Negli ultimi tempi si parla sempre più spesso anche qui in Occidente delle pessime condizioni lavorative e salariali degli animatori giapponesi, con conseguenze gravi ed evidenti anche sulla stessa produzione degli anime e sulla loro qualità complessiva. Per approfondire meglio l'argomento tramite chi questa situazione la vive in prima persona quotidianamente abbiamo quindi deciso di riportare i video e le iniziative dell'Animator Dormitory e dell'organizzazione no-profit che lo gestisce. In questa prima notizia presenteremo in modo più generale l'Animator Dormitory e la situazione degli animatori, mentre nelle prossime settimane pubblicheremo altre notizie incentrate maggiormente sulla problematica dei bassi stipendi degli animatori (e vedendo anche i motivi alla base del problema e di come sindacati e azioni legali non siano riusciti a risolverli), vedremo nel dettaglio mese per mese la vita di una giovane animatrice alle prese con i problemi degli animatori alle prime armi e analizzeremo anche un possibile sistema alternativo di produzione degli anime che permetterebbe agli animatori di guadagnare abbastanza per sopravvivere dignitosamente.
 
Animator Dormitory: Cos'è e cosa fa?

Secondo uno studio della JAnicA, gli animatori tra i 20 e i 30 anni guadagnano circa 90.000 yen / 800 dollari al mese, ma per quelli ancora alle prime armi lo stipendio medio può scendere anche sotto ai 30.000 yen / 270 dollari al mese, una cifra che non permette nemmeno di pagare l'affitto di un monolocale a Tokyo, dove si trovano la maggior parte degli studi d'animazione.
L'Animator Supporters Non-Profit Organization è stata fondata nel 2011 da Jun Sugawara con l'intento di aiutare i giovani animatori sottopagati a sopravvivere ai primi anni di lavoro. Inizialmente si trattava di fornire un aiuto economico ad alcuni animatori, ma nel 2014 è stato aperto il primo dormitorio per animatori in cui alcuni candidati scelti potevano alloggiare ad un affitto molto più basso di quello di un locale medio a Tokyo. Negli anni successivi il primo dormitorio è stato espanso e ne sono stati aperti altri tre, arrivando a ospitare 40 giovani animatori. I candidati vengono scelti tramite un concorso annuale in cui vengono valutate non solo le capacità tecniche e le motivazioni del candidato ma anche quanto sia realmente bisognoso di aiuti economici. Tutti i fondi necessari per permettere le attività dell'associazione sono raccolti tramite le donazioni dei fan che vogliono supportare i giovani animatori.

Di seguito alcuni link per approfondire:

I video di Ryoko - Episodio 1
Ciao, sono Ryoko e vivo in un dormitorio per animatori


Salve a tutti, sono Ryoko e sono un'animatrice che vive in questo dormitorio. Ho iniziato a lavorare come animatrice nell'aprile 2019. In questa serie di video vi parlerò della mia vita da animatrice e com'è vivere in questo dormitorio. Vengo da Saitama e ho sempre amato disegnare fin da quando ero piccola; ad un certo punto mi sembrò naturale puntare a diventare un'animatrice amando anime come Naruto, Sword of the Stranger, Hakkenden e tanti altri...
Ho deciso di vivere in questo dormitorio dal momento che avrei dovuto unirmi ad uno studio d'animazione di Tokyo e quindi, data la considerevole distanza tra Saitama e Tokyo, avrei dovuto trasferirmi a Tokyo. Sapevo che il costo della vita a Tokyo è davvero alto, e temevo quindi non di riuscire a farcela con lo stipendio di un animatore, che è noto essere molto basso. Dopo essere venuta a sapere dell'esistenza di questo dormitorio appositamente pensato per giovani animatori che hanno problemi economici, ho deciso di trasferirmici. L'affitto mensile è inferiore a 300 dollari, con wi-fi, luce, gas e acqua comprese nel prezzo. Prima di unirmi al dormitorio ho partecipato ad un contest da loro organizzato e ho ottenuto una menzione d'onore ed un ulteriore abbassamento dell'affitto, da 300 a 150 dollari al mese. La maggior parte delle spese di mantenimento del dormitorio sono a carico dei contributi e delle donazioni tramite crowfunding dei fan che hanno deciso di supportare l'organizzazione. Nonostante sia ancora una novellina sono riuscita pian piano a occuparmi di alcune produzioni sempre più importanti, tuttavia mi ci vuole davvero molto più tempo per completare un disegno rispetto agli animatori veterani, dovendo anche spesso correggerlo più volte. Il mio obiettivo è riuscire a disegnare molto di più in meno tempo e lavorare a sempre più anime importanti e famosi.

