"Miracle Girls" è un’opera (arrivata anche in Italia grazie a Star Comics dal novembre 1997 all'aprile 2000 sulla rivista Amici) nata dalla matita di Nami Akimoto nel 1990, diventata poi successivamente una serie anime di 51 episodi nel 1993, prodotta dalla Japan Taps. Da noi è stata acquistata da Mediaset che, come consuetudine di quel periodo, ne cambiò il titolo in È un po’ magia per Terry e Maggie, per mandarla in onda durante il contenitore Bim Bum Bam nel 1996.
 
È UN PO' MAGIA PER TERRY E MAGGIE-1.jpg


 
Trama: Tomomi Matsunaga (Terry) e Mikage (Maggie) sono due sorelle gemelle con una personalità completaente opposta. Tomomi è una ragazza che adora lo sport e con un carattere un po' da maschiaccio, mentre sua sorella Mikage è molto più femminile e un po' pasticciona che di tanto in tanto tende a far saltare in aria il laboratorio di chimica. Ciò che rende davvero particolari le due studentesse è la loro capacità di poter comunicare tra loro tramite la telecinesi, nonchè teletrasportarsi da un luogo all'altro quando incrociano i loro rispettivi mignoli. Entrambe le abilità verranno sfruttate spesso durante la serie per risolvere vari problemi e le uniche persone a conoscenza del loro segreto sono i due compagni di classe di cui sono innamorate.

È un po’ magia per Terry e Maggie non andava in onda in chiaro dal 2003 e dal 31 maggio sarà riproposto all'interno del contenitore mattutino di Italia 1 "Latte e Cartoni" con un episodio al giorno a partire dal 31 maggio alle ore 7.30.

La sigla italiana, scritta da Alessandra Valeri Manera  con la musica di Valeriano Chiaravalle ed interpretata da Cristina D'Avena e il coro dei Piccoli Cantori di Milano diretti da Laura Marcora, presenta un arrangiamento completamente diverso dalle originali e viene usata sia in apertura che in chiusura. Ve la ricordate?
 

edit: Yamato Video ha fatto sapere poco fa sui propri social che questo titolo fa
a parte del suo catalogo e ha fatto capire che è il primo dedicato a questo filone "magico".


Fonti Consultate: SimpleGuidaTVWikipedia