio.

Nino Giordano: Da dove viene la sua passione per l'arte italiana?

Gengoroh Tagame: Quando ero bambino, a casa avevamo libri e illustrazioni rappresentanti alcuni dei dipinti più importanti di Europa e in generale dell’occidente. Mi batteva il cuore ogni volta che c’erano immagini ritraenti nudità maschile. Se devo nominare alcuni pittori che mi hanno fatto avvicinare all’estetica italiana, mi vengono in mente Caravaggio e Michelangelo, ad esempio.

Marco Lupoi: Non è stato immediato, per Panini, pubblicare Il marito di mio fratello, perché Panini di solito si occupa di opere più mainstream. Io sono un fan del maestro Tagame, penso che attualmente sia l'artista assoluto per quanto riguarda l'omoerotismo. Sono rimasto molto colpito dal fatto che si sia dedicato ad un'opera mainstream e ho deciso di pubblicarlo in Italia spinito dal fatto che all'estero è pubblicato da grandi editori che si occupano di opere per un pubblico generalista. Ci siamo ispirati all'edizione americana perché il mercato italiano non gestisce bene la serialità quindi era meglio avere meno uscite, ma a livello di vendite è andato molto bene. Il primo volume è andato esaurito il giorno stesso dell'uscita.

Simona Stanzani: Il marito di mio fratello mi sta molto a cuore perché è un'opera istruttiva ed importante dal punto di vista sociale, come normalizzazione delle minoranze nella società giapponese.

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Elena Zanzi: Leggendo le opere del maestro Tagame vedo una grande capacità di gestire i personaggi e la loro crescita psicologica. C'è stato qualcosa, nella sua carriera, che l'ha aiutata a diventare un narratore migliore?

Gengoroh Tagame: Il carattere di Yaichi, protagonista della storia, è molto conservatore, ma poi diventa più liberale.
Molta della mia esperienza deriva naturalmente anche dalla mia produzione omoerotica. In molte delle mie storie, i personaggi non riescono ad accettare di provare eccitazione per le pratiche BDSM. Intraprendono quindi due percorsi: riescono a sentirsi soddisfatti con l’accettazione, oppure si negano a se stessi e alla propria felicità. Lo sviluppo dei personaggi deriva molto da questa esperienza. Nel caso de Il marito di mio fratello si tratta di una realtà quotidiana, quindi lo sviluppo della storia aveva bisogno di più dettaglio.,
Ho coltivato molto anche la mia tecnica per quanto mi riguarda l'espressività dei personaggi.

Paola Scrolavezza: Il manga ha avuto un grosso successo sia in Italia che in Giappone, è stato trasposto in un drama trasmesso sui canali tv mainstream. Qual è il pubblico che lo ha letto, in Italia e in Giappone? E' lo stesso dei suoi vecchi manga?

Marco Lupoi: Per quanto riguarda l'Italia, abbiamo avuto recensioni da parte di chiunque, nelle librerie gay di Bologna era naturalmente sempre esaurito, ma è andato bene anche nei negozi mainstream.

Nino Giordano: Tagame, anche con le sue opere più spinte, è un autore che viene letto anche dagli eterosessuali.

Elena Zanzi: Quando è uscito in Italia, tutti condividevano la cover sui social network, è arrivato a molti, in maniera molto trasversale.

Nino Giordano: Futabasha non lavora con editori piccoli, perciò soltanto Panini avrebbe potuto pubblicarlo in Italia.

Simona Stanzani: La voce si è sparsa sui social network, erano tutti curiosi.

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Nino Giordano: Come è stato accolto Il marito di mio fratello dai suoi vecchi fan?

