Il dilemma lo abbiamo vissuto tutti: all'estero si mangia solo la cucina locale o è lecito cercare i sapori di casa nostra con tutti i rischi che questa scelta può implicare?
Perché è normale che una cucina apprezzata e conosciuta come quella italiana venga inevitabilmente inglobata con quella autoctona. Il Giappone non fa eccezione: l'amore del paese per il cibo italiano si manifesta attraverso i numerosi ristoranti italiani che si possono trovare un po' ovunque nell'arcipelago (e ho visto io con gli occhi di questa faccia un furgoncino che faceva la pizza sull'isola di Enoshima) ma anche attraverso diversi piatti fusion nati dall'inventiva degli chef giapponesi.
 


Sebbene non sia chiaro quando esattamente la cucina italiana sia arrivata in Giappone, già negli anni '20 del secolo scorso gli spaghetti erano presenti nei menu dei caffè giapponesi e "itameshi", termine giapponese che all'inizio indicava solo l'autentica cucina italiana, risale ancora a prima.
La cucina italiana ha visto diversi picchi di popolarità, fra cui uno dei più notevoli fu negli anni '40 durante l'occupazione americana, quando molti soldati italo-americani di stanza nell'arcipelago volevano sentire i sapori di casa loro. Tuttavia, la cucina italiana si è diffusa davvero verso gli anni '90, con la contemporanea perdita di popolarità della cucina francese.
 


Questo perché negli anni '90 il Giappone ha subito una prolungata recessione a causa del crollo della bolla economica degli anni '80 e la cucina italiana, percepita come economica e allegra, in netto contrasto con la cucina francese formale e costosa prese il sopravvento nei gusti dei nipponici.
Le generazioni più anziane hanno apprezzato la familiarità, mentre quelle più giovani hanno elogiato i prezzi economici. Questo successo alla fine ha portato all'evoluzione del termine "itameshi", che ora si riferisce a piatti italiani che sono stati fusi con sapori e/o ingredienti giapponesi.

La popolarità della cucina italiana continua ancora oggi. Si stima che ci siano circa 20.000 ristoranti italiani solo a Tokyo! Alcuni sono apprezzati per la loro estrema autenticità, mentre altri offrono con orgoglio dell'itameshi di alta qualità. Ma vediamo alcuni piatti italiani molto famosi che potrebbero però lasciare perplessi i nostri connazionali in trasferta in Giappone.

Wafu Pasta
La pasta Wafu si riferisce a piatti di pasta (più comunemente spaghetti) che sono stati modificati in qualche modo, di solito aggiungendo ingredienti giapponesi, per assumere sapori giapponesi. I più comuni fra questi sono il mentaiko (uova di merluzzo) o lo shirasu (bianchetti).
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Almost. Friday. Hotate mentaiko pasta topped with ebiko @chugchugsg. Incredibly savoury pink sauce

Un post condiviso da Avenue Two (@deuxavenue) in data:



Ma se esistono anche in Italia molte ricette che prevedono l'unione di pasta e pesce, in altri casi le differenze possono essere notevoli.
Un esempio è la carbonara, un piatto che esiste in Giappone ma è a malapena riconoscibile agli italiani. A differenza dell'originale italiano, la versione giapponese prevede generose quantità di panna, un uovo crudo posto in cima e talvolta anche verdure!
Il piatto di pasta wafu più conosciuto in Giappone, tuttavia, è il "naporitan" che in realtà non esiste in Italia. Fatto con ketchup, funghi, salsicce, cipolla, peperoni verdi e salsa tabasco, è probabilmente l'esatto opposto di quella che un italiano medio considererebbe una buona pasta, ma è sicuramente un piatto unico da provare per un brivido culinario.