 

Le due interviste di Asian Boss

Sottopagati e oberati di lavoro: essere animatori in Giappone


Ayane Nakamura:
Amavo molto Naruto, e in quella serie ci sono differenze qualitative tra una sequenza e l'altra; le più importanti sono state disegnate solo dagli animatori più qualificati e vedendo il loro lavoro ho capito che volevo disegnare animazioni come quelle. Sono un'animatrice da circa 6 mesi. Ho lavorato a Vinland Saga e ho realizzato anche due cut di Boruto.
Solitamente gli animatori si diplomano in scuole apposite dedicate all'animazione in cui apprendono determinate tecniche e poi vengono assunti dagli studi d'animazione diventando animatori professionisti. Ma oggi giovani studenti possono postare i loro disegni e animazioni su twitter e ci sono gli studi che tengono sotto controllo tutti questi disegnatori arrivando addirittura ad assumerli in alcuni casi. Ci sono anche molti disegnatori stranieri che vogliono lavorare per qualche anime, quindi ci sono diversi cut di anime come Boruto che sono animati da stranieri. Dal momento che l'industria soffre di una grave penuria di animatori ci sono molte opportunità lavorative. Il 70% dell'animazione giapponese è disegnata a mano, solo alcuni animatori e studi preferiscono disegnare col computer. Molti giovani tuttavia preferiscono quest'ultimo metodo, che credo prenderà sempre più piede nei prossimi 10-20 anni.
La realizzazione di un anime è formata da numerose divisioni, a loro volta separate in varie categorie. Sono talmente tanti che è quasi impossibile elencarle tutte. In cima c'è il regista e l'assistente regista; Dopo ci sono gli addetti allo storyboard, il direttore dell'animazione, gli animatori chiave, gli intercalatori, gli addetti al colore o alle rifiniture e molti altri... Gli addetti allo storyboard realizzano gli storyboard dell'anime e controllano il lavoro degli animatori chiave per essere sicuri che sia coerente col flusso narrativo. Il lavoro di un animatore chiave è di creare i movimenti base dei personaggi.
Un episodio di un anime è normalmente formato da circa 3000 fotogrammi, ma produzioni famose come L'attacco dei giganti ne hanno tra 5000 e 10000 ad episodio. In base al tipo di anime, un episodio è formato da un numero di cut compreso tra 300 e 600. Personalmente, per realizzare un cut senza movimento ci metto mezza giornata, ma per un cut con molta azione e movimento ho bisogno di un'intera settimana, dato che non sono molto portata per quel tipo di animazione. Guadagno circa 40 dollari per cut. 
Non tutti gli animatori lavorano negli studi d'animazione, alcuni preferiscono disegnare a casa, dato che lavorano anche per altre compagnie. A volte i vari studi d'animazione si aiutano tra loro, prestandosi animatori in base alle esigenze del momento. Ci sono animatori talmente occupati da non riuscire a tornare a casa, quindi si raggomitolano sotto la scrivania e passano in studio anche diverse notti, a volte settimane o persino un mese intero. Ci sono numerosi uomini sui 50-60 anni che un simile stile di vita... a volte vanno a lavarsi nei bagni pubblici, ma ci sono casi in cui è difficile sopportare la puzza nella stanza.
Lo studio con cui ho iniziato a lavorare mi forniva uno stipendio fisso di 500 dollari al mese, poi l'ho lasciato per lavorare da freelancer e sono scesa a 300-400 dollari al mese per un po' di tempo. Ora sono intorno ai 500-600 dollari al mese. Lavoro circa 15 ore al giorno, senza ferie o giorni di pausa. Probabilmente uno studente guadagna più di me facendo un normale part-time. Il basso stipendio non mi ha abbattuta, la consapevolezza di riuscire a vivere facendo animazione mi rende felice. Spendo circa 100 dollari al mese in cibo, quindi poco più di 3 dollari al giorno. Molti studi non rimborsano le spese di spostamento dei propri animatori, quindi anche spostarsi a Tokyo è parecchio costoso. Fortunatamente pago solamente 150 euro al mese per poter abitare in questo dormitorio, luce, gas e internet inclusi.


Jun Sugawara:
Io non ero propriamente un animatore, ma lavoravo nell'industria della CG e occasionalmente mi trovavo a lavorare con qualche animatore. Fu in quei momenti che scoprii l'enorme differenza tra i miei guadagni e i loro. Mi incuriosii genuinamente sui motivi per cui erano così sottopagati; ci sono animatori dal talento incredibile che non ricevono il giusto compenso per il proprio lavoro, ne ho visti molti che amavano realmente l'animazione costretti ad abbandonare questo mondo perchè non riuscivano a sopravvivere. Ho creato quest'associazione per aiutare a cambiare questa situazione. Mi focalizzo nell'aiutare animatori che hanno iniziato da meno di tre anni perchè è particolarmente difficile per chi ha appena iniziato a lavorare, dal momento che vengono pagati a progetto ricevono tra i 300 e i 400 dollari al mese nel loro primo anno. Cifre davvero impensabili! Quest'industria è davvero unica e con un inusuale modello di business persino per il Giappone.

