Trentasette secondi è una frazione di tempo sufficiente a fare di una vita ordinaria un'esistenza che, invece, l'ordinarietà la ricerca spasmodicamente e appassionatamente.
Sono trentasette i secondi di mancato respiro e ossigenazione al momento della nascita che cambiano la vita di Yuma Takada, mangaka affetta da paralisi cerebrale, nonché protagonista dell'omonimo film 37 Seconds: la pellicola è stata proiettata alla 69° rassegna del Festival Internazionale del cinema di Berlino nel 2019, insignita dell'Audience Award, dell'International Confederation of Art Cinemas’ Art Cinema Award, ed ora resa disponibile da Netflix anche per l'Italia.
 
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Scritto e diretto dalla regista Hikari, nome d'arte di Mitsuyo Miyazaki, il film è stato interpretato da Mei Kayama, una giovane donna anch'essa condizionata dalla paralisi cerebrale, e divenuta attrice amatoriale proprio dopo essere stata scelta per questo lungometraggio. Accanto alla Kayama vi è un cast di attori di livello, da Misuzu Kanno nei panni della soffocante madre della giovane a Shunsuke Daitō, Makiko Watanabe, Minori Hagiwara e Yuka Itaya.
 

37 Seconds - Trailer completo

 
Scopriamo la storia della ventitreenne Yuma Takada, un'artista di talento che vuole affermarsi come mangaka di opere hentai. L'editor di una rivista le confida che il suo tratto è eccellente ma difetta di quel tocco d'esperienza di vita diretta. Criticando le sue rappresentazioni del sesso su carta come poco convincenti, l'editor sprona la giovane donna costretta su una sedia a rotelle a perdere la verginità, ed in seguito ritornare a proporre le proprie opere.

Hikari ha scelto di approfondire un tema che tanto il pubblico quanto gli spettatori sono riluttanti ad affrontare: "nella società nipponica è una grande sfida mostrare in un film persone con disabilità," ha affermato la regista dopo i due premi assegnati a Berlino.
"In ogni cultura c'è qualcosa di cui non si desidera parlare. Le persone disabili e la loro sessualità sono indubbiamente un aspetto di cui in Giappone non si parla."
 
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E se la trama potrebbe far pensare a risvolti volgari o, peggio, grossolani, chi ha visto il film afferma invece che il ritratto offerto dalla Kayama di questa giovane donna ambiziosa, disposta a gettarsi tra le braccia della Tokyo notturna per superare le obiezioni della madre, risulta invece tenero e persino divertente.
"Questo perché spesso, quando questo genere di film si espone troppo, finisce per divenire troppo drammatico, e risulta poi difficile continuare a seguirlo con piacere," ha soggiunto Hikari.


 
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Il focus di Netflix sui ritratti giapponesi al femminile non si ferma tuttavia qui: dal 27 febbraio partirà infatti la messa in onda internazionale di Followers, una serie scritta e diretta dalla fotografa Mika Ninagawa, celebre per i suoi scatti spesso vocati al mondo delle donne, ritratti sgargianti dal cromatismo esasperato eppur mai ritoccato al computer.
 
Followers - Trailer completo
 
"Followers" racconta storie di vita di persone che a Tokyo vengono influenzate direttamente o indirettamente dai social media. Rimi Nara è una celebre fotografa, mentre Natsume Hyakuta nella Capitale è arrivata proprio per inseguire il sogno di diventare attrice. Non è così facile, ovviamente, ma Rimi cambierà la vita di Natsume proprio sfruttando il potere dei social. La serie cerca di catturare tutte le sfumature delle lotte che le donne affrontano nella vita quotidiana nella moderna Tokyo.


Se la storia è luccicante ed ambiziosa, il cast non intende essere da meno: tra le guest star più o meno celebri, nella serie appariranno infatti nomi quali quelli di Mari Natsuki, Yuka Itaya, KOM_I del gruppo Suiyoubi no Campanella, Mika Nakashima, Tadanobu Asano, Shuhei Uesugi, Nobuaki Kaneko, Hidekazu Mashima, Sho Kasamatsu, Yutaro, Nao Oomori, Enon Kawatani, MIYAVI, Shido Nakamura, e per concludere con i cameo delle attrici e modelle Naomi Watanabe, Kiko Mizuhara (Norwegian Blood, Shitsuren Chocolatier) e Tina Tamashiro (Mission of Love).
 


Fonti consultate:
YouTube
The Japan Times
Arama Japan
Wikipedia