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<b>ATTENZIONE: SPOILER SULLA TRAMA (?)</b>

Prima di partire con una recensione che, lo so, tirerà fuori il peggio di me, vi prego di capire una cosa: io non ce l'ho con le storie romantiche, ok? Sì, amo per lo più gli shounen dove c'è movimento, sangue, morti qua e là e tante battaglie e, se proprio devo buttarmi sul romantico, preferisco le cose allegre e non da endovena - per carità, basta la vita a far schifo di suo! - però, no, non odio le serie "rommmmmmantiche", piene di cuoricini. Ci sto lontana, se posso, ma non le odio a prescindere, altrimenti non avrei visto questa, no?

La prima serie di "Kimi ni todoke", che vidi perché tutti ne parlavano bene, perché il manga è pluri-apprezzato e premiato, perché, in sostanza, mi aveva incuriosita, mi era, in fondo in fondo, piaciuta. Beh, oddio, non nego che la protagonista a volte facesse cascare le braccia con la sua lentezza, ma in fondo mi sono affezionata a quella impedita di Sawako che in 25 puntate non riesce a concludere assolutamente nulla, tanto che, alla fine, quando ho scoperto che ci sarebbe stata la prevedibilissima seconda serie, ho deciso di vedere come sarebbe andata a finire tra lei e Kazehaya.

Se anche voi siete qui perché siete stati affetti da questa morbosa curiosità che non vi fa dormire la notte, accettate un mio consiglio: per sapere come si concludono le mirabolanti (?) avventure di Sawako, guardate giusto gli ultimi cinque episodi della serie.
Ma come, sento alcuni di voi giustamente chiedersi, da quando in qua basta vedere quattro episodi alla fine per capire una storia? Da quando nei primi suddetti episodi non succede assolutamente niente. Sì, avete capito bene: avete presente che vuol dire niente? Vuoto assoluto? Ecco, quello. In realtà, qualcosa potrebbe pure accadere, come l'arrivo di un famigerato rivale per Kazehaya. Che praticamente non serve a nulla per tre quarti della serie (e alla fine fa solo un grosso casino che si ridurrebbe al nulla, se solo in questa serie i personaggi facessero una cosa semplice semplice come il parlarsi), tranne a farci capire che Kazehaya è geloso di lui. Toh, che scoperta!
Per il resto, c'è la solita Sawako che si fa le solite paranoie che si faceva più o meno durante i primi episodi della prima serie. In pratica, in 37 episodi, lei non ha imparato assolutamente niente né su Kazehaya né sui rapporti interpersonali. Confortante, eh!

Memorabile è senza dubbio lo scambio di battute più indecente dell'animazione giapponese, che la dice lunga su cosa andrete, in caso, a guardare:
«Ti voglio bene», dice Kazehaya in una certa puntata (facendoci sperare che finalmente accada quel qualcosa che aspettiamo da eoni), consapevole dei propri sentimenti verso Sawako, sicuro che la ragazza non provi le stesse cose per lui - chi gliel'ha detto è un mistero! «Ma non è lo stesso che intendi tu, vero?».
«Sì» annuisce lei, consapevole anch'essa dei propri sentimenti per lui, ma sicura che lui la veda solo come un'amica.
Ora, ditemi voi se tutto ciò non è da gente da far visitare, e pure di corsa.
Comunque, nonostante queste felici premesse, come vi dicevo, un finale - udite udite! - esiste! Sì, ok, essendo il manga ancora in corso non è proprio il finale-finale; però, c'è da dire che per i masochisti fan della serie gli autori hanno almeno avuto la bontà di creare una specie di lieto fine - più per premiare la loro costanza che per altro, secondo me. Ovviamente, non iniziate a sperare chissà cosa, eh: come dice una mia amica «Quei due si baceranno quando io sarò nonna e i miei nipoti, forse, li vedranno andare oltre. Forse.».

Per quanto riguarda i disegni, siamo sullo stesso livello della prima serie - e quindi del manga: tinte pastello, molto dolci, in linea con la serie stessa; anche la sigla finale è in linea con la dolcezza delle immagini - forse anche troppo, ma qui si tratta di gusti personali. Completamente diversa, invece, è la sigla iniziale, molto più allegra e movimentata: un sadico specchietto per le allodole per spingere i più restii a sperare in qualcosa di più attivo, suppongo...
Per concludere: se vi è piaciuta la prima serie o se siete amanti del genere "romantico-lento-da-parto", questa serie ve la consiglio caldamente, perché fa decisamente per voi; se invece vi siete avvicinati solo per la famosa curiosità di cui sopra, seguite il mio consiglio, anzi, lasciate proprio perdere, ché fate decisamente meglio!