Ayane Nakamura:
L'industria dell'animazione funziona così da 10 o 20 anni ormai, quindi non è facile cambiare il sistema in modo significativo. Gli studi d'animazione hanno un budget fisso per produrre un anime e quindi non possono pagarci di più. Per questo è nato un trend recente dove gli animatori dipendono dai guadagni del crowdfunding. Le compagnie pubblicitarie si prendono il grosso del budget. C'è un numero pressochè infinito di persone che sognano di fare gli animatori, tanto che da noi c'è il detto: "sfruttare la passione degli animatori". Faccio fatica a vedere certi animatori veterani venire pagati così poco perchè spinge molte persone che vorrebbero diventare animatori ad abbandonare i propri sogni. In un mondo ideale mi piacerebbe se gli animatori migliori guadagnassero milioni così da non infrangere i sogni dei giovani. Mi piacerebbe molto se un cambiamento simile avvenisse, ma realisticamente è impossibile mantenendo questo ritmo.
Non ho mai pensato di mollare l'animazione, non c'è nient'altro che io sappia fare quindi se mollassi non saprei come sopravvivere. Certo, come animatrice lavoro tanto e guadagno poco ma ho anche molta libertà e flessibilità. Posso lavorare da casa, andare al lavoro quando voglio e andarmene quando voglio, finchè riesco a completare il lavoro assegnatomi. Amo questa libertà. Ogni tanto mi sento giù perchè non sono ancora particolarmente abile nell'animare, ma non ho mai pensato di mollare nè mi sono mai depressa. Mi sono capitate giornate in cui non riuscivo a comprare da mangiare, ma sono solita ignorare la fame, quindi è andato tutto bene. Certo, sogno sempre di guadagnare un sacco di soldi con le mie animazioni.

 

Quest'uomo aiuta gli animatori giapponesi in difficoltà


Jun Sugawara:
Uno dei segreti giapponesi più noti al pubblico è che gli animatori sono estremamente sottopagati per il loro lavoro. Un animatore appena entrato nell'industria guadagna solamente 270 dollari al mese. A quanto ho sentito quello dell'animazione giapponese è un mercato del valore di 18 miliardi di dollari. Ciononostante, le organizzazioni che investono nella creazione degli anime, come stazioni televisive, editori o agenzie pubblicitarie forniscono fondi davvero miseri alle compagnie che effettivamente producono gli anime. Alcuni dicono che sono gli investitori a prendersi i rischi dell'operazione e quindi gli animatori non meritano di ricevere salari più alti. Per quanto capisca questo ragionamento la situazione è ormai diventata troppo estrema. Un animatore alle prime armi, che si occupa degli intercalari, viene pagato 1,8 dollari a disegno. In questo modo, nel caso un animatore alle prime armi riuscisse a realizzare 300 disegni al mese guadagnerebbe circa 550 dollari.
Per cercare di risolvere questo problema, con la mia organizzazione cerco di creare opportunità di lavoro tramite la collaborazione con musicisti, realizzando i loro video musicali tramite l'animazione. Se i musicisti si mostrano interessati al problema degli animatori sottopagati sono disposto a creare per loro questi video musicali utilizzando fondi ricavati dai fan che vogliono supportare questa collaborazione. Questa è la nuova opportunità che sto creando per gli animatori. Inoltre, abbiamo animatori veterani disposti ad aiutarci gratuitamente dal momento che simpatizzano con i giovani vessati dalle stesse problematiche che loro stessi hanno affrontato. In questo modo è possibile dare ai giovani animatori uno stipendio dignitoso, addirittura quattro volte quello usuale.
Questo appartamento ha molte stanze ed è vicino al centro di Tokyo, quindi non fu affatto economico da affittare. Gli animatori che vivono qui pagano 270 dollari al mese, con tutti i servizi e internet compresi nel prezzo. Solitamente, una stanza simile verrebbe a costare almeno il doppio, 550 dollari al mese, ma senza servizi e internet, che sarebbero da pagare a parte. Non esiste un altro posto come questo a Tokyo, penso davvero sia un grande aiuto per i giovani animatori che faticano a sopravvivere col loro basso stipendio. Al primo piano c'è il soggiorno, in comune tra tutti gli animatori, più altre due stanze, per un totale di quattro stanze da poter affittare a quattro animatori. In totale abbiamo ospitato 40 animatori. Restiamo in contatto con gli animatori che hanno vissuto qui anche dopo che si trasferiscono. Uno di loro si trova qui proprio in questo momento per dare una mano col nostro progetto.


