A giudicare dal numero di commenti agli episodi, alle notizie con le prime impressioni e alle discussioni sulle varie schede utente del sito, possiamo constatare che sono in molti gli appassionati che seguono gli anime più recenti in diretta col Giappone, settimana per settimana. Oltre a questi, tuttavia, esiste una fetta non trascurabile che preferisce invece attendere la conclusione delle varie serie, per poi orientarsi sui titoli maggiormente apprezzati senza la necessità di sottostare alle uscite giapponesi, ma potendo gestire a propria scelta i tempi di visione. Questa rubrica nasce principalmente per questi ultimi, per dare una visione conclusiva della stagione e consigliare gli anime maggiormente apprezzati dai vari redattori del sito. Abbiamo preso in esame tutte le serie concluse nell'inverno e preparato una lista dei titoli consigliati. Dopo una breve introduzione all'opera, i vari redattori hanno stilato un breve commento con la loro opinione.

Questa rubrica vuole anche dare l'occasione agli utenti che hanno seguito le varie serie in diretta di consigliare a loro volta i loro titoli preferiti. Pensate che qualche anime meritevole sia passato in sordina? Oppure non siete rimasti molto convinti da qualcuno dei successi stagionali? Ditecelo nei commenti.

Prima di lasciarvi all'elenco dei consigli, vi linkiamo il file in cui abbiamo raccolto tutti i voti dei redattori al fine di selezionare le varie opere, così da darvi un'idea più completa della stagione (e per permettervi di orientarvi meglio qualora ci sia qualche redattore dai gusti più affini ai vostri).

P.S. Da questo appuntamento si è deciso di considerare quelle serie che arrivano ufficialmente in Italia in streaming con qualche mese di ritardo nella stagione del loro arrivo in Italia.

JUJUTSU KAISEN

Jujutsu kaisen

Serie da 24 episodi, tratta da manga (in corso)
Finale: NO

Genere: Azione, combattimento, soprannaturale
 
Itadori Yuji è un ragazzo dall'incredibile possanza fisica, malgrado viva una vita comune da liceale. Per salvare un amico attaccato da una Maledizione, un giorno, ingoia il dito dello Spettro Bifronte, accogliendo così la Maledizione nella sua stessa anima. Condivide da allora il suo corpo con lo Spettro Bifronte. Sotto la guida del più potente degli stregoni, Gojo Satoru, Itadori è ammesso alla Tokyo Metropolitan Technical High School of Sorcery, un'organizzazione che combatte le Maledizioni... e inizia così il racconto eroico di un ragazzo che diviene una Maledizione per esorcizzare le Maledizioni, vita da cui non potrà mai tornare indietro.
 
Thorgrim: Di solito quando si tratta di lavori dello Studio MAPPA so di andare sul sicuro e di trovarmi davanti ad un lavoro di qualità. Jujutsu Kaisen è stato letteralmente un fulmine a ciel sereno che ti tramortisce, ma che non puoi fare a meno di pensare. Tratto dal manga di Gege Akutami, Jujutsu Kaisen racchiude tutto ciò che una serie d'azione dovrebbe avere: combattimenti dinamici, ritmi serrati e un comparto tecnico sempre sul pezzo. MAPPA si diverte letteralmente a dare vita alla moltitudine di variegati personaggi che incontreremo di episodio in episodio, rendendo il racconto sempre avvincente e mantenendo l'attenzione dello spettatore alta. Non manca anche una buona dose di umorismo becero, ma non di cattivo gusto, capace di stemperare i toni a volte molto cupi del racconto. Tecnicamente è qualcosa di superbo, probabilmente il migliore anime uscito a cavallo di questo sciagurato 2020 e l'inizio del 2021: era dai tempi di Mob Psycho 100 che non vedevo animazioni così travolgenti. Magari qualcuno potrà obiettare dicendo che alla fine si tratta dell'ennesima serie tutta combattimenti e poca trama, ma credo che nel caso di Jujutsu Kaisen si possa tranquillamente parlare di una serie capace di andare oltre critiche del genere brillando di luce propria.
Voto: 9/10
 
Alex Ziro: Una delle opere più belle degli ultimi anni, oltre l'incredibile lavoro che è stato fatto dallo staff quello che colpisce è la bellezza di questi personaggi, così estremamente moderni e che riescono a dare al pubblico esattamente quello che cercano, quindi non c'è davvero di cui sorprendersi se con un mix simile abbia avuto questo successo pazzesco. Certo, è vero che questa serie prende a piene mani da grandi classici del passato, è assolutamente innegabile, si rifà a certi canoni dei big di Jump (e non solo) ma questo non lima il suo carattere, non gli toglie nemmeno per errore tutti quegli attributi che lo rendono un anime con una sua identità ben precisa. Non c'è stato un episodio che mi abbia deluso e per quanto il primo episodio in realtà sia un po' scollato dal resto della serie ci vuole ben poca pazienza per entrare in un mondo in continuo cambiamento. Sì, se non ti piacciono i battle shonen non sarà probabilmente questa la serie che ti farà cambiare idea ma Jujutsu Kaisen è una serie che merita di essere scoperta, chi è dubbioso dovrebbe andare oltre una patina più superficiale, anche solo per scoprire le persone, più che personaggi, che lo rendono unico.
Voto: 8,5/10
 
Arashi84: Non sono la fan numero 1 delle Jumpate e dei battle shonen in generale, ma ogni tot di tempo capita che qualcuno riesca a prendermi, e anche parecchio. Ci fu il caso di Demon Slayer, e oggi, è la volta di Jujutsu Kaisen. Sì, mi piacciono el cose molto basiche. Seppur il primo episodio non mi abbia fatto saltare dalla sedia per quel poco di trame e personaggi che mostrava, andando avanti la serie è riuscita a conquiestarmi con naturalezza, facendomi apprezzare sia la storia che i suoi protagonisti. Facile restare ammaliati dal comparto tecnico di Jujutsu Kaisen, che certamente ha fatto la sua parte nell'infighire parecchio un materiale di base, che spettacolare non è, ma anche se il lavoro di Mappa fosse stato meno eccellente, posso dire con certezza che mi sarei affezionata comunque a Itadori e co e alle loro vicende. I personaggi di Jujutsu Kaisen non sono particolarmente originali, ma nei loro lati divertenti, oscuri o inaspettati, riescono comunque a farsi amare. Ho apprezzato molto diversi personaggi femminili, e ho adorato particolarmente un discorso di Nobara riguardante i "ruoli" di donne o uomini. Rimanendo in tema Nobara, un plauso va alla sua doppiatrice, Asami Seto, che regala una bella prova grazie al suo personaggio, ma in generale tutto il cast e di alto livello, con Yuichi Nakamura e Nobunaga Shimazaki a svettare su tutti, senza dimenticare il giovane e talentuoso Junya Enoki, che dopo tanta gavetta, riesce finalmente a mettersi in mostra come merita. Jujutsui Kaisen non è "la serie della vita", ma se come me avete gusti semplici in fatto di battle shonen, riuscirà a catturarvi.
Voto: 8/10
 
