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<b>ATTENZIONE AGLI SPOILER</b>

Riassumendo quest'anime in due aggettivi, lo si potrebbe definire "coinvolgente" ed "emozionante". E' sempre bello quando inizi a vedere una serie senza aspettarti granché e ti ritrovi davanti un prodotto più che buono, addirittura allo stesso livello di "Usagi Drop", cui si avvicina molto per trama ed emozioni trasmesse.
Dopo i primi due episodi si ha l'impressione di trovarsi di fronte al solito "harem" con il giovanotto di turno, Yūta Segawa, colpito da attrazione fatale per le tre cuginette figlie di sua sorella e del suo nuovo marito che aveva già avuto le prime due figlie da due donne diverse. I due genitori affidano al ragazzo le figlie per una settimana in cui dovranno fare un viaggio di lavoro/luna di miele, ma dall'aereo non scenderanno più. Si passa, così, improvvisamente dal fanservice/lolicon/harem a una commedia melodrammatica in cui Yūta si batterà contro il volere dei suoi parenti per tenere con sé le ragazze e le porterà a vivere nel suo piccolo monolocale con tutti i disagi che ci può immaginare.

Le tre ragazze sono molto disponibili ad accettare la nuova situazione pur di stare insieme e non dividersi. Sono gentili, educate e ben volute da tutti e la lotta quotidiana per la sopravvivenza di questa nuova famiglia prenderà il sopravvento nella storia e finirà per coinvolgere lo spettatore. Yūta farà due-tre lavori alla volta, le ragazze capiranno il valore dei soldi e si "arrangeranno" per contribuire al menage quotidiano. Inoltre i problemi che si troveranno ad affrontare saranno tanti: da minacce di sfratto ai voti che caleranno, dal viaggio di un'ora e mezza per arrivare a scuola al poco tempo per frequentare i club e così via.
Quello che contribuisce al successo della serie sono i personaggi. A parte Yūta, le tre sorelle hanno caratteri ben definiti: la maggiore, Sora, è segretamente innamorata di Yūta e si impegnerà a imparare a cucinare e fare le faccende domestiche. La mezzana, Miu, è molto maliziosa e matura per la sua età. E poi c'è il capolavoro: la piccola Hina che, doppiata magistralmente, parla come una vera bimba di tre anni mangiandosi le sillabe e le lettere, proverà a dire le parole che dicono i grandi ma, non riuscendoci, si ritroverà a pronunciare solo le parti finali; è un tesoro, è benvoluta da tutti i vicini e risolverà più di un problema alla "strana famiglia". Non sa che i genitori sono morti e aspetta sempre il loro ritorno, quando le sorelle provano a iniziare a spiegarglielo iniziano a commuoversi e anche lo spettatore è coinvolto, perché si chiede: io come lo spiegherei a una bimba di tre anni?

Di contorno ci sono personaggi molto simpatici e ben riusciti, tra cui spicca la maggiorata Raika Oda, compagna di college di Yūta, che è doppiata in maniera fantastica, parla con tono monotono e ripetitivo e mi è piaciuta tantissimo. Quando apre bocca fa piegare in due dalle risate: lo "yo yo yo" della prima puntata rimarrà nella storia!
Inoltre le musiche sono bellissime, i disegni coloratissimi e molto fluidi; il doppiaggio è superlativo, troviamo fanservice a go go e risate e commozione assicurate in un mix riuscitissimo. Cosa si pretende di più da una serie? A me "Papa no Iukoto o Kikinasai!" è piaciuto tantissimo e lo consiglio a tutti anche come primo anime da vedere per chi vuole avvicinarsi al genere.