Tetsuya Akutsu:
Non sono ancora molto bravo, un vero professionista mi riderebbe in faccia per questo lavoro. Ci sono ancora diverse cose di cui devo discutere col regista. Un consiglio che posso dare è di usare dei selfie come base; disegnare senza alcun riferimento credo sia uno dei peggiori errori che molte persone fanno, perchè l'immaginazione umana non è così grande come crediamo. Per questo motivo utilizzo un sacco di riferimento reali da cui poi piano piano realizzo i personaggi. 
Insieme ad un mio amico sono stato il primo ospite di questo dormitorio, faccio parte della prima generazione. Sugawara organizzò la casa proprio l'anno del mio diploma e mi chiese di propormi per il programma. Alla fine fui selezionato. Il tempismo fu perfetto, senza questa occasione sarebbe stato davvero problematico. Il mio primo stipendio fu di 180 dollari al mese per i primi due mesi in cui venni addestrato; avrei dovuto anche ricevere una parte in base al numero di cut disegnati, ma non mi venne dato niente probabilmente perchè ero ancora in addestramento. Concluso l'addestramento, non potevo più ricevere lo stipendio fisso d'addestramento ma in quanto novizio non mi veniva offerto nemmeno lo stipendio basato sul numero di cut disegnati, quindi per un certo periodo non guadagnai nulla. Lavoravo quanto un dipendente a tempo pieno, ma il mio stipendio era pari a zero. Pensavo che sarei morto. Non ero particolarmente arrabbiato per la situazione perchè sapevo già che sarebbe andata in quel modo. In quest'industria il 90% dei giovani abbandona entro tre anni, quindi è considerato normale se te ne vai in tre anni. Anche animatori molto più abili di me hanno abbandonato, quindi chi non riesce a reggere i primi tre anni se ne va. Una volta mi capitò di avere così tanto lavoro da dormire in studio per una settimana: misi un cartone sotto la scrivania e dormii lì. Ho pensato di mollare molte volte durante quei primi tre anni, da un lato perchè temevo di non farcela a sopravvivere finanziariamente dato che alcuni mesi non avevo proprio soldi, dall'altro perchè ogni tanto pensavo al mio futuro e che mi sarebbe piaciuto creare una mia famiglia. Ma pensando al mio stipendio e alla possibile pensione, mi resi conto che erano sogni irrealizzabili. 
Sono ancora in quest'industria perchè sono stato abbastanza fortunato da trovare l'aiuto di quest'organizzazione, ma ho visto molti altri animatori morire dentro e andarsene.
Quando aprì questo dormitorio l'industria non aveva una buona reputazione, ma ora le cose stanno lentamente cambiando, c'è addirittura uno studio che paga uno stipendio fisso onesto. Sono situazioni rare, ma più compagnie stando facendo cambiamenti ora. Possiamo dire che tutto questo movimento è iniziato grazie a questa organizzazione non profit. All'inizio però tutti ci davano dei mendicanti e continuavano a dire che non aveva senso aiutarci perchè eravamo senza speranza. 


Jun Sugawara:
Il sistema è molto vecchio e molti stanno tentando di proteggerlo. Mi sento come se stessi cercando di liberare le persone dalla schiavitù ma loro volessero restare in quel sistema. I giapponesi sanno che è un problema serio ma se qualcuno come me cerca di cambiare le cose si oppongono fortemente. Invece, quando parlo di queste cose oltreoceano le persone mi ascoltano interessate, quindi ammiro la mentalità degli stranieri. Agli inizi di questo progetto ebbi l'idea di questo dormitorio per animatori e per finanziarlo pensai di vendere i lavori degli animatori. Furono in molti gli animatori a decidere di aiutarmi, ma ci fu un illustratore su twitter che postò la mia email in cui chiedevo aiuto dicendo "Guardate cosa sta dicendo questo tizio. Non lo aiuterò mai!" e un sacco di persone furono d'accordo con quel messaggio. In molti risposero che era normale che gli animatori venissero pagati poco, che era giusto mantenere bassi gli stipendi e che se a loro non piaceva potevano sempre mollare. Mi sentii profondamente deluso dalla mentalità giapponese.
Ad essere sincero questa organizzazione è solo una delle tante cose che vorrei fare, quindi vorrei risolvere velocemente questo problema e andare avanti. Onestamente pensavo che sarebbero bastati tre anni per risolvere il problema degli animatori sottopagati, ma la questione è talmente radicata e profonda che senza accorgermene sono già passati dieci anni.

 

Fonti consultate:
- Asian Boss - Underpaid and Overworked: Being an Animator in Japan | THE VOICELESS #23
- Asian Boss - This Man Helps Japan’s Struggling Animators | THE VOICELESS #35
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