Franky-san: Jujutsu Kaisen è una di quelle serie che all’inizio può sembrare una storia vista e rivista piena zeppa di combattimenti carini e nemici da abbattere ma che in realtà si rivela essere un qualcosa di più. Nulla di trascendentale se si analizza la trama nuda e cruda ma l’evoluzione dei personaggi e il ritmo incalzante hanno fatto in modo che fosse la serie che nella scorsa stagione attendevo con più trepidazione. Momenti carichi di tensione e siparietti divertenti si alternano in maniera sopraffina facendo empatizzare lo spettatore con i personaggi che, seppur stereotipati, hanno tutti qualcosa da dire con i loro pregi e i loro difetti. Il protagonista Yuji e Nobara in particolare sono impossibili da non amare ma anche gli altri non sono da meno; spesso anche nelle atmosfere più scanzonate o in quelle più serie riescono a trasmettere messaggi importanti come l’accettazione di se stessi che non ti aspetti in una serie del genere. Inutile poi far finta che il comparto tecnico non aiuti: il lavoro dello Studio Mappa è stato encomiabile e alcuni scontri, soprattutto nel finale, sono dei veri e propri capolavori. Certe volte non riuscivo a staccare gli occhi dallo schermo e mi ritrovavo alla fine della puntata senza nemmeno accorgermene. Le sigle e le ost sono state poi quel tocco in più che non guasta mai e che fanno di Jujutsu Kaiesen una di quelle serie che consiglierei a qualsiasi amante dei battle shonen. Una storia, come detto, non particolarmente complessa e che non vuole nemmeno esserlo ma assolutamente non vuota e priva di spunti.
Voto: 8/10
 
ladynera: Spettacolo. Jujutsu è un esplosione che ti colpisce prima di tutto a livello visivo, poi sonoro e infine narrativo. Inutile ribadire (ma lo farò lo stesso) quanto Mappa abbia fatto un lavoro superlativo, quanto la regia sia ispirata. Ventiquattro episodi di intrattenimento puro. Solo uno di questi l'ho trovato mediamente gradevole, gli altri invece mi hanno tenuta incollata allo schermo. Ha posto l'asticella così in alto che anche una leggera sbavatura si percepisce chiaramente. Onestamente penso che meglio di così non si potesse fare.
Di tutti i punti di forza nominati sopra, aggiungo ovviamente anche i personaggi. Interessanti, affascinanti, divertenti, chi più chi meno, compresi gli antagonisti.
Non per niente Jujutsu ha catturato una grandissima fetta di appassionati, strappando anche diversi premi qua sul sito agli ultimi neko.
Voto: 8/10
  
ABI_666: Ho sempre provato un certo senso di deja-vu che non ho avuto con altri battle shonen recenti di buon livello (per esempio Demon Slayer). Abbiamo questo trio (un maschio scemo, uno serio e una femmina decisamente emancipata), che fanno squadra in una scuola dove si insegna a sviluppare i propri poteri, e quello scemo dei tre ha dentro di sé uno "spirito demoniaco" che gli dona forza ma che deve tenere a bada, e il loro insegnante è fortissimo ma fa l'idiota e porta sempre una benda tranne quando deve combattere seriamente, e poi fanno un incontro/sfida con un'altra scuola, nel quale gli scontri da amichevoli diventano mortali, ma l'incontro viene interrotto improvvisamente dalla comparsa di un villain... no, non sto parlando di Naruto, ma di Jujutsu Kaisen! Un battle shonen classico che più classico di così non si può, animato divinamente da uno Studio MAPPA al top! Eppure per quanto sia stato appassionante ed avvincente non sono riuscito ad apprezzarlo al 100% proprio per questo senso di deja-vu che mi ha accompagnato per buona parte di questa prima stagione. Non ho dubbi che, con l'avanzare della storia, Jujutsu Kaisen prenderà definitivamente la propria via (o almeno lo spero) però per quel che ho visto finora non riesco ad arrivare a un 8, nonostante le animazioni da paura. Mi sento però di consigliarlo comunque a tutti gli appassionati di anime d'azione: forse l'inizio non sarà particolarmente originale, ma è comunque una serie avvincente e con dei buoni personaggi.
Voto: 7,5/10
 

LAID-BACK CAMP 2

Laid-Back Camp 2

Serie da 13 episodi, tratta da manga (in corso)
Finale: NO

Genere: Slice of Life
 
Rin adora andare in campeggio solitario attorno a dei laghi da cui si ha una bella vista del Monte Fuji mentre Nadeshiko ha l'hobby di fare delle sgambate in bicicletta fino a vari posti da cui ammirare il più celebre monte del Giappone. Ad un certo punto le due ragazze si incontrano ed iniziano a fare viaggi insieme, mangiando ramen ed ammirando il paesaggio.
 
Swordman: Dopo una prima serie che praticamente è stata una sorta di "iniziazione" al campeggio per le protagoniste neofite, Nadeshiko in primis, questa seconda serie di YuruCamp può essere considerata una sorta di apprendistato alla materia con le principianti che iniziano a fare le prime esperienze da sole. Molto spazio in più per approfondire i personaggi e il legame con le rispettive famiglie con tutti quei piccoli gesti e cose "fatte ma non fatte vedere" che definiscono una famiglia amorevole ma con discrezione. Come non ammirare, poi, i bellissimi sfondi e paesaggi che ritraggono un giappone lontano dalle metropoli, suggestivo e al contempo realistico. Fa sempre venir voglia di campeggiare, ovviamente sotto la protezione della "divina" Shimarin.
Voto: 9/10
 
