Nel numero 51 di Weekly Shonen Jump ha debuttato Sakamoto Days, manga di Yuto Suzuki.

Vi ricordiamo che potete leggere questo nuovo manga tramite l'app gratuita Manga Plus cliccando QUI. Di seguito la trama e le nostre impressioni, ovviamente SPOILER.
 
Taro Sakamoto era l'assassino più spietato, temuto dai suoi nemici e ammirato dai colleghi. Ma un giorno... si è innamorato! Una volta ritirato si è sposato, ha avuto una figlia e... ha preso peso! Quest'uomo cicciotto che gestisce un negozietto di quartiere è in realtà un assassino leggendario! Potrà proteggere la sua famiglia dal pericolo?
 
sakamoto days
 
Si sono avvicendati diversi nuovi manga su Jump in questo 2020, alcuni sono stati dei fallimenti epocali, altri sono migliorati tanto col tempo e beh altri sono solo mediocri nonostante tutto. Ma da quando esiste questa rubrica nessuno mi (ci, forse?) aveva colpito così bene quanto Sakamoto Days. Un po' la Via del Grenbiule un po' Coach Anzai questo manga inizia sicuramente benissimo, un action-comedy che funziona davvero benissimo a patto che non si esageri eccessivamente con il lato comedy.

Sakamoto è un bellissimo protagonista al momento, decisamente non di tante parole e soprattutto lo sento intimamente vicino in quanto lui decide di abbandonare la sua vecchia vita per amore di una bellissima-bellissima ragazza coi capelli corti, quest'uomo ha capito tutto della vita e non si può quantificare quanto io lo rispetti. I suoi pensieri "decisamente cruenti" lo rendono ancora più interessante e spero con tutto il cuore che siano una gag ricorrente.

In questo capitolo facciamo anche conoscenza con Shin e in lui risiede, a mio avviso, l'unico difetto dell'opera: c'era bisogno di renderlo capace di leggere la mente? In alcune opere funziona alla perfezione (ciao Spy x Family, come va?) ma in questa lo trovo un elemento proprio eccessivo, stiamo già parlando di una storia di assassini ritirati che gestiscono un negozietto, perché mettere un elemento sovrannaturale come questo? Dato che ho fatto tanti complimenti finora voglio essere cattivo e dire che mi sembra una scelta di sceneggiatura abbastanza pigra, ma spero di essere smentito già tra una settimana e amare sto ragazzotto con tutto il mio cuore.

Un buon manga, disegni per mio gusto non particolarmente accattivanti ma non è un peso, con questi elementi e questa qualità sembra davvero un successo già annunciato. In molti avevamo pensato che potesse essere l'erede spirituale di Chainsaw Man vista la crudità mostrata nelle anteprime dei giorni scorsi ma invece sono due opere molto diverse, e forse è davvero tanto ma tanto meglio così. 
 
Era da tempo che leggendo un manga non rimanevo piacevolmente sorpreso e mi è bastato leggere un solo capitolo di Sakamoto Days per innamorarmene. I personaggi sono ben riusciti, soprattutto i protagonisti: questi ultimi in particolare risultano non solo molto simpatici ma altrettanto carismatici e la sintonia è ottima fin da subito, sia durante le gag che durante l'azione.

Mi sento in dovere di elogiare lo stile di disegno e la disposizione delle tavole, veramente gradevoli alla vista e scorrevoli nella lettura. La serie si preannuncia un demenziale slice of life con molta azione e spero vivamente che l'asticella dei prossimi capitoli rimanga sempre alta: nelle serie demenziali è così purtroppo ed è facilissimo rischiare di cadere nella banalità, eppure per qualche strano motivo mi aspetto tanto da questo paffuto signore e dal ragazzino. Aspetto con ansia la continuazione!
 
 
Negli ultimi tempi la rivista di casa Shueisha ha puntato in modo deciso nel voler proporre nuove serie di stampo comedy, senza però ottenere grandi risultati a mio avviso. All’annuncio della serializzazione di Sakamoto Days, opera scritta e disegnata dal debuttante Yuto Suzuki, la prima cosa che pensai fu: “cosa potrà avere di diverso da Undead Unluck o dagli altri gag manga che sono stati axati da Jump?” .

