A giudicare dal numero di commenti agli episodi, alle notizie con le prime impressioni e alle discussioni sulle varie schede utente del sito, possiamo constatare che sono in molti gli appassionati che seguono gli anime più recenti in diretta col Giappone, settimana per settimana. Oltre a questi, tuttavia, esiste una fetta non trascurabile che preferisce invece attendere la conclusione delle varie serie, per poi orientarsi sui titoli maggiormente apprezzati senza la necessità di sottostare alle uscite giapponesi, ma potendo gestire a propria scelta i tempi di visione. Questa rubrica nasce principalmente per questi ultimi, per dare una visione conclusiva della stagione e consigliare gli anime maggiormente apprezzati dai vari redattori del sito. Abbiamo preso in esame tutte le serie concluse nell'estate e preparato una lista dei titoli consigliati. Dopo una breve introduzione all'opera, i vari redattori hanno stilato un breve commento con la loro opinione.

Questa rubrica vuole anche dare l'occasione agli utenti che hanno seguito le varie serie in diretta di consigliare a loro volta i loro titoli preferiti. Pensate che qualche anime meritevole sia passato in sordina? Oppure non siete rimasti molto convinti da qualcuno dei successi stagionali? Ditecelo nei commenti.

Prima di lasciarvi all'elenco dei consigli, vi linkiamo il file in cui abbiamo raccolto tutti i voti dei redattori al fine di selezionare le varie opere, così da darvi un'idea più completa della stagione (e per permettervi di orientarvi meglio qualora ci sia qualche redattore dai gusti più affini ai vostri).

P.S. Si è deciso di considerare quelle serie che arrivano ufficialmente in Italia in streaming con qualche mese di ritardo nella stagione del loro arrivo in Italia.

MADE IN ABYSS: THE GOLDEN CITY OF THE SCORCHING SUN

Locandina di Made In Abyss: The Golden City of the Scorching Sun

Serie da 12 episodi, tratta da manga (in corso)
Finale: NO

Genere: Avventura, drammatico, soprannaturale
 
Dopo aver superato Bondold, Riko, Reg e Nanachi dovranno affrontare il sesto livello. Faranno così tappa nel Villaggio dei Residui, un luogo dove gli abitanti hanno perso ogni parvenza di umanità e ogni violazione della legge comporta conseguenze terribili! I nostri protagonisti si troveranno ad affrontare di nuovo la crudeltà dell'Abisso.
 
Franky-san: Inizio col dire che sono da sempre un grande amante del manga di Made in Abyss e che quindi nutrivo molte aspettative e curiosità per come sarebbero stata trasposte le vicende nel villlaggio dei residui. Il risultato è stato semplicemente eccellente! La durezza, la crudeltà, la follia dell’abisso si sentivano nel profondo episodio dopo episodio. Personaggi che hanno perso, apparentemente, ogni forma di umanità, si rivelano capaci di provare sentimenti che non ti aspetti e di entrare nel cuore degli spettatori anche se parlano in maniera strana o attraverso dei versi. Il flashback sulla creazione del villaggio con la storia di Ilmuy, Vueco fino ad arrivare alla nascita di Faputa è stata straziante e di una crudezza incredibile. Difficile e per me impossibile rimanere indifferente di fronte alla visione di alcune scene. Paradossalmente il ruolo dei tre protagonisti, Riko, Reg e Nanachi, è stato non così centrale all’interno di questo arco narrativo, sopraffatti da altri personaggi caratterizzati alla perfezione. Il ruolo di villain di Faputa è stata la chiave di questa serie. Impossibile odiarla anche quando vuole distruggere tutto e tutti! Una serie che in generale è riuscita a farmi emozionare e a farmi stringere il cuore: tristezza, dolore, gioia, spesso tutto insieme. Se devo elencare qualche difetto posso dire che alcune scelte sono quasi delle crudeltà gratuite e la narrazione sul finale è stata un po’ confusionaria, pecca che avevo riscontrato anche nel manga. Comparto tecnico davvero molto buono per un’opera che in generale è riuscita a cogliere alla grande il pensiero e il world building dell’autore. Consiglio assolutamente a tutti color che non hanno mai visto nulla di Made in Abyss, di iniziare questa serie per poi proseguire fino a questa seconda stagione. Attenzione solo se siete particolarmente sensibili alle scene forti, spesso al limite del disgustoso.
Voto: 8,5/10
 