Franky-san: Quanto ho adorato questa seconda stagione, anche più della prima! Una serie così semplice, simpatica e rilassante che alla fine di ogni episodio mi sentivo davvero in pace con il mondo. Tutto quel buon cibo unito ai paesaggi mozzafiato, mi fa venire voglia di campeggiare con loro in giro su e giù per il Giappone. Le protagoniste sempre mitiche, in particolar modo Rin e Nadeshiko, così diverse ma così unite nella loro passione. In questo sequel emergono anche altre protagoniste, lasciate in disparte nella serie precedenti come Sakura, la sensei amante dell’alcool in ogni sua forma e le terribili sorelle Inuyama. La visione mi ha lasciato tanti bei momenti e tante emozioni positive! L’allegria e la positività delle ragazze è contagiosa e non annoia minimamente nonostante il ritmo narrativo molto lento. Se siete appassionati di slice of life e magari anche amanti della cucina e delle bellezze naturali del Giappone è impossibile non consigliare questa serie. A me le campeggiste mancano già, per fortuna ci sarà un film per rivederle… spero presto.
Voto: 8/10
 
ladynera: Adoro questa serie, amo i suoi personaggi, in particolar modo la dolcissima Nadeshiko, mio spirito affine, e la premurosa e indipendente Rin. In questo sequel ho riscoperto anche Aoi, che in un determinato episodio, con la sorellina, è stata davvero fantastica. Ma anche la professoressa Minami, tanto appassionata di campeggio quanto estimatrice di sake e affini, e Sakura, la sorella di Nadeshiko, più matura e concreta, ma anche gentile e attenta nei confronti della sorella minore. Non li cito perché sono pigra, perciò facciamo finta che io abbia speso parole di elogio anche per il restante cast, se le meritano tutte. Yuru Camp 2, come la prima serie, è rilassante, rinvigorente, distende i nervi e ha diverse altre proprietà terapeutiche. Unica controindicazione: crea dipendenza. La ritengo un gioiellino imprescindibile per gli amanti dello Slice of Life, ma anche per chi vuole approcciarsi al genere. Ci si innamora, c'è poco da fare. Ora rimane solo da aspettare il film. 
Voto: 8/10
  
ABI_666: Finalmente tornano le "campeggiste", come le chiamiamo amichevolmente tra di noi. Dopo una prima stagione ottima anche se molto introduttiva, e una miniserie di micro episodi abbastanza dimenticabili, arriva la tanto attesa (almeno da me) seconda stagione, che riesce a mantenere lo stesso spirito della prima e ci fa vedere tantissimi posti reali del Giappone, facendomi anche morire un po' di invidia. Nota di merito sull'ending, secondo me molto molto bella. Se amate gli slice of life rilassanti, non potete perdervela.
Voto: 8/10
    
Alex Ziro: Cosa c'è da dire sulle campeggiste? Carino, tranquillo e rassicurante. Ragazze simpatiche con avventure carine, bellissimi posti che tutti speriamo di poter visitare prima o poi (tranne coloro che li hanno già visitati, che vorranno RIvisitarli). Ammetto che comunque nonostate vedrei episodi su episodi di Laid Back Camp allo stesso tempo non sia tra i miei anime preferiti, a livello di sceneggiatura del singolo episodio l'ho sempre trovato abbastanza carente anche come slice of life, le varie ragazze (tranne Rin) sono un po' debolucce a livello di caratterizzazione, e quindi spesso mi trovo a fissare lo schermo e rendermi conto che son passati 10 minuti senza che me ne sia accorto, non ricordandomi proprio nulla di quel che è successo. Del resto questo è un anime che punta sull'esperienza di per sé non sul coinvolgimento emotivo, per questo è sempre e comunque da promuovere.
Voto: 8-/10
 
Hachi194: Tornano le campeggiste e torna così anche il buonumore alla fine della visione di ogni episodio. Serie che non parla di massimi sistemi ma che arriva dritta al cuore con la sua semplicità (e dritta allo stomaco con tutte le pietanze che presenta!). Paesaggi mozzafiato, gite fuori porta, imprevisti e consigli utili tutti racchiusi in una ventina di minuti in cui rilassarsi assieme alle protagoniste. Che sia in una onsen, in un sacco a pelo o su un motorino, è facile lasciarsi trasportare dall'entusiasmo del nostro gruppetto. Da citare sia la opening che la ending, vere coccole per animi affannati
Voto: 7,5/10
 
 

WITH A DOG AND A CAT, EVERY DAY IS FUN

With a Dog and a Cat, Every Day is Fun

Serie da 24 episodi, tratta da manga (in corso)
Finale: NO

Genere: Commedia, Slice, of Life
 
Un infaticabile cane troppo carino e un gatto dal musetto spaventoso, ma adorabile. Vivere con loro rende ogni giorno più divertente. I giorni del loro padrone sono pieni di risate e di sentimento. Se un amante dei gatti? Dei cani? Di entrambi? Questo anime è un regalo per tutti coloro che adorano sia i cani che i gatti talmente tanto da non saper decidere.
 
Slanzard: Serie molto simpatica e divertente, in grado di coinvolgere, appassionare e a tratti persino commuovere nonostante la brevissima durata degli episodi. Riuscire a colpire in episodi di neanche 2 minuti è cosa non certo facile, rendendola una serie di corti in grado di lasciare qualcosa e farsi ricordare anche a distanza di tempo (cosa non ovvia per opere così brevi).
Voto: 8/10
 
Arashi84: Certe volte, quando vedo il mio cane fare cose assurde, penso sempre che siano delle sue personalissime bizzarrie; quando però mi confronto con altre persone che hanno un cane, mi rendo conto che invece i nostri amati pelosetti... sono tutti uguali! Le stramberie dei nostri amici animali sono ciò che di loro più amiamo, motivo per cui ogni episodio di Dog & Cat non può far altro che farci divertire e innamorare sempre di più dei nostri compagni a quattro zampe. La convivenza tra un cane iperattivo e un gatto altezzoso è un mix micidiale, specie per la protagonista, che giornalmente si trova ad avere a che fare con due mondi differenti ma entrambi, a modo loro, amabilissimi. Una serie di corti che diverte ma che fa anche commuovere, perché con la sua estrema semplicità ci ricorda quanto la vita dei nostri animali sia breve e al contempo quanto il loro ricordo non ci abbandoni mai. Dog & Cat dimostra che la vita quotidiana di cani e gatti è pienissima di emozioni, e non c'è cosa più bella al mondo che poterle vivere insieme a loro!
Voto: 8/10
 
zettaiLara: Chiunque possieda un cane o un gatto sa perfettamente come la vita quotidiana in loro compagnia sia costellata da un discreto numero di momenti indimenticabili, che spesso nascono peraltro da momenti apparentemente 'qualunque': l'accoglienza del cane al proprio padrone di ritorno dal lavoro, la passeggiatina quotidiana per far sgranchire l'animale e consentirgli di espletare i suoi bisogni, la visita del veterinario e i giochi-non-giochi col mobilio di casa. Questa serie ci racconta con affetto e ironia cosa significa prendersi cura per davvero di un animale e cosa implichi l'avere in casa qualcuno che, molto semplicemente, non ragiona come un essere umano ma certo non è dotato di minor intelletto, anzi! Ne scaturiscono così episodi brevissimi che propongono vere e proprie 'perle di saggezza', divertenti, ironiche e calzanti, raccontati da una mangaka in maniera auto-biografica a riguardo della propria vita domestica con un cane puccioso ed un gatto tsundere. Menzione speciale a quest'ultimi proprio per il loro ruolo da protagonisti, che grazie alle loro "personalità" scoppiettanti, è assolutamente meritato!
Voto: 8/10
 