Tuttavia, una cosa aveva attirato la mia attenzione, ovvero il tratto dell’autore; nulla di eccezionale, per carità, ma mi ispirava fiducia. Così decisi di recuperare il one-shot, pubblicato tempo addietro sulla rivista, da cui si basa la serie. La lettura mi lasciò stranamente positivo. 

Visto che questo primo capitolo si rifà molto a quanto già letto in precedenza, il mio giudizio è rimasto per lo più invariato da allora. Venendo al punto, la prima cosa che ho apprezzato è stata il tipo di violenza riportata sulle tavole (anche se in molti casi solo suggerita). Questo aspetto mi ha ricordato per certi versi Chainsaw Man, un'opera che ha mostrato quanto il Jump stia sperimentando e stia prendendo in considerazioni target differenti dai soliti standard. Con l’imminente conclusione di quest’ultimo, viene normale pensare se Sakamoto Days possa esserne, o meno, un degno sostituto.

La storia di per sé non è nulla di originale, ma fa il suo dovere, strappando qualche sorriso e risultando molto scorrevole alla lettura. Sakamoto, il protagonista, ricorda visivamente il coach Anzai di Slam Dunk, e questo ha contribuito a rendere il tutto più spassoso ai miei occhi. Una lato su cui l’autore non sembra voler puntare però, è la profondità e i drammi dei personaggi, vista la poca serietà con la quale viene narrata la storia. Ma siamo ancora al prologo, quindi nulla è dato per certo.

Rimango però ancora perplesso su quelli che saranno i binari sui quali camminerà la serie. Riuscire a trovare il giusto mix tra commedia e botte da orbi non è semplice, ma soprattutto, alla lunga potrebbe stancare. 

In conclusione, questo primo capitolo mi ha incuriosito quanto basta da voler proseguire la lettura. Più che altro per vedere dove voglia andare a parare l’autore. Dei due nuovi manga appena iniziati, Sakamoto Days è quello su cui punto maggiormente e del quale ne consiglio la lettura.
 
Simpatico, buffo e spietato! Questo Sakamato Days parte proprio alla grande con questo suo primo capitolo che, e un po' dovevo aspettarmelo, mi ha sorpreso in positivo. Avevo già sfogliato qualche tempo fa il one-shot pubblicato su Jump Giga e già all'ora questo manga aveva attirato la mia curiosità. Vedere un un'uomo di mezza età, sovrappeso, con i baffi, ex assassino di professione e che adesso lavora in un minimarket non è un qualcosa che si vede tutti i giorni. La storia, comunque, rispetta tutte le premesse: è il giusto mix di azione e commedia che mi aspetto da una serie di Shonen Jump, piena di personaggi esagerati e al limite dell'assurdo.

Il signor Sakamato (o, come a me piace chiamarlo, il "John Wick con la panza") è uno strano figuro dall'aspetto diametralmente opposto a quello di un normale protagonista di un manga shonen. Il suo design paffuto e alla buona, accompagnato da un carattere mite e silenzioso, nasconde però una vera e propria macchina da guerra programmata per uccidere brutalmente tutti i suoi nemici (ma rimane lo stesso un buon padre di famiglia). È un tizio davvero strano, tant'è vero che in queste prime cinquantacinque pagine non ha pronunciato a voce nemmeno una parola. L'unico modo con il quale comunica è attraverso i suoi pensieri, i quali vengono letti in qualche modo dall'altro protagonista di questo manga, cioè Shin, un suo ex-collega hitman che possiede il potere della chiaroveggenza. Come coppia loro due hanno un'ottima chimica e sono sicuro che in futuro li vedremo fare faville insieme. In definitiva, è ancora presto stabilire quale direzione prenderà questa serie: sarà più incentrata sull'action o sulla commedia? Ai posteri l'ardua sentenza, ma nel frattempo consiglio a tutti di leggerlo perché, a mio avviso, Sakamoto Days è riuscito a proporre il miglior primo capitolo di quest'anno su Shonen Jump.