Alex Ziro: Made in Abyss sarà sicuramente uno degli anime più belli dell'anno, non ho particolari da critiche da affibiare a questa stagione. Tra tutti i vari viaggi questo è stato forse quello che mi è piaciuto maggiormente, vediamo un villaggio che ha delle regole, una storia, e tecnicamente anche una religione, a mio avviso Tsukushi si è ampiamente superato, considerando che pare non manchi neanche troppo per vedere la conclusione delle loro avventure (a livello narrativo, facendo un volume all'anno sotto altri punti di vista ci vorrà invece molto). Come detto però più volte negli ultimi mesi il difetto è sempre questa sensazione di sporco che a volte dona la serie ma ribadisco che per me almeno non è questo gran problema. Il caleidoscopio di personaggi e le emozioni che ci hanno portato a provare sono la prova di un anime scritto bene, diretto bene e con delle storie che provano a puntare al tuo cuore, riuscendoci.
Voto: 8+/10
  
Zelgadis: Il viaggio di Riko, Reg e Nanachi in questa stagione di Made in Abyss si incrocia con il viaggio di tanti altri personaggi ognuno con le sue peculiarità e sfaccettature. E ancora una volta, l'abisso disegnato da Akihito Tsukushi riesce a sorprenderci, affscinarci e spaventarci allo stesso tempo. Ma i protagonisti sono cresciuti e più che subire una natura soverchiante, riescono a plasmare e scegliere il proprio percorso lasciando lo spettatore a bocca aperta episodio dopo episodio. E proprio il fascino esercitato dai tanti nuovi personaggi e dalla loro peculiare comunità sono la carta vincente di questa stagione di Made in Abyss che continua ad essere un anime consigliato a tutti.
Voto: 8/10
  
Hachi194: Nuova stagione per Made in Abyss e un mondo tutto da scoprire. Ci si spinge sempre più in profondità e non solo in senso meramente fisico. Questa serie scava nei personaggi e nei cuori degli spettatori, lasciandoli senza fiato alla fine di ogni episodio. Ogni nuovo tassello che si aggiunge rende la trama a tratti anche fastidiosa nel suo essere così cruda. Cosa si è disposti a fare per sopravvivere? Fino a che punto ci si può spingere? Purtroppo però sul finale tutto si complica e alcuni concetti diventano almeno per me parecchio ardui da seguire. Quindi anche se non posso negarne il valore, anche dal punto di vista grafico, il finale mi ha lasciato perlomeno perplessa, Quindi? A che è servito tutto questo dolore? Solo un'altra tappa del viaggio di Riko&Co?
Voto: 8/10
  
Artax: Stagione in linea con le precedenti in cui ancora una volta si scende verso il fondo dell'abisso e nel frattempo si scopre un nuovo livello fatto dalle sue leggi e la sua lore. Inquietante come al solito? Sì, ma sicuramente molto affascinante: creature di ogni sorta e oscuri retroscena vengono alla luce. D'altro canto alcuni viaggi si concludono, altri si aprono, ma tutto rimane nel flusso della serie. Imprescindibile, ovviamente, la visione del film. I personaggi si ritrovano ancora a dover affrontare sfide emotivamente pesanti, decisamente pesanti, nonostante siano immersi nella bellezza e nella grandezza di un mondo tutto da esplorare. Non mancano ovviamente rappresentazioni disturbanti e temi ostici, tanto dolore ma anche tanta meraviglia.
Voto: 8/10
   