ladynera: Non sarò oggettiva nel descrivere questa serie, già in generale non ritengo il mio giudizio campione di oggettività, ma qua parliamo di cani e di gatti, e di come interagiscono con noi, del loro personalissimo modo di amarci e di starci accanto e dei nostri goffi e maldestri tentativi di amarli a nostra volta e di comprenderli... come potrei essere oggettiva? È puro sentimento, che tocca le mie corde nel profondo *partono i violini*. Come non immedesimarsi in Hidekichi, padrona di un bellissimo e dolcissimo cane, e di un altrettanto bellissimo e altezzoso gatto. Chiunque abbia avuto uno dei due in casa (o entrambi) non può fare a meno di riconoscere determinati comportamenti e situazioni. Ma sono sicura che anche chi non ne abbia mai avuto possa lasciarsi catturare da questa divertente e, a volte, toccante serie. Io ne guarderei altri 100 di episodi, poco ma sicuro. Tornando ai protagonisti pelosi, senza dubbio ho riconosciuto in Neko-sama alcuni comportamenti della mia bella, adorata, superba Biju (devo scrivere molti complimenti altrimenti potrei essere buttata fuori casa). D'altronde si sa: siamo i domestici dei gatti, e tutto ciò che è nostro è loro, e tutto ciò che è loro è loro e guai a chi lo tocca. Fortunatamente la mia è più avvicinabile del nobile protagonista felino della serie, e riserva anche momenti dolci e coccolosi, e no, non solo quando ha fame. A parte il gatto, a parte anche il pazzerello e giocherellone Inu-kun, sono rimasta molto colpita dalla precedente cagnolina samurai di Hidekichi. Il mio ideale di cane caratterialmente, le parti con lei mi sono piaciute tantissimo. Belle e tristi. E meglio che non mi metta a pensare agli episodi dove ricorda appunto i precedenti pelosini, altrimenti ripartono i violini. 
Voto: 8/10
  
ABI_666: "Fa ridere perché è vero!" Quante volte avete pensato questa frase vedendo una situazione divertente in cui vi ci ritrovate? Il raccontare avvenimenti comuni in maniera divertente ma verosimile è un "trucco" narrativo utilizzato molto spesso, a volte a scopo di satira, altre semplicemente a puro fine comico, ma funziona sempre. Ed è anche il caso di With a Dog AND a Cat, Every Day is Fun, dove l'autrice narra dei mini episodi autobiografici nei quali chiunque abbia mai avuto un cane e/o un gatto sicuramente ci si ritroverà, e non potrà non ridere nel vederne l'ovvio epilogo. Abbiamo quindi il classico gatto tsundere, che sta per i fatti suoi ma sempre attento a ciò che capita attorno a lui, pronto a rubare il cibo ad ogni occasione e insofferente verso il povero cane, che dal canto suo è sempre gioioso, fedele e... molto stupido! Consiglio vivamente questa serie a qualunque amante di cani e gatti. Non entrerà nell'Olimpo delle più grandi serie animate, ma vi regalerà ogni volta qualche minuto di grandi risate.
Voto: 8/10
  
Thorgrim: Un cane tonto, un gatto tsundere e una padrona imbranata che di lavoro fa la mangaka. Ora prendete questa breve descrizione e usate mezz'ora della vostra vita per guardarvi questa stramba serie in formato breve (fra il minuto e mezzo e i due) da cui non mi aspettavo veramente nulla, ma che mi ha divertito come poche in quest'ultimo periodo. Uno Slice of Life puro e semplice, quasi da manuale, ma con tre protagonisti irresistibili che riescono a strappare un sorriso anche a chi non è amante degli animali, ma gradisce vedere qualcosa di breve e disimpegnato per ritrovare il sorriso dopo una dura giornata di studio o lavoro. Attenzione, crea dipendenza.
Voto: 7,5/10
 
Hachi194: Se avete cani e gatti, dovete vedere questa serie. Se non li avete, dovete vederla lo stesso perché vi insegnerà un sacco di cose! Questa serie è composta da episodi brevissimi ma incisivi. In pochi minuti riderete e vi commuoverete. Scoprirete se siete cinofili o gattari o tutt'e due. Niente di impegnativo, ma ben fatto.
Voto: 7/10
 

BUNGO STRAY DOGS WAN!

Bungo Stray Dogs Wan!

Serie da 12 episodi, tratta da manga (in corso)
Finale: NO

Genere: Parodia
 
Una versione chibi dedicata ai protagonisti di Bungo stray dogs. In questa serie verranno momentaneamente accantonate le dispute tra le due fazioni per dar vita ad alcune simpatiche gag concentrate principalmente su alcuni aspetti dei caratteri dei personaggi principali della serie.
 
Arashi84: Da quando ho scoperto l'esistenza del manga di Bungo Stray Dogs Wan, ho pensato che una tale versione parodia, chibi e pucciosa della serie che tanto amiamo, sarebbe stata perfetta quanto l'originale. L'anime di Wan non mi smentisce, e anzi, con una grafica ancor più pucciosa del manga e un doppiaggio che, a suo modo eguaglia la serie madre, conquista il posto di serie più divertente e pucciosa della stagione. I personaggi che ben conosciamo nelle loro vesti più oscure e misteriose, si ripropongono qui in tono parodistico e macchiettoso, parlandoci della loro vita quotidiana ed enfatizzando quelli che sono pregi e difetti di ognuno di essi. Potreste non essere fan dell'ombroso Akutagawa, ma in questa serie riesce ad accaparrarsi la simpatia dello spettatore senza alcuno sforzo, così come qualunque altro personaggio. Alcuni episodi sono stati davvero deliranti e divertentissimi, ma anche in questa versione paccioccosa, Bungo Stray Dogs non dimentica di rimarcare la nota malinconica che permea questa storia, riuscendo a creare momenti commoventi anche se a parlare è un personaggio dalla testa sproporzionata e gli occhioni enormi (più del solito). Nota di merito al "solito" Mamoru Miyano che con il suo Dazai in versione chibi sembra trovarsi ancora più a suo agio nel regalargli quel tono dispettoso e impertinente che è tanto parte del personaggio quanto del suo stesso seiyuu. Dolcissima la ending, cover di Namae wo yobu yo (che fu allora ending della prima serie), cantata da Yuto Uemura. Consigliatissimo ai fan della prima ora di Bungo Stray Dogs, ma magari anche per un novizio, iniziare da Wan potrebbe essere una buona idea, perché la sua visione porterà sicuramente al recupero della serie madre.
Voto: 8/10
 
