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Questo titolo è, senza esagerazioni, la quintessenza del fanservice. La genialità dei creatori di quest'opera è stata quella di partorire un'idea nata da un ben forte e preciso desiderio che ha accomunato, almeno una volta, quasi la stragrande maggioranza dei cosiddetti "otaku", realizzandola con lavoro e mezzi relativamente esigui: infrangere la quarta barriera in un anime.

Per soddisfare le esigenze del pubblico, è bastato creare un unico personaggio femminile dall'aspetto semplice ma "apprezzabile", ovvero Hinako, e farla parlare rivolgendosi direttamente allo spettatore, invitandolo a fare esercizio insieme a lei, giocando su inquadrature dall'effetto "vedo non vedo". In questo modo, con disegni e animazioni basilari, senza una vera trama o qualcosa di simile, è nato un successo per molti del tutto irrazionale e privo di spiegazione, che va cercata invece nella semplice ma originale idea di fondo.
Nonostante il concept sarebbe stato ben più adatto a un opera videoludica interattiva, risulta comunque "simpatico" per un titolo d'animazione.
In definitiva, il voto è la sufficienza per diversi fattori:
- pro: originalità, simpatia e ottima capacità di cogliere i bisogni del consumatore medio;
- contro: realizzazione tecnica mediocre, quasi totale assenza di trama, ripetitività dell'azione che però ha il suo perché.