Focasaggia: Made in Abyss non delude mai. Nella prima parte nella sua originalità riesce a regalare forti emozioni, visitando, insieme ai protagonisti, un mondo inesplorato, il film risulta maggiormente incentrato sull’azione, in questa parte il registro cambia ancora. Si rallenta il giusto per esplorare un singolo luogo, un singolo seppur enorme, mistero. Particolarità di questa parte è lo stile di narrazione in due tempi molto diversi, oltre a quello attuale vediamo, attraverso lunghi flashback, eventi passati in un tempo imprecisato ma antico. In questa avventura remota tutto per lo spettatore è nuovo, dai protagonisti ai luoghi rapidamente raggiunti da questi impavidi esploratori. Certo sono tutti un po’ incoscienti, un po’ fatalisti, del resto lo spirito avventuriero significa questo. La storia va avanti, tutto si collega alla perfezione con il presente. Molti i misteri iniziali, ma tutto verrà chiarito alla fine. Interessanti i nuovi personaggi introdotti. Qualche forzatura, alcune scene evitabili, e soprattutto un collegamento di troppo con il passato, stona con la piacevole visione. Quale parte sia la preferita per lo spettatore dipende dai suoi gusti personali eppure per molti versi si potrebbe preferire la prima. Per quanto sia bello sognare spesso la realtà fa male. Sicuramente una delle serie più interessanti della stagione. Serie sicuramente da vedere…e da recuperare anche il pregresso. 
Voto: 6,5/10
 

LYCORIS RECOIL

Locandina di Lycoris Recoil

Serie da 13 episodi, opera originale
Finale:

Genere: Commedia, Slice of Life

 
In una Tokyo di un futuro prossimo, col fine di prevenire crimini e atti terroristici, agisce in segreto un'organizzazione governativa militare chiamata DA (Direct Attack) i cui agenti sono giovani ragazze orfane dette "Lycoris" addestrate al combattimento armato. Dopo aver disobbedito ad un ordine del comando, Takina Inoue viene allontanata dall'organizzazione e mandata a lavorare in team con Chisato Nishikigi, considerata la miglior Lycoris in circolazione. Ma il lavoro si rivelerà ben diverso da quello che si aspettava e Takina si ritroverà così con la sua nuova compagna a fare lavoretti come consegnare caffè, animare feste per bambini, servire nella caffetteria LycoReco e preparare parfait. Nel frattempo però un'organizzazione terroristica, già causa del crollo della vecchia torre radio di Tokyo 10 anni prima, trama contro le Lycoris...
 
Zelgadis: È vero che Lycoris Recoil presenta diverse semplificazioni nella trama e nel worldbuilding, ma alla confusione in fase di pianificazione del titolo, il regista Shingo Adachi ha risposto con un lavoro magistrale in regia e caratterizzazione dei personaggi. Grazie ad una cura maniacale nel design, nei colori, nel character acting e nel doppiaggio (specialmente con la magistrale interpretazione di Chika Anzai su Chisato) i personaggi entrano emotivamente nel cuore dello spettatore che è così partecipe più dei momenti di vita quotidiana che nelle scene d'azione che pure sono tecnicamente buone. Se questa serie si è fatta amare così tanto, il segreto è tutto qui: al di là di sapere se le rivedremo in azione in futuro o meno, Chisato e Takina lasciano un ricordo indelebile nel cuore di chi le ha amate e per questo, a mio parere, la serie merita la palma di migliore della stagione.
Voto: 8,5/10
 
Artax: Non so nemmeno perché io abbia iniziato Lycoris e soprattutto perché i personaggi mi abbiano emozionata così tanto. Una serie con una storia produttiva arzigogolata che ha saputo creare della bellezza dalle macerie di un progetto raffazzonato alla bell'è meglio. Tachina e Chisato, le due protagoniste, riescono a strappare un sorriso anche nelle situazioni più drammatiche e a parlare tra loro con la naturalezza che raramente contraddistingue le opere animate. Da un lato si deve dare sicuramente il merito al character acting davvero notevole, che con ogni singolo gesto, sguardo e piccolo movimento riesce a riempire di vita vissuta questi personaggi altrimenti inanimati; dall'altro il lavoro incredibile fatto dalle seyuu delle due rafforza il lavoro compiuto dagli animatori nella costruzione non di due personaggi ma di due persone, due compagne che si conoscono e si conosceranno sempre più. Attorno a loro c'è un cast di personaggi secondari che nonostante presentino caratteristiche archetipiche, riescono a dare quel qualcosa in più che li rende più vicini allo spettatore: banalmente, strappare una risata. La trama di per sè non è questa gran cosa, è superficiale e si perde a volte in un bicchier d'acqua, ma non è proprio il punto della serie. Il duo composto da Chisato e Tachina è il fulcro lucente della serie, tanto da chiedervi di lasciar correre i complotti e le forzature di trama (figlie di un pasticcio produttivo) ma di accompagnarle nel loro viaggio.
Voto: 8,5/10
  