zettaiLara: Via l'alone gangster-drammatico dalla storia principale del franchise di Bungo Stray Dogs, via ogni parvenza di serietà; vestiamone poi i personaggi in un formato super-deformed, facendoli interagire in tanti piccoli e "grandi" mini-episodi dal ritmo sciolto, dalla battuta pronta e dallo humour sottile. Ecco così confezionata una serie che rilassa e diverte con acume a dispetto di un minutaggio più corto rispetto a quello cui siamo abituati. E' davvero un piacere ritrovare Dazai (superbamente interpretato anche in questa versione più "pucciosa" da un Mamoru Miyano in forma strabiliante), Akutagawa e i rispettivi colleghi/sottoposti e vederli scambiarsi battute nell'ambito di storie e disavventure tratte in questo caso dal quotidiano. L'hanami non è mai stato più dolce per Atsushi e Kyouka, per non parlare del fare la spesa per i rotoli di carta igienica da parte del povero Akutagawa di turno. Ne escono momenti deliranti, divertentissimi e talora persino commoventi <3 Si potrebbe dire anche che è una serie derivata che solo i fan della principale potranno apprezzare, poiché è indubbio che scopi, azioni e relazioni dei vari personaggi vengono lasciati del tutto sottintesi e dunque dati per assodati; mi sento però di aggiungere che la veste grafica di Bungo Stray Dogs Wan e la durata più contenuta degli episodi si presentano in una maniera accattivante al punto da indurre, io credo, anche un potenziale spettatore casuale ad incuriosirsi sui tanti protagonisti... e ne avrebbe ben donde. Obiettivo, quindi, perfettamente centrato, e nota di merito alla sigla finale che ci ripropone la cover di una splendida e nota sigla ad opera del doppiatore di Atsushi, il bravo Yuto Uemura.
Voto: 8/10
 
Hachi194: Si può combinare scrittori famosi giapponesi, poteri soprannaturali e pucciosità alle stelle in un unico anime? Sì, e questa serie ne è la prova! Tornano i protagonisti di Bungo stray dogs in versione chibi per raccontarci storie divertenti, a volte surreali, dallo humor particolare e in alcuni casi anche molto riflessive. Per chi fosse in astinenza dalle avventure dell'Agenzia dei detective armati, questo può essere un buon modo per lenire la nostalgia. Gli episodi sono brevi ma non per questo meno godibili e risultano perfetti per risollevare una giornata nata male. Unico difetto: chi non ha visto la serie madre, non potrà godere di tanta bellezza.
Voto: 7,5/10
   
Olimpea: Non mi considero una delle "primissime" fan di questo franchise, anche perché l'ho scoperto grazie alla massiccia quantità di edit di Dazai su Instagram. Eppure, da quando ho iniziato la prima stagione della serie principale, mi sono sentita parte di quella enorme famiglia come se lo fossi già da tempo. Una serie che non mi ha mollato per un secondo, che anche quando sembra lasciare il posto a qualche altra serie che segna il mio stato d'animo, eccolo che rispunta nell'angolino con gli occhi luccicanti. Storia coinvolgente, personaggi amabili, dal primo all'ultimo e nessuno escluso, riferimenti alla cultura giapponese (di cui personalmente vado pazza), doppiatori da urlo. Ma se siete qui dovreste già sapere di che cosa sto parlando, non è vero? Ecco che i personaggi che noi tutti amiamo ritornano alla riscossa in una versione che noi ragazze in particolare vorremmo sotto forma di "peluche": chibi! Dodici episodi di gioia e di risate insieme al dolce Atsushi-kun, al dispettoso Dazai dall'umore altalenante, al rigoroso Kunikida-kun, l'intelligente Ranpo e il resto dell'Agenzia Investigativa. E che facciamo, escludiamo la Port Mafia? Eh no! Tornano anche Chuuya, Akutagawa e Mori, insieme agli altri membri della mafia. Già a solo menzionarli si inizia a ridacchiare immaginando cosa combinerebbero in giornate apparente normali. In attesa di un ritorno della serie originale, sperando in una quarta stagione, per i fan questo spin-off comico è senza alcun dubbio un buon modo per placare la fame e la sete di carineria e la voglia enorme di rivedere volti conosciuti.
Voto: 7/10
 

HORIMIYA

Horimiya

Serie di 13 episodi, tratto da manga (in corso)
Finale: NO

Genere: Commedia, sentimentale
 
Hori può sembrare un'ordinaria adolescente, ma in realtà è una persona completamente diversa dopo la scuola: in assenza dei suoi genitori lavoro-dipendenti, Hori è stata come una madre per il fratellino sin da quando era piccola. Tra il prendersi cura del fratello, sfamare entrambi, e sbrigare le faccende domestiche, non ha molto tempo per una normale vita da adolescente. Un giorno incontra qualcun altro che non è quello che sembra a scuola: un tranquillo, occhialuto ragazzo di nome Miyamura. Le aveva dato l'impressione di un topo di biblioteca, e forse di un otaku, ma Hori non poteva sbagliarsi di più. Al di fuori della scuola, Miyamura è un ragazzo socievole con una marea di piercing e per giunta non è nemmeno molto bravo nello studio. Ora i due hanno qualcuno con cui condividere le due metà celate della propria vita!
 
Alex Ziro: Si sentiva il fortissimo bisogno di una commedia romantica come Horimiya, una delle serie che più ho apprezzato della stagione, senza alcun dubbio, e che risulta essere frizzante e moderna. Sì, non mi ha fatto impazzire il fatto che si sia arrivati tutto d'un tratto alla conclusione della loro storia, soprattutto conscio che ci sia un manga che dura ben di più, ma non è un difetto abbastanza grande da farmi cambiare idea sulla storia. Tanti bei personaggi, storie interessanti, è stata davvero una bellissima esperienza.
Voto: 8/10
 
Arashi84: Era da un po' che non seguivo una serie come Horimiya: scanzonata, allegra, senza harem di nessun tipo, schietta e sincera ma che non intende mai prendersi troppo sul serio, anche quando mette in luce argomenti più o meno profondi. Da lettrice del manga ho abbastanza apprezzato questa versione animata, che non ritengo la migliore possibile, ma che comunque fa un buon lavoro nel mostrare quello che è il succo di questa storia. Hori e Miyamura funzionano bene come coppia e altrettanto bene funzionano i comprimari; purtroppo sono stati saltati diversi capitoli che rendono ognuno di essi almeno un po' più caratterizzati, devo dire che mi è mancato vedere le tribolazioni di Sengoku, e le relative prese in giro degli amici, sul suo fisico esile, o anche qualche nota romantica in più riguardante Yuki, Toru, Shindo, Sakura e Yanagi. L'anime è veloce e smbra saltare di palo in frasca, ma così è anche l'originale, che si presenta più come una serie di sketch che non di capitoli veri e propri legati in maniera unitaria. In tal senso l'anime segue quindi abbastanza bene lo spirito del manga. Una serie divertente, dolce e romantica consigliata a chiunque abbia voglia di una commedia sentimentale fresca e leggera.
Voto: 7,5/10
 
