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Innanzitutto, prima di iniziare a commentare questo anime voglio fare una premessa fondamentale: se siete dei nazionalisti incalliti e/o non avete il minimo senso dell'umorismo NON GUARDATE QUESTO ANIME, vi prego. Probabilmente vi fareste solo il sangue amaro.
Se invece non appartenete a nessuna delle due categorie di persone che ho citato... beh, accomodatevi, e buon divertimento! Perché "divertimento" è una delle parole chiave di Hetalia.

La "trama" di questo anime (metto la parola "trama" fra virgolette in quanto l'opera è più un insieme di singoli, brevissimi episodi di cinque minuti l’uno, sigla finale di trenta secondi inclusa), così come quelle del webcomic e del manga da essi tratto, è piuttosto semplice, ma a suo modo davvero originale: la Storia (soprattutto le due Guerre Mondiali, ma anche il passato e l’attualità) rivisitata in chiave satirica.
I protagonisti sono infatti personificazioni delle nazioni mondiali, ciascuna rappresentata, diciamo così, dallo "stereotipo" del cittadino medio della nazione suddetta. Abbiamo così Germania, che è il classico tedesco serio e rigoroso; Giappone, tranquillo e diligente ma anche decisamente chiuso e "otaku"; America, che non fa altro che mangiare hamburger e parlare a vanvera credendosi "l'eroe" della situazione; Francia, maniaco del vino ed erotomane conclamato; Inghilterra, dal pessimo carattere e ancor peggiori capacità culinarie, e via discorrendo.

E poi c’è lui, Italia, il protagonista. Ad essere più precisi è Italia Veneziano, dato che i personaggi che rappresentano il nostro Paese sono due: Italia Veneziano appunto, che rappresenta la parte settentrionale dell'Italia ed è il protagonista, e Italia Romano, che rappresenta il nostro Meridione (e, ahimé, finora è apparso decisamente di meno, almeno nell'anime).
Il personaggio di Italia Veneziano (per brevità d’ora in poi lo chiamerò solo Italia, dato che quasi tutti i personaggi lo chiamano così) sembrerebbe essere il peggiore di tutti, a riprova del fatto che, purtroppo, all’estero non godiamo di una grande opinione. Infatti è, non necessariamente nell'ordine: debole, codardo, pigro, svagato, inetto nel combattimento (e in effetti noi in guerra non abbiamo quasi mai fatto bella figura), capace solo di pensare alle belle ragazze, al calcio e soprattutto al cibo (il suo grido "PASTAAAAAAAAAAA~!!!" è ormai entrato nella leggenda XD). Il titolo Hetalia (contrazione del termine giapponese "hetare", che significa "maldestro" o "inutile", e Italia) è quindi pienamente azzeccato.
Però... c'è un però. Infatti Italia, nonostante tutti i difetti sopra elencati, o forse anche a causa di questi, risulta essere anche assolutamente e irrimediabilmente adorabile. Sempre allegro, sorridente e spensierato, non può non essere amato dallo spettatore; inoltre, fa da perfetto contraltare alla seriosità spesso eccessiva del suo alleato Germania, al quale causerà non pochi grattacapi (ma che, nonostante tutto, non riesce proprio a staccarsene).
Ancor più adorabile (non esagero quando dico che credo si tratti di una delle cose più kawaii che siano mai state create) la sua controparte "bambina", Chibitalia, che rappresenta l'Italia del passato. "Prigioniero" dell’Austria, da cui è stato conquistato, e costretto a lavorare in casa sua come "cameriera" (non ho sbagliato il genere, intendo proprio cameriera!), vivrà una buffa, tenera e a suo modo molto toccante storia d'amore con Sacro Romano Impero, rappresentato anche lui da un personaggio "bambino" (il quale non sa che anche il piccolo Italia è un maschietto).

Questo anime risulta essere, quindi, davvero comico, oltre che molto colorato e "moe". Le innumerevoli scaramucce tra le varie nazioni sono veramente divertenti, e i vari personaggi-nazioni finiscono per conquistare lo spettatore, perché con le loro fisse e i loro difetti finiscono per essere tutti, chi più chi meno, decisamente amabili. Non mancano, comunque, anche i momenti più drammatici e commoventi: uno su tutti, la storia della Guerra d'Indipendenza americana.
Inoltre, un aspetto che può attrarre soprattutto le spettatrici (me compresa, lo ammetto) è l’altissima quantità di hints yaoi, i quali però (se escludiamo la coppia Chibitalia/Sacro Romano Impero, che è chiaramente canon) possono anche essere interpretati sotto un aspetto più, diciamo così, "normale", rendendo quindi godibile la serie anche a chi lo yaoi non interessa.

Per quanto riguarda il comparto tecnico i disegni sono buoni, e i colori molti e accesi. È da notare, nonostante l’esigua durata di ogni episodio, un certo "riciclo" di sequenze in alcuni episodi; ma forse la cosa è un effetto voluto.
Nota di merito per i doppiatori giapponesi, soprattutto Daisuke Namikawa, il quale doppia sia Italia che Italia Romano dando loro due voci decisamente differenti (allegra e spensierata per Italia, decisamente più dura e da "tsundere" per Romano), tanto da farmi credere all’inizio che fossero due doppiatori distinti. Molto bravi anche Hiroki Yasumoto (Germania), Noriaki Sugiyama (Inghilterra) e Masaya Onosaka (Francia).
Anche le musiche sono molto piacevoli, così come le tracce dei vari Character CD (finora ne sono usciti sei, nell'ordine dedicati a Italia, Germania, Giappone, Inghilterra, Francia e America; sono in arrivo quelli dedicati a Russia e Cina). Degna di nota è l'ending "Marukaite Chikyuu", cantata originariamente da Italia, ma di cui esistono e continuano a uscire versioni cantate dagli altri Paesi (alcune di esse, come quelle cantate da Germania, Giappone, Russia, Inghilterra e Francia, si sono anche sentite alla fine di alcuni episodi al posto di quella "classica" cantata da Italia): decisamente "strana", quasi brutta, al primo ascolto, si adatta però molto bene allo spirito della serie, e dopo un po' finisce per dare assuefazione! XD

Bene, come concludere questo sconfinato papiro? Probabilmente Hetalia non può classificarsi come capolavoro dell'animazione giapponese, ma è senza dubbio un anime davvero divertente e originale che ha lasciato e sta lasciando una traccia nel cuore dei fan, o perlomeno nel cuore di quei fan dalla mentalità abbastanza aperta da non ritenersi offesi da un'opera che altro non vuole che divertire lo spettatore, magari spingendolo ad approfondire un po' lo studio della Storia.
Voto: 9.