Franky-san: Questa serie è stata per me, e credo moltissimi altri, la vera e autentica sorpresa della stagione estiva. Iniziata grazie al passaparola generale, Lycoris Recoil, mi ha preso fin da subito, grazie soprattutto al fantastico duo delle protagoniste. Ammetto che la loro presenza, le loro interazioni e i loro siparietti sono stati il principale motivo per cui non vedevo l’ora, ogni settimana, del nuovo episodio. Così diverse ma allo stesso tempo così determinate e affiatate! Un rapporto di amicizia (?) fresco e genuino che strappa molto spesso sorrisi e risate. Chisato, in particolare, è stato uno dei miei personaggi preferiti dell’anno: il suo ottimismo e la sua positività, ai limiti dell’irrealistico, sono riusciti a contagiarmi. Un plauso va anche alla sua doppiatrice che ha fatto un lavoro fantastico in un ruolo difficilissimo. La parte diciamo più mistery e d’azione è stata molto interessante e ben fatta nella prima metà della serie per poi perdersi un po’ nel finale a causa di alcune semplificazioni eccessive e trovate un po’ banali. Nulla che infici moltissimo sulla bontà dell’opera in generale ma che mi hanno lasciato un po’ di amaro in bocca. I personaggi secondari fanno bene il loro lavoro ma non spiccano per originalità. Di altissimo livello il comparto tecnico di questo anime original, soprattutto nelle scene d’azione più concitate e nella colorazione della serie. Consiglio quindi vivamente questa serie a chi vuole un qualcosa di fresco e divertente, ma che riesca a passare sopra ad una trama lontana da essere perfetta.
Voto: 8/10
  
Hachi194: Per me la sorpresa della stagione. Non era nella mia lista ed è stato il recupero in corsa a seguito del passaparola. Per fortuna, aggiungerei visto che nonostante qualche pecca nella sceneggiatura, ho trovato una serie fresca, intrigante, divertente, molto bella anche graficamente. L'ennesima serie con adolescenti addestratissime che combattono per mantenere la pace e l'oridne pubblico? Sì, ma anche no. Io l'ho trovata sopratutto una storia di crescita personale, di amicizia, di sorellanza. Il rapprto che si instaura fra le due protagoniste è la vera chiave di volta di questa serie. E poi come non citare la doppiatrice che dà la voce a Chisato? Per me un mostro di bravura: in poche battute riusciva a modulare la voce dando vita a sfumature sottilissime eppure palpabili. Da vedere assolutamente.
Voto: 8/10
  
Thorgrim: Ammetto di essermi avvicinato a "Lycoris Recoil" per via di Muru Imigi al Character Design, autore che avevo apprezzato infinitamente per il suo delirante "Kono Bijutsubu ni wa Mondai ga Aru!", ma devo ammettere che il stile distintivo è solo la ciliegina sulla torta su quello che è un prodotto originale e dannatamente piacevole da guardare. Prodotto da A-1 Pictures, "Lycoris Recoil" riprende un po' il filone del genere "cute girls with guns" che ha sempre avuto la sua fetta di aficionados fra il pubblico e che anche in questa opera vede i suoi cliché in bella mostra. Cos'è allora che avvince in "Lycoris Recoil"? I dialoghi e le caratterizzazioni forti, ma non eccessive, dei protagonisti. A questo aggiungeteci un comparto tecnico eccellente, una trama semplice, ma allo stesso tempo articolata, musiche sempre sul pezzo e avrete un'idea più precisa di cosa ha reso questa serie una piccola perla. Certo, non aspettatevi un capolavoro di originalità, ma dire che non sia stato piacevole da guardare sarebbe una bugia. Una serie che merita almeno una visione senza pretese e con la sola voglia di godersi i mille scleri delle "dipendenti" del LycoReco lungo i 13 episodi che compongono l'opera.
Voto: 8/10
 

CYBERPUNK: EDGERUNNERS

Locandina di Cyberpunk Edgerunners

Serie da 10 episodi, storia originale
Finale:

Genere: Azione, fantascienza
 
Storia indipendente di 10 episodi ambientata nello stesso universo di Cyberpunk 2077, videogioco open-world d'azione sviluppato da CD PROJEKT RED. In una realtà distopica pervasa da corruzione e cyborg, un ragazzo di strada talentuoso ma spericolato cerca di diventare un fuorilegge mercenario... un edgerunner.
 