Hachi194: Ho iniziato a vedere questa serie soprattutto perché ho ascoltato i consigli di chi la stava seguendo e ho recuperato i pochi episodi che avevo perso in un battibaleno! Una storia scolastica classica ma allo stesso tempo diversa, una ventata di aria fresca, grazie soprattutto ai due protagonisti, dolci, simpatici, carini. Questa volta le parti sono invertite: lei è molto popolare, lui invece è schivo e taciturno, ma nonostante questo i sentimenti fileranno via veloci e le emozioni ci faranno venire il batticuore ad ogni episodio. Belli anche i personaggi di contorno, delineati efficacemente pur non avendo forse avuto lo spazio che avrebbero meritato. 
Voto: 7,5/10
  
Franky-san: Horimiya è stata per me una bella sorpresa stagionale, visto che le commedie romantiche ambientate a scuola, in passato, mi hanno spesso lasciato deluso. Freschezza e risate sono le due parole chiave della serie che affronta i sentimenti di alcuni liceali, a volte ricambiati, a volte meno. I due protagonisti sono proprio una bella coppia: affiatati, scherzosi e un po’ particolari, nell’accezione più positiva del termine. I siparietti e le gag si susseguono senza sosta e il più delle volte sono riuscite. Attorno a loro ruotano tutti una serie di altri personaggi davvero interessanti anche se purtroppo non vengono approfonditi abbastanza, specialmente nelle parte finale della stagione. Un po’ un peccato visto che in alcuni frangenti le loro storie sono state veramente carine dove venivano messi in luce in modo maturo e profondo aspetti belli e brutti dei primi amori adolescenziali. Nonostante ciò, per il resto, posso affermare che gli amanti del genere troveranno una serie simpatica e leggera dove l’attenzione non è fossilizzata troppo sulla coppia protagonista ma su una coralità di bei personaggi. Punto assolutamente a favore è la presenza di un finale (quello del manga) che funziona molto bene e che mi ha lasciato davvero un bel ricordo di questa simpatica combriccola di ragazzi.
Voto: 7/10
 
ladynera: Parto con il dire che ho trovato davvero carino il chara e curato il comparto tecnico, almeno lato animazioni. Gradevole anche la opening. Ho apprezzato molto sia Hori-san che Miyamura-kun, una coppia che mi è piaciuta fin da subito. Regalano momenti dolci ma soprattutto divertenti, toccando anche argomenti come l'inclusione sociale e la solitudine. Gli altri personaggi non sono da meno, peccato che non vi sia stato il tempo per approfondirli, questa cosa mi ha abbastanza delusa. Essendo un cast ampio e vario, diamo giusto un occhiata alle altre coppie, uno sguardo agli altri personaggi, ma non mi sento di averli conosciuti davvero. Inoltre la serie ha i suoi momenti meno brillanti, motivo per cui, nonostante la consigli, non sono andata oltre il voto sette. Una commedia romantica sì carina e dolce, che mi ha preso molto soprattutto all'inizio ma che poteva dare sicuramente di più. Nota molto positiva: ha un finale. Non è stato esente da critiche ma, io che non leggo il manga, ho apprezzato la scelta di concludere la storia.
Voto: 7/10
 

CELLS AT WORK BLACK

Cells at Work BLACK

Serie da 12 episodi, tratta da manga (concluso)
Finale: SÌ

Genere: Drammatico
 
Serie parallela a Cells at Work, incentrata sulle cellule che lavorano in un ambiente "Black", ossia nei corpi di persone che non godono di buona salute. Si tratta di individui che bevono e mangiano troppo, non fanno attività fisica e subiscono alti livelli di stress.
 
Alex Ziro: Senza dubbio una delle sorprese stagionali più importanti, non mi sarei mai aspettato che mi sarebbe piaciuto così tanto. Una serie drammatica che funziona, che riesce a far soffrire per bene e anche a sorprendere, perché decisamente non ci saremmo aspettati di soffrire per determinati personaggi, non in questo contesto perlomeno. Una serie che urla dolore dall'inizio alla fine, e per quanto possa sembrare sadico... mi fa piacere. la serie principale riesce ad essere molto più tranquilla e dolce, questa è una perfetta contrapposizione. Tanti dettagli sul nostro corpo e sulle malattie curati alla perfezione, proprio come la serie principale rendono il tutto non solo emozionante ed intrattenente ma anche il più interessante possibile.
Voto: 8/10
 
Slanzard: Un notevole passo avanti rispetto alla serie base. Con un'atmosfera molto più opprimente e drammatica ci viene raccontata la vita delle cellule di un corpo allo sfascio, con un chiaro rimando alle black company giapponesi che schiavizzano i propri dipendenti. Tra una non certo velata critica alla società lavorativa giapponese e una spiegazione scientifica ci appassionamo alle dure vicende dei protagonisti, in grado di coinvolgere e commuovere lo spettatore in più di un'occasione.
Voto: 7,5/10
 
Arashi84: La serie classica di Cells at work mi era piaciuta per il suo tono scanzonato, allegro e positivo, che anche quando parlava di problemi abbastanza seri, riusciva a lasciare nello spettatore una buona impressione, quella di un corpo che lavora e che fa di tutto per affrontare le difficoltà di ogni giorno con forza e fierezza. Black sembra totalmente un altro mondo, e all'allegra "fabbrica" della serie madre, corrisponde in questo caso una vera e propria "Black company", fatta di lavoratori stressati, oberati di lavoro, incattiviti e delusi, ma nonostante questo, sempre al lavoro! Il corpo di Black è decisamente poco in forma, capiamo subito che la persona in questione conduce una vita per nulla sana, e anche anzi, sembra procurare al suo stesso organismo un problema dopo l'altro. Quella di Black è una vera lotta, dura e stressante, ed è stato bello vedere come il protagonista, partito con ottimismo e buone intenzioni, affoghi sempre di più in questa spriale "nera". Nota di merito alla ending, che sembrerebbe proprio l'inno di una vera azienda giapponese che sprona con tono allegro i suoi dipendenti a darsi da fare, senza neanche troppo velatamente voler nascondere il nero dietro parole incoraggianti.
Voto: 7,5/10
 
