Nel prossimo numero di Weekly Shonen Jump arriverà ufficialmente alla sua conclusione Time Paradox Ghostwriter, scritto da Kenji Ichima e disegnato da Tsunehiro Date, con soli 14 capitoli. Non è sicuramente strano che su Jump una nuova opera venga conclusa presto, capita diverse volte ogni anno. Però perché parlare proprio di questo manga?

Vi ricordo che potete leggere gratuitamente il manga nell’app gratuita Manga Plus o cliccando QUI.
 
"In una fredda e tempestosa notte, ho deciso di rinunciare al mio sogno. Ma improvvisamente un fulmine ha colpito la casa... ed ora ho un numero dello Shonen Jump proveniente dal futuro!"

Teppei Sasaki è un entusiasta disegnatore di manga esordiente che sogna di pubblicare una serie sulla rivista "Weekly Shonen Jump". Tuttavia, nonostante i suoi sforzi, i suoi manoscritti non soddisfano mai il suo editor, finendo costantemente rigettati. Un giorno, sull'orlo di rinunciare al suo sogno, davanti a Teppei compare una misteriosa copia della rivista proveniente da dieci anni nel futuro. Si tratta di una coincidenza, o forse di un segno del destino? Di qualunque cosa si tratti, il corso della storia sta per cambiare. Tra distorsioni temporali e destini intrecciati, il nuovo futuro del Jump è qui!
 
time paradox ghostwriter

Time Paradox Ghostwriter possiamo dire senza particolari timori che fosse una serie sulla quale Jump puntasse particolarmente, infatti debuttò nello stesso numero nel quale si concluse Demon Slayer, per quanto ci si possa sforzare per non definirlo un passaggio simbolico di consegne rimane palese che l’intento era di porre una grandissima attenzione su questa nuova opera, perché avrebbe accompagnato i lettori di Jump per tanto tempo. Ovviamente le cose hanno preso tutt'altra direzione.

Il pubblico giapponese ha chiaramente detestato il manga fin dai suoi primissimi capitoli, i commenti sono stati mediamente più che negativi. L’incipit lo avete ben chiaro: il protagonista cerca di arrivare alla serializzazione su Jump ma non ci riesce, finché un Jump arriva misteriosamente dal futuro e lui copia la serie in copertina e la spaccia per sua. Il protagonista credeva che fosse un’allucinazione e che quella storia fosse in realtà sua, solo dopo aver raggiunto la pubblicazione si rende conto che in realtà il Jump del futuro fosse reale e che lui stesse plagiando effettivamente una serie di un'altra autrice, deciderà di interrompere la serializzazione ma gli verrà negato e… si ritroverà come assistente proprio la ragazza che in futuro avrebbe dovuto creare quello stesso manga. Continuando a copiare il manga.

Si tratta di un vero e proprio plagio? Sì; l’autore ha cercato di redimersi e magari le sue azioni sono giustificabili? Probabilmente sì, ma non per il pubblico giapponese, il quale ha ritenuto imperdonabili le azioni di Tappei. Le reazioni possono essere state tremende ma le vendite del primo volume avrebbero comunque potuto salvare la serie, responso? Assolutamente negative, vendite pessime e anche l’ultima speranza di salvezza si è arenata definitivamente. Troppo tardi ormai, il mangaka è stato informato sicuramente molto presto dell’inevitabile conclusione e la storia ha cominciato a correre velocemente verso la conclusione che arriverà, in Italia, domenica alle 18. Di certo non credo che abbia aiutato basare tutto il primo capitolo su quanto sia importante amare il mondo del fumetto, con una serie di cliché in fila su Jump e poi vedere il protagonista avere successo con una serie che non fosse per nulla farina del suo sacco.
 

Invece, la reazione del fandom occidentale pare sia stata diversa. Una larga fetta di pubblico aveva apprezzato i primi capitoli, le nostre prime impressioni che potete vedere cliccando qui erano state positive (e anche le vostre), e trapela una grande delusione per la conclusione affrettata per quello che veniva visto come un prodotto con un buon potenziale; non mancano nemmeno tanti insulti verso Jump che di reali colpe non ne ha se i suoi lettori non apprezzano e non comprano un loro fumetto.

Una grandissima fetta di colpa per questo flop è comunque da imputare, però, agli editori della rivista per essere stati incapaci di comprendere che il loro pubblico, solitamente bombardato fino alla nausea da termini come “lealtà” e “giustizia”, non avrebbe apprezzato un manga basato su un plagio. Che questo manga fosse palesemente in contraddizione coi classici messaggi della rivista, che questo protagonista non riflettesse i classici ideali della rivista, è stato fin troppo palese.

La qualità dei disegni non è mai stata in discussione, anzi, è sempre stata di altissima caratura e Aino è davvero bellissima. Ricordiamo che questo è il terzo manga di Tsunehiro Date che viene chiuso immediatamente, il primo fu Tokyo Wonder Boys nel 2014 chiusosi addirittura dopo soli 10 capitoli (con sceneggiatura di Kento Shimoyama) e successivamente ci riprovò nel 2017 con Cross Account che invece riuscì ad arrivare a 4 volumi. Lo sceneggiatore di Time Paradox è invece un debuttante.

In conclusione, non possiamo che augurare tanta fortuna ai due autori, sperando che il futuro possa portarli a realizzare i propri sogni.