Franky-san: Conoscevo solo di fama il videogioco ma Cyberpunk Edgerunners era lo stesso una delle mie serie più attese dell’estate, complice sicuramente anche il mio amore per i prodotti dello Studio Trigger. Un anime che ho letteralmente divorato in poche ore e che mi ha suscitato tante emozioni, anche contrastanti, sia durante che al termine della visione. Un world building estremamente dettagliato e personaggi carismatici sono i più grandi pregi di quest’opera uniti ad ottime animazioni e ai colori particolari, come tradizione per Studio Trigger. Rimane fondamentalmente una serie di azione e combattimento e soprattutto nella seconda parte quest’aspetto prende fin troppo il sopravvento rispetto all’introspezione e al messaggio sociale dominanti nella prima parte. La follia e la rivalsa sociale che imperversa nelle strade di Night City è raccontata in maniera perfetta così come l’autodistruzione, fisica e psichica, dei protagonisti, immersi in una realtà più grande di loro. C’è anche spazio per l’amore e i sentimenti con momenti anche commoventi; quel finale è stato tanta roba da questo punto di vista. Tutto ciò correlato da una colonna sonora calzante che calza alla perfezione con la frenesia e la pazzia di questo mondo; anche le sigle sono davvero niente male sia musicalmente che visivamente. Per concludere consiglio assolutamente questa serie che, al netto di alcuni difetti e di un’eccessiva velocità di narrazione negli episodi conclusivi, rimane una delle opere più belle dell’anno.
Voto: 8,5/10
 
ladynera: Cyberpunk Edgerunners è quel genere di serie di cui ogni tanto ho profondamente bisogno. Fin da subito ti grida in faccia Studio Trigger e te pensi: saranno botte da orbi, animazioni spaziali e personaggi esagerati. E mica sbagli, ma qui c'è qualcosa in più, un qualcosa che è riuscito dove le altre serie in casa Trigger non riuscivano, mi ha preso un po' più nel profondo senza tradire mai la sua identità, né quella dello studio né quella del gioco da cui è tratta. Se dovessi cercare un'origine di questo mio apprezzamento, probabilmente la troverei nella disperazione e nella pazzia che trasudano dalla storia, con una continua discesa verso il basso, spezzata da momenti che leniscono questo malessere. Come non ricordare la scena iconica tra i nostri protagonisti, e dire che mi aveva inizialmente fatto storcere il naso (non sono una tipa romantica). A posteriori, conclusa la serie, non posso che apprezzarla. Un'altra cosa che mi è molto piaciuta è la scelta di dividere la serie con uno timeskip, grazie al quale possiamo vedere uno sviluppo che altrimenti in dieci episodi non avremmo visto (o non sarebbe risultato convincente tanto meno naturale). Ho apprezzato tanto tutti i personaggi, compreso il tormentato David, anche se in quanto a tormento la cara Lucy non si batte. Si potrebbe dire che in certe cose la serie abbia osato un poco di più rispetto a quanto ci si aspettasse. Spendo solo qualche altra parola per le musiche e le animazioni. Oltre alla calzante colonna sonora, opening e ending sono visivamente e musicalmente uno spettacolo, letteralmente l'ingresso e l'uscita perfetta da quel mondo. Le animazioni sono quelle che una serie con tanta azione dovrebbe avere. E niente, direi che si è capito che Cyberpunk mi è piaciuto.
Voto: 8,5/10
  
