Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Se volete farne parte anche voi... rimboccatevi le maniche e recensite!

Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.

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7.5/10
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Questa seconda stagione di "Konosuba" parte decisamente col piede giusto. In pratica, dopo gli ultimi casini successi nella prima stagione, Kazuma viene processato, e ciò porta sia scombussolamenti all'interno del party che un parziale passo indietro nelle questioni di sostentamento. La cosa positiva è che tutto è diventato ancora più demenziale, dalle espressioni ai battibecchi dovuti alle fissazioni di ognuno dei protagonisti. Vi è inoltre una migliore regia da parte di Takaoka Kanasaki, che, stavolta, valorizza e alterna meglio gli elementi avventurosi e quelli da perdigiorno, e introduce, seppur in quantità infima e di breve durata, anche momenti più sentiti e riflessivi. Non mancheranno nemmeno, ma saranno positivamente ridotte, le inquadrature 'sbircione' sulle varie scollature generose e sul velato sottogonna inguinale di Aqua. Ne consegue, nel complesso, che la statistica "Stupidità Superiore" guadagnerà un bonus di +3 all'efficacia.

Riguardo al rapporto con i due OAD, usciti prima della seconda stagione, vedremo subito riproposto il personaggio di Yunyun, che, pur rimasto inalterato, sia nell'aspetto che nel carattere, subirà una riscrittura della sua presentazione al gruppo, con solo un parziale riutilizzo del negozio di Wiz e del bagno della villa. Col secondo (migliore) OAD, avremo invece in comune la comparsa rapida del sospetto gatto demoniaco come animaletto domestico.

Per quanto riguarda Yunyun, a mio avviso, la poveretta è un personaggio fallito, in quanto non comico come vorrebbero gli autori. Non si comprende perché farle indurre pietà nello spettatore dovrebbe farci ridere. A modo suo, Natsume Akatsuki, scrittore della visual novel originale, voleva introdurre il classico elemento patetico, frustrato e iperattivo che di solito viene 'friendzonato' dall'harem del protagonista, ma in chiave meno banale. Il problema è che, se già di per sé questo è un elemento poco efficace, poco utile e, personalmente, poco gradevole, in questo caso si capisce ancora meno perché una ragazza carina come Yunyun dovrebbe essere solo evitata/sfruttata dal prossimo, e non inclusa invece nel gruppo di Kazuma per ampliare l'harem (ci starebbe pure la ladra amica di Darkness). Alla fine è un personaggio 'puccioso', senza difetti né fisici né caratteriali. Non sta in nessun gruppo, e motivi legati al suo status sociale non sembrano essercene. Di sicuro è più utile di Megumin... Ecco, forse sarebbe troppo utile, è l'unico motivo che mi viene in mente, anche se questo vale anche per un certa, florida Litch, che bazzica in giro spudoratamente quando fa più comodo, come supporto per guai più grossi della norma. Una Litch che dovrebbe spiegare come fa a non essere ridotta come il più sensato "collega" Keele, e verso cui mi aspetterei, dopo il "caso Hans", punizione per tradimento... se questa fosse una serie con un minimo di progressione sensata.
Per quanto riguarda Megumin, apprenderemo l'esistenza di un suo familiare che, prima o poi, non dubito, balzerà fuori per far traballare ulteriormente la reputazione di Kazuma. Aqua invece si riconfermerà la dea dell'incasinamento e una calamita perfetta per i guai.

In questa seconda stagione, le modifiche, o meglio, i rafforzamenti caratteriali più avvertibili, saranno su tre personaggi. Il primo è Kazuma, che mostrerà un po' più di libido e riproporrà una sorta di coscienza imbarazzata verso le responsabilità taciute del suo gruppo. Il secondo caso lo avremo invece con Lalatina, alias Darkness, sempre pronta a fare da punching ball coi mostri. Già nel secondo OAD, la bionda crociata si lasciava andare un pochino più del solito con le parole, ma stavolta si assenterà per un breve periodo, e al suo ritorno, nell'episodio 4, avrà lo spazio necessario per farsi conoscere meglio, mostrandosi, anche nel profondo, meno nobile di quanto ci lasciasse intendere. In questo frangente tirerà fuori tutta sé stessa, mostrandosi più conscia delle proprie fissazioni e apertamente decisa a soddisfarle. Basti pensare che, stando alla sua descrizione, il suo ideale di uomo è praticamente Ataru Moroboshi. Infine, la terza e ultima, anche per importanza, sarà Wiz, di cui vedremo un poco credibile lato rabbioso e la solita, irritante, aggiunta di informazioni, fatta col contagocce.