Franky-san: La visione della serie classica era stata così piacevole e interessante che mi sono buttato anche su questo spin-off dai temi più cupi senza pensarci due volte. Mi affascinava il fatto di vedere le nostre amate cellule alle prese con un corpo che non si prende cura di se stesso e quindi fonte di stress e preoccupazioni continue. Se dovessi scegliere soltanto una parola per descrivere l’opera non avrei dubbi: ansia! Vivevo ogni episodio con la paura che per il corpo non ci sarebbe stato nulla da fare, tali erano i disastri e le malattie più disparate a cui veniva incontro. Fumo, alcool e stress fanno vivere dei veri e propri incubi ai protagonisti alle prese con calamità di ogni tipo e ognuno di loro aveva un modo diverso di affrontarle, chi in maniera stoica e determinata come il protagonista, chi invece con rassegnazione e disgusto. Ho imparato tante cose molto interessanti dal punto di vista medico e biologico che mi hanno portato anche a riflettere personalmente su alcuni aspetti della mia vita e su quanto sia importante la salute psico-fisica di noi stessi. Animazioni poi davvero niente male ed evoluzione di alcuni personaggi eccellente. Una serie che posso consigliare a tutti coloro che cercano qualcosa di istruttivo e allo stesso tempo con una bella trama, senza però aspettarsi il tono scanzonato e allegro della serie madre. Astenersi ipocondriaci!
Voto: 7,5/10
 
ABI_666: Con la serie classica di Cells at work abbiamo visto quanto sia duro il lavoro delle cellule, ma quello era niente! In Cell at Work Black, nonostante lo stile degli episodi sia il medesimo della serie classica, il corpo ospite stavolta appartiene a una persona che non ha minimamente riguardo della propria salute fisica e mentale. Vediamo così le povere cellule alle prese con arterie ostruite dal colesterolo, pioggia d'alcol, fegato sotto stress, malattie veneree e altri "imprevisti" che mettono a dura prova la volontà dei piccoli protagonisti di questa serie. Ogni episodio è piuttosto interessante, soprattutto nel far vedere le differenze di comportamento delle cellule in confronto con quello delle cellule di un corpo sano, alla lunga però si ha lo stesso difetto della serie principale, ossia una certa ripetitività degli episodi che, nonostante un'innegabile originalità, non riescono secondo me a raggiungere particolari vette di memorabilità. Inoltre ho trovato piuttosto stucchevole il drammone del protagonista. Una serie originale e simpatica, sopra la mediocrità ma che non raggiunge l'eccellenza.
Voto: 7/10
 

DR. STONE: STONE WARS

Dr. Stone Stone Wars

Serie da 11 episodi, tratta da manga (in corso)
Finale: NO

Genere: Avventura, azione
 
Anno 5738: da migliaia di anni l'intera umanità si ritrova tramutata in pietra a causa di una catastrofe naturale. Ooki Taiju riesce inspiegabilmente a risvegliarsi, trovandosi così di fronte ad una realtà completamente diversa da quanto ricordava, dove la natura ha ripreso il sopravvento sulla civiltà umana. Al suo risveglio il ragazzo si ricongiunge con il suo amico Senkuu, un giovane e geniale scienziato anche lui risvegliatosi qualche mese prima. Insieme, i ragazzi sperano di scoprire la causa dietro all'improvvisa tramutazione in pietra e, nel frattempo, di trovare una cura. Non tutto, però, va come previsto.
 
Alex Ziro: Aspettavo con molta curiosità questa guerra in Dr. Stone, e sono sorpreso e anche soddisfatto. Lo so che molti su internet hanno criticato questa stagione asserendo che sia stata piena di assurdità, ma perché il resto vi era parso davvero così razionale? Ok la scienza (che infatti mi piace molto) ma a livello emotivo si è sempre giocato sull'orlo (o baratro) dell'incredulità, con personaggi che non hanno alcun pensiero razionale che altri avrebbero se questa situazione fosse reale. Senku è un protagonista che piace perchè riesce a discernere in maniera molto fredda il bene dal male, e quindi per questo non potrei assolutamente dire che questa conclusione possa avermi dato fastidio. Anticlimatica? Forse, un po', però tralasciando proprio la fine di per sé posso dire che mi ha intrattenuto e divertito di più della stragrande maggioranza delle serie di questa stagione, e alle volte è davvero l'unica cosa che conta.
Voto: 8/10
 
Thorgrim: La prima serie di Dr. Stone mi aveva a dir poco entusiasmato con i suoi toni casinisti e il lato scientifico particolarmente accurato. Certo, aveva i suoi difetti, ma fu una serie estremamente godibile, il cui cliffhanger finale lasciava presagire grandi cose per un seguito che finalmente è arrivato. Le Stone Wars non deludono e, anche se con meno episodi, centrano il segno divertendo allo stesso modo della precedente stagione. Il merito più grande dell'opera di Boichi e Riichiro Inagaki è quello di riuscire a tenere letteralmente lo spettatore incollato allo schermo senza annoiarlo con discorsi ridondanti o inutili parti filler. Si ride, ci si entusiasma in modo quasi infantile e ad oggi trovare serie capaci di trasmettere queste sensazioni è cosa veramente rara. Consigliatissimo per chi aveva già seguito le disavventure di Senku e del suo regno della scienza, ma anche a chi vuole provare qualcosa di estremamente gradevole anche se non originalissimo.
Voto: 8/10
 
Julaaar: Partiamo da una premessa, oggettivamente Dr. Stone non è privo di difetti. Troppo spesso, pure nella prima stagione si è giocato troppo sull'esagerazione sia per certi comportamenti dei personaggi che per alcune sviluppi e risoluzioni delle vicende. Eppure riesce nella cosa più importante, quella di tenere lo spettatore incollato allo schermo. Diverte con i suoi siparietti, ci fornisce delle interessanti informazioni riguardo la scienza e ha dei personaggi che fanno il loro dovere. In poche parole è una visione godibilissima. Quindi perché ho deciso di dare un voto relativamente basso? Semplicemente ho trovato le Stone Wars un fuoco di paglia rispetto le aspettative che avevano creato con la stagione precedente, tutto si è risolto in maniera fin troppo repentina tanto da farlo sembrare una scaramuccia piuttosto che un vero e proprio conflitto. Spezzo una lancia in favore dei nuovi personaggi, uno fra tutti Ukyo che spero avrà ulteriore spazio andando avanti nella storia. Nel complesso è stata comunque una visione veramente piacevole e che consiglio, però non posso negare che l'abbia trovato sottotono come arco.
Voto: 7/10
 

KEMONO JIHEN

Kemono jihen

Serie da 12 episodi, tratto da manga (in corso)
Finale: NO

Genere: Azione, soprannaturale
 
La storia racconta la storia di un ragazzo soprannominato Dorota-bou, il quale viene evitato da tutti quelli che lo circondano, e di Inugami, un detective specializzato nel campo dell'occulto. Tutto inizia quando Inugami arriva nella città del ragazzo per investigare su un caso particolare: molti capi di bestiame vengono trovati morti e con il corpo marcito in un sola notte. Da quel momento, il potragonista scoprirà l'esistenza di molte creature soprannaturali che si riteneva esistessero solamente nelle leggende.
 