Alex Ziro: Parliamo di un buon anime ma speravo di vedere qualcosa di più coraggioso. Passo indietro, Cyberpunk era giustamente uno degli anime più attesi dell'anno e giustamente è stato anche acclamato e apprezzato, si sa che quello che fa studio Trigger magari non diventa sempre oro ma certamente farà sempre parlare molto di sé e non solo per semplici flame su internet ma perché la loro qualità, il loro stile, potrà anche essere divisivo per alcuni ma merita di essere approfondito al meglio. Cyberpunk è stata un'esperienza molto interessante ma ahimè segue il canovaccio di molte storie Trigger (almeno di quelle dello stesso regista): si parte a bomba, poi a metà succede "qualcosa" e la fine è ... ok ma non il meglio che ci si potesse aspettare, a mio avviso. Speravo personalmente di vedere una rivoluzione e invece mi sono dovuto "accontentare" di un buon film d'azione, ovviamente andrebbe anche bene però secondo me si sarebbe potuto osare di più; certo i messaggi magari ci sono anche, le lacrime pure, però secondo me il potenziale non è stato espresso completamente.
Voto: 7,5/10
  
Hachi194: Non conosco il videogioco, ma la parola "cyberpunk" ha attirato subito la mia attenzione, essendo una grande amante dell'omonimo genere letterario. E seppur con alcuni difetti, questa serie per me rende onore a questo genere, trasferendo in immagini le atmosfere lette su carta e dando loro vita in maniera davvero pregevole. Che dietro ci sia lo Studio Trigger si vede e questo può essere sia un bene (graficamente pazzesco) che un male (stile fracassone e un po' tamarro). Ma a me è piaciuto e mi sento di consigliarlo perché anche se in maniera superficiale sono comunque affrontati temi importanti come il confine sottile fra uomo e macchina. Personaggi principali ben caratterizzati nonostante l'esiguo numero di episodi. Colonna sonora che resta impressa. Sarebbe poi bello scoprire se alcuni particolari sono citazioni volute o semplici coincidenze, come usare il termine "cromo" per definire gli impianti aggiunti ai corpi (Citazione de "La notte che bruciammo Chrome" di Gibson?). 
Voto: 7,5/10
  
Artax: Ho giocato al gioco di ruolo e conosco per sentito dire il videogame. Non mi stupisce la volontà di espandere l'universo mediale del franchise con un'opera d'animazione commissionata allo studio Trigger. Quando giochi in casa Trigger, sai perfettamente cosa vuoi ottenere: caos e visual pazzesche. Colori allucinanti e animazioni di un certo tipo. Cyberpunk Edgerunners, con la storia di David e Lucy, racconta la storia della città di Night City, la vera protagonista della storia. La città e la società che ospita sono il vero cuore pulsante delle vicende di questi Cyberpunks: gente che tenta di sopravvivere in un mondo che non vuol far altro che masticarli e inghiottirli dopo aver spolpato la carne dalle loro ossa. Ed è stata una scelta felice quella di utilizzare lo stile targato Trigger per rappresentare anche a livello cromatico la città sui protagonisti: i colori al neon lampeggiano sulle animazioni come se fossero gli occhi della città, addosso a personaggi che sono ormai un tutt'uno con lo sfondo. Non ho trovato i personaggi principali particolarmente interessanti, macchiette archetipiche che però, per me, hanno svolto il ruolo di pedini sacrificabili su una scacchiera che gioca con ben altre regole. Poi, che dire, se piace lo stile di Imaishi non si può non gioire davanti ai suoi episodi che regalano tante emozioni dal punto di vista tecnico.
Voto: 7,5/10
  
Zelgadis: Onestamente, pur apprezzando sempre le buone animazioni, non sono mai stato troppo a mio agio con lo stile casinista e tamarro di Imaishi che spesso finisce molto col sacrificare all'azione lo sviluppo della storia. Con questo Cyberpunk, che si è trovato il worldbuilding già bello e precostituito dal videogame, la struttura episodica permette di dare un respiro più ampio. Purtroppo ho trovato che le buone premesse create nella prima parte vengano un po' gettate via nella seconda e anche lo sviluppo dei personaggi ne esce un po' banalizzato, tanto che nel finale la sorte dei vari personaggi non mi ha granché coinvolto emozionalmente. Penso insomma che si potesse fare di meglio anche se come scene d'azione e come livello tecnico rimane certamente una buona serie. 
Voto: 7/10
 