Wafu Pizza
 


Nonostante ci siano molti ristoranti in Giappone che preparano la pizza nel modo autentico, questo iconico piatto italiano è spesso adattato ai gusti giapponesi, con diversi ingredienti inaspettati, da quelli tipici giapponesi fino all'arancia, al limone, perfino al miso. Un'altra aggiunta sorprendente è lo shirako il cui sapore così particolare è considerato strano dagli stessi giapponesi.
Infine, non si può parlare di pizza giapponese senza menzionare due dei sapori più amati nel paese: "pollo teriyaki" e "gamberetti e maionese". Il primo consiste in fette di pollo glassate in salsa teriyaki che conferisce alla pizza un gusto dolce salato. Il secondo combina gamberetti e maionese. Se i gamberetti sono comuni anche qui, la maionese è decisamente meno usata.....

Doria
Doria è un altro piatto itameshi che in realtà non esiste in Italia, ma si trova nei menu di molti ristoranti italiani in Giappone.



In realtà è stato inventato in Giappone negli anni '30 dallo chef di un hotel a Yokohama per alcuni ospiti internazionali! In una casseruola si mescola besciamella, formaggio, riso e talvolta salsa di pomodoro a cui possono essere aggiunti gamberetti, verdure, hamburger e pollo. La sua consistenza cremosa può ricordare il risotto italiano.

Insalata di prosciutto Nama
Tra i tanti antipasti offerti dai ristoranti italiani giapponesi, c'è spesso questa insalata particolare. "Nama" significa crudo e questo piatto è fondamentalmente un'insalata con foglie di lattuga e pomodori, una spolverata di parmigiano e prosciutto crudo a coprire il tutto.
 


Gelato
Sebbene il latte non facesse parte della dieta tradizionale giapponese fino all'era Meiji (1868-1912), i giapponesi lo hanno adottato in fretta e inglobato nella loro cucina. Il gelato è una di queste derivazioni e in Giappone sarà possibile trovarlo declinato in mille gusti diversi come il matcha, la patata dolce e persino il wasabi. Ma anche il sesamo nero, che dona al gelato un insolito colore grigio, e la salsa di soia.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Oishi Park isn't only known for its red kochia bushes. It also has beautiful fields of lavender, and is a great place to enjoy some delicious (oishii!) lavender-flavored soft serve!⁠ ⁠ Thanks to @theskypassport for the mouthwatering photo. Tag your photos #allaboutjapan to share your favorite eats and treats around Japan!⁠ ⁠ #allaboutjapan #welovejapan #japanadventures #realjapan #japantastic #japanstagram #travelwithus #beautifuldestinations #wanderer #offthebeatentrack #travelgram #instatravel #travel #discoverjapan #visitjapan #japantravel #japan #seetheworld #japantrip #littlethings #offthebeatenpath #oishii #lavender #autumn #yamanashi #nature #flowers #icecream #lake

Un post condiviso da All About Japan (@allabout_japan_) in data:



Inoltre è bene tenere presente cinque cose sorprendenti che potreste vedere nei ristoranti italiani del Giappone.

1) Aggiungere olio piccante o parmigiano ai piatti dove normalmente non si farebbe
Gli italiani non aggiungerebbero mai il tabasco a un piatto che originariamente non lo ha nella sua ricetta e lo stesso vale per il parmigiano, ma in Giappone pare che tutto ciò sia permesso.

2) Immergere il pane nell'olio d'oliva
In molti ristoranti italiani in Giappone è proposto come contorno il pane accompagnato da olio d'oliva.

3) Bere caffè o tè caldo durante il pasto
Mentre in Italia queste bevande si associano al cibo solo durante la colazione o a chiusura del pasto, in Giappone è facile vedere bere caffè e tè caldo mentre si mangia.
 


4) La Bagna Cauda è molto popolare
I giapponesi amano moltissimo la bagna cauda, piatto originario del Piemonte. È così popolare che nei supermercati si può persino acquistare la versione in scatola o essiccata!

5) Condivisione della pizza
Mentre in Italia la norma è ordinare una pizza intera per ogni persona, in Giappone di solito una pizza è condivisa con molte altre persone.

Fonte consultata:
SavorJapan