Durante gli episodi faremo anche la conoscenza di Vanir, un "nemico" abbastanza simpatico e con del potenziale comico ancora latente. Questo demone è stato utilizzato anche come professore nello spin-off "Isekai Quartet", affiancandolo a Pandoras Actor di "Overlord" e a Roswall di "Re:Zero". Ciò può forse far comprendere meglio il tipo di personaggio di cui stiamo parlando, per quanto sia meno vistoso, se non altro, dell'inespressivo doppelganger. Purtroppo, devo dire di essere rimasto leggermente deluso dalla gestione di Vanir, in quanto, dal suo incontro/scontro, mi sarei aspettato di più. La battaglia contro di lui sarà certamente divertente, ma ecco... il problema è... che chiamarla battaglia è molto generoso.

Per concludere, avremo la tipica puntata delle terme, ma, attenzione, non è qualcosa per cui alzare gli occhi al cielo con fare esasperato. Come altri elementi classici, anche l'ambiente termale è stato usato in modo alternativo. Più che una puntata, stiamo parlando proprio di un arco narrativo. Già arrivarvi non sarà una cosa immediata, ma un percorso avventuroso, che, una volta conclusosi, ci farà conoscere finalmente i fantomatici fedeli di Axis, ovvero gli adoratori di Aqua. Gente molto energica che, in chiave meno commerciale e più di proselitismo, ci regalerà, difficile dire quanto consapevolmente, una critica sui rovinati luoghi di pellegrinaggio, che allontanano chi invece vorrebbe avvicinarvisi.

Triste a dirsi, la conclusione, sia della storia che della stessa stagione, pur rimanendo valida, non riuscirà né ad essere divertente come altri momenti né soprattutto epica, per quanto ci provino stranamente tanto, tra colonna sonora ad alto volume, bagliore degli incantesimi e una maggiore velocità d'azione. Se già veniva il sospetto - ormai è una certezza -, il prendersi un minimo sul serio, in questa serie, fa subire una penalità +2 alla costituzione. Stranamente, la serie dà il meglio di sé nei riempitivi e nelle piccole missioni secondarie.

La seconda stagione insomma non è perfetta, ma ha comunque molto di buono: più confidenza coi personaggi, una regia più attenta ed è molto più divertente della prima. Viene comunque da chiedersi come devono arrivarci questi quattro stolti dal signore dei demoni, se non fanno un passo avanti nella mappa... Aspettano che arrivi lui da loro? Beh, non è impossibile in questa serie, già tre/quattro (disorganizzati) generali si son presi il disturbo.

Staremo a vedere ora cosa tireranno fuori con il lungometraggio, a breve in uscita.

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Classico Isekai, puro e duro. Tuttavia almeno questo è animato da un certo spirito sornione che lo rende piacevole.

Il protagonista, un uomo di mezza età impiegato in una ditta di appalti edili, viene ucciso da un aggressore e, durante gli ultimi istanti di vita, pronuncia degli intenti. Questi determinano il modo in cui verrà reincarnato - per ciò che ha detto, si trova reincarnato nella più umile delle creature fantasy, il primo incontro in un RPG: uno slime.
Il racconto prosegue con tutti gli stilemi del caso: ci sono elementi da RPG (esperienza, skill, evoluzioni); il protagonista ha una skill "rotta" che gli consente un vantaggio; il protagonista evolve molto più di quanto la sua condizione vorrebbe; l'arrivo del protagonista sconvolge totalmente gli equilibri del mondo.
Questa è la lex draconis di ogni isekai, e la serie la ricalca pedissequamente, non esce dal binario neppure per un singolo elemento.

Fino a quando osserviamo i tentativi tragicomici dello slime di sopravvivere, la serie è davvero interessante. L'ho trovata piacevole.
Tuttavia, forse proprio perché gli isekai si sa come devon cominciare, ma nessuno ha mai spiegato come debbano concludersi (avete mai veduto un isekai con una conclusione degna? Pensateci), la narrazione deraglia.

Avrei dato tranquillamente un 8 a questa animazione, pur essendo un genere che trovo ributtante, in virtù del piacere sempliciotto che dava. Peraltro mi è piaciuta tantissimo la caratterizzazione del Principe Gabil, sbruffone e "flamboyant" come in alcune delle rappresentazioni dei lizardmen (vedi alcuni RPG come "Earthdawn"). Interessante.