Focasaggia: Per quanto ne abbia parlato più approfonditamente nella mia, seppure piccola, recensione Cyberpunk: Edgerunners con il suo stile psichedelico attira e strega lo spettatore con una colonna sonora veramente notevole, basterebbe vedere i primi episodi per finire a canticchiarne i motivetti. Lo stile particolare può non piacere e persino risultare fastidioso, ma superato l’eventuale scoglio lascia spazio a qualcosa di piacevole senza gridare al capolavoro. I personaggi femminili risultano più intriganti e ben caratterizzati rispetto alla controparte maschile, tra i tanti menzione d’onore va a Lucy, abile nel rubare anche le simpatie degli spettatori. La serie riserva alcune soprese come la chicca sul finale per gli appassionati della serie dei videogiochi, ma potrebbe non bastare a riempire quella strana sensazione di vuoto, complice forse l’ambientazione. Bello anche il finale, cosa non scontata. Serie tra le più piacevoli della stagione, promossa e consigliata per gli amanti del genere.
Voto: 7/10
 

CALL OF THE NIGHT

Locandina di Call of the Night

Serie da 13 episodi, tratta da manga (in corso)
Finale: NO

Genere: Commedia, soprannaturale, sentimentale
 
Incapace di trovare soddisfazione nella vita di tutti i giorni e affetto da una grave insonnia, Kou Yamori inizia a girovagare da solo per le strade della città nelle ore notturne. Una sera, incontra una strana ragazza, Nanakusa Nazuna, la quale si offre di aiutarlo a curare la sua insonnia invitandolo a dormire accanto a lei a casa sua. Tuttavia, ben presto Kou scopre che non si tratta di un semplice scambio a senso unico...
 
Alex Ziro: Parto asserendo che parliamo della serie che maggiormente ho amato in questa stagione autunnale. Essendo grande fan di Kotoyama e di Dagashi Kashi aspettavo da tempo sia il manga (annunciato con gioia l'anno scorso da J-POP) che questa trasposizione animata, e direi che in nessun modo possa dirmi deluso. Rimane sempre lo stile classico del mangaka, quindi tantissime shimoneta (battute basate su giochi di parole sconci), un filo di ecchi (decisamente meno di Dagashi) e l'archetipo dei tre protagonisti principali diciamo che sia essenzialmente sempre lo stesso. Però questa serie va oltre, sotto ogni punto di vista: l'introspezione a tinte notturne di un giovane 14enne che è troppo intelligente e confuso per farsi bastare ciò che la vita gli offre, che non riesce più a comprendere quale debba essere il suo cammino esistenziale perché non trova più nessuno stimolo, allora si nasconde sotto dei raggi di luna per cercare se stesso nella confortante tranquillità di strade vuote dove tutto sembra essersi fermato. Almeno finché non arriva una vampira che ti succhia il sangue. A livello tecnico è stato sorprenente anche se il character design è decisamente più curato nel manga, ma si nota che dietro c'è uno staff collaudato e guidato da un regista esperto e soprattutto estroso, con tanta voglia di esaltare l'animo della serie. Riusciamo a vivere la notte grazie ai suoi colori e alla sua intensità, tutto riesce a prendere vita, così come il cuore di Ko riesce a battere un po' più forte. Per il resto ottimi personaggi (waifu letteralmente per tutti) e la storia per quanto parta in maniera abbastanza "normale" diventa sempre più matura andando avanti ricevendo due scossoni non di poco conto, facendoci comprendere la maturità di un autore che amerà, sì, ancora tantissimo le shimoneta ma che ormai è molto maturo.
Voto: 8,5/10
 
