La pirateria è da tempo una piaga nel vasto mondo dell'intrattenimento e l'industria dell'editoria non fa di certo eccezione risultando, anzi, uno dei settori più colpiti. Tale comportamento può essere spiegato, ma non giustificato, considerandola una spesa monetaria non spesso possibile per per le più disparate situazioni. Un appassionato serio di un determinato media, come possono essere i manga, si ritroverà sempre davanti a determinate limitazioni gestendo oculatamente la propria capacità di spesa e guadagno.

Ma se invece invertissimo il punto di vista e pensassimo un attimo a chi il prodotto l'ha creato?

Dietro ad ogni titolo, indipendentemente dalla casa editrice miliardaria o dalla multinazionale dell'intrattenimento che lo pubblica, ci saranno sempre i nomi di coloro che con fatica hanno permesso di trasformare un idea in qualcosa di concreto e metterla a disposizione del lettore. Professionisti che come mestiere vivono dei prodotti del loro ingegno e che come tutti meritano di essere tutelati nel loro lavoro.

Proprio riguardo questo argomento spinoso si è scagliato recentemente contro il mangaka Gino0808, autore di Yukionna to Kani wo Kurau, denunciando in maniera netta la pratica della pirateria attraverso tweet che non hanno mancato di far discutere.
 

“Voglio che i manga piratati scompaiano. Anche se continuano a essere pubblicati, se le persone semplicemente non li leggessero, andrebbe bene” esordisce frustrato l'autore.
“Se non pensi di voler leggere il mio manga spendendoci dei soldi è segno che io e la mia opera non siamo ritenuti abbastanza buoni per convincerti e questa è una tua scelta. Ma se invece ritieni il mio lavoro meritevole dell'essere letto piratato non voglio che tu lo legga riferendosi ovviamente a tutti coloro che come scusa affermano di leggere piratati solo prodotti che non avrebbero acquistati comunque.
 
yukionna to kani wo kuu


Ma Gino0808 non si ferma qui e rincara la dose con un secondo tweet dai toni più forti:
 



Non disegniamo manga per volontariato. È un prodotto prezioso. Sento spesso persone affermare che piratano manga solo perché vogliono diffonderne il riconoscimento, ma questo è un tatemae" (建前, letteralmente "facciata", dire di fare qualcosa per un particolare motivo ma in realtà agendo per un motivo diverso).

"I pirati pensano che i manga siano frutto del lavoro di una persona di talento che semplicemente abbia un'idea che gli viene in mente, la quale viene disegnata senza alcuno sforzo? Un manga è il risultato di creativi che usano anni della loro vita e si assumono il rischio di andare in rosso in modo che possano pagare i loro assistenti".

Negli ultimi tempi non sono comunque mancati passi avanti nella lotta alla pirateria e sul nostro sito vi abbiamo tenuti aggiornati riguardo campagne patrocinate dai grandi editori giapponesi che hanno portato ad una serie di risultati importanti come una legge apposita approvata dal parlamento, vittorie legali e chiusure di popolari siti warez. Ma evidentemente il cammino è ancora lungo. 

Fonte consultata:
Sora News 24