Arashi84: Quando ti ritrovi nella programmazione televisiva assieme al Jujutsu Kaisen, tu, Kemono Jihen, sembri quasi il fratellino scemo. La verità è semplicemente che allo stato attuale, se vuoi essere il battle shonen che fa il botto, devi avere dietro uno staff che ti impacchetti nel modo migliore possibile, perché la bella apparenza riesce a conquistare molto più facilmente di un'estetica nella norma. Kemono Jihen è un urban fantasy che unisce il folklore giapponese a un'ambientazione moderna, in un mix riuscitissimo e sempre attuale. L'anime segue abbastanza fedelmente il manga di Sho Aimoto, seppur togliendo piccole parti che in cartaceo davano un quadro più completo di certe situazioni. La serie è scorrevole e sa essere divertente, grazie soprattutto ai suoi giovani protagonisti, ma ha anche molti momenti drammatici e piuttosto forti. I personaggi hanno una caratterizzazione potenzialmente interessante, ma purtroppo, ed è questo il vero limite di questa serie, la stagione composta da soli 12 episodi ci permette appena di scoprire i protagonisti e il loro background, e la sensazione è quella che la vera trama parta una volta finita questa presentazione, coincidente però con il finale della serie. Insomma, Kemono Jihen è una serie dal buon potenziale, che non vuole rivoluzionare né stupire con effetti speciali, ma a cui certamente questo "piccolo" formato, non è riuscito a rendere giustizia.
Voto: 7,5/10
 
Alex Ziro: Essenzialmente le serie con un cast tutto al maschile non possono farmi impazzire più di tanto, però la visione di Kemono Jihen è assolutamente stata più che godibile. Qualche difettuccio lo ritrovo, un lavoro che tecnicamente non può esser definito eccelso, e anche il character design di per sé lo trovo non brillante e non così ispirato. Le vicende nemmeno quelle hanno qualcosa di speciale però i personaggi riescono lo stesso ad intrattenerci con le loro vince. Quando vedo un anime è difficile che cerchi qualcosa che possa scoinvolgermi l'esistenza, questo non ha avuto quegli elementi che mi arrivano al cuore però è stata una visione piacevole e spero proprio che possa continuare.
Voto: 7,5/10
 
Thorgrim: A volte per avere una serie che funzioni non c'è bisogno di avere idee strambe o necessariamente originalissime. A volte ciò che serve è fare le cose per bene, anche se si tratta di idee già abbondantemente usate: questo è il caso di Kemono Jihen. Nato dalle chine di Shō Aimoto, Kemono Jihen segue alla lettera i dettami dello shōnen che mischia azione e folklore nipponico in chiave "mistery", ma lo fa bene, senza fronzoli o pretese di sorta. L'opera di Aimoto vuole solo intrattenere senza risparmarsi o strafare. Tecnicamente abbiamo a che fare con una serie più che buona, capace di adattare quasi 1:1 le vicende del manga, migliorando in alcuni casi il character design originale. Un ottimo mix che non mancherà di soddisfare anche i palati più assuefatti al genere grazie anche all'ottimo rooster di personaggi (must protect Kon) che danno vita alle vicende di questa avvincente storia.
Voto: 7,5/10
 
Focasaggia: In un mondo dove gli esseri sovrannaturali esistono e vivono integrati nella società, ma gli esseri umani non devono saperlo. C'è chi investiga su di loro e chi si occupa di distruggere prove... viventi o meno. Una bella sorpresa questa serie che si lascia seguire tranquillamente, in netto contrasto con le tematiche spesso spaventose che tratta, alternate con le più strambe delle richieste. La serie non risulta mai pesante, l'autore cerca sempre di alleggerire l'atmosfera, grazie anche ai personaggi con i loro comportamenti bizzarri. Interessante il contrasto del carattere del protagonista Kabane Kusaka con quello di Kon, (peccato che hanno saltato un scena del manga che era uno spasso) quando due ragazzi non sanno nulla della vita. Divertente e appassionante con solide idee di base, il finale è giunto al momento opportuno, si chiude un cerchio aprendone un altro. Fra i personaggi secondari segnalo Nobimaru, uno dei più interessanti. In attesa del continuo mi leggo il manga.
Voto: 7/10
  
Slanzard: Una serie nel complesso anonima, con sicuramente qualche momento ispirato che si perde tuttavia in un mare di mediocrità sia narrativa che nella caratterizzazione dei personaggi. Discreto potenziale inespresso per un titolo senza infamia e senza lode che potrà comunque intrattenere i più giovani.
Voto: 6,5/10
 
ABI_666: Il secondo battle shonen "grosso" della stagione devo dire che non mi ha convinto per niente. Probabilmente anche per colpa dei pochi episodi, non si è intravista la minima trama e si è fatto in tempo giusto ad introdurre i personaggi principali. Questi però, al contrario di altri anime dello stesso genere, non mi hanno detto veramente nulla: zero carisma, ben poca introspezione, e fondalmentalmente sono andato avanti con la visione solo perché le scenette stupide con Akira mi facevano morire dal ridere. Anche dal punto di vista tecnico l'ho trovato proprio mediocre. Insomma, per quanto non sia una schifezza, non riesco a dargli nemmeno una sufficienza.
Voto: 5/10
 

Vi sono alcune serie che, pur essendo state consigliate da alcuni redattori, non hanno riscosso un apprezzamento sufficiente all'interno della redazione da venire incluse nella lista di consigli sopraesposta. Abbiamo quindi deciso per un breve elenco di seguito.

- Black Clover
Consigliato da: Alex Ziro
- Kapibara-san
Consigliato da: zettaiLara
- Dr. Ramune -Mysterious Disease Specialist-
Consigliato da: Focasaggia
- Heaven's Design Team
Consigliato da: ABI_666, Julaaar
- Higurashi no naku koro ni go
Consigliato da: Focasaggia
- High-Rise Invasion
Consigliato da: Focasaggia
- Jaku-chara Tomozaki-kun
Consigliato da: tenshi5100
- Non non biyori Nonstop
Consigliato da: metaldevilgear, tenshi5100, Julaaar
- Osomatsu-san 3
Consigliato da: Haizhong_Musune
- Pui pui molcar
Consigliato da: metaldevilgear
- Re:ZERO -Starting Life in Another World- (seconda stagione)
Consigliato da: Zelgadis
- SK8 the Infinity
Consigliato da: Haizhong_Musune, ladynera
- Vlad Love
Consigliato da: tenshi5100

Vi sono, inoltre, alcune serie conclusesi in questi mesi che purtroppo non siamo riusciti a visionare. La loro assenza tra i consigli non è quindi imputabile a questioni qualitative, ed è possibile che tra esse si nasconda qualche titolo meritevole di visione. Nel nostro documento riepilogativo sono presenti tutte le serie visionate da almeno un redattore.

AnimeClick.it consiglia: Gli anime terminati nel...

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