Julaaar: Vorrei prima fare un paio di premesse: per prima cosa io non sono un grande fan di Liden Films, non starò qui a spiegare i dettagli ma personalmente mi sono trovato sempre insodisfatto dagli adattamenti che propongono. Non sono nemmeno uno di quelli che ha adorato alla follia "Dagashi Kashi", l'ho trovata una visione carina ma non mi ha fatto così tanto impazzire da recuperarmi il manga come succede di solito. Quindi posso dire senza alcun dubbio che ero partito veramente prevenuto e senza nessuna reale aspettativa verso questo titolo che comunque mi intrigava per la sua trama... quindi come è riuscito a diventare fra i miei preferiti della stagione? Partiamo per prima cosa dal comparto tecnico, lo staff messo in piedi per questa opera ha fatto un grande lavoro regalandoci dei paesaggi notturni che mi hanno colpito fin dalla prima puntata e delle musiche che ho trovato sempre azzeccate. Come del resto lo sono le splendide sigle (e l'insert song) dei Creepy Nuts, duo che ho scoperto con piacere grazie questa serie. I personaggi complessivamente sono tutti ottimi, anche se devo ammettere che personalmente il trio di protagonisti sono ad un livello superiore per me. Soprattutto Kō mi ha sorpreso per il suo percorso, che da "semplice" ragazzo modello ma ormai disilluso da una vita priva di stimoli riesce a trovare una strada che potrebbe portarlo a ritrovare ciò che pensa di non aver mai avuto. La trama, probabilmente il punto più contestato dalle persone, mi ha totalmente soddisfatto con il suo ritmo prevalentemente tranquillo che ci mostra l'evolversi del rapporto dei vari personaggi e ci pone le prime basi per quanto riguarda il mondo dei vampiri e le loro regole. Questa narrazione viene totalmente scossa con l'entrata in scena di un determinato personaggio che porta la storia ad un livello superiore rendendola più seria e riflessiva (a tratti pure dark) di quanto io mi aspettassi. Probabilmente senza le dieci puntate precedenti con delle tonalità quasi scanzonate non avrei apprezzato allo stesso modo la parte finale di questa serie che si rimette in gioco con delle basi veramente interessanti per il futuro. Purtroppo non so quanto sia possibile un seguito animato, io nel dubbio ho iniziato a recuperarmi in cartaceo questa storia che trovo promettente.
Voto: 8,5/10
  
Thorgrim: Trovare le parole giuste per descrivere le opere di Kotoyama è sempre un'impresa ardua, c'è poco da fare. Noto in Italia per quel mega spottone chiamato "Dagashi Kashi", un'opera che viveva fra genio e follia, Kotoyama si ripresenta al pubblico con con "Call of the Night" ("Yofukashi no Uta" in giapponese), opera adattata brillantemente da Liden Films in questa torrida estate 2022. Utilizzando solo come pretesto il tema dei vampiri, Kotoyama crea un mosaico di personaggi e situazioni totalmente originali che si distaccano dal mito classico e trovano linfa vitale fra azione e momenti quasi da Slice of Life. Un'opera talmente singolare da attrarre l'attenzione di Liden Films, non propriamente gli ultimi arrivati sul mercato, che confeziona 13 episodio semplicemente fenomenali. L'anime segue quasi 1:1 il manga, ma riesce a magnificare le tavole originali grazie ad una regia visionaria che non si risparmia su nulla e all'uso di palette di colori dal gusto vaporwave dannatamente indovinate. Nulla è lasciato al caso, ogni singolo frame è studiato per esaltare la storia, i tempi narrativi e le caratterizzazioni dei personaggi; animazioni eccellenti ed un comparto sonoro che fa il suo dovere egregiamente grazie ad un casting indovinatissimo e alle musiche quasi oniriche di Dewa Yoshiaki. Un plauso va fatto anche alla OP e all'ED, azzeccate come poche volte ho sentito in vita mia. Un lavoro nel complesso sopra la media, capace di intrattenere, far ridere e in alcuni momenti anche di tenere la tensione alta.
Voto: 8/10
 

Vi sono alcune serie che, pur essendo state consigliate da alcuni redattori, non hanno riscosso un apprezzamento sufficiente all'interno della redazione da venire incluse nella lista di consigli sopraesposta. Abbiamo quindi deciso per un breve elenco di seguito.

- Engage Kiss
Consigliato da: Thorgrim
- Love Live! Superstar!! 2
Consigliato da: Alex Ziro
- Overlord IV
Consigliato da: Zelgadis
- Shadows House 2
Consigliato da: Focasaggia
- The Yakuza's Guide to Babysitting
Consigliato da: Alex Ziro, Thorgrim

Vi sono, inoltre, alcune serie conclusesi in questi mesi che purtroppo non siamo riusciti a visionare. La loro assenza tra i consigli non è quindi imputabile a questioni qualitative, ed è possibile che tra esse si nasconda qualche titolo meritevole di visione. Nel nostro documento riepilogativo sono presenti tutte le serie visionate da almeno un redattore.

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