Gengoroh Tagame: Devo dire che c’è stata una polarizzazione in due coni: uno di questi è rappresentato dai fan che hanno continuato a seguirmi come se nulla fosse, quelli supportivi anche della mia parte da attivista LGBT. C’è però una seconda parte di lettori che sono quelli che sono più affezionati alle opere a sfondo omoerotico. Loro pensano che io mi sia venduto o compromesso per cercare di dare vita a un’opera mainstream e quindi si negano l’opportunità di leggerlo. Se è vero che per Il marito di mio fratello ho cercato di mettere in target anche un pubblico etero, è vero anche che io stesso, come mangaka giapponese apertamente gay, posso forse contribuire ad aiutare questa minoranza sessuale.
E' un peccato che una parte dei miei lettori non abbia supportato questa mia opera. Tuttavia, è un po' come quando un'attrice sexy e formosa non interpreta una scena di nudo, la reazione del pubblico può essere duplice: da una parte, c'è chi l'apprezza come attrice e la supporterà; dall'altra, c'è chi apprezza soltanto il suo corpo e ne resterà deluso.
Anche i miei lettori sono così.

Marco Lupoi: Nel tempo, c'è stata una trasformazione dalle sue prime opere forti ma "gioiose" e "solari" in qualcosa di molto più forte. Penso ad esempio a Gedo no ie, che mi ha molto colpito. Ci può parlare di questo suo percorso?

Gengoroh Tagame: Per quanto riguarda il genere omoerotico, penso di aver prodotto tutto quello che potevo fare, quindi sta subendo una certa riduzione anche per quanto riguarda le riviste dove vengono pubblicate opere di questo genere. Per questo, mi sto dedicando attualmente ad opere mainstream. Nella mia ultima opera, il protagonista è un liceale, vorrei raggiungere con questa storia fasce di pubblico ancora più ampie, nuove. Il protagonista è un ragazzino gay che vive la sua quotidianità. Per quanto riguarda Gedo no ie che hai citato, quando l'ho realizzato, non avevo pensato a quale potesse essere il finale e io stesso sono rimasto sorpreso del fatto che avesse un lieto fine.

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Domanda dal pubblico: C'è la possibilità di avere un seguito de Il marito di mio fratello, magari con Kana adulta?

Gengoroh Tagame: Di solito, non penso a dei seguiti per le mie storie, ma, in un certo senso, ho già realizzato un piccolo seguito de Il marito di mio fratello (il capitolo speciale scritto in occasione dell'uscita del drama). Tuttavia, non escludo un ulteriore seguito.

Marco Lupoi: Qual è la sua opinione sui manga BL?

Gengoroh Tagame: Per quanto riguarda il Boys Love, ne sono anche un lettore. Ce ne sono di interessanti e di meno. Per quanto riguarda me nella fattispecie, quando in passato mi è stato chiesto di partecipare alla produzione di Boys Love l’ho fatto a modo mio, mettendo in chiaro che non avrei cambiato il mio stile, ma avrei realizzato un Boys Love di Tagame Gengoroh. Vorrei mettere in chiaro una cosa però: Boys Love non vuol dire cultura gay. Nel Boys Love vengono prese in considerazione due figure: l’attivo e il passivo. Una delle ragioni è che le case editrici hanno un pubblico che non è interessato alla promozione della cultura gay, ma di portare avanti un concetto eterocentrico del rapporto omosessuale, perché attivo e passivo altro non sono che una riconduzione di uomo e donna. Nel Boys Love c’è una caratterizzazione molto specifica di questi personaggi e non lo trovo gradevole. Quando mi viene chiesto se io sia attivo o passivo, mi dà l’idea di una vera e propria molestia sessuale.

Domanda dal pubblico: Ha mai trovato intoppi nel suo lavoro dal punto di vista legislativo?

Gengoroh Tagame: No, per fortuna non sono mai stato arrestato. Ogni tanto, però, mi è stato detto di frenarmi un po' (ad esempio di coprire i genitali o cose del genere) perchè gli occhi della censura sono molto attenti.

Marco Lupoi: Perché in Giappone fanno i genitali pixellati?

Gengoroh Tagame: Di solto si cerca di non renderli visibili, nelle riviste pubblicate su un territorio giapponese. Io non voglio che i miei manga vengano censurati. A seconda della casa editrice, può capitare che anche gli e-book possano venire censurati in qualche modo.
Io lavoro anche con editori minori, quindi riesco a convincerli a censurare a livello d'immagine piuttosto che con i pixel.