Questo fino a quando non si decide di trasformare la serie in una sorta di combat shonen, o peggio ancora un "Overlord" colorato.
Il personaggio non è più uno slime, non ha più alcun problema da risolvere, gli basta un cenno per sconfiggere ogni genere di super-mostro. La serie si riduce letteralmente a una carrellata di nuovi personaggi che si aggiungono al cast. Talvolta senza nessun vero motivo, solo perché almeno si manda avanti il plot.

Siccome ci sono shonen più belli, e siccome il protagonista era interessante fintantoché in difficoltà, la serie mi pare sprofondare nell'abisso (soprattutto dalla sconfitta dell'Orc Lord). Ristagna, si ripete uguale, non si evolve e non ha più nulla da dire. Super-mostro? Lui scoppia un incantesimo di potenza inaudita, tutti amici, evviva i buoni sentimenti, fine.

No, credo che davvero gli isekai, per la loro origine di "serie di romanzi che si continuano fintanto che li si vende", non siano adatti alla serializzazione animata.

Gli concedo un 6 perché i primi dodici episodi sono abbastanza spassosi. Per me poteva finire là.

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"I'm Standing on a Million Lives" è un anime uscito durante la stagione autunnale del 2020, tratto dall'omonimo manga redatto, invece, nel 2016. Si tratta di un isekai nel quale il protagonista, anti-città, anti-società, anti-tutto, si ritrova teletrasportato, per motivazioni ancora sconosciute, assieme a Iu, Kusue e Yuka, in un mondo che sembrerebbe quello di un videogioco. I ragazzi dovranno quindi portare a termine le missioni imposte dal Game Master per poter far ritorno alle loro vite.

La trama in sé non sarebbe nemmeno male, se non fosse per il pessimo sviluppo della storia che fin troppe volte appare noiosa, ripetitiva e incoerente. Infatti, lo stesso protagonista, Yotsuya, è fin troppo incoerente, fattore che si riscontra in più situazioni e che dà parecchio fastidio. Credo che in parte sia per renderlo meno cliché e più anticonformista, ma il problema risiede nel fatto che questo suo cambiamento repentino di idee non è assolutamente spiegato.
Oltre ad essere incoerente, la serie è troppo ripetitiva e, anche per questo, la visione diventa spesso lenta e stancante.
La conclusione lascia aperto a innumerevoli possibilità: molti sono infatti i dubbi, a cui non è ancora stata data una risposta, che crescono durante la visione di questa stagione.

Un aspetto che non ho apprezzato è il fatto che fin troppo spesso le missioni vengono "stiracchiate", così da occupare più spazio all'interno della serie e raggiungere i dodici episodi.
La maggior parte di questi episodi non risulta affatto interessante e coinvolgente, e non impianta nemmeno quel poco di curiosità che spingerebbe lo spettatore a proseguirne la visione. Alcuni di questi, infatti, terminano con quelli che dovrebbero essere dei cliffhanger attraverso i quali, però, non si crea nessuna suspense, anzi, la serie risulta parecchio scontata.
Oltre al già citato e incoerente Yotsuya, la caratterizzazione degli altri personaggi risulta un po' scialba. Si cerca in più casi di fare delle introspezioni riguardanti non solo il protagonista ma anche le tre ragazze, il che sembra una delle poche cose un po' più interessanti di tutta la serie: si hanno, infatti, frammenti di vita passata dei personaggi che spero saranno approfonditi nella seconda stagione.

Il comparto tecnico è sotto la sufficienza: disegni piatti e non ben realizzati e animazioni davvero troppo scadenti, soprattutto se, come in questo caso, si tratta di un isekai, quindi con scontri, combattimenti, ecc. Le OST ci sono e spesso sono inserite opportunamente, mentre, a parer mio, l'ending è migliore dell'opening, ma comunque non ci si deve aspettare nulla di eclatante.

Non avendo letto il manga, non posso dire se la trasposizione sia stata fedele o meno, però di sicuro si tratta di un anime con del potenziale mal sfruttato. Nonostante i quesiti rimasti in sospeso, la prima stagione non mi dà, durante l'attesa della seconda, quella sensazione di impazienza e curiosità sui possibili svolgimenti futuri dei fatti, per cui guarderò la prossima stagione un po' "a perdita di tempo", semplicemente per vedere come si concluderà e, nel frattempo, spero che ne migliorino la grafica.
Si tratta di un anime che né consiglierei né sconsiglierei del tutto, anche se ha la sua vastissima dose di difetti.

Voto: 5/10