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Domanda dal pubblico: Ha collaborato con altri artisti di genere bara? Ci sono altri artisti di genere bara che le piacciono?

Gengoroh Tagame: Circa 20 anni fa, ho collaborato con Seizo Ebisubashi e ho fatto delle illustrazioni con Jiraiya vendute a scopo di beneficienza per il Sapporo Pride. Non posso dire di essere stato influenzato da altri autori di questo genere, perché li considero amici, ma anche rivali in campo lavorativo.

Marco Lupoi: Ci sono artisti gay stranieri che ammira?

Gengoroh Tagame: Tom Of Finland, il francese Logan, l'inglese Bill Ward. Ce ne sono molti, il mondo degli autori gay è piccolo e più o meno ci conosciamo tutti, quindi non voglio fare disparità citandone uno piuttosto che un altro. Di recente, in Francia, stanno uscendo delle opere molto hardcore che mi piacciono.

Domanda dal pubblico: Alcune della sue opere hanno un lieto fine, altre no. Lei trova che il lieto fine sia necessario?

Gengoroh Tagame: Il finale di una storia non sempre è deciso a priori, dipende dagli elementi della stessa. La regola di base delle mie storie, tuttavia è sempre quella: l'accettazione dell'omosessualità o del proprio ruolo masochista. Se il personaggio lo accetta, c'è un lieto fine. Penso che accettare se stessi sia la cosa più importante per essere felici.

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Domanda dal pubblico: In Il marito di mio fratello vi sono degli elementi ricorrenti, come la famiglia che si riunisce a tavola (come avviene nel cinema italiano) e l'evoluzione del rapporto tra due personaggi (a differenza delle opere di Jiraiya che usa molti più personaggi). Magari, in futuro, potrebbe pensare di raccontare una storia su una famiglia allargata (tipo il film italiano Le fate ignoranti)...

Gengoroh Tagame: Il tema della famiglia si lega a quello dell'accettazione. Le mie storie sono incentrate su coppie di personaggi perché se fosse una storia poligama forse il lettore non riuscirebbe a star dietro a tutti i personaggi. I rapporti tra i personaggi variano da caso a caso e hanno degli alti e bassi che ho narrato in Il marito di mio fratello (ad esempio il rapporto tra Yaichi e Natsuki). Io magari tratto nelle mie storie di famiglie più conservatrici, ma vi inserisco sempre degli elementi di novità.

Simona Stanzani: Ci può parlare del suo processo creativo?

Gengoroh Tagame: Il mio schema, soprattutto per le storie lunghe, è creare innanzitutto l'incipit, avere un'idea indicativa della scena finale e poi man mano creare quello che c'è in mezzo. Cerco, tuttavia, di non pensare a cosa narrare nei singoli capitoli prima di lavorarci, vado a istinto, e questo spesso ha portato a soluzioni che mi hanno sorpreso.
Nel caso de Il marito di mio fratello, la scena iniziale che avevo pensato era quella di Yaichi che guardava Mike dal basso, Mike lo abbracciava e Yaichi subiva l'abbraccio. La scena finale che avevo in mente era quella di Yaichi e Kana che parlavano camminando. In seguito, ho creato tutto ciò che stava in mezzo a queste due scene. Poi, ovviamente, dipende anche dal successo commerciale dell'opera...

Si ringraziano: Paola Scrolavezza e Veruska Motta (organizzazione della manifestazione e dell'intervista), Francesco Vitucci (interprete dell'intervista), Alixx (riprese video) e il maestro Gengoroh Tagame (per la gentilezza e la disponibilità che sempre dimostra nei confronti del nostro sito). Un ringraziamento particolare all'organizzazione del NipPop, che ci ha concesso la trascrizione del talk show presa dal sito ufficiale dell'